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Giurisprudenza Civile

Responsabilità presidente associazione: Cassazione chiarisce
Una locatrice ha citato in giudizio un'associazione sportiva e il suo ex presidente per canoni di locazione non pagati. La Corte di Cassazione ha confermato la condanna, ribadendo la responsabilità personale e solidale di chi agisce in nome dell'ente, secondo l'art. 38 c.c. L'ordinanza chiarisce i limiti processuali per sollevare eccezioni e per contestare la valutazione dei fatti in sede di legittimità, consolidando i principi sulla responsabilità presidente associazione.
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Prevalenza cooperativa agricola: quando si fallisce?
La Cassazione conferma il fallimento di una società cooperativa agricola, negandole la qualifica di impresa agricola. Decisiva la mancanza del requisito della prevalenza dei conferimenti dei soci, non giustificata da calamità naturali. La Corte ha ritenuto corretto l'operato del CTU e inammissibile la rivalutazione dei fatti in sede di legittimità.
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Recesso anticipato locazione: la prova dei gravi motivi
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un conduttore che aveva effettuato un recesso anticipato da una locazione commerciale adducendo generici 'gravi motivi' legati alla crisi economica. La Corte ha ribadito che il conduttore ha l'onere di dimostrare in modo specifico, con dati oggettivi, l'imprevedibilità e la gravità della situazione che rende la prosecuzione del contratto eccessivamente onerosa, confermando la sua condanna al pagamento dei canoni non versati.
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Giurisdizione definanziamento: a chi spetta decidere?
Le Sezioni Unite della Cassazione stabiliscono che la controversia su un provvedimento di definanziamento, adottato dalla P.A. in autotutela per vizi di legittimità originari dell'atto di concessione, rientra nella giurisdizione del giudice amministrativo. In questi casi, la posizione del beneficiario regredisce da diritto soggettivo a interesse legittimo, poiché l'amministrazione esercita un potere autoritativo di riesame del proprio operato. La decisione chiarisce il riparto di giurisdizione in materia di revoca di sovvenzioni pubbliche.
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Contestazione spese: onere della prova in Cassazione
In un caso di locazione, la Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso dei locatori riguardo alla compensazione con le spese di manutenzione sostenute dai conduttori. La Corte ha stabilito che la contestazione delle spese deve essere specifica e non generica. Un'errata percezione del giudice sulla mancata contestazione costituisce un errore di fatto da impugnare con revocazione, non con ricorso in Cassazione. Il ricorso è stato dichiarato inammissibile per genericità e per aver dedotto un vizio revocatorio.
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Indennità turno spezzato: quando spetta ai part-time?
La Corte di Cassazione ha esaminato il caso di alcuni lavoratori part-time che chiedevano il riconoscimento dell'indennità per turno spezzato, al pari dei colleghi a tempo pieno. Mentre i giudici di merito avevano concesso l'indennità basandosi sul principio di non discriminazione, la Cassazione ha annullato la decisione. Ha chiarito che, per avere diritto all'indennità turno spezzato, non è sufficiente svolgere un orario frazionato, ma è necessario dimostrare che tale modalità di lavoro costituisca un'eccezione rispetto alla normale routine lavorativa, imposta da esigenze di servizio. Il caso è stato rinviato alla Corte d'Appello per una nuova valutazione basata su questo principio.
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COSAP condominio: quando si paga per le griglie?
Un condominio ha contestato un avviso di pagamento per il COSAP relativo a griglie di areazione su un'area soggetta a servitù di uso pubblico. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, stabilendo che il COSAP condominio è dovuto quando i manufatti offrono un'utilità particolare e privata su un suolo pubblico. La Corte ha inoltre dichiarato inammissibili nuove eccezioni, come la presunta appartenenza dell'area a un supercondominio, sollevate per la prima volta in sede di legittimità.
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Capitalizzazione pensione: estingue il diritto?
La Corte di Cassazione chiarisce che l'accettazione della capitalizzazione della pensione integrativa da parte di un pensionato determina l'estinzione del diritto a ricevere future prestazioni periodiche. Anche in presenza di un precedente giudicato che garantiva l'adeguamento automatico della pensione, la scelta di ricevere un'unica somma (liquidazione una tantum) sostituisce e annulla l'obbligazione di pagamento rateale, impedendo successive richieste per periodi futuri. La Corte ha quindi accolto il ricorso di un istituto di credito e del relativo fondo pensione contro un gruppo di pensionati.
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Trattenimento stranieri: la Cassazione rinvia la causa
La Corte di Cassazione, con un'ordinanza interlocutoria, ha sospeso la decisione sul ricorso di un cittadino straniero contro la proroga del suo trattenimento. Il caso riguarda la durata massima del trattenimento stranieri quando viene presentata una domanda di protezione internazionale. La Corte ha ritenuto opportuno attendere la decisione di un altro caso simile, pendente dinanzi a sé, per approfondire la questione della natura perentoria dei termini procedurali alla luce del diritto europeo.
