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Giurisprudenza Civile

Data certa fallimento: il giudicato blocca il ricorso

Una società tedesca ha rivendicato dei beni da una società italiana fallita, basandosi su un contratto di vendita e leasing. La richiesta è stata respinta in primo grado per assenza di data certa del contratto, rendendolo non opponibile al fallimento. La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, non per il merito della questione, ma a causa di un precedente giudicato formatosi tra le stesse parti, che aveva già stabilito l’inopponibilità del medesimo contratto.

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Contratto autonomo di garanzia: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 17696 del 2025, ha chiarito la natura del contratto autonomo di garanzia negli appalti pubblici. Ha stabilito che, a differenza della fideiussione, il garante è tenuto al pagamento a semplice richiesta del beneficiario, senza che quest’ultimo debba provare l’effettivo danno subito. La Corte ha cassato la decisione d’appello che aveva erroneamente assimilato la polizza a una garanzia reale generica.

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Decadenza Cessione Ramo d'Azienda: No Retroattività

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 18644/2025, ha stabilito un importante principio in materia di decadenza cessione ramo d’azienda. La Corte ha chiarito che il termine di decadenza per impugnare la cessione, introdotto dalla Legge n. 183/2010, non ha efficacia retroattiva. Pertanto, non si applica ai trasferimenti di ramo d’azienda avvenuti prima dell’entrata in vigore della legge. Nel caso di specie, una lavoratrice aveva impugnato una cessione del 2007, e i giudici di merito avevano erroneamente dichiarato tardiva l’azione. La Cassazione ha cassato la sentenza, affermando che il trasferimento deve essere avvenuto sotto la vigenza della nuova legge perché il termine di decadenza possa operare.

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Onere della prova pagamento: chi deve dimostrarlo?

La Corte di Cassazione si pronuncia sull’onere della prova pagamento in un caso di TFR. Se il datore di lavoro dimostra di aver versato delle somme, spetta al lavoratore provare che tali pagamenti si riferivano ad altri crediti. In assenza di tale prova, il pagamento si intende a saldo del debito richiesto, come in questo caso relativo a differenze retributive per il TFR.

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Licenziamento illegittimo: quando è nullo e perché

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un’azienda contro la reintegrazione di una lavoratrice. Il caso verteva su un licenziamento illegittimo, inizialmente ritenuto ritorsivo e poi dichiarato nullo dalla Corte d’Appello per vizi procedurali, ovvero la mancata contestazione disciplinare. La Suprema Corte ha confermato che la natura disciplinare di un licenziamento, anche se mascherato da ‘incompatibilità ambientale’, impone sempre il rispetto della procedura di contestazione, respingendo tutti i motivi di ricorso dell’azienda.

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Sopravvenuta carenza di interesse: ricorso inammissibile

Un ex dipendente pubblico ricorre in Cassazione per una controversia sulla sua indennità di anzianità. Durante il processo, il ricorrente decede e i suoi eredi rinunciano all’eredità. La Corte Suprema dichiara il ricorso inammissibile per sopravvenuta carenza di interesse, poiché nessuna parte ha più un interesse giuridico alla decisione. Le spese legali vengono compensate e non si applicano sanzioni pecuniarie aggiuntive.

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Azione revocatoria fondo patrimoniale: la decisione

La Corte di Cassazione ha confermato la decisione della Corte d’Appello, ritenendo ammissibile l’azione revocatoria contro la costituzione di fondi patrimoniali da parte di alcuni fideiussori. La Corte ha stabilito che, per l’esercizio dell’azione revocatoria fondo patrimoniale, non è necessaria la prova dell’opponibilità dell’atto ai creditori, essendo sufficiente il pericolo di danno (eventus damni) derivante dalla maggiore difficoltà nel soddisfare il credito. Inoltre, è stata negata la qualifica di consumatori ai fideiussori che avevano stretti legami funzionali con la società debitrice.

