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Giurisprudenza Civile

Clausola compromissoria fideiussione: quando non si applica

In un caso riguardante un contratto di associazione in partecipazione, un tribunale ha stabilito una netta distinzione tra la posizione della società e quella del suo fideiussore. La corte ha affermato che la clausola compromissoria per l’arbitrato, presente nel contratto principale, vincola la società ma non si estende al garante. Di conseguenza, la domanda contro la società è stata dichiarata improponibile in sede giudiziaria, mentre quella contro il fideiussore è stata deferita al tribunale ordinario competente, essendo stata esclusa la competenza della sezione specializzata in materia di impresa.

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Abuso di maggioranza: quando è legittimo l'aumento?

Un socio di minoranza ha impugnato una delibera di aumento di capitale, sostenendo un abuso di maggioranza finalizzato a diluire la sua quota. Il Tribunale ha respinto la domanda, ritenendo l’operazione legittima perché giustificata da reali necessità aziendali, come la riduzione di un forte indebitamento e il finanziamento di investimenti strategici. La sentenza chiarisce che l’assenza di un sovrapprezzo e la potenziale diluizione non configurano automaticamente un abuso di maggioranza se l’aumento di capitale persegue un concreto interesse sociale.

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Accettazione tacita di eredità: la voltura catastale

Il Tribunale di Venezia ha stabilito che gli eredi in possesso dei beni, che non redigono l’inventario ed eseguono la voltura catastale, compiono un’accettazione tacita di eredità, diventando eredi puri e semplici e responsabili dei debiti del defunto.

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Regolarità contributiva appalto: quando è legittimo?

Analisi di una sentenza sulla regolarità contributiva in un contratto di appalto. Il Tribunale ha revocato un decreto ingiuntivo, ritenendo legittima la sospensione dei pagamenti da parte del committente a fronte della mancata prova, da parte dell’appaltatore, del corretto versamento dei contributi previdenziali e fiscali, come previsto dal contratto.

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Divulgazione disegno comunitario: quando è nullo?

Un’azienda di design italiana ha citato in giudizio un colosso tecnologico globale, sostenendo che la sua matita digitale violasse il design registrato della loro innovativa matita in grafite. La parte convenuta ha risposto con una domanda riconvenzionale, argomentando che il design della parte attrice fosse nullo a causa di una “predivulgazione” avvenuta durante eventi e sui social media più di un anno prima del deposito della registrazione. Il Tribunale di Venezia ha accolto la tesi, dichiarando il disegno comunitario nullo per mancanza di novità. Di conseguenza, tutte le pretese di violazione, diritto d’autore e concorrenza sleale sono state respinte. Il caso evidenzia l’importanza cruciale di una registrazione tempestiva a seguito di qualsiasi divulgazione del disegno comunitario.

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Sovraindebitamento: ok al piano senza colpa grave

Una coppia in stato di sovraindebitamento, causato da problemi di salute del figlio e dalla precedente attività imprenditoriale, ha ottenuto l’omologa del piano di ristrutturazione dei debiti. Il Tribunale di Venezia ha ritenuto il piano ammissibile e fattibile, escludendo la colpa grave dei debitori. Il piano prevede il pagamento integrale dei crediti prededucibili e del 25,33% dei crediti chirografari in sette anni.

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Azione revocatoria: donazione inefficace al Fisco

Un debitore, a fronte di un ingente debito fiscale, ha donato la propria quota societaria alla moglie. Il Tribunale, tramite un’azione revocatoria, ha dichiarato l’atto inefficace nei confronti dell’Erario. La sentenza chiarisce che un credito non ancora definitivo è sufficiente per agire e che la consapevolezza del debitore di arrecare un danno è presunta date le circostanze, specialmente in caso di atti a titolo gratuito.

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Nullità di un contratto di Interest Rate Swap (IRS)

Il Tribunale ha stabilito che la mancata indicazione nel contratto di Interest Rate Swap (IRS) degli elementi essenziali per la determinazione del mark to market e del rischio di controparte, determina la nullità del contratto per indeterminatezza dell’oggetto. Ciò a prescindere dalla qualifica di operatore qualificato del cliente, in quanto l’alea del contratto non risulta misurabile o determinabile.

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Rimborso volo cancellato: no se rifiuti la riprotezione

La sentenza analizza un caso di appello riguardante una richiesta di rimborso per un volo cancellato a causa di circostanze eccezionali (droni in aeroporto). I passeggeri avevano rifiutato l’offerta di riprotezione della compagnia aerea per il giorno successivo, organizzando autonomamente un nuovo viaggio due giorni dopo da un’altra città. Il Tribunale ha respinto la loro richiesta di rimborso per le spese aggiuntive (nuovo volo, hotel, trasporti), stabilendo che il rifiuto dell’offerta di riprotezione limita il diritto del passeggero al solo rimborso del biglietto originale. L’accettazione della riprotezione è un presupposto per il diritto all’assistenza e al rimborso di costi accessori.

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Contratto minore annullabile senza autorizzazione

Il Tribunale di Venezia ha annullato un contratto di sponsorizzazione sportiva per un’atleta minorenne. I genitori avevano firmato l’accordo in nome e per conto della figlia, assumendo obblighi economici significativi. La corte ha stabilito che, trattandosi di un atto di straordinaria amministrazione, era necessaria l’autorizzazione del Giudice Tutelare. In assenza di tale autorizzazione, il contratto minore è annullabile, a prescindere dalle responsabilità dei genitori, poiché la normativa mira a proteggere il patrimonio del minore.

