La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 8651/2024, ha dichiarato inammissibile il ricorso di un ex sindaco di una società fallita, confermando un principio chiave sulla prescrizione dell'azione di responsabilità. Il ricorrente sosteneva che il termine di prescrizione quinquennale fosse decorso prima della notifica dell'atto di citazione, individuando il 'dies a quo' nel momento in cui si erano deteriorati i rapporti con il principale creditore. La Suprema Corte ha ribadito che esiste una presunzione 'iuris tantum' secondo cui il termine di prescrizione decorre dalla data della dichiarazione di fallimento, momento in cui l'insufficienza patrimoniale diventa oggettivamente percepibile dalla generalità dei creditori. Spetta al sindaco o all'amministratore fornire la prova contraria, dimostrando con fatti di assoluta evidenza una diversa e anteriore data di percepibilità, prova che nel caso di specie non è stata fornita.
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