LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Giurisprudenza Civile

Riconoscimento anzianità docente: la Cassazione decide

Una docente con contratti a tempo determinato ha agito in giudizio per ottenere la retribuzione per i mesi estivi e il riconoscimento dell’anzianità di servizio. La Corte di Cassazione, con ordinanza 20210/2025, ha respinto il ricorso. È stato chiarito che per il riconoscimento anzianità docente pre-ruolo, per i primi quattro anni, non c’è interesse ad agire in quanto già previsto dalla legge. Inoltre, la richiesta di retribuzione estiva è stata negata per mancata prova che l’incarico fosse su un posto vacante per l’intero anno (organico di diritto).

Continua »
Retribuzione di risultato: quando è un diritto?

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 21769/2025, ha stabilito che la retribuzione di risultato per i dirigenti pubblici non è un diritto automatico. L’erogazione è subordinata a precise condizioni: la fissazione di obiettivi, la verifica del loro raggiungimento e la definizione dei criteri di riparto tramite contrattazione integrativa. Nel caso esaminato, alcuni dirigenti ministeriali si sono visti negare il conguaglio richiesto perché questi presupposti non erano stati soddisfatti, con i fondi destinati a tale scopo che erano stati utilizzati per altri fini. La Corte ha chiarito che, in caso di inerzia della P.A., il lavoratore non può chiedere il pagamento diretto ma può agire per il risarcimento del danno.

Continua »
Estinzione Giudizio: Rinuncia e Accettazione

La Corte di Cassazione dichiara l’estinzione del giudizio a seguito della rinuncia al ricorso da parte di una società e della contestuale accettazione da parte dell’istituto di credito convenuto. La decisione si fonda sugli articoli 390 e 391 c.p.c., evidenziando che l’accettazione della rinuncia comporta la non statuizione sulle spese processuali.

Continua »
Estinzione giudizio Cassazione: le conseguenze

Un recente decreto della Corte di Cassazione chiarisce le conseguenze dell’inattività del ricorrente di fronte a una proposta di definizione del giudizio. A seguito del mancato riscontro entro il termine di 40 giorni, il ricorso è stato considerato rinunciato, portando alla declaratoria di estinzione del giudizio di Cassazione. La decisione sottolinea l’importanza di rispettare le scadenze processuali, la cui inosservanza può determinare la chiusura definitiva del caso senza una pronuncia nel merito.

Continua »
Clausola di giurisdizione: prevale il contratto quadro

In una disputa tra un’azienda italiana e una straniera, la Corte di Cassazione ha stabilito che la clausola di giurisdizione contenuta in un contratto-quadro prevale su quella presente nelle condizioni generali di vendita richiamate solo tramite hyperlink nei singoli ordini. La Corte ha chiarito che per derogare a una clausola così importante è necessaria una pattuizione esplicita e non un mero rinvio implicito, dichiarando il difetto di giurisdizione del giudice italiano.

Continua »
Contratto agenzia infortunistica: quando è valido?

Una recente ordinanza della Cassazione esamina la validità di un contratto agenzia infortunistica. La Corte ha chiarito che l’attività di consulenza stragiudiziale non è esclusiva degli avvocati. Sebbene abbia rigettato le censure sulla poca chiarezza delle clausole, ha cassato la sentenza per omissione di pronuncia su specifiche richieste di rimborso spese e restituzione, rinviando il caso alla Corte d’Appello.

Continua »
Foro esclusivo: quando la clausola è valida?

La Cassazione ha stabilito che una clausola di foro convenzionale, per essere considerata foro esclusivo, deve indicare in modo inequivocabile la volontà delle parti di escludere gli altri fori legali. La dicitura ‘per qualunque controversia è competente il Foro di…’ non basta. In assenza di tale esclusività e della specifica approvazione scritta, il foro indicato è solo facoltativo e la parte che eccepisce l’incompetenza deve contestare tutti i fori alternativi.

Continua »
Gestione separata avvocati: quando si pagano le sanzioni?

Una professionista legale ha contestato una richiesta di pagamento dell’INPS per contributi dovuti alla Gestione separata per l’anno 2010. La Corte di Cassazione ha confermato l’obbligo di iscrizione e versamento dei contributi, stabilendo che il solo pagamento del contributo integrativo alla cassa di categoria non è sufficiente a esonerare il professionista. Tuttavia, la Corte ha annullato le sanzioni civili, applicando una sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittima la loro imposizione per i periodi anteriori alla legge di interpretazione autentica del 2011, a causa della pregressa incertezza normativa. Respinta, invece, l’eccezione di prescrizione del credito.

Continua »
Prescrizione buoni postali: la data di scadenza conta

Una società emittente di buoni postali fruttiferi ha proposto ricorso in Cassazione contro una sentenza che aveva negato la prescrizione del diritto al rimborso di una risparmiatrice. La Suprema Corte ha accolto il ricorso, stabilendo un principio fondamentale sulla prescrizione buoni postali: il termine decennale decorre dalla data esatta di scadenza del titolo e non dal 1° gennaio dell’anno successivo. La sentenza del tribunale, che aveva applicato un calcolo diverso, è stata annullata con rinvio per un nuovo esame.

Continua »
Obbligo di repechage: onere della prova sul datore

Una società di forniture mediche licenzia una dipendente per un presunto conflitto di interessi. La Cassazione conferma l’illegittimità del licenziamento, ribadendo che l’azienda non ha rispettato l’obbligo di repechage, non provando l’impossibilità di ricollocare la lavoratrice in un’altra posizione.

