LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Giurisprudenza Civile

Responsabilità direttore lavori: cosa succede se è assente
La Corte di Cassazione conferma la condanna di un direttore dei lavori per i vizi costruttivi di un'opera, stabilendo che la sua prolungata e ingiustificata assenza dal cantiere costituisce un grave inadempimento del suo obbligo di alta sorveglianza. Tale condotta omissiva fonda la sua responsabilità professionale, poiché le ha impedito di vigilare sulla corretta esecuzione dei lavori e di intervenire tempestivamente per correggere gli errori dell'impresa appaltatrice.
Continua »
Termine impugnazione rito lavoro: la Cassazione chiarisce
Una farmacia ha ricevuto una sanzione amministrativa per un prodotto scaduto. Dopo la prima decisione sfavorevole, il suo appello è stato dichiarato inammissibile perché ritenuto tardivo. La Corte di Cassazione ha ribaltato la decisione, specificando che il termine impugnazione rito lavoro, applicabile in questi casi, decorre dalla comunicazione della cancelleria quando la motivazione della sentenza viene depositata separatamente e in ritardo rispetto al dispositivo letto in udienza. La Corte ha quindi annullato la sentenza e rinviato il caso al Tribunale.
Continua »
Responsabilità professionale avvocato: il caso del rimborso
Un professionista, cancellato dal proprio ente previdenziale, ha visto respingere la sua richiesta di rimborso dei contributi a causa di un vizio procedurale: la mancata presentazione di una domanda amministrativa preventiva. Di conseguenza, ha citato in giudizio il proprio legale per negligenza. La Corte di Cassazione, riconoscendo la complessità della questione sulla responsabilità professionale dell'avvocato e la prevedibilità di un'evoluzione giurisprudenziale, ha rimesso la causa a una pubblica udienza per una decisione approfondita.
Continua »
Ferie e riposi: no alla sovrapposizione per i piloti
Un pilota di elicotteri ha citato in giudizio la propria azienda per ottenere il pagamento dell'indennità per ferie non godute. Le corti di merito avevano inizialmente respinto la domanda, ritenendo che i giorni di riposo contrattuali assorbissero le ferie. La Corte di Cassazione ha ribaltato la decisione, stabilendo il principio fondamentale che ferie e riposi sono istituti giuridici distinti e non sovrapponibili. Le ferie annuali costituiscono un diritto irrinunciabile del lavoratore, garantito dalla Costituzione, e non possono essere assorbite da periodi di riposo. Di conseguenza, la clausola contrattuale che prevedeva tale assorbimento è stata dichiarata illegittima e il caso è stato rinviato alla Corte d'Appello per una nuova valutazione.
Continua »
Sanzioni bancarie: la morte estingue l’obbligazione
Un ex consigliere di amministrazione di un istituto di credito, sanzionato dall'autorità di vigilanza bancaria, aveva ottenuto l'annullamento della sanzione in Corte d'Appello. L'autorità aveva quindi proposto ricorso in Cassazione. Durante il giudizio, il consigliere è deceduto. La Suprema Corte ha dichiarato la cessazione della materia del contendere, stabilendo che le sanzioni amministrative bancarie hanno natura personale e si estinguono con la morte del soggetto, senza trasferirsi agli eredi.
Continua »
Assegnazione temporanea: no priorità al trasferimento
Una dipendente pubblica in assegnazione temporanea per assistere la figlia minore ha richiesto il trasferimento definitivo con priorità presso l'ente ospitante, equiparando la sua posizione a quella del 'comando'. La Corte di Cassazione ha respinto tale interpretazione, chiarendo che la priorità nel trasferimento è riservata solo ai casi di mobilità (comando o fuori ruolo) disposti nell'interesse primario della Pubblica Amministrazione, e non a quelli, come l'assegnazione temporanea per motivi familiari, richiesti nell'interesse del lavoratore.
