Un consumatore acquista un'auto usata che subisce una grave avaria al motore poco dopo. La Corte di Cassazione, con l'ordinanza 14390/2024, ha rigettato il ricorso del venditore, confermando un principio fondamentale: se il problema si manifesta entro sei mesi dalla consegna, si presume il difetto di conformità. Spetta al venditore, e non all'acquirente, l'onere di provare che il bene era esente da vizi al momento della vendita. La Suprema Corte ha chiarito che anche una rottura meccanica improvvisa non esclude questa presunzione di responsabilità.
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