Continua »
Lavoro festivo infrasettimanale: la decisione

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un’azienda ospedaliera, confermando il diritto di alcuni infermieri a un compenso specifico per il lavoro festivo infrasettimanale. La decisione si fonda sull’impossibilità di rimettere in discussione un principio di diritto già stabilito dalla stessa Corte in una fase precedente dello stesso processo, che sancisce la cumulabilità tra l’indennità di turno e la retribuzione per la festività lavorata.

Continua »
Giurisdizione internazionale e contratti tra imprese

Una società italiana ottiene un decreto ingiuntivo contro una società francese per un contratto d’appalto. La società francese si oppone, sostenendo la competenza del giudice francese. La Corte d’Appello accoglie l’opposizione, riconoscendo una precedente sentenza francese sulla questione. La Corte di Cassazione, investita del caso, ritiene la questione sulla giurisdizione internazionale di tale complessità da rimettere la decisione alle Sezioni Unite, l’organo supremo della Corte stessa.

Continua »
Estinzione giudizio Cassazione: la rinuncia tacita

Un decreto della Corte di Cassazione chiarisce le conseguenze dell’inerzia del ricorrente. A seguito di una proposta di definizione anticipata del ricorso, il mancato riscontro entro 40 giorni è stato interpretato come una rinuncia tacita, portando all’estinzione del giudizio di Cassazione e alla condanna alle spese per il ricorrente, in applicazione degli artt. 380-bis e 391 c.p.c.

Continua »
Compensazione spese legali: motivazione apparente

Una complessa causa immobiliare, iniziata per violazione delle distanze tra costruzioni, giunge in Cassazione sulla questione della compensazione spese legali. La Corte d’Appello aveva compensato le spese del secondo grado citando la “peculiarità del caso”. La Corte di Cassazione ha annullato tale decisione, stabilendo che un riferimento così generico costituisce una motivazione apparente e viola gli artt. 92 e 132 c.p.c., che richiedono l’indicazione di “gravi ed eccezionali ragioni” per giustificare la compensazione delle spese.

Continua »
Inammissibilità del ricorso: il giudicato preclude

Una società di servizi ha citato in giudizio un condominio per danni da infiltrazioni. La richiesta è stata respinta in tutti i gradi di giudizio. La Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso, confermando che la pretesa era preclusa da una precedente sentenza passata in giudicato che copriva gli stessi fatti, applicando il principio del ‘dedotto e deducibile’.

Continua »
Accertamento tributario e contributi: il nesso

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha rigettato il ricorso di un contribuente che contestava un avviso di addebito per contributi previdenziali. La richiesta si basava su un maggior reddito derivante da un accertamento tributario, che il contribuente stava già impugnando in sede fiscale. La Corte ha stabilito che l’impugnazione dell’accertamento tributario non invalida né sospende la richiesta di contributi. I due giudizi sono autonomi e l’accertamento fiscale ha valore di presunzione. Spetta al contribuente dimostrare nel merito, davanti al giudice del lavoro, l’infondatezza della pretesa contributiva, non potendosi limitare a eccepire la pendenza del giudizio tributario.

Continua »
Estinzione giudizio Cassazione: silenzio e conseguenze

Una società di trasporti ha presentato ricorso in Cassazione. La Suprema Corte ha formulato una proposta di definizione del giudizio, ma la società non ha chiesto la decisione del ricorso entro 40 giorni. Di conseguenza, il ricorso è stato considerato rinunciato, portando all’estinzione del giudizio Cassazione e alla condanna della società al pagamento delle spese legali.

Continua »
Verbale d'immissione in possesso: prova essenziale

Un proprietario ha richiesto un’indennità per l’occupazione d’urgenza di un suo terreno da parte di un Comune per finalità emergenziali. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, stabilendo che la semplice emissione di un decreto di occupazione non è sufficiente a provare l’effettiva perdita del possesso. È indispensabile produrre in giudizio il verbale d’immissione in possesso, un atto formale richiesto ad substantiam (cioè per la validità stessa della procedura), che non può essere sostituito da prove testimoniali o presuntive.

Continua »
Insolvenza di gruppo: estensione alla società figlia

La Corte di Cassazione ha confermato la legittimità dell’estensione della procedura di amministrazione straordinaria da una società controllante a un consorzio da essa controllato. Il ricorso delle società consorziate, che contestavano la sussistenza del rapporto di controllo e la procedura seguita, è stato rigettato. La Corte ha stabilito che lo stato di insolvenza della controllante non dissolve il rapporto di controllo ai fini della disciplina sull’insolvenza di gruppo e che la richiesta di estensione rientra nei poteri dei commissari, senza necessità di parere preventivo del Comitato di Sorveglianza. Inoltre, la valutazione dello stato di insolvenza e la decisione di non disporre una C.T.U. sono considerate questioni di merito non sindacabili in sede di legittimità.

Continua »
Rinuncia al ricorso: estinzione del giudizio

La Corte di Cassazione dichiara estinto un giudizio a seguito della rinuncia al ricorso da parte della ricorrente. La decisione evidenzia che, data l’accettazione della controparte e la richiesta di compensazione delle spese, il procedimento si conclude senza una statuizione sui costi e senza l’applicazione del raddoppio del contributo unificato. Questo caso illustra l’efficacia della rinuncia al ricorso come strumento per terminare una lite in modo consensuale.

Continua »