LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Giurisprudenza Civile

Transazione TFR: quando copre anche il non detto

Un ex dipendente, dopo aver firmato un accordo di conciliazione giudiziale con il suo ex datore di lavoro, ha agito in giudizio per ottenere il pagamento del trattamento di fine rapporto (TFR). La Corte d’Appello ha dichiarato la sua domanda improponibile, ritenendo che la transazione TFR, definita “omnicomprensiva”, precludesse qualsiasi ulteriore pretesa, anche se non esplicitamente menzionata. La Corte di Cassazione ha confermato questa decisione, rigettando il ricorso del lavoratore. La Suprema Corte ha sottolineato che l’interpretazione del giudice di merito, basata sulla volontà delle parti di chiudere ogni pendenza legata al rapporto di lavoro, era corretta e non sindacabile, evidenziando inoltre numerosi profili di inammissibilità nel ricorso presentato.

Continua »
Eccezione di inadempimento: onere della prova

Una società committente si opponeva al pagamento per l’installazione di un’insegna, sollevando un’eccezione di inadempimento per ritardi e vizi. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, chiarendo che una volta che l’appaltatore prova di aver eseguito la prestazione, spetta al committente dimostrare la gravità dell’inadempimento. La Corte ha inoltre confermato che la ricezione dell’opera senza riserve può configurare un’accettazione tacita, anche in assenza di una verifica formale.

Continua »
Estinzione del giudizio: silenzio dopo la proposta

Una società ha presentato ricorso in Cassazione contro una sentenza della Corte d’Appello. La Cassazione ha formulato una proposta di definizione del giudizio, ma la società non ha richiesto una decisione entro 40 giorni. Di conseguenza, il ricorso è stato considerato rinunciato e la Corte ha dichiarato l’estinzione del giudizio, condannando la società al pagamento delle spese legali.

Continua »
Punteggio graduatorie ATA: il servizio in ASL non vale

La Corte di Cassazione ha stabilito che il servizio prestato presso Aziende Sanitarie Locali (ASL) e Istituti Pubblici di Assistenza e Beneficenza (IPAB) non può essere equiparato a quello svolto nelle amministrazioni statali. Di conseguenza, tale servizio non è valido ai fini dell’attribuzione del punteggio nelle graduatorie di III fascia del personale ATA. La decisione chiarisce la distinzione tra la nozione ampia di ‘amministrazione pubblica’ e quella più ristretta di ‘amministrazione statale’, rilevante per la normativa di settore.

Continua »
Giudicato esterno: l'efficacia della sentenza

La Corte di Cassazione ha stabilito che il principio del giudicato esterno si estende anche alle premesse logiche indispensabili di una precedente decisione. In un caso riguardante un antico diritto di enfiteusi, una sentenza che aveva negato l’usucapione di un fondo, basandosi sull’esistenza di tale diritto, ha impedito che in un successivo giudizio tra le stesse parti si potesse rimettere in discussione l’esistenza stessa del rapporto enfiteutico.

Continua »
Mansioni superiori: ricorso inammissibile, le regole

Un dipendente di un ente locale ha ottenuto in Appello il riconoscimento del diritto a differenze retributive per lo svolgimento di mansioni superiori. La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibili sia il ricorso principale del lavoratore, relativo ai criteri di calcolo delle somme, sia quello incidentale dell’ente, che contestava lo svolgimento stesso delle mansioni superiori. L’inammissibilità è derivata principalmente dal mancato rispetto del principio di autosufficienza del ricorso, che impone una specifica indicazione degli atti e dei documenti su cui si fonda l’impugnazione.

Continua »
Azione Revocatoria: trasferimento tra coniugi inefficace

La Corte di Cassazione conferma l’inefficacia di un trasferimento immobiliare tra coniugi, avvenuto il giorno dopo la notifica di un pignoramento. L’azione revocatoria del creditore ha successo perché la consapevolezza del danno (scientia damni) da parte della moglie è stata provata tramite presunzioni, come il rapporto coniugale e la sospetta tempistica dell’atto, rendendo l’operazione pregiudizievole per le ragioni creditorie.

Continua »
Distanze tra costruzioni: la scelta è definitiva

In un caso riguardante le distanze tra costruzioni, la Corte di Cassazione ha stabilito che la scelta del primo costruttore (preveniente) di edificare sul confine è definitiva e deve essere mantenuta per l’intera altezza del fabbricato. Non è consentito costruire sul confine al piano terra per poi arretrare ai piani superiori. Questa decisione, basata sul principio di prevenzione, mira a garantire la certezza dei rapporti di vicinato e a non costringere il vicino a realizzare una costruzione con una linea perimetrale spezzata.

Continua »
Estinzione giudizio Cassazione: analisi del decreto

Il decreto analizza un caso di estinzione giudizio Cassazione. Un cittadino ha impugnato una sentenza della Corte d’Appello. La Cassazione, applicando l’art. 380-bis c.p.c., ha proposto una definizione del giudizio. A causa della mancata richiesta di decisione da parte del ricorrente entro 40 giorni, il ricorso è stato considerato rinunciato e il giudizio dichiarato estinto, con condanna del ricorrente al pagamento delle spese legali.