Continua »
Licenziamento per ammanco: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione ha confermato la legittimità di un licenziamento per ammanco causato dal furto di prodotti da parte di un dipendente di una farmacia. La sentenza ha respinto il ricorso del lavoratore, che contestava la tempestività dell'azione disciplinare e le prove utilizzate. La Corte ha ribadito che il principio di immediatezza della contestazione è relativo e che il datore di lavoro può prendersi il tempo necessario per accertare i fatti. Inoltre, ha confermato la condanna del lavoratore al risarcimento del danno, quantificato in oltre 40.000 euro.
Continua »
Eccesso di potere giurisdizionale: i limiti del giudice
La Corte di Cassazione, a Sezioni Unite, ha dichiarato inammissibile un ricorso per eccesso di potere giurisdizionale. Il caso riguardava una procedura di project financing per un'infrastruttura strategica, in cui il promotore aveva esercitato il diritto di prelazione. Il Consiglio di Stato aveva annullato l'aggiudicazione, interpretando restrittivamente la nozione di 'medesime condizioni'. La Cassazione ha stabilito che l'attività interpretativa del giudice amministrativo, anche se discutibile, non costituisce eccesso di potere giurisdizionale, in quanto non invade la sfera legislativa creando nuovo diritto, ma rientra nella sua funzione propria. L'appello era inoltre inammissibile per la formazione di un giudicato implicito sulla giurisdizione.
Continua »
Errore materiale: Cassazione chiarisce i limiti
Una cittadina ha richiesto la correzione di un errore materiale in una precedente sentenza della Cassazione, sostenendo che un documento fosse stato erroneamente ignorato. La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, chiarendo che l'errata valutazione delle prove costituisce un errore di giudizio e non un errore materiale suscettibile di correzione.
Continua »
Termine perentorio sanzione: la Cassazione chiarisce
Un cittadino veniva sanzionato per possesso di valuta non dichiarata in aeroporto. La Corte d'Appello annullava la sanzione ritenendola tardiva. La Corte di Cassazione ha ribaltato la decisione, stabilendo che il termine perentorio sanzione di 180 giorni per l'emissione del decreto decorre non dalla data della contestazione al trasgressore, ma dalla data in cui il Ministero competente riceve il verbale di accertamento. Tale data è provata dal protocollo informatico dell'amministrazione, che costituisce atto pubblico.
Continua »
Credito di regresso: quando si ammette al passivo?
Una società, coobbligata per un debito tributario di un'altra società poi fallita, ha chiesto di ammettere al passivo il proprio potenziale credito di regresso. La Corte di Cassazione ha respinto la richiesta, stabilendo che il diritto di regresso sorge solo con il pagamento integrale del debito. Fino a quel momento, il credito è inesistente e non può essere ammesso al passivo, neppure con riserva, in quanto non costituisce un credito condizionato.
Continua »
Cessione del credito: sì all’azione diretta ex art. 149
Una società di noleggio, cessionaria del credito per risarcimento danni da sinistro stradale, agiva con azione diretta ex art. 149 Codice Assicurazioni. Sebbene il ricorso sia stato dichiarato inammissibile per un vizio procedurale, la Cassazione ha enunciato il principio di diritto secondo cui la cessione del credito per risarcimento danni stradali legittima il cessionario ad utilizzare tale azione. La Corte ha stabilito che l'azione non ha carattere personale e si trasferisce insieme al credito.
Continua »
Perdita di chance: onere della prova per il risarcimento
Un dipendente ha citato in giudizio un'Azienda Sanitaria per non essere stato selezionato per un incarico direttivo, nonostante ritenesse di avere un curriculum migliore del candidato prescelto. La selezione era stata giudicata illegittima per difetto di motivazione. Tuttavia, la Corte di Cassazione ha respinto la richiesta di risarcimento per perdita di chance, chiarendo che non è sufficiente dimostrare l'illegittimità della procedura. Il ricorrente ha l'onere di provare la concreta e significativa probabilità che avrebbe avuto di ottenere l'incarico, tenendo conto di tutti i criteri di valutazione dell'ente, non solo della comparazione dei curricula. Poiché tale prova non è stata fornita, il ricorso è stato dichiarato inammissibile.
