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Giurisprudenza Civile

Accettazione tacita eredità: la voltura è prova

Il Tribunale di Brescia ha stabilito che la richiesta di voltura catastale di beni immobili ereditari costituisce un’ipotesi di accettazione tacita dell’eredità. Un erede ha agito in giudizio contro altri coeredi, che non si sono costituiti, per far accertare la loro accettazione. Il giudice ha ritenuto che la voltura catastale, essendo un atto che presuppone la qualità di proprietario, integra un comportamento concludente ai sensi dell’art. 476 c.c., e ha quindi dichiarato l’avvenuta accettazione, ordinandone la trascrizione.

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Prescrizione bollette: come annullare un debito idrico

Un utente ha opposto un decreto ingiuntivo per una fornitura idrica, sostenendo che il credito fosse estinto per prescrizione. Il Tribunale di Brescia ha accolto l’opposizione, revocando il decreto. La decisione si fonda sull’applicazione della prescrizione quinquennale, il cui termine era già decorso al momento della richiesta di pagamento. La corte ha ritenuto irrilevanti le comunicazioni intercorse con l’ex convivente dell’utente, in quanto non idonee a interrompere la prescrizione nei confronti dell’intestatario del contratto.

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Lastrico solare e presunzione di condominialità

La presunzione di condominialità “… stabilita per i beni elencati nell’art. 1117 c.c., la cui elencazione non è tassativa, deriva sia dall’attitudine oggettiva del bene al godimento comune sia dalla concreta destinazione di esso al servizio comune, con la conseguenza che, per vincere tale presunzione, il soggetto che ne rivendichi la proprietà esclusiva ha l’onere di fornire la prova di tale diritto.

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Opposizione decreto ingiuntivo: revoca e condanna

Una società si opponeva a un decreto ingiuntivo per un finanziamento. Durante la causa, un fondo di garanzia ha pagato gran parte del debito. Il Tribunale ha revocato il decreto ingiuntivo originale, in quanto l’importo non era più corretto, ma ha condannato la società a pagare la somma residua. L’analisi sull’opposizione a decreto ingiuntivo evidenzia che la riduzione del debito per intervento di un terzo non esonera dal pagamento delle spese legali se le eccezioni principali vengono respinte.

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Pensione Quota 100: quando è cumulabile con il lavoro

Un pensionato che beneficiava della “Pensione Quota 100” ha svolto un breve periodo di lavoro dipendente, percependo un reddito minimo. L’ente previdenziale ha richiesto la restituzione dell’intera annualità di pensione, sostenendo un’incompatibilità assoluta. Il Tribunale di Brescia ha accolto la tesi del pensionato, stabilendo che la “incumulabilità” prevista dalla legge non comporta la perdita dell’intera pensione, ma solo la sospensione dei ratei mensili percepiti durante i mesi di effettiva attività lavorativa. Di conseguenza, l’ente è stato condannato a restituire le somme trattenute in eccesso.

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Socio occulto: la responsabilità illimitata per i debiti

Un creditore agisce contro un presunto socio occulto di una s.a.s. estinta per recuperare un debito. Il Tribunale accoglie la domanda, riconoscendo la responsabilità illimitata del socio occulto sulla base delle prove della sua ingerenza nella gestione societaria, condannandolo al pagamento.

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Anzianità di servizio docenti: sì alla ricostruzione

Una docente contesta il calcolo della sua anzianità di servizio dopo il passaggio dalla scuola primaria alla secondaria. L’amministrazione aveva applicato la ‘temporizzazione’, riducendo gli anni riconosciuti. Il Tribunale di Brescia accoglie parzialmente il ricorso, stabilendo che deve essere applicata la ‘ricostruzione di carriera’ secondo l’art. 485 D.Lgs. 297/94. Questo metodo, sebbene non riconosca integralmente tutto il servizio pregresso, risulta più vantaggioso nel lungo periodo. La sentenza condanna l’amministrazione a ricalcolare l’anzianità e a pagare gli arretrati, nei limiti della prescrizione quinquennale.

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Data contratto cessione credito: quando è valido?

Una società cede un credito, ma le parti non concordano sulla data del contratto. Il Tribunale chiarisce che la data del contratto di cessione del credito è quella dell’accordo formale scritto, non quella delle comunicazioni precedenti. Di conseguenza, i pagamenti ricevuti dal cedente prima di tale data sono legittimi.

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Scientia decoctionis: prova e revocatoria fallimentare

Il Tribunale di Brescia ha accolto un’azione revocatoria fallimentare, dichiarando inefficace un pagamento di 10.000 euro effettuato da una società pochi giorni prima della sua dichiarazione di fallimento. La decisione si fonda sulla prova della scientia decoctionis del creditore, ovvero la sua consapevolezza dello stato di insolvenza del debitore. Tale consapevolezza è stata desunta da una serie di indizi, tra cui il grave ritardo nel pagamento, la necessità di azioni legali per recuperare il credito e l’accettazione di una somma a saldo e stralcio notevolmente inferiore al debito originario.

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Responsabilità datore di lavoro: risarcimento per lite

Un cliente di un ristorante, dopo una discussione sul cibo, è stato aggredito fisicamente dal titolare e da alcuni dipendenti. Il Tribunale ha riconosciuto la responsabilità del datore di lavoro per il fatto illecito dei suoi preposti, condannando la società e i suoi legali rappresentanti al risarcimento del danno biologico e patrimoniale subito dalla vittima. La decisione si fonda sull’articolo 2049 del Codice Civile, che stabilisce la responsabilità dei padroni e committenti per i danni arrecati dai loro dipendenti nell’esercizio delle loro incombenze.

