LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Giurisprudenza Civile

Causale sostitutiva: quando il contratto è nullo?
La Corte di Cassazione ha confermato l'illegittimità di un contratto a termine con causale sostitutiva. Nonostante il contratto indicasse il nome della lavoratrice assente, la nuova assunta è stata impiegata in una posizione diversa, violando il nesso causale e i principi di trasparenza. Il rapporto è stato convertito a tempo indeterminato.
Continua »
Titolo esecutivo: limiti di interpretazione del giudice
La Corte di Cassazione ha stabilito che il giudice dell'esecuzione non può modificare o reinterpretare un titolo esecutivo, come una sentenza di condanna alla demolizione, basandosi su elementi esterni e successivi, quale una pronuncia del Tribunale Amministrativo. Il caso riguardava una condanna alla riduzione di un immobile per violazione delle distanze legali. La Corte ha chiarito che l'esecuzione deve attenersi scrupolosamente a quanto stabilito nel giudizio di merito, senza introdurre nuovi criteri interpretativi, come l'"indice di visuale libera", che non erano parte del titolo esecutivo originale.
Continua »
Pagamento ufficiale giudiziario: quando libera il debitore?
Una società ha pagato un debito cambiario a un ufficiale giudiziario tramite assegni bancari, ricevendo indietro i titoli. La Cassazione ha stabilito che tale pagamento non è liberatorio, poiché l'ufficiale è autorizzato a ricevere solo contanti. Il debito verso la banca creditrice è rimasto in essere.
Continua »
Responsabilità precontrattuale: selezione sospesa
La Corte di Cassazione ha escluso la responsabilità precontrattuale di un'azienda municipalizzata per aver sospeso una selezione di personale. La Corte ha chiarito che, in assenza di una procedura concorsuale formale e in presenza di legittime ragioni economiche, l'interruzione del processo selettivo non costituisce violazione del principio di buona fede e non dà diritto al risarcimento del danno ai candidati.
Continua »
Presunzione di comunione del cortile dopo frazionamento
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 1615/2024, ha chiarito l'applicazione della presunzione di comunione del cortile ai sensi dell'art. 1117 c.c. in un caso di condominio sorto a seguito di frazionamento e vendita forzata di un unico immobile. La Corte ha stabilito che, in assenza di una chiara ed univoca riserva di proprietà esclusiva nel primo atto di trasferimento, il cortile, per sua natura funzionale all'uso comune, deve considerarsi bene condominiale. Viene così rigettato il ricorso di una condomina che ne rivendicava la proprietà esclusiva.
Continua »
Contratto preliminare: l’appello in Cassazione respinto
Un promissario acquirente ha impugnato la decisione della Corte d'Appello che aveva dichiarato risolto un contratto preliminare per inadempimento, a seguito di una diffida ad adempiere rimasta senza riscontro. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, dichiarando i motivi inammissibili per difetto di specificità e per aver introdotto questioni nuove non dibattute nei precedenti gradi di giudizio, confermando così la risoluzione del contratto.
Continua »
Insussistenza del fatto contestato: quando è illegittimo
Una società di telecomunicazioni licenzia una dipendente per scarso rendimento. La Corte di Cassazione conferma la decisione d'appello, annullando il licenziamento per insussistenza del fatto contestato. La Corte ha stabilito che, nonostante le difficoltà operative, la condotta della lavoratrice non presentava il carattere di illiceità disciplinare necessario a giustificare il recesso, in quanto aveva attivamente cercato soluzioni e supporto. Viene quindi confermata la reintegrazione nel posto di lavoro.
Continua »
Competenza querela di falso: la Cassazione fa chiarezza
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 1611/2024, ha stabilito un principio chiave sulla competenza territoriale per la querela di falso. Anche se i documenti contestati provengono da una causa di lavoro, se la querela è presentata come un'azione autonoma, la competenza segue le regole generali del codice di procedura civile (foro del convenuto) e non quelle speciali del rito del lavoro. La Corte ha rigettato il ricorso di alcuni lavoratori, confermando che l'eccezione di incompetenza sollevata dalla società convenuta era tempestiva e fondata.
Continua »
Responsabilità dell’ente: insider trading su mercati UE
Con la sentenza n. 1624/2024, la Corte di Cassazione ha affermato la sussistenza della responsabilità dell'ente per l'illecito di insider trading commesso nel suo interesse, anche qualora le operazioni finanziarie siano state effettuate su un mercato regolamentato di un altro Paese dell'Unione Europea. La Corte ha ribaltato la decisione di merito, chiarendo che l'ambito applicativo della norma sulla responsabilità dell'ente (art. 187-quinquies TUF) coincide con quello dell'illecito presupposto (art. 187-bis TUF), esteso per legge ai mercati europei.
Continua »
Onere della prova pagamento: la Cassazione decide
Un professionista si opponeva a un decreto ingiuntivo per la restituzione di un finanziamento, sostenendo di aver saldato il debito. L'ente creditore negava di aver ricevuto il pagamento. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso del professionista, confermando che l'onere della prova pagamento spetta sempre al debitore, il quale non era riuscito a dimostrare l'effettivo incasso della somma da parte del creditore.
Continua »
Rinuncia al ricorso: estinzione e spese legali
Una società di gestione ambientale, dopo una condanna per danni da discarica, presenta rinuncia al ricorso in Cassazione. I proprietari terrieri accettano e ritirano il loro controricorso. La Corte dichiara l'estinzione del giudizio, compensando le spese e chiarendo che la rinuncia al ricorso esclude il raddoppio del contributo unificato.
