La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 2110/2024, ha stabilito i confini della responsabilità dell'istituto di pagamento in caso di un bonifico domiciliato pagato a un truffatore. Se l'istituto dimostra di aver agito con la diligenza professionale richiesta, verificando il documento d'identità (anche uno solo), il codice fiscale e la password forniti dall'ordinante, non è responsabile per l'erroneo pagamento. La Corte ha escluso l'applicazione analogica delle norme più severe previste per gli assegni non trasferibili, inquadrando il bonifico domiciliato nell'ambito del mandato e della delegazione di pagamento, regolati dalle norme generali sulla diligenza contrattuale.
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