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Giurisprudenza Civile

Restituzione somma denaro: la prova del prestito

Una sorella cita in giudizio il fratello per la restituzione di una somma di denaro di €20.000, sostenendo si trattasse di un prestito. Il fratello, invece, afferma fosse una donazione. Il Tribunale accoglie la domanda della sorella, stabilendo che l’onere di provare la donazione gravava sul fratello, prova che non è stata fornita. Accoglie anche la domanda riconvenzionale del fratello relativa alla sua quota di buoni postali cointestati e riscossi dalla sorella, disponendo una compensazione parziale e condannando il fratello al pagamento della differenza di €14.000.

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Punteggio servizio militare: no al ricorso d'urgenza

Un’ordinanza del Tribunale di Brescia ha rigettato il ricorso d’urgenza di un aspirante membro del personale ATA che chiedeva un punteggio maggiore per il servizio militare svolto non in costanza di nomina. Il giudice ha ritenuto legittima la differenziazione del punteggio servizio militare prevista dal Ministero, escludendo sia il ‘fumus boni iuris’ che il ‘periculum in mora’, in linea con la recente giurisprudenza della Cassazione.

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Rilascio immobile: ordine d'urgenza per inagibilità

Il Tribunale di Brescia ha ordinato il rilascio immobile immediato da parte di una famiglia che lo occupava senza contratto (sine titulo). La decisione si basa sulla grave inagibilità e pericolosità dei locali, accertata da un’ordinanza comunale, configurando un provvedimento d’urgenza ex art. 700 c.p.c. per tutelare gli occupanti e terzi da un pregiudizio imminente e irreparabile.

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Sanzione alimentare: cosa fare se il prodotto è non conforme

Un’azienda produttrice di latte è stata multata per aver venduto un prodotto con aflatossine oltre i limiti senza attivare le procedure di ritiro. Nonostante un’assoluzione in sede penale, il Tribunale ha confermato in parte la sanzione amministrativa, riducendola da 18.000 a 12.000 euro. La decisione sottolinea che la sanzione alimentare per omesso ritiro è un illecito distinto dal reato di adulterazione, ribadendo gli stringenti obblighi di autocontrollo e comunicazione per gli operatori del settore.

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Domanda di risoluzione del contratto di mediazione

Il mediatore non ha l’obbligo di svolgere indagini tecnico-giuridiche approfondite, salvo specifico incarico, ma deve comunicare le circostanze a lui note o conoscibili con la comune diligenza. La mancata conoscenza di iscrizioni ipotecarie non impedisce la conclusione dell’affare se non incide sulla volontà della parte.

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Responsabilità sanitaria: caduta e onere della prova

Il Tribunale di Brescia ha rigettato la richiesta di risarcimento avanzata dagli eredi di un’anziana deceduta dopo una caduta in una struttura socio-sanitaria. La decisione si fonda sulla mancata dimostrazione, da parte degli attori, sia di una specifica condotta colposa del personale, sia del nesso di causalità diretto tra la caduta e il successivo decesso. La sentenza sottolinea l’importanza dell’onere probatorio in materia di responsabilità sanitaria.

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Lesione possessoria: quando l'uso è solo passaggio?

Un’ordinanza del Tribunale di Brescia affronta un caso di presunta lesione possessoria in aree comuni. Una proprietaria ha citato in giudizio i suoi vicini per aver posizionato mobili, piante e una piscina in un androne e cortile condivisi. Il giudice ha respinto il ricorso, stabilendo che, non essendo impedito il passaggio a piedi e non avendo la ricorrente specificato quale altro ‘uso più vario’ del bene le fosse stato precluso, non sussiste una lesione possessoria tutelabile. La decisione sottolinea l’importanza di provare un pregiudizio concreto e specifico al proprio possesso, al di là di un generico fastidio.

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Avviso di addebito: opposizione e onere della prova

Un’azienda ha opposto un avviso di addebito per contributi non versati, lamentando vizi di notifica e sostenendo che il mancato pagamento fosse dovuto al diniego del DURC da parte dell’ente previdenziale. Il Tribunale di Brescia ha rigettato il ricorso, affermando la validità della notifica e stabilendo che l’irregolarità contributiva dell’azienda era la causa, e non la conseguenza, del mancato rilascio del DURC. La sentenza chiarisce che il debitore non può usare le conseguenze del proprio inadempimento per giustificare l’inadempimento stesso.

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Legittimazione Passiva: Mediatore e Acquisto Società

Un’agenzia immobiliare ha citato in giudizio l’amministratrice di una società per il pagamento di una provvigione. Il Tribunale ha respinto la domanda, accogliendo l’eccezione di difetto di legittimazione passiva. È stato chiarito che, avendo l’amministratrice agito “per conto” della società, che è risultata l’effettiva acquirente dell’immobile, la pretesa creditoria doveva essere rivolta contro la società stessa e non contro la persona fisica che la rappresenta.

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Institutio ex re certa: quando si è erede universale?

Un fratello riceve in eredità le aziende agricole del defunto. Un altro fratello agisce in giudizio per ottenere la sua quota sui beni non menzionati nel testamento. Il Tribunale ha stabilito che l’assegnazione delle aziende costituisce un legato e non una ‘institutio ex re certa’, cioè un’istituzione di erede universale. Di conseguenza, per i beni non inclusi nel testamento, come un terreno acquistato successivamente, si applicano le regole della successione legittima, dividendo la proprietà tra tutti i fratelli.