Continua »
Ripartizione spese terrazza: la guida della Cassazione

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha stabilito un importante principio sulla ripartizione spese terrazza ad uso esclusivo che funge anche da copertura per garage di altri condomini. Contrariamente a quanto deciso dalla Corte d’Appello, che aveva addebitato l’intero costo al proprietario della terrazza, la Cassazione ha applicato per analogia l’art. 1125 c.c., suddividendo le spese tra il proprietario del piano superiore (per l’impermeabilizzazione) e i proprietari dei garage sottostanti (per intonaco e tinta).

Continua »
Proprietà casa coniugale su suolo esclusivo: la Cassazione

La Corte di Cassazione ha stabilito che la proprietà della casa coniugale, costruita in regime di comunione legale su un terreno di proprietà esclusiva di un solo coniuge, appartiene interamente a quest’ultimo per il principio di accessione. Il coniuge non proprietario non acquista una quota dell’immobile, ma ha solo diritto a un rimborso per le spese sostenute per la costruzione, a condizione di fornirne rigorosa prova. Nel caso specifico, la domanda di rimborso è stata respinta per mancanza di prova del contributo economico.

Continua »
Querela di falso: inammissibile se non contesti tutto

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di una società che contestava la notifica di un atto tramite una querela di falso. La decisione si fonda sul principio che, se la sentenza impugnata si basa su più motivazioni autonome (rationes decidendi), il ricorrente deve contestarle tutte. In questo caso, la società ha omesso di criticare una delle ragioni della Corte d’Appello, rendendo il ricorso inammissibile poiché la decisione sarebbe rimasta valida anche solo sulla base della motivazione non contestata.

Continua »
Giudicato amministrativo: ricorso civile inammissibile

Una società radiofonica ha presentato ricorso in Cassazione contro un’associazione concorrente, accusandola di trasmettere senza un titolo valido e di causare interferenze. La Corte Suprema ha dichiarato il ricorso inammissibile, poiché l’appellante non ha contestato la ragione fondamentale della decisione della Corte d’Appello: l’esistenza di un precedente e definitivo giudicato amministrativo che aveva già risolto la questione delle autorizzazioni a trasmettere.

Continua »
Estinzione del giudizio di Cassazione: il caso

Un privato cittadino e una società a responsabilità limitata avevano proposto ricorso in Cassazione avverso una sentenza della Corte d’Appello. A seguito della proposta di definizione del giudizio comunicata dalla Corte, nessuna delle parti ha richiesto una decisione entro il termine previsto. Di conseguenza, la Suprema Corte ha dichiarato l’estinzione del giudizio di Cassazione, equiparando l’inerzia delle parti a una rinuncia al ricorso e compensando le spese processuali.

Continua »
Onere della prova: chi deve dimostrare l'investimento?

Un investitore affida 50.000 euro a un promotore per l’acquisto di azioni. A seguito di perdite, l’investitore chiede la restituzione dei fondi, lamentando l’inadempimento. La Corte di Cassazione conferma la condanna del promotore, stabilendo che l’onere della prova dell’effettivo acquisto dei titoli grava su chi ha ricevuto il denaro (mandatario), non sull’investitore (mandante). La mancata produzione di prove documentali, come estratti conto, determina l’inadempimento e l’obbligo di risarcimento.

Continua »
Espromissione: no rimborso se il matrimonio salta

Una futura suocera si era impegnata a pagare l’abito da sposa della nuora tramite un accordo qualificato come espromissione. A seguito dell’annullamento del matrimonio, chiedeva la restituzione delle somme versate. La Corte di Cassazione ha respinto la richiesta, dichiarando il ricorso inammissibile e specificando che, nell’espromissione, non si possono opporre al creditore eccezioni basate su eventi successivi all’accordo, come la cancellazione delle nozze.

Continua »
Impugnazione tardiva: le conseguenze del ricorso

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile un ricorso contro un provvedimento emesso in una procedura concorsuale, in quanto presentato oltre il termine di 60 giorni dalla comunicazione integrale del decreto. Questa decisione su una impugnazione tardiva comporta l’inefficacia del ricorso incidentale e l’assorbimento di quello condizionato, stabilendo un principio fondamentale sul rispetto dei termini processuali.

Continua »
Estinzione del giudizio in Cassazione: il silenzio costa

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’estinzione del giudizio perché la parte ricorrente non ha dato seguito alla proposta di definizione formulata dalla Corte stessa entro il termine di 40 giorni. Tale inerzia, secondo l’art. 380-bis c.p.c., equivale a una rinuncia al ricorso. Di conseguenza, la parte ricorrente è stata condannata al pagamento delle spese legali in favore della controparte costituita.

Continua »
Notifica agli eredi: rinvio per vizio procedurale

Un contribuente ha impugnato una cartella di pagamento fino in Cassazione. Durante il processo, il ricorrente è deceduto. La Corte Suprema ha rilevato che la notifica agli eredi dell’avviso di udienza non era stata perfezionata correttamente per tutti. Di conseguenza, ha sospeso la decisione sul merito e ha ordinato il rinvio della causa a nuovo ruolo, disponendo la corretta rinnovazione della notifica per garantire il diritto di difesa di tutti gli eredi.

Continua »
Trattamento economico lettori: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione si è pronunciata sul trattamento economico dei lettori universitari, stabilendo i criteri per il calcolo della retribuzione equiparata a quella dei ricercatori. L’ordinanza chiarisce la natura riassorbibile dell’assegno ‘ad personam’ e i parametri di calcolo per i periodi antecedenti al 1987, accogliendo anche la richiesta di considerare l’impegno orario effettivamente svolto dal lavoratore.

Continua »