La Corte di Cassazione ha confermato la decisione dei giudici di merito che riconosceva l’esistenza di un rapporto di lavoro subordinato tra un istituto di credito e un lavoratore, formalmente dipendente di una cooperativa. Il caso riguarda un appalto illecito, in quanto il lavoratore, addetto allo smistamento della corrispondenza, era di fatto inserito nell’organizzazione della banca e diretto dal suo personale, svolgendo mansioni non riconducibili al contratto di appalto ufficiale. La Corte ha dichiarato inammissibile il ricorso della banca, consolidando il principio che conta la realtà fattuale del rapporto lavorativo e non la sua qualificazione formale.
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