La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 18241/2024, ha chiarito i presupposti per la costituzione di un supercondominio. Nel caso esaminato, una società immobiliare aveva agito in giudizio per la rimozione di una condotta fognaria che attraversava aree di sua presunta proprietà esclusiva. La Corte ha rigettato il ricorso, confermando la decisione d'appello che aveva qualificato tali aree come beni comuni facenti parte di un supercondominio sorto di fatto. Di conseguenza, l'utilizzo della condotta non configurava una servitù illegittima, ma un legittimo uso della cosa comune, respingendo così l'actio negatoria servitutis.
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