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Contratto estimatorio: l'obbligo di pagare il prezzo

Un concessionario riceve un’autovettura in conto vendita tramite un contratto estimatorio. Dopo aver disposto del veicolo senza versare il corrispettivo pattuito, il Tribunale rigetta la sua opposizione a un decreto ingiuntivo. La sentenza chiarisce che, in un contratto estimatorio, il rischio per la mancata restituzione del bene ricade su chi lo riceve (accipiens), obbligandolo a pagarne il prezzo.

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Esecutività sentenza penale: esecuzione immediata

Un soggetto si opponeva a un precetto basato su una sentenza penale d’appello, sostenendo che non fosse definitiva. Il Tribunale ha respinto l’opposizione, chiarendo che, ai sensi dell’art. 605 c.p.p., le statuizioni civili contenute in una sentenza penale d’appello godono di immediata esecutività, a prescindere dal deposito delle motivazioni e dal passaggio in giudicato. La notifica del solo dispositivo è sufficiente per agire.

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Opposizione a decreto ingiuntivo: l'onere della prova

Il Tribunale di Venezia ha rigettato una opposizione a decreto ingiuntivo presentata da un’impresa edile contro una società di noleggio autogru. L’opposizione, basata su un presunto guasto di un mezzo, è stata respinta per la genericità delle contestazioni e, soprattutto, per la totale assenza di prove. La sentenza sottolinea come l’opponente, a seguito della Riforma Cartabia, sia decaduto dalla possibilità di formulare istanze istruttorie per non aver rispettato i nuovi termini processuali, confermando così il pagamento richiesto.

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Competenza Sezione Impresa: quando decide il giudice

Un investitore ha citato in giudizio una banca, sostenendo la nullità di un’operazione di acquisto di azioni e obbligazioni in quanto collegata a un finanziamento concesso dalla stessa banca (c.d. ‘operazione baciata’). La banca convenuta ha eccepito l’incompetenza della Sezione Specializzata in Materia di Impresa. Il Tribunale di Venezia ha accolto l’eccezione, dichiarando la propria incompetenza. La motivazione risiede nel fatto che l’oggetto reale della controversia non è il rapporto societario, ma la validità del contratto di finanziamento. Pertanto, la causa rientra nella giurisdizione del giudice ordinario e non in quella della sezione specializzata.

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Rimozione impianto fotovoltaico: chi paga i costi?

Un’ordinanza del Tribunale di Venezia chiarisce la responsabilità per la rimozione di un impianto fotovoltaico pericoloso. Il proprietario dell’impianto è stato ritenuto responsabile anche dei costi di smaltimento dei pannelli sandwich sottostanti, in quanto considerati parte funzionalmente integrante dell’intera struttura, nonostante non fossero esplicitamente menzionati nel contratto di leasing. Il tribunale ha respinto il reclamo della società, confermando che l’onere della rimozione impianto fotovoltaico e delle sue componenti accessorie spetta al proprietario dell’impianto stesso.

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Penale recesso agenzia immobiliare: quando è dovuta?

Un’agenzia immobiliare ha citato in giudizio una cliente per ottenere il pagamento di una penale a seguito del recesso anticipato da un mandato di mediazione in esclusiva. La cliente e sua sorella, comproprietarie dell’immobile, avevano deciso di recedere dal contratto prima della scadenza. Il Tribunale ha accolto la domanda dell’agenzia, stabilendo che la penale per recesso agenzia immobiliare è dovuta per il solo fatto di aver sciolto anticipatamente il contratto, come previsto dalla clausola penale specifica, a prescindere dal fatto che l’immobile sia stato poi venduto a terzi o meno.

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Rilascio affitto d'azienda: sì al 700 c.p.c.

Il Tribunale di Venezia ha concesso un provvedimento d’urgenza ex art. 700 c.p.c. per il rilascio di un affitto d’azienda. La decisione si fonda sulla grave morosità dell’affittuario e sull’inapplicabilità della procedura di sfratto a questa tipologia contrattuale. Il giudice ha ritenuto sussistente un danno irreparabile non solo patrimoniale, ma anche all’avviamento e all’integrità dell’azienda, ordinando l’immediata restituzione dei beni.

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Separazione dei coniugi, addebito, unico episodio di percosse

In tema di separazione personale dei coniugi, la pronuncia di addebito richiesta da un coniuge per le violenze perpetrate dall’altro non è esclusa qualora risulti provato un unico episodio di percosse, trattandosi di comportamento idoneo, comunque, a sconvolgere definitivamente l’equilibrio relazionale della coppia, poiché lesivo della pari dignità di ogni persona.

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Attuazione ordinanza cautelare e accesso ai documenti

Un’ordinanza del Tribunale di Venezia definisce le modalità di attuazione di un’ordinanza cautelare rimasta ineseguita. A fronte del mancato rispetto da parte di una società dell’ordine di esibire documenti sociali, il giudice ha disposto l’accesso forzoso ai locali aziendali, sotto la vigilanza di un Ufficiale Giudiziario e con la possibilità di avvalersi della forza pubblica. La decisione chiarisce che l’inadempimento a un provvedimento cautelare comporta l’intervento del giudice per definire le concrete modalità esecutive e l’addebito delle ulteriori spese legali alla parte inadempiente.

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Appropriazione di pregi: quando non c'è concorrenza

Una società specializzata in controtelai per serramenti ha citato in giudizio un concorrente per aver copiato il suo catalogo, i disegni tecnici e i dati sulle prestazioni, sostenendo una concorrenza sleale per appropriazione di pregi. Il tribunale ha respinto la richiesta, chiarendo che la copia di caratteristiche tecniche comuni nel settore o l’uso di stili descrittivi simili non costituisce l’appropriazione di un pregio unico e distintivo. La corte ha inoltre stabilito che una semplice dicitura di proprietà su un disegno tecnico non è sufficiente a proteggerlo come segreto commerciale se non supportata da altre misure di riservatezza. La domanda di misure cautelari è stata quindi rigettata.

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