La Corte d’Appello di Roma ha parzialmente riformato un decreto di primo grado, confermando la revoca dell’assegno divorzile per l’ex moglie, data la sua comprovata capacità lavorativa, ma modificando la decisione sull’assegno di mantenimento per la figlia maggiorenne. Pur lavorando, la figlia venticinquenne con un contratto part-time e precario non è stata ritenuta economicamente autonoma. Di conseguenza, la Corte ha disposto una riduzione dell’assegno paterno a 250,00 euro mensili, anziché la sua totale revoca, sottolineando che un’autonomia parziale o ‘in divenire’ non estingue l’obbligo di mantenimento.
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