Continua »
Usucapione tra parenti: quando non è valida?
La Corte di Cassazione nega l'usucapione tra parenti su una striscia di terreno, sottolineando che l'utilizzo del bene basato su mera tolleranza familiare (permissio fraterna) non costituisce possesso valido. La Corte ha inoltre svalutato una confessione stragiudiziale, poiché resa da un soggetto che all'epoca non aveva la titolarità del diritto. La decisione ribadisce la necessità di una prova rigorosa dell'interversione del possesso per superare la presunzione di semplice detenzione nei contesti familiari.
Continua »
Legittimazione passiva: chi citare in giudizio?
Un investitore, agendo come cessionario di un credito, ha citato in giudizio una società di intermediazione mobiliare per presunte irregolarità in operazioni di investimento. I tribunali di primo e secondo grado hanno respinto la domanda per difetto di legittimazione passiva, sostenendo che l'azione doveva essere intentata contro la società di gestione del risparmio che aveva effettivamente ricevuto le somme. La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile perché il ricorrente non aveva specificamente contestato questa autonoma ragione della decisione, che è quindi passata in giudicato, rendendo superfluo l'esame degli altri motivi.
Continua »
Fideiussione: Obiezioni e prescrizione del garante
Due garanti si opponevano al pagamento di un debito bancario, eccependo la prescrizione di alcune rimesse e la mancata prova del credito da parte della banca. La Cassazione ha respinto il ricorso, chiarendo che nella fideiussione il garante può sollevare le stesse eccezioni del debitore principale, inclusi gli stessi termini di prescrizione. Ha inoltre ribadito che la prova del credito bancario può essere fornita anche con documenti diversi dagli estratti conto, la cui idoneità è valutata dal giudice di merito.
Continua »
Aspettativa medico UE: limiti alla libera circolazione
Un dirigente medico si è visto negare la richiesta di aspettativa per un incarico in un altro Stato dell'Unione Europea a causa di esigenze organizzative dell'azienda sanitaria. La Corte di Cassazione, con ordinanza interlocutoria, ha ravvisato un potenziale contrasto tra la normativa nazionale, che permette tale diniego, e il principio fondamentale della libera circolazione dei lavoratori sancito dal diritto UE. Data la complessità e l'importanza della questione, ha rimesso la causa alla pubblica udienza per un esame approfondito.
Continua »
Distrazione delle spese: come correggere l’omissione
La Corte di Cassazione, con un'ordinanza del 2024, ha corretto una sua precedente decisione per un errore materiale. Nello specifico, era stata omessa la pronuncia sulla distrazione delle spese legali a favore dell'avvocato della parte vittoriosa. La Corte ha ribadito che il rimedio corretto per tale omissione non è un'impugnazione, ma la più celere procedura di correzione dell'errore materiale, garantendo al difensore un titolo esecutivo in tempi rapidi. Il caso era sorto da una controversia tra una società di costruzioni e un istituto bancario.
Continua »
Appalto endoaziendale: quando è lecito? La Cassazione
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza 1605/2024, ha definito i contorni della liceità dell'appalto endoaziendale. Nel caso esaminato, alcuni lavoratori impiegati da una società appaltatrice per un servizio di assistenza clienti di un grande committente, chiedevano il riconoscimento di un rapporto di lavoro diretto con quest'ultimo. La Corte ha rigettato il ricorso, stabilendo che un appalto è genuino, anche se svolto all'interno del ciclo produttivo del committente, quando l'appaltatore esercita una reale organizzazione dei mezzi e si assume il rischio d'impresa. L'ingerenza del committente, se finalizzata solo al controllo della qualità del servizio, non trasforma l'appalto in una somministrazione illecita di manodopera.
Continua »
Procura speciale cassazione: quando è inammissibile?
Una controversia sulla divisione di un immobile giunge in Cassazione, ma il ricorso viene dichiarato inammissibile. La Corte Suprema ha stabilito che la procura speciale cassazione deve essere conferita prima o contestualmente alla notifica del ricorso. In questo caso, essendo stata rilasciata in data successiva, ha invalidato l'intero atto, evidenziando l'importanza cruciale del rispetto dei termini procedurali.
Continua »
Start up innovativa: l’iscrizione non basta per fallire
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 1583/2024, ha stabilito che l'iscrizione di una società nella sezione speciale del Registro delle Imprese come 'start up innovativa' non è sufficiente a garantirle l'esenzione dal fallimento. I giudici hanno il potere e il dovere di verificare l'effettiva e concreta sussistenza dei requisiti sostanziali di innovatività previsti dalla legge. Nel caso di specie, una S.r.l. in liquidazione si è vista dichiarare inammissibile il ricorso contro la propria dichiarazione di fallimento, poiché la Corte ha ritenuto che la mera registrazione formale e una domanda di brevetto non collegata all'attività concreta non fossero prove sufficienti della sua reale capacità innovativa.
Continua »
Prescrizione risarcimento danni: quando inizia?
La Corte di Cassazione chiarisce il momento da cui decorre la prescrizione per il risarcimento danni contro una banca. Nel caso di specie, un imprenditore, dopo la chiusura della sua attività, agiva per i danni derivanti da presunti tassi usurari. La Corte ha stabilito che il termine di prescrizione risarcimento danni decorre dal momento in cui il danno si manifesta (la chiusura dell'attività) e non dalla sentenza che accerta l'illecito. Inoltre, l'opposizione a un decreto ingiuntivo non interrompe la prescrizione per una separata azione di danno.
Continua »