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Revoca dell'ipoteca su finanziamento preesistente

La sentenza conferma la revocabilità dell’ipoteca concessa a garanzia di un finanziamento che, in realtà, non ha comportato l’erogazione di nuova finanza ma è servito a ripianare un debito pregresso. L’operazione, perfezionata in un periodo sospetto antecedente al fallimento, è stata ritenuta lesiva della par condicio creditorum.

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Start-up innovativa: registro non prova i requisiti

Una società qualificata come start-up innovativa si è vista respingere il reclamo per l’ammissione alla liquidazione controllata. La Corte d’Appello di Milano, pur riconoscendo la tempestività della domanda, ha negato l’accesso alla procedura perché l’azienda non ha fornito prove concrete della sua natura innovativa (spese in R&S, brevetti, personale qualificato). La decisione sottolinea che la sola iscrizione formale nel registro speciale delle imprese non è sufficiente a dimostrare i requisiti sostanziali richiesti dalla legge.

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Scioglimento del rapporto sociale limitatamente a un socio

Nelle società di persone, in caso di scioglimento del rapporto sociale limitatamente a un socio, la responsabilità di quest’ultimo verso i terzi per le obbligazioni sociali anteriormente contratte si protrae finché dura il rapporto sociale, poiché il termine “responsabilità” (di cui all’art. 2290 c.c.) allude non già al momento in cui l’obbligazione è sorta, ma a quello in cui è divenuta esigibile ed è rimasta inadempiuta.

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Liquidazione Controllata: anche senza beni attuali?

Un imprenditore agricolo ha impugnato l’apertura della liquidazione controllata a suo carico, sostenendo la nullità della notifica e l’assenza di beni da liquidare. La Corte d’Appello ha respinto il reclamo, confermando la correttezza della notifica e stabilendo un principio chiave: la procedura di liquidazione controllata può essere avviata anche in assenza di un patrimonio attuale, poiché il debitore risponde delle obbligazioni anche con i beni futuri.

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Liquidazione controllata ex imprenditore: la decisione

Il Tribunale di Bolzano ha esaminato il caso di un ex imprenditore individuale. Pur dichiarando improcedibile la domanda di liquidazione giudiziale, poiché l’attività era cessata da oltre un anno, ha aperto la procedura di liquidazione controllata. La decisione si fonda sulla constatazione dello stato di sovraindebitamento dell’individuo, i cui debiti residui dall’attività d’impresa superavano i 50.000 euro, rendendolo un soggetto idoneo per questa specifica procedura di risoluzione della crisi.

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Misure protettive: la guida del Tribunale di Ancona

Il Tribunale di Ancona ha concesso misure protettive a una start-up in crisi, bloccando le azioni dei creditori per 90 giorni. La decisione si basa sulla necessità di favorire il buon esito della composizione negoziata, ritenuta strumento preferenziale per il risanamento aziendale rispetto alla liquidazione. Il provvedimento bilancia la protezione dell’impresa con i diritti dei creditori, sottolineando la funzionalità delle misure per preservare l’operatività aziendale durante le trattative.

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Startup innovativa: requisiti per la liquidazione

Il Tribunale di Firenze ha stabilito che per qualificare una società come startup innovativa, e quindi ammetterla alla liquidazione controllata anziché a quella giudiziale, è necessaria una verifica sostanziale dei requisiti, non bastando la mera iscrizione formale nel registro delle imprese. Nel caso specifico, la titolarità di un software, anche se registrato formalmente solo in un secondo momento, è stata ritenuta sufficiente a provare il requisito innovativo per tutto il periodo richiesto dalla legge.

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Restituzione garanzia: quando va ridotta la somma?

Una controversia legale riguardante la restituzione di una garanzia di 30.000 euro, versata per assicurare l’adempimento di diversi obblighi, tra cui la gestione di acque piovane. Con la maggior parte degli obblighi adempiuti, la parte che aveva versato la somma ne ha richiesto la restituzione. La Corte d’Appello, riformando la decisione di primo grado, ha stabilito che la garanzia dovesse essere ridotta. Ha quindi ordinato la restituzione di una parte significativa della somma, calcolando l’importo da trattenere sulla base del costo effettivo dell’unico obbligo rimasto inadempiuto, come quantificato dal Consulente Tecnico d’Ufficio. L’analisi della Corte si è focalizzata sulla proporzionalità della garanzia rispetto all’obbligazione residua.

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Prova del pagamento: fattura con 'pagato' non firmata

La Corte di Appello di Genova ha stabilito che la semplice dicitura ‘pagato’ su una fattura non costituisce prova del pagamento se non è accompagnata dalla firma del creditore. Nel caso esaminato, un’azienda che si opponeva a un decreto ingiuntivo non è riuscita a dimostrare di aver saldato il debito, vedendo il proprio appello respinto. La sentenza sottolinea l’importanza della quietanza firmata per avere efficacia probatoria.

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Spese legali stragiudiziali: quando l'assicurazione paga

Una passeggera, vittima di un sinistro stradale, ha impugnato la sentenza di primo grado chiedendo un risarcimento maggiore. La Corte d’Appello ha respinto le richieste relative alla personalizzazione del danno biologico ma ha accolto la domanda di rimborso delle spese legali stragiudiziali, stabilendo che l’assicurazione deve pagarle quando l’assistenza di un avvocato si dimostra necessaria e il pagamento è documentato.

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