Una dipendente pubblica ha richiesto le differenze retributive per lo svolgimento di mansioni superiori dirigenziali. La Corte d'Appello ha respinto la domanda, stabilendo che la lavoratrice aveva ricevuto solo una delega di firma e non di funzioni, con la piena responsabilità delle attività rimasta in capo al dirigente. La Corte di Cassazione, con l'ordinanza 5683/2024, ha confermato la decisione, dichiarando il ricorso inammissibile in quanto mirava a un riesame dei fatti. Il principio chiave è che per il riconoscimento delle mansioni superiori è necessario l'effettivo esercizio delle piene responsabilità del ruolo, non il semplice compimento di alcuni atti su delega.
Continua »