Continua »
Cancellazione società: i crediti non si estinguono
Una contribuente ha impugnato un avviso di accertamento basato sulla presunta sopravvenienza attiva derivante dalla cancellazione di una società sua creditrice. La Corte di Cassazione ha stabilito che la cancellazione società dal registro delle imprese non comporta l'estinzione automatica dei crediti, i quali si trasferiscono ai soci. Di conseguenza, non si genera alcun reddito tassabile per il debitore. La Corte ha accolto il ricorso, cassando la sentenza e rinviando il caso alla commissione tributaria regionale.
Continua »
Conflitto di interessi: l’amico di tennis va escluso
La Corte di Cassazione ha confermato l'annullamento di una procedura di selezione interna a un ente pubblico a causa di un conflitto di interessi. Un rapporto di frequentazione abituale (nella specie, giocare a tennis) tra il presidente della commissione e il candidato vincitore è stato ritenuto sufficiente a ledere il principio di imparzialità. La Corte ha però negato il risarcimento al dipendente escluso, poiché la sua richiesta di danno da perdita di chance era stata formulata in modo generico e non specificamente provata.
Continua »
Lettera interruttiva prescrizione: quando è valida?
Una società ha citato in giudizio il proprio istituto di credito per addebiti illegittimi. La banca ha eccepito la prescrizione, ma la Corte d'Appello ha stabilito che la lettera interruttiva della prescrizione inviata dalla società era valida, pur non specificando l'importo esatto, poiché manifestava chiaramente la volontà di recuperare le somme. La Corte ha inoltre confermato la nullità di clausole di interesse indeterminate e ribadito che spetta alla banca provare le condizioni contrattuali. L'appello della banca è stato respinto, mentre quello incidentale della società è stato accolto, con un conseguente aumento della somma da restituire.
Continua »
Estinzione del processo per inattività delle parti
La Corte d'Appello di Ancona ha dichiarato l'estinzione del processo in una causa di appello riguardante l'invalidità di una delibera assembleare. La decisione è scaturita dalla ripetuta omissione delle parti nel depositare le memorie scritte, condotta equiparata alla mancata comparizione, che ha portato alla cancellazione della causa dal ruolo per inattività.
Continua »
Sequestro conservativo: quando si può ottenere?
Il Tribunale ha concesso un sequestro conservativo a favore di una società creditrice. La decisione si basa sulla prova del credito (fumus boni iuris) tramite fatture, e sul rischio di insolvenza del debitore (periculum in mora), desunto da un bilancio negativo e dalle dimissioni dell'amministratore.
Continua »
Rinuncia servitù di passaggio: è sempre valida?
La Corte di Cassazione, con un'ordinanza interlocutoria, ha rinviato a pubblica udienza un caso complesso riguardante la validità della rinuncia alla servitù di passaggio. Il caso nasce dalla divisione di un fondo tra due fratelli, con un atto che escludeva future servitù. Successivamente, uno dei proprietari ha richiesto una servitù coattiva per accedere con mezzi meccanici, lamentando un'interclusione relativa. La Corte d'Appello aveva respinto la domanda, ritenendo valida la rinuncia in caso di accesso solo 'scomodo' e non 'impossibile'. La Cassazione ha ritenuto la questione di tale rilevanza da meritare una trattazione approfondita.
Continua »
Prelazione agraria: diritto esteso all’intero fondo
La Corte di Cassazione ha confermato il diritto di prelazione agraria di un coltivatore confinante sull'intero fondo venduto, anche sulle parti non boschive. La Corte ha stabilito che il taglio della legna è coltivazione e che, in caso di complesso unitario, la prelazione non può essere frazionata per non pregiudicare la gestione aziendale.
Continua »