La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 27330/2024, ha rigettato il ricorso di una società turistica contro una sua partecipata, confermando la condanna al pagamento di un cospicuo finanziamento soci. Il caso verteva sulla corretta interpretazione del contratto e di accordi scritti. La Corte ha ribadito che, ai fini della corretta interpretazione del contratto, non ci si può fermare al dato letterale, ma occorre valutare il comportamento complessivo delle parti, anche successivo alla stipula, per ricostruire la loro comune intenzione.
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