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Giurisprudenza Civile

Riconoscimento di debito: il valore di un assegno

In un caso di locazione, il Tribunale di Torino ha chiarito il valore probatorio di un assegno impagato, qualificandolo come riconoscimento di debito. La sentenza ha stabilito che l’emissione di un assegno per l’importo richiesto dal locatore (canoni e spese) sposta sul conduttore l’onere di provare l’inesistenza del debito. Al contempo, ha ordinato la restituzione del deposito cauzionale, poiché il locatore non ha fornito prova sufficiente dei danni all’immobile. Il debito del conduttore è stato quindi rideterminato sottraendo l’importo della cauzione.

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Liquidazione controllata: la quota per il sostentamento

Il Tribunale di Torino, su ricorso di un creditore, ha aperto la procedura di liquidazione controllata del patrimonio di un debitore in stato di sovraindebitamento. La sentenza stabilisce la quota di reddito mensile, pari a 1.233 euro, che il debitore può trattenere per il sostentamento del proprio nucleo familiare, escludendola dalla massa da liquidare. Questa decisione si basa su un’attenta valutazione dei redditi e delle necessità della famiglia, bilanciando i diritti dei creditori con il diritto a una vita dignitosa del debitore.

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Liquidazione giudiziale: quando si apre la procedura?

Un creditore ha richiesto la liquidazione giudiziale di una società debitrice per un credito non saldato. Il Tribunale, constatata l’assenza della società in giudizio e analizzando una serie di indizi come l’omesso deposito dei bilanci, l’esistenza di debiti fiscali e previdenziali e la chiusura della sede operativa, ha accolto il ricorso. La sentenza ha dichiarato lo stato di insolvenza e aperto la procedura di liquidazione giudiziale, nominando gli organi preposti.

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Esenzione vaccinale: annullata sanzione per certificato

Il Tribunale di Torino ha confermato l’annullamento di una sanzione di 100 euro irrogata a un medico per mancato adempimento dell’obbligo vaccinale anti-COVID-19. La decisione si fonda sulla prova di una preesistente esenzione vaccinale permanente, documentata da un certificato digitale rilasciato prima della sanzione stessa. L’appello dell’amministrazione, basato sulla presunta invalidità del certificato cartaceo non digitalizzato nei termini, è stato respinto. La Corte ha stabilito che la presenza di un’esenzione valida e documentata digitalmente faceva venir meno il presupposto stesso per l’applicazione della sanzione, rendendola illegittima.

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Liquidazione giudiziale: requisiti e apertura procedura

Il Tribunale di Torino ha dichiarato l’apertura della liquidazione giudiziale per una società, su ricorso di un creditore. La decisione è basata sulla sussistenza di un conclamato stato di insolvenza, dimostrato da un ingente debito scaduto verso il ricorrente, debiti tributari e previdenziali significativi, e l’incapacità dell’impresa di far fronte regolarmente alle proprie obbligazioni. La sentenza nomina gli organi della procedura e stabilisce le scadenze per i creditori.

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Assistenza finanziaria: nullità acquisto azioni proprie

Il Tribunale di Torino si è pronunciato su un complesso caso di assistenza finanziaria. Alcuni investitori hanno citato in giudizio una banca per presunti illeciti in operazioni finanziarie. La corte ha dichiarato la nullità di un’operazione di acquisto di azioni della banca stessa, finanziata da un affidamento concesso dalla medesima, riducendo il debito degli attori. Tuttavia, ha rigettato gran parte delle altre domande, condannando gli investitori al pagamento del debito residuo e di ingenti spese legali, confermando la loro classificazione come clienti professionali.

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Sequestro giudiziario: come tutelarsi da cambiali

Un’impresa ha ottenuto dal Tribunale il sequestro giudiziario di venticinque cambiali emesse in favore di un creditore. I titoli erano stati consegnati nell’ambito di una proposta di accordo transattivo, poi non perfezionatosi. Poiché il creditore aveva già tentato di incassare la prima cambiale, il giudice ha concesso la misura cautelare per evitare il rischio di protesti, ravvisando sia la probabile fondatezza del diritto alla restituzione (fumus boni iuris), sia il pericolo di un danno imminente (periculum in mora).

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Responsabilità buca stradale: risarcimento ridotto

Una ciclista cade a causa di una buca stradale e cita in giudizio il Comune per ottenere il risarcimento dei danni. Il Tribunale riconosce la responsabilità buca stradale in capo all’ente pubblico, ma riduce l’importo del risarcimento del 20%, attribuendo alla danneggiata un concorso di colpa per non aver prestato sufficiente attenzione, pur considerando le difficili condizioni del traffico cittadino.

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Accollo di debito: la liberazione del debitore

Un debitore si oppone a un decreto ingiuntivo per una provvigione immobiliare, sostenendo che un terzo si era assunto il debito tramite un accollo. Il Tribunale ha respinto l’opposizione, confermando la responsabilità solidale del debitore originario, poiché il creditore non aveva mai acconsentito espressamente alla sua liberazione. La sentenza chiarisce inoltre la nullità della chiamata in causa del terzo effettuata senza la preventiva autorizzazione del giudice nel rito di opposizione.

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Pensione anticipata invalidità: la guida completa

Il Tribunale di Torino riconosce il diritto alla pensione anticipata per invalidità a una lavoratrice con invalidità dell’81%. La sentenza chiarisce che il requisito sanitario (invalidità > 80%) si basa sulla capacità lavorativa generica, non specifica, confermando anche l’applicabilità della cosiddetta ‘finestra mobile’ per la decorrenza del trattamento.

