La Corte di Cassazione, con l'ordinanza 1605/2024, ha definito i contorni della liceità dell'appalto endoaziendale. Nel caso esaminato, alcuni lavoratori impiegati da una società appaltatrice per un servizio di assistenza clienti di un grande committente, chiedevano il riconoscimento di un rapporto di lavoro diretto con quest'ultimo. La Corte ha rigettato il ricorso, stabilendo che un appalto è genuino, anche se svolto all'interno del ciclo produttivo del committente, quando l'appaltatore esercita una reale organizzazione dei mezzi e si assume il rischio d'impresa. L'ingerenza del committente, se finalizzata solo al controllo della qualità del servizio, non trasforma l'appalto in una somministrazione illecita di manodopera.
Continua »