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Giurisprudenza Civile

Opposizione alla stima: la Corte determina l’indennità
Una società energetica si oppone alla stima dell'indennità per un asservimento. La Cassazione chiarisce che il giudizio di opposizione alla stima non è un controllo dell'atto amministrativo, ma un'autonoma determinazione giudiziale del giusto indennizzo, cassando la decisione della Corte d'Appello che si era limitata a una revisione.
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Compenso professionista: quale tariffa si applica?
In un caso riguardante la liquidazione del compenso di un notaio, a cui erano state applicate sia una tariffa vecchia e abrogata che quella nuova, la Corte di Cassazione ha stabilito un principio fondamentale. Per il calcolo del compenso professionista, si deve utilizzare esclusivamente la tariffa in vigore al momento della conclusione dell'attività. La prestazione professionale è unitaria e non può essere frazionata ai fini della liquidazione solo perché una legge è cambiata nel corso dell'incarico. Di conseguenza, la Corte ha annullato la decisione precedente e ricalcolato l'onorario basandosi unicamente sulla normativa vigente.
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Doppia conforme di merito: ricorso inammissibile
Una società conduttrice ha citato in giudizio la società locatrice per presunta inidoneità dei locali commerciali. Dopo aver perso in primo grado e in appello, ha proposto ricorso in Cassazione. La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, applicando il principio della "doppia conforme di merito", che limita la possibilità di contestare la valutazione dei fatti quando due giudici di merito sono giunti alla medesima conclusione.
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Legittimazione passiva INPS: esclusiva per ticket
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 20415/2024, ha respinto il ricorso dell'Istituto previdenziale, confermando la sua esclusiva legittimazione passiva nei procedimenti di accertamento sanitario per l'esenzione dal ticket. La Corte ha ribadito che, per legge, l'Istituto è l'unico interlocutore giudiziario del cittadino per tutte le questioni relative all'invalidità civile, anche quando la prestazione finale non è erogata direttamente dall'ente stesso.
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Atto a titolo gratuito: caparra esagerata e fallimento
La Corte di Cassazione conferma che una caparra sproporzionata, versata da una società poi fallita in un contratto preliminare, può essere considerata un atto a titolo gratuito. La valutazione si basa sulla 'causa concreta' dell'operazione, ovvero sulla mancanza di un effettivo vantaggio patrimoniale per l'acquirente, che ha subito solo un depauperamento. In questo caso, il pagamento del 50% del prezzo totale come caparra, a soli sei mesi dal fallimento e senza che il contratto definitivo fosse mai stipulato, è stato ritenuto inefficace ai sensi della legge fallimentare.
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Cessione del credito: l’oggetto del contratto
La Corte di Cassazione si è pronunciata sulla validità di un contratto di cessione del credito avente ad oggetto compensi professionali di un legale. Una società debitrice sosteneva la nullità del contratto per mancanza dell'oggetto, poiché il legale non era antistatario e quindi non diretto beneficiario delle spese di lite liquidate. La Corte ha rigettato il ricorso, confermando l'interpretazione dei giudici di merito secondo cui l'oggetto della cessione non erano le spese liquidate alla parte, ma il diritto del professionista al proprio compenso, il cui ammontare era stato determinato dalle pronunce giudiziali. La decisione sottolinea l'ampia discrezionalità del giudice di merito nell'interpretare i contratti e i limiti del sindacato di legittimità.
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Nullità della notificazione: quando l’errore è sanabile
La Corte di Cassazione chiarisce che un errore nel nome del destinatario di un atto di appello non ne causa l'inesistenza, ma una mera nullità della notificazione. Se la parte appellata non si costituisce, il giudice d'appello non può dichiarare l'inammissibilità, ma deve ordinare il rinnovo della notifica. Il caso riguardava una richiesta di risarcimento danni per neve caduta da un viadotto autostradale su un'area espositiva di veicoli.
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Ricorso incidentale: quando va accolto dalla Cassazione
Una lavoratrice ricorre in Cassazione per il mancato pagamento di straordinari, ma il suo ricorso viene dichiarato inammissibile. La Corte accoglie invece il ricorso incidentale dell'azienda, condannando la lavoratrice alla restituzione delle somme percepite in esecuzione della sentenza di primo grado, poi riformata in appello. La decisione si fonda sull'omessa pronuncia della Corte d'Appello sulla domanda di restituzione.
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Compenso custodia container: la guida della Cassazione
Una società di logistica ha contestato l'importo del compenso per la custodia di un container sequestrato, ritenendolo troppo basso. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, stabilendo che il calcolo del compenso custodia container, in assenza di "usi locali" provati, deve avvenire per analogia, utilizzando le tariffe ministeriali previste per gli autocarri. La Corte ha chiarito che il listino prezzi di una singola azienda non costituisce un "uso locale" e che il criterio analogico è giustificato dalla somiglianza fisica tra un container e un autocarro in termini di ingombro.
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Attività esclusiva contributo: Cassazione chiarisce
Un'imprenditrice perde un contributo regionale perché, dopo aver avviato la propria attività, ha continuato a lavorare, anche gratuitamente, nell'impresa del coniuge. La Corte di Cassazione ha confermato la revoca del finanziamento, chiarendo che il requisito di attività esclusiva contributo impone una dedizione totale alla nuova impresa, a prescindere dalla percezione di altri redditi. La finalità della norma è garantire che tutte le risorse dell'imprenditore siano concentrate nel progetto finanziato.