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Occupazione sine titulo: risarcimento anche senza agibilità

La Cassazione ha confermato la condanna al risarcimento del danno per occupazione sine titulo di un immobile, anche in assenza del certificato di agibilità. La Corte ha stabilito che la mancanza del certificato non esclude il danno, se viene provata la concreta possibilità del proprietario di locare il bene, come nel caso di specie, dimostrata dall’intenzione delle curatele fallimentari di affittare l’immobile. I motivi di ricorso sono stati respinti in quanto miravano a un riesame del merito.

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Debito restitutorio: cosa non restituire al datore

La Corte di Cassazione interviene sul calcolo del debito restitutorio di una lavoratrice a seguito della conversione del suo contratto a termine. Dopo una precedente sentenza d’appello, poi parzialmente riformata, alla lavoratrice era stato chiesto di restituire le somme percepite in eccesso. Con questa ordinanza, la Corte stabilisce che dal calcolo del debito vanno escluse le retribuzioni maturate dopo la data della sentenza di conversione e va considerato l’importo del TFR. La Corte ha cassato la sentenza d’appello per omessa pronuncia su questi punti cruciali, rinviando per una nuova quantificazione.

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Interposizione di manodopera: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di un lavoratore che chiedeva di riconoscere il proprio rapporto di lavoro con una grande società di logistica, anziché con la cooperativa da cui era stato formalmente assunto. La Corte ha chiarito i criteri per distinguere un appalto lecito da una illecita interposizione di manodopera, sottolineando che è determinante il potere organizzativo e direttivo effettivo esercitato dall’appaltatore sui propri dipendenti. Poiché la Corte d’Appello aveva accertato l’esistenza di tale potere in capo alla cooperativa, il ricorso è stato respinto.

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Opposizione stato passivo: prova del credito ipotecario

Un istituto di credito ha visto respingere il proprio ricorso per cassazione contro la mancata ammissione di un credito ipotecario al passivo fallimentare. La Corte Suprema ha ribadito che, nel giudizio di opposizione allo stato passivo, il creditore ha l’onere di produrre immediatamente tutti i documenti costitutivi del proprio diritto, come la nota di iscrizione ipotecaria, non potendo presentarli in una fase successiva del processo. La richiesta di una nuova valutazione delle prove documentali è stata dichiarata inammissibile.

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Prova cessione credito: gli oneri del cessionario

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 17310/2025, ha rigettato il ricorso di una società cessionaria di crediti, confermando la decisione del tribunale. Il caso riguardava la mancata ammissione al passivo di un fallimento per difetto di prova della cessione del credito. La Corte ha ribadito che la pubblicazione dell’avviso di cessione in Gazzetta Ufficiale non è sufficiente a dimostrare l’esistenza del contratto di cessione se contestato. Inoltre, ha chiarito che la contestazione della titolarità del credito da parte del curatore costituisce una mera difesa e non un’eccezione nuova, non giustificando quindi la produzione tardiva di documenti probatori da parte del creditore.

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Sospensione unilaterale rapporto: obblighi contributivi

La Corte di Cassazione ha stabilito che, in caso di sospensione unilaterale rapporto di lavoro, il datore di lavoro rimane obbligato al versamento dei contributi previdenziali. Tale obbligo viene meno solo se l’azienda dimostra che la sospensione deriva da un’impossibilità assoluta della prestazione lavorativa, non imputabile a propria negligenza. Nel caso specifico, un ente di formazione, a seguito della revoca dell’accreditamento regionale, aveva sospeso i dipendenti. La Corte ha chiarito che la semplice revoca non basta a giustificare la sospensione, ma occorre verificare se essa sia stata causata da irregolarità gestionali dell’ente stesso. Il caso è stato rinviato al Tribunale per un nuovo esame.

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Retribuzione ferie: l'indennità di turno va inclusa

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di un’amministrazione comunale, confermando il diritto di alcuni agenti di polizia locale a percepire l’indennità di turno anche durante le ferie. La decisione si fonda sul principio del diritto dell’Unione Europea secondo cui la retribuzione ferie deve essere complessiva e non inferiore a quella ordinaria, per evitare di dissuadere i lavoratori dal fruire del loro diritto al riposo. Qualsiasi elemento retributivo intrinsecamente legato alle mansioni svolte deve quindi essere incluso nel calcolo.

