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Diritto di Famiglia

Litisconsorzio necessario: fondo patrimoniale e fallito
La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza d'appello relativa a un'azione revocatoria contro un fondo patrimoniale. La Corte ha stabilito che, in tali cause, vige un litisconsorzio necessario tra i coniugi. Anche se uno dei coniugi è dichiarato fallito, non perde la legittimazione processuale, poiché il fondo patrimoniale costituisce un patrimonio separato. La mancata partecipazione del coniuge fallito al giudizio di appello ha quindi causato la nullità della sentenza per violazione del contraddittorio.
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Pensione di reversibilità: quota e decesso dell’ex
La Corte di Cassazione ha stabilito che il decesso dell'ex coniuge, avvenuto durante il giudizio, costituisce un fatto sopravvenuto che modifica il diritto alla pensione di reversibilità del coniuge superstite. Anche se i motivi iniziali del ricorso sono stati respinti, la Corte ha cassato la precedente sentenza, disponendo il ricalcolo della pensione senza il concorso dell'ex coniuge a partire dalla data del suo decesso.
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Donazione indiretta e calcolo della legittima: la Cassazione
Una nipote ha agito in giudizio per la lesione della sua quota di legittima, sostenendo che due compravendite immobiliari effettuate dai nonni a favore della cugina e del di lei marito costituissero in realtà una donazione indiretta. La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 14211/2024, ha accolto parzialmente il ricorso, stabilendo due principi fondamentali. Primo, ai fini del calcolo della quota di riserva, devono essere considerate tutte le donazioni effettuate dal defunto, incluse quelle a favore di non coeredi, attraverso l'operazione di riunione fittizia. Secondo, il valore dei beni donati e di quelli relitti deve essere stimato al momento dell'apertura della successione, tenendo conto di tutte le loro caratteristiche, inclusa la potenziale capacità edificatoria. La Corte ha quindi cassato la sentenza d'appello che aveva escluso dal calcolo la donazione al non coerede e aveva valutato i beni in modo errato.
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Competenza territoriale minore: la residenza prevale
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza 14121/2024, ha risolto un conflitto di giurisdizione tra tribunali, affermando un principio fondamentale: per le cause che coinvolgono un minore, la competenza territoriale minore spetta al giudice del luogo di residenza abituale del bambino. Questa scelta, basata sul principio di prossimità, prevale su altri criteri come il luogo di nascita o di registrazione dell'atto, poiché garantisce una migliore valutazione degli interessi e delle esigenze del minore.
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Impugnazione sentenza non definitiva: quando è inammissibile
Una controversia ereditaria tra fratelli porta la Cassazione a chiarire un punto cruciale di procedura: l'inammissibilità dell'impugnazione di una sentenza non definitiva. Se una parte si riserva di impugnare la sentenza non definitiva insieme a quella finale, non può poi proporre un appello immediato. La Corte ha cassato la sentenza d'appello, confermando questo rigido principio procedurale.
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Competenza tribunale minorenni: la data di deposito
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 14104/2024, ha stabilito che per determinare la competenza tra Tribunale per i minorenni e Tribunale ordinario, nel regime transitorio della Riforma Cartabia, si deve fare riferimento alla data di deposito del ricorso. Se il procedimento è stato instaurato prima del 22 giugno 2022, la competenza del tribunale minorenni resta radicata, anche se un giudizio di separazione tra le stesse parti è iniziato successivamente. La nuova 'vis attractiva' del tribunale ordinario non ha effetto retroattivo.
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Regolamento di competenza: quando è inammissibile
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 13888/2024, ha dichiarato inammissibile un ricorso per regolamento di competenza. Il caso nasce da una disputa ereditaria tra fratelli, avente ad oggetto la presunta donazione dissimulata di quote societarie. La Corte ha stabilito che l'ordinanza del tribunale di primo grado, che rigetta l'eccezione di incompetenza e dispone la prosecuzione del giudizio, non ha natura decisoria e definitiva. Pertanto, non può essere impugnata con il regolamento di competenza, che è riservato solo ai provvedimenti che risolvono la questione in modo incontrovertibile.
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Diritto di abitazione e confessione stragiudiziale
In una disputa ereditaria, la Corte di Cassazione ha stabilito che la confessione stragiudiziale di una donazione, confermata da una missiva successiva, non può essere revocata da una semplice negazione. Inoltre, ha riaffermato l'ampiezza del diritto di abitazione del coniuge superstite, che include la facoltà di ospitare un figlio nell'immobile familiare senza dover corrispondere indennità agli altri coeredi. L'ordinanza accoglie il ricorso incidentale su questo punto e rigetta quello principale sulla donazione.
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Pensione di reversibilità: convivenza e assegno
Un'ordinanza della Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso della seconda moglie riguardo la ripartizione della pensione di reversibilità. La Corte ha confermato la decisione di merito che attribuiva 2/3 della pensione all'ex coniuge, forte di un matrimonio di 28 anni, e 1/3 alla vedova, il cui matrimonio era durato solo sei mesi, seppur preceduto da convivenza. I motivi del ricorso, relativi alla durata della convivenza e alla natura di un assegno divorzile, sono stati respinti per difetto di specificità e perché miravano a un riesame del merito non consentito in sede di legittimità.
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Accordo tra coniugi: valido anche se via email
La Corte di Cassazione ha stabilito la validità di un accordo tra coniugi sulla ripartizione delle spese familiari, anche se formalizzato tramite email prima della separazione. Un marito aveva chiesto il rimborso della quota di spese familiari a carico della moglie, come pattuito. I giudici di merito avevano respinto la richiesta, ma la Suprema Corte ha cassato la sentenza, affermando che tali patti sono vincolanti e derogano al generale principio di irripetibilità delle spese sostenute durante il matrimonio.