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NCC ZTL Roma: Cassazione annulla le multe del Comune
La Corte di Cassazione ha annullato una serie di multe emesse nei confronti di un operatore NCC per accesso non autorizzato alla ZTL di Roma. La decisione si fonda sull'interpretazione della normativa vigente nel 2017, chiarendo che la sospensione di una norma restrittiva aveva reso nuovamente applicabile una legge precedente più permissiva. Di conseguenza, l'accesso alla NCC ZTL Roma da parte di veicoli con licenza di altri comuni era legittimo in quel periodo, rendendo le sanzioni illegittime.
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Ordinanza di convalida: l’effetto del giudicato
La Corte di Cassazione chiarisce la portata dell'ordinanza di convalida di sfratto. In un caso di locazione, i conduttori si opponevano a un decreto ingiuntivo per canoni non pagati, contestando la procedura iniziale. La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, stabilendo che l'ordinanza di convalida ha effetto di cosa giudicata sulla morosità, impedendo di rimettere in discussione le ragioni che hanno portato alla risoluzione del contratto.
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Amministratore senza deleghe: doveri e responsabilità
La Corte di Cassazione ha confermato la sanzione irrogata da un'autorità di vigilanza a un amministratore privo di deleghe operative di un istituto di credito. La sentenza stabilisce che il ruolo di amministratore senza deleghe non è passivo: egli ha il dovere di informarsi attivamente e di richiedere chiarimenti, specialmente di fronte a operazioni strategiche o a informative eccessivamente sintetiche da parte degli organi esecutivi. La Corte ha rigettato tutti i motivi di ricorso, inclusi quelli procedurali e quelli relativi all'applicazione di norme sanzionatorie più favorevoli.
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Valutazione delle prove: la Cassazione decide
Una società immobiliare ha richiesto la restrizione di un'ipoteca concessa a una banca. La Corte di Cassazione, con l'ordinanza in esame, ha rigettato i ricorsi della banca e di una società cessionaria del credito, confermando la decisione di merito. Il punto centrale è la corretta valutazione delle prove da parte del giudice, che può basare la sua decisione su un'analisi prudente di tutti gli elementi disponibili, inclusi i documenti, senza essere vincolato a una rigida applicazione del principio di non contestazione sul loro contenuto. La Corte ha stabilito che la stima del valore di un immobile, sufficiente a garantire il credito, era stata accertata correttamente.
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Errore di fatto revocazione: la Cassazione corregge sé stessa
Una società ottiene la revocazione di un'ordinanza della Corte di Cassazione a causa di un errore di fatto revocazione. La Corte aveva erroneamente omesso la condanna alle spese legali, credendo che la società non si fosse costituita in giudizio. Riconosciuta la svista, la Cassazione ha revocato la precedente decisione limitatamente alle spese e ha condannato l'Amministrazione Finanziaria a pagare i costi di entrambi i procedimenti.
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Impugnazione sentenza: l’interpretazione del giudice
Un'ordinanza della Cassazione chiarisce un punto cruciale sull'impugnazione della sentenza. Se il giudice d'appello interpreta la decisione di primo grado in un certo modo, l'eventuale ricorso successivo deve prima contestare tale interpretazione. In caso contrario, il ricorso è inammissibile per difetto di rilevanza. Nel caso di specie, l'Agenzia delle Entrate non ha contestato l'interpretazione della Corte d'Appello secondo cui il Tribunale aveva dichiarato prescritti i crediti, vedendo così il proprio ricorso rigettato.
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Innovazioni vietate condominio: rampa e parcheggio
Un condomino, proprietario di un box auto, impugna tre delibere condominiali che hanno trasformato la rampa di accesso comune in un'area di parcheggio. La Corte di Cassazione conferma la nullità delle delibere, qualificando l'intervento come una delle innovazioni vietate in condominio. La trasformazione, infatti, pregiudicava la sicurezza e la comodità di accesso alla proprietà privata del singolo, rendendo le manovre difficoltose e pericolose. La Corte ha stabilito che tale modifica altera la destinazione naturale del bene comune, ledendo il diritto del singolo condomino al pari uso della cosa comune.
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Licenziamento per giusta causa: firma su ordini falsi
Un dipendente, licenziato per aver firmato buoni di prelievo per merce mai consegnata, ha impugnato il provvedimento sostenendo di aver seguito una prassi aziendale imposta dai superiori. La Corte di Cassazione ha confermato la legittimità del licenziamento per giusta causa, dichiarando il ricorso inammissibile. Secondo la Corte, il lavoratore aveva un ruolo consapevole e strategico nel sistema illecito, condotta che ha irrimediabilmente leso il vincolo fiduciario con l'azienda.
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Sostituzione contatore energia: onere della prova
La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di una cliente contro una società fornitrice di energia, confermando la legittimità di una bolletta contestata a seguito della sostituzione del contatore. La decisione si basa sulla valutazione delle prove, tra cui una consulenza tecnica, che ha dimostrato la coerenza dei consumi fatturati con quelli storici dell'utenza. La Corte ha ritenuto infondati i motivi di ricorso della consumatrice, sia procedurali che di merito, chiarendo i principi sull'onere della prova in caso di sostituzione contatore energia.
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Vendita a corpo: quando il prezzo non cambia?
Una società immobiliare vende un immobile a un ente universitario. Nonostante la superficie finale risulti superiore alla tolleranza del 3% pattuita, la Cassazione nega il diritto a un supplemento di prezzo. La decisione si fonda sull'interpretazione del contratto come una vendita a corpo, dove il comportamento delle parti ha dimostrato la volontà di mantenere fisso il corrispettivo, rinunciando a future pretese.
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