La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 2481/2024, interviene su un complesso caso di riparto di giurisdizione riguardante la proprietà di un immobile storico. Una società rivendicava la proprietà del bene, contestando un atto di prelazione esercitato dallo Stato quasi un secolo prima. In subordine, chiedeva l'adempimento di una transazione successiva. La Corte ha stabilito che la domanda principale, che contesta l'esercizio di un potere autoritativo della P.A. (la prelazione), rientra nella giurisdizione del giudice amministrativo, in quanto il diritto di proprietà è degradato a interesse legittimo. La domanda subordinata, relativa a un accordo transattivo di natura privatistica, spetta invece alla cognizione del giudice ordinario.
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