Un dipendente pubblico, operante come autista soccorritore, ha richiesto il riconoscimento di un inquadramento superiore e delle relative differenze retributive, sostenendo di svolgere mansioni più complesse di quelle previste dal suo livello. La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 1215/2024, ha accolto il ricorso, cassando la precedente decisione. Ha stabilito che il giudice di merito non può respingere la domanda con una valutazione generica, ma deve effettuare un'analisi dettagliata, nota come "giudizio trifasico", per confrontare le mansioni effettivamente svolte dal lavoratore con le declaratorie dei contratti collettivi, al fine di verificare la fondatezza della richiesta di inquadramento superiore.
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