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Simulazione assoluta: prova tra coniugi e creditori

La Corte di Cassazione ha esaminato un caso di presunta simulazione assoluta di una vendita immobiliare tra coniugi, finalizzata a sottrarre il bene alla garanzia dei creditori del marito. I creditori, ex soci in affari del venditore, avevano agito in giudizio per far dichiarare l’inefficacia della cessione della quota del 50% dell’abitazione coniugale dal marito alla moglie. Sia il Tribunale che la Corte d’Appello hanno accolto la domanda, basandosi su una serie di indizi gravi, precisi e concordanti: il rapporto di parentela, l’irrisorietà del prezzo, la mancata prova del pagamento e il fatto che il marito avesse continuato a sostenere le spese relative all’immobile. La Cassazione ha rigettato il ricorso dei coniugi, confermando la decisione dei giudici di merito e ribadendo che, in presenza di una ‘doppia conforme’, non è possibile riesaminare i fatti in sede di legittimità. La Corte ha inoltre sottolineato come la valutazione complessiva di più elementi indiziari sia sufficiente a fondare la prova per presunzioni della simulazione assoluta.

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Estinzione del processo: cosa accade dopo l'accordo?

La Corte di Cassazione dichiara l’estinzione del processo in una controversia di lavoro a seguito di un accordo transattivo tra un’azienda e un suo ex dipendente. La controversia, originata da un trasferimento d’azienda, era giunta in Cassazione dopo una condanna della società in appello. A seguito della conciliazione, le parti hanno rinunciato ai rispettivi ricorsi. La Corte, prendendo atto dell’accordo, ha dichiarato l’estinzione del processo, senza disporre nulla sulle spese e chiarendo che non è dovuto il raddoppio del contributo unificato, previsto solo per i casi di rigetto o inammissibilità.

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Tolleranza Tutor: Cassazione conferma il 5%

Una società di trasporti si è vista annullare in appello delle multe per eccesso di velocità, rilevate tramite sistema Tutor, sulla base di una tolleranza strumentale maggiore di quella legale. La Corte di Cassazione ha annullato questa decisione, stabilendo che la tolleranza Tutor è fissa per legge al 5% (con un minimo di 5 km/h) e si applica a tutti i dispositivi di misurazione della velocità, senza eccezioni.

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Indennità medici: la Cassazione esamina il caso

La Corte di Cassazione esamina il caso relativo alla legittimità delle indennità per medici in continuità assistenziale previste da un accordo regionale. A seguito del ricorso di un’azienda sanitaria contro le decisioni favorevoli ai medici nei primi due gradi di giudizio, la Suprema Corte ha ritenuto la questione di tale importanza e novità da richiedere una trattazione in pubblica udienza, sospendendo la decisione finale. Il contendere riguarda la presunta incompatibilità tra le indennità regionali e la disciplina del contratto collettivo nazionale.

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Ricorso inammissibile: no Cassazione se il piano è negato

La Corte di Cassazione dichiara il ricorso inammissibile contro una decisione che negava l’accesso a un concordato minore. La Corte ha stabilito che un provvedimento di rigetto per inammissibilità della proposta non è definitivo né decisorio, poiché non impedisce al debitore di presentare una nuova domanda, rendendo così l’appello non valido.

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Massimale pensionabile: la Cassazione decide sul tetto

La Corte di Cassazione ha stabilito che il massimale pensionabile giornaliero si applica anche al calcolo della “Quota B” della pensione per i lavoratori dello spettacolo. La Corte ha accolto il ricorso dell’ente previdenziale, annullando la decisione della Corte d’Appello che aveva escluso tale limite. La sentenza ribadisce un orientamento consolidato, affermando che il tetto retributivo non è stato abrogato e contribuisce a bilanciare un sistema pensionistico altrimenti molto favorevole per la categoria.

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