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Responsabilità amministratore: sequestro per mala gestio

Un’ordinanza del Tribunale di Brescia conferma il sequestro conservativo sui beni di un ex amministratore per mala gestio. La decisione evidenzia la grave responsabilità dell’amministratore che ha causato un ingente danno alla società, quantificato nel deficit patrimoniale. Il provvedimento è stato concesso a tutela del credito risarcitorio della liquidazione giudiziale, considerando il rischio concreto che l’amministratore potesse disperdere il proprio patrimonio.

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Decreto ingiuntivo: fattura elettronica è prova?

Un’azienda si opponeva a un decreto ingiuntivo per il mancato pagamento di fatture relative a cali di giacenza di carburante, sostenendo l’insufficienza della fattura elettronica come prova scritta. Il Tribunale ha rigettato l’opposizione, confermando che la fattura elettronica è una prova adeguata per l’emissione del decreto ingiuntivo e che il creditore aveva fornito documentazione sufficiente a superare ogni contestazione.

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Esonero contributivo: 100% valido per portabilità

Il Tribunale di Brescia ha stabilito che un datore di lavoro ha diritto all’esonero contributivo nella misura del 100%, come previsto dalla Legge 178/2020, anche se assume un lavoratore che aveva già parzialmente usufruito di un’agevolazione al 50% presso un precedente datore. La sentenza chiarisce che la ‘portabilità’ del beneficio riguarda il periodo residuo ma si adegua alla misura più favorevole vigente al momento della nuova assunzione, respingendo l’interpretazione restrittiva dell’ente previdenziale.

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Obbligo contributivo: verbale ispettivo annullato

Il Tribunale di Brescia ha annullato un avviso di addebito per obbligo contributivo emesso da un ente previdenziale. La decisione si basa sulla debolezza delle prove raccolte dall’ispettorato del lavoro, consistenti in dichiarazioni tardive e non neutrali dell’ex dipendente e dei suoi familiari. Il giudice ha ritenuto più attendibili i testimoni neutrali e ha valorizzato la mancata azione legale della lavoratrice per il recupero dei presunti crediti retributivi.

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Obbligo contributivo socio: il reddito d'impresa conta

Una socia, già iscritta alla Gestione Artigiani per la sua attività lavorativa in una società, ha contestato una richiesta di contributi basata sui redditi percepiti da un’altra società di persone in cui era socia non lavorante. Il Tribunale di Brescia ha respinto il ricorso, stabilendo che l’obbligo contributivo del socio si estende alla totalità dei redditi d’impresa percepiti, inclusi quelli derivanti da partecipazioni societarie, indipendentemente dallo svolgimento di un’attività lavorativa diretta in quella specifica società. La decisione si fonda sull’interpretazione estensiva della base imponibile previdenziale, allineata alla nozione fiscale di reddito d’impresa.

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Inadempimento mandato: quando è infondato?

La sentenza analizza un caso di presunto inadempimento mandato per la vendita di un immobile. L’attore (mandante) ha citato in giudizio il convenuto (mandatario) chiedendo un risarcimento pari all’importo della plusvalenza fiscale scaturita dalla vendita. Il Tribunale ha rigettato la domanda, stabilendo che il mandatario non ha commesso alcun inadempimento, in quanto il mandante era pienamente a conoscenza delle operazioni e la plusvalenza fiscale costituisce un obbligo personale del venditore, non un danno risarcibile. Inoltre, il Tribunale ha condannato l’attore per lite temeraria, avendo agito in giudizio con mala fede.

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Assegno clonato: di chi è la colpa? La sentenza

Una sentenza del Tribunale di Brescia ha stabilito un principio di responsabilità condivisa nel caso di un assegno clonato e incassato fraudolentemente. Il correntista, che aveva inviato una foto del titolo via chat, è stato ritenuto corresponsabile per un terzo del danno a causa della sua negligenza. Le banche, emittente e negoziatrice, sono state condannate in solido per i restanti due terzi per non aver adottato adeguate misure antifrode, nonostante l’utilizzo della procedura digitale CIT (Check Image Truncation). Il truffatore è stato ritenuto responsabile per l’intero importo. La decisione sottolinea l’importanza della prudenza nella gestione dei titoli di credito e gli obblighi di sicurezza a carico degli istituti bancari.

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Esdebitazione debitore: come ottenere la liberazione

Con decreto, il Tribunale di Brescia ha concesso l’esdebitazione a un debitore, dichiarando inesigibili i debiti non pagati dopo la liquidazione del patrimonio. La decisione si basa sulla cooperazione del debitore, l’assenza di frode e il rispetto dei requisiti previsti dalla legge sul sovraindebitamento, portando alla completa liberazione dai debiti residui.

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Esdebitazione: cancellare i debiti residui

Un debitore, al termine di una procedura di liquidazione del patrimonio in cui i creditori erano stati soddisfatti solo in parte, ha richiesto e ottenuto la cancellazione dei debiti rimanenti (esdebitazione). Il Tribunale di Brescia ha concesso il beneficio, dopo aver verificato la condotta meritevole e cooperativa del debitore e l’assenza di cause ostative, come previsto dalla legge sul sovraindebitamento (L. 3/2012).

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Cessione crediti in blocco: la prova e la notifica

Una società si opponeva a un decreto ingiuntivo, contestando la titolarità del credito in capo alla cessionaria. Il Tribunale di Brescia ha rigettato l’opposizione, stabilendo che la pubblicazione dell’avviso di cessione crediti in blocco sulla Gazzetta Ufficiale costituisce prova sufficiente del trasferimento, purché i criteri identificativi siano precisi. La Corte ha inoltre respinto l’eccezione di prescrizione, chiarendo che l’azione esecutiva contro un condebitore interrompe il termine per tutti.

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