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Calcolo ferie part-time: la Cassazione chiarisce
Un lavoratore, passato da contratto part-time a full-time, ha chiesto il riconoscimento di tutta l'anzianità per il calcolo delle ferie. La Cassazione, ribaltando la decisione d'appello, ha stabilito che per il calcolo ferie part-time si devono applicare le specifiche clausole del CCNL che regolano la trasformazione del rapporto, anche se ciò comporta un computo ridotto del periodo pregresso.
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Proroga trattenimento straniero: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione ha esaminato il ricorso di un cittadino straniero contro la proroga del suo trattenimento in un centro per i rimpatri. Il ricorrente lamentava la mancata diligenza dell'amministrazione nel gestire le procedure di rimpatrio. A causa di orientamenti giurisprudenziali contrastanti sulla questione dei presupposti per la proroga trattenimento straniero, la Corte ha deciso di rinviare la causa a una pubblica udienza per un esame più approfondito, senza decidere nel merito.
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Riammissione in servizio: nasce un nuovo rapporto
Un dipendente pubblico, dimessosi e poi riammesso in servizio dopo anni, ha contestato il calcolo della sua liquidazione finale. La Corte di Cassazione ha respinto il suo ricorso, stabilendo che la riammissione in servizio non fa rivivere il precedente rapporto di lavoro, ma ne costituisce uno nuovo e distinto, soggetto alla normativa vigente al momento della nuova assunzione.
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Responsabilità antitrust: limiti del ricorso in Cassazione
Una società di consulenza è stata ritenuta corresponsabile per un'intesa anticoncorrenziale in una gara pubblica, pur non avendovi partecipato direttamente. L'appello si basava sul concetto di responsabilità antitrust estesa all'interno di un network aziendale. La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando che la valutazione dei fatti da parte del Consiglio di Stato non è sindacabile in sede di legittimità per motivi di giurisdizione, delineando così i precisi confini del proprio intervento.
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Proroga trattenimento straniero: analisi della Cassazione
La Corte di Cassazione ha esaminato due ricorsi contro decreti di proroga del trattenimento di un cittadino straniero in un centro per i rimpatri. Prima di pronunciarsi nel merito sulla legittimità delle proroghe, la Corte ha rilevato una questione procedurale. Di conseguenza, ha emesso un'ordinanza interlocutoria rinviando le cause a nuovo ruolo per permettere alla Cancelleria di attribuire un corretto numero di registrazione a uno dei ricorsi, posticipando così la decisione finale sulla vicenda.
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Indennità di trasferta: quando è inammissibile il ricorso
Una lavoratrice ha impugnato in Cassazione la sentenza che le negava l'indennità di trasferta giornaliera (diaria) per i suoi spostamenti. La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, non entrando nel merito della questione. La decisione si fonda su vizi procedurali: il ricorso mancava del principio di autosufficienza, non riportando il testo della norma del CCNL invocata, e tentava di ottenere un riesame dei fatti, attività preclusa al giudice di legittimità.
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Errore di fatto: quando la Cassazione lo esclude
Una società chiede la revocazione di un'ordinanza della Cassazione per un presunto errore di fatto, sostenendo che la Corte avesse travisato le conclusioni di una corte d'appello sul momento impositivo di una compravendita immobiliare e sulla sussistenza di un giudicato esterno. La Cassazione rigetta il ricorso, chiarendo che la valutazione giuridica, anche se errata, non costituisce l'errore di fatto revocatorio, il quale deve essere una pura svista percettiva su un dato processuale.
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Retribuzione ferie: indennità incluse? Cassazione OK
La Corte di Cassazione ha confermato il diritto di due macchinisti a includere l'indennità di utilizzazione professionale e quella di assenza dalla residenza nel calcolo della loro retribuzione ferie. La Corte ha stabilito che qualsiasi voce retributiva legata alla mansione deve essere computata per non scoraggiare la fruizione del riposo, in linea con il diritto europeo. Rigettato il ricorso dell'azienda di trasporti.
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Ricorso tardivo fallimento: inammissibilità e termini
Una società creditizia ha impugnato un decreto che rigettava la sua ammissione al passivo fallimentare. La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, qualificandolo come ricorso tardivo fallimento perché presentato ben oltre il termine perentorio di trenta giorni dalla comunicazione del provvedimento. Di conseguenza, anche l'intervento di una società cessionaria del credito è stato dichiarato inammissibile.
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Litisconsorzio necessario: l’INPS parte del giudizio
Un gruppo di ex dipendenti di un istituto di credito ha richiesto la riliquidazione del proprio assegno straordinario di solidarietà. La Corte di Cassazione ha annullato le sentenze precedenti, dichiarando la nullità del giudizio per non aver incluso l'ente previdenziale. È stato affermato il principio del litisconsorzio necessario, rinviando la causa al primo grado per integrare il contraddittorio.
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Capitalizzazione pensione integrativa: effetto estintivo
Pensionati, titolari di un diritto alla perequazione della pensione integrativa aziendale sancito da un precedente giudicato, hanno accettato una somma una tantum (capitalizzazione) dal fondo pensione. Successivamente, hanno richiesto le differenze retributive per un periodo successivo alla capitalizzazione. La Cassazione ha stabilito che l'accettazione della capitalizzazione della pensione integrativa ha un effetto estintivo, impedendo ulteriori pretese per prestazioni periodiche future. La sentenza d'appello è stata cassata.
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