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Inquadramento superiore CCNL Mobilità: mansioni e livello

La sentenza del Tribunale di Torino accerta il diritto di un lavoratore all’inquadramento superiore nel CCNL Mobilità, riconoscendogli il livello E (figura Operatore) e la posizione retributiva 2 dal 1°.4.2023. La decisione si fonda sull’effettivo svolgimento di mansioni di ‘limitata complessità’, come la guida di macchine lavasciuga e trattorini in ambienti ferroviari, che superano la genericità prevista per il livello F. Il Tribunale ha condannato la società convenuta al pagamento delle differenze retributive per il periodo 1°.4.2023 – 30.9.2023, oltre accessori.

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Recesso per inadempimento: doppio della caparra

Il Tribunale di Torino ha stabilito che la mancata regolarizzazione urbanistica e catastale di un immobile da parte del venditore costituisce un grave inadempimento. Tale mancanza giustifica il recesso per inadempimento da parte dell’acquirente, che ha diritto alla restituzione del doppio della caparra confirmatoria versata, anche se il termine per la stipula non era ‘essenziale’ nel suo interesse.

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Apparecchi da gioco: la buona fede non basta

Il Tribunale di Torino ha respinto l’opposizione di un esercente contro una sanzione per l’uso di apparecchi da gioco non conformi. La sentenza stabilisce che la presunta “buona fede”, basata sulle rassicurazioni del fornitore, non è sufficiente a escludere la responsabilità, poiché l’operatore professionale ha un preciso dovere di diligenza nel verificare la legalità delle attrezzature. Il giudice ha confermato che tali apparecchi, anche se funzionanti a gettoni, sono assimilabili alle slot machine e soggetti alle sanzioni previste, inclusa la chiusura temporanea dell’attività.

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Restituzione beni comodato: l'abbandono giustifica

Il Tribunale di Torino ha ordinato l’immediata restituzione di un impianto di distribuzione carburanti concesso in comodato. La decisione è stata presa a seguito dell’abbandono ingiustificato del bene da parte della società comodataria, che aveva falsamente comunicato di essere in liquidazione. Il giudice ha ritenuto sussistenti sia il ‘fumus boni iuris’, per il palese inadempimento contrattuale, sia il ‘periculum in mora’, dato il rischio di deperimento, furti e pericolo per la pubblica incolumità. Questa ordinanza cautelare conferma l’importanza della custodia e della corretta gestione dei beni ricevuti in comodato.

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Omologa concordato preventivo: il no del Tribunale

Una società ha richiesto l’omologa di un concordato preventivo in continuità aziendale nonostante il voto contrario di diverse classi di creditori. Il Tribunale di Torino ha respinto l’istanza, evidenziando due criticità insuperabili: la manifesta irrealizzabilità del piano economico-finanziario, basato su proiezioni smentite dai dati reali, e la violazione della regola della priorità assoluta (Absolute Priority Rule). La proposta, infatti, prevedeva la soddisfazione di creditori di rango inferiore prima di quelli privilegiati, contravvenendo a un principio cardine della procedura.

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Responsabilità medica odontoiatra: il risarcimento

Un paziente cita in giudizio il proprio dentista per un intervento di implantologia mal riuscito. Il Tribunale di Torino, basandosi su una perizia tecnica (CTU), accerta la responsabilità medica odontoiatra per l’inadeguata realizzazione delle protesi. Dispone la risoluzione parziale del contratto e condanna il professionista alla restituzione delle somme versate per le prestazioni incongrue, al risarcimento dei danni patrimoniali (spese mediche e correttive) e del danno morale per il disagio subito dal paziente.

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Nullità fideiussione antitrust: l'onere della prova

Il Tribunale ha respinto l’opposizione a un decreto ingiuntivo presentata da due garanti. Essi sostenevano la nullità della fideiussione per violazione della normativa antitrust, basandosi sulla conformità del contratto a uno schema censurato. Il giudice ha stabilito che la mera conformità non è sufficiente, essendo necessario per i garanti (fideiussori) provare l’esistenza di un’intesa anticoncorrenziale a monte a cui la finanziaria avesse specificamente aderito, prova che non è stata fornita. La corte ha quindi confermato la validità del debito e del decreto ingiuntivo, rigettando la richiesta di nullità fideiussione antitrust.

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Onere della prova gestione rifiuti: Comune condannato

Una società immobiliare si oppone a una sanzione comunale per la presunta errata collocazione dei cassonetti dei rifiuti. Il Tribunale accoglie il ricorso, annullando la sanzione perché l’Amministrazione non ha adempiuto al proprio onere della prova, omettendo di dimostrare l’idoneità degli spazi interni dell’edificio a ospitare i contenitori.

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Opposizione a decreto ingiuntivo: quando è rigettata

Una società ha presentato opposizione a decreto ingiuntivo per un debito derivante da contratti pubblicitari, sostenendo che il debito fosse solo parziale e che una clausola fosse vessatoria. Il Tribunale di Torino ha rigettato l’opposizione, confermando l’ingiunzione di pagamento. La decisione si è basata sulla mancata prova delle eccezioni da parte della società opponente e sulla constatazione che la normativa a tutela del consumatore non si applica nei rapporti tra imprese. È stata inoltre respinta la richiesta di risarcimento per lite temeraria.

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Revoca Reddito di Cittadinanza: quando è illegittima?

Il Tribunale ha accolto il ricorso di una cittadina contro il diniego del reddito di cittadinanza. La domanda era stata respinta perché presentata dopo una revoca reddito di cittadinanza, ma prima del termine di attesa previsto dalla legge. Poiché una precedente sentenza aveva dichiarato illegittima tale revoca, il giudice ha stabilito che nessun termine di attesa era dovuto, riconoscendo il diritto della ricorrente alla prestazione.

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