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Matrimonio fittizio: No permesso di soggiorno
La Corte di Cassazione ha confermato la decisione di negare il permesso di soggiorno a una cittadina straniera, ritenendo il suo matrimonio con un cittadino italiano un "matrimonio fittizio". La Corte ha stabilito che, anche se la convivenza non è un requisito assoluto, l'assenza di un'effettiva comunione di vita e di intenti (affectio coniugalis), dimostrata da molteplici indizi, è sufficiente per qualificare il matrimonio come celebrato al solo scopo di eludere le norme sull'immigrazione. Il ricorso della donna è stato dichiarato inammissibile.
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Simulazione vendita: quando la rinuncia è valida
Una figlia impugna la vendita di un immobile dal padre alla nipote, sostenendo una simulazione vendita. Avendo in precedenza firmato una rinuncia a contestare l'atto, il suo ricorso viene rigettato. La Cassazione conferma che il divieto di rinuncia preventiva all'azione di riduzione (art. 557 c.c.) riguarda le donazioni, non le vendite ritenute effettive. La Corte ha stabilito la validità della rinuncia e la realtà della compravendita, respingendo il ricorso.
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Adozione piena: Cassazione salva i legami affettivi
In un caso di adozione piena di minori, la Corte di Cassazione ha stabilito un principio di diritto fondamentale. Pur confermando che l'adozione recide i legami giuridici con la famiglia d'origine, ha chiarito che il giudice può e deve valutare, caso per caso, il preminente interesse del minore a conservare relazioni socio-affettive significative e positive con alcuni parenti. La decisione, emessa a seguito di un intervento della Corte Costituzionale, introduce una flessibilità cruciale, distinguendo tra il piano formale-giuridico e quello affettivo-relazionale, ponendo il benessere psicologico del bambino al centro di ogni valutazione.
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Mantenimento figlio maggiorenne: onere della prova
La Corte di Cassazione ha annullato una decisione che obbligava una madre al mantenimento del figlio maggiorenne, ritenendo che i giudici di merito non avessero correttamente valutato le prove offerte dalla madre circa l'inerzia del figlio nella ricerca di un lavoro. La sentenza ribadisce i principi sull'onere della prova in materia di mantenimento figlio maggiorenne, specificando che il giudice deve esaminare tutte le prove fornite dal genitore che si oppone al versamento dell'assegno.
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Permesso di soggiorno per convivenza: sì alla prova orale
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 11033/2024, ha stabilito che per ottenere il permesso di soggiorno per convivenza non è indispensabile la registrazione anagrafica della coppia. Una relazione stabile tra un cittadino UE e un partner extracomunitario può essere provata anche tramite testimonianze, purché serie e rigorose. La Corte ha respinto il ricorso del Ministero dell'Interno, privilegiando la tutela dell'unità familiare, come previsto dalla normativa europea, rispetto a un'interpretazione eccessivamente formalistica della legge nazionale.
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Addebito separazione per abbandono del tetto coniugale
Un marito richiede l'addebito della separazione alla moglie per aver abbandonato la casa. La Cassazione rigetta il ricorso, stabilendo che se l'abbandono è conseguenza di una preesistente e provata intollerabilità della convivenza, non costituisce colpa. La volontà di separarsi, comunicata in precedenza, e la successiva stipula di accordi tra le parti sono state considerate prove decisive.
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Adozione e legami familiari: la Cassazione decide
La Cassazione, con la sentenza n. 11138/2024, ha chiarito i principi sull'adozione e legami familiari. Anche in caso di dichiarazione di adottabilità, i rapporti affettivi con la famiglia d'origine (madre e nonna) possono essere mantenuti se ciò risponde al superiore interesse del minore. La decisione si fonda sulla recente sentenza della Corte Costituzionale n. 183/2023, che valorizza le relazioni positive preesistenti, rigettando il ricorso del Procuratore Generale che ne chiedeva la recisione.
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Divisione del testatore: quando è vincolante?
Un testamento che intendeva prevenire liti tra fratelli ha dato origine a una causa sulla corretta interpretazione della volontà del defunto. La Corte di Cassazione chiarisce i limiti della divisione del testatore, stabilendo che l'uso di espressioni come 'intendo che i miei beni vengano divisi' configura la dettatura di regole per una futura divisione (art. 733 c.c.) e non una divisione diretta e immediata (art. 734 c.c.), che impedirebbe il sorgere della comunione ereditaria. La Corte ha quindi rigettato il ricorso, confermando le decisioni dei giudici di merito.
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Lavoro subordinato convivente: quando è retribuito?
La Corte di Cassazione ha confermato che l'attività lavorativa svolta da una donna per l'impresa del proprio compagno costituisce un rapporto di lavoro subordinato convivente. Nonostante il legame affettivo, la natura continuativa, stabile e assorbente delle mansioni, essenziali per l'attività commerciale, ha prevalso sulla presunzione di gratuità, giustificando il diritto alla retribuzione.
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Fondo patrimoniale: pignorabilità per debiti d’impresa
Un debitore ha contestato un pignoramento immobiliare, sostenendo la protezione del bene in quanto parte di un fondo patrimoniale. Il debito derivava da una fideiussione per un'impresa di famiglia. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, confermando che l'onere della prova spetta al debitore e ribadendo una nozione ampia di 'bisogni familiari', che include le attività finalizzate a produrre reddito. Di conseguenza, i beni del fondo patrimoniale sono pignorabili per debiti d'impresa se non contratti per scopi puramente speculativi. La Corte ha inoltre chiarito che il creditore può agire contro il garante senza prima escutere i beni ipotecati del debitore principale.
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