La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 15876/2024, ha dichiarato inammissibile un ricorso per revocazione. Il caso riguardava un servitore dello Stato, riconosciuto vittima del dovere, che lamentava un errore di fatto da parte della Suprema Corte nel confermare la decisione del Consiglio di Stato. Quest'ultimo, in sede di ottemperanza, aveva interpretato una sentenza civile limitando i benefici riconosciuti. La Cassazione ha chiarito che la contestazione non verteva su un mero errore di fatto (una svista percettiva), ma su un errore di giudizio, ossia un dissenso sull'interpretazione giuridica, che non costituisce motivo valido per la revocazione.
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