La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 20954/2025, ha chiarito i requisiti dell’onere probatorio per l’erede che agisce con un’azione di riduzione. Nel caso esaminato, alcuni eredi legittimari avevano citato in giudizio un altro erede, beneficiario di cospicue donazioni da parte del defunto. Le corti di merito avevano rigettato la domanda per mancato assolvimento dell’onere della prova. La Cassazione ha cassato la decisione, stabilendo che l’attore non è tenuto a quantificare monetariamente la lesione nella domanda iniziale, ma deve fornire una rappresentazione patrimoniale, anche basata su presunzioni, che renda verosimile la lesione della quota di legittima. Indicare analiticamente le donazioni e i beni relitti è sufficiente per superare il vaglio iniziale di ammissibilità della domanda.
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