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Diritto Commerciale

Esdebitazione: patteggiamento impedisce il perdono?
Un socio illimitatamente responsabile di una società fallita si è visto negare l'esdebitazione a causa di una precedente condanna penale tramite patteggiamento. La Corte di Cassazione, con ordinanza interlocutoria, ha ritenuto la questione di grande importanza giuridica, rinviando il caso a pubblica udienza per decidere se l'estinzione del reato post-patteggiamento equivalga alla riabilitazione richiesta dalla legge fallimentare per concedere il beneficio.
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Garanzie soci cooperative: il regresso dello Stato
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 25344/2024, ha chiarito che lo Stato può esercitare il diritto di regresso nei confronti dei soci garanti di una cooperativa agricola insolvente, qualora questi abbiano contribuito al dissesto. La richiesta di accollo delle garanzie soci cooperative da parte dello Stato non preclude a quest'ultimo di agire per la ripetizione delle somme versate nei confronti dei soci ritenuti responsabili dell'insolvenza.
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Factoring e concordato: a chi spetta il credito?
Una società di factoring agisce per il pagamento di crediti ceduti da un'azienda poi ammessa a concordato preventivo. Le corti di merito ritengono la domanda inammissibile, in quanto doveva essere proposta nelle forme del procedimento concorsuale. La Cassazione, con un'ordinanza interlocutoria sul tema del factoring e concordato, rinvia la decisione alla Prima Sezione Civile, competente per materia, per risolvere la complessa questione sulla tutela dei diritti del terzo cessionario.
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Garanzia fideiussoria: cosa succede se rinunci al bando
Una società energetica, dopo aver ottenuto un contributo pubblico e prestato una garanzia fideiussoria, rinunciava al finanziamento. L'ente pubblico pretendeva di mantenere attiva la garanzia, ma la Corte d'Appello, riformando la decisione di primo grado, ha stabilito l'estinzione della garanzia stessa in virtù del principio di accessorietà, ritenendo che la garanzia non possa sopravvivere all'obbligazione principale (l'erogazione del contributo) che era venuta meno con la rinuncia. La Corte di Cassazione è stata chiamata a pronunciarsi sulla questione, ma ha rinviato la causa a nuovo ruolo per un vizio di notifica.
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Noleggio a non domino: contratto valido anche se scade?
La Corte di Cassazione chiarisce che un contratto di noleggio stipulato da chi non è proprietario del bene (noleggio a non domino) non si estingue automaticamente se il diritto del noleggiante viene meno, ad esempio per la scadenza del contratto di leasing originario. Il contratto rimane valido tra le parti e l'utilizzatore finale è tenuto a pagare i canoni, a meno che non subisca un'effettiva turbativa da parte del proprietario.
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Onere della prova: come provare una consegna senza DDT?
Una società fornitrice ottiene un decreto ingiuntivo contro una ditta individuale per il mancato pagamento di una fornitura di abbigliamento. La ditta acquirente si oppone, negando di aver mai ricevuto la merce e sottolineando l'assenza di un Documento di Trasporto (DDT). La Corte di Cassazione, confermando le decisioni dei giudici di merito, rigetta il ricorso. Viene stabilito che l'onere della prova della consegna può essere assolto anche tramite presunzioni gravi, precise e concordanti, come testimonianze e prassi commerciali consolidate tra le parti, superando così la mancanza del DDT.
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Responsabilità amministratore: la Cassazione decide
Una società fa causa a un suo amministratore per non aver messo a reddito gli immobili sociali. La Cassazione chiarisce la responsabilità amministratore, affermando che l'inerzia gestionale non è coperta dalla business judgment rule e va provata. La sentenza d'appello è annullata con rinvio.
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Prova presuntiva: quando il ricorso è inammissibile
Una società si è vista revocare un contributo pubblico a causa di fatture false. La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il suo ricorso, chiarendo che criticare la valutazione della prova presuntiva basata sulla falsità dei bonifici costituisce un tentativo di riesaminare il merito della causa, compito precluso al giudice di legittimità.
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Competenza funzionale e opposizione a decreto ingiuntivo
Una società si oppone a un decreto ingiuntivo, presentando una domanda riconvenzionale di competenza di un'altra sezione specializzata. La Corte di Cassazione, con l'ordinanza 25146/2024, ha ribadito il principio della competenza funzionale inderogabile del giudice che ha emesso il decreto a decidere sull'opposizione. Di conseguenza, ha confermato la legittimità della separazione dei due giudizi, respingendo il ricorso della società opponente.
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Protesto per firma non autorizzata: chi paga i danni?
Un ex amministratore di società veniva protestato per un assegno emesso dopo le sue dimissioni. L'imprenditore citava in giudizio la banca e il notaio per i danni subiti, inclusa l'impossibilità di aprire un nuovo conto corrente per la sua attività. La Corte d'Appello ha respinto la richiesta, stabilendo che il protesto per firma non autorizzata era legittimo. La firma era infatti simile a quella depositata e l'onere di provare la falsità della firma spettava all'attore, prova che non è stata fornita. Inoltre, non è stato dimostrato un nesso causale diretto tra il protesto e il fallimento dell'attività commerciale.
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Opposizione a decreto ingiuntivo: prova e cessione
Una società ha proposto appello contro la sentenza che rigettava la sua opposizione a decreto ingiuntivo per forniture non pagate. La Corte d'Appello ha confermato la decisione di primo grado. I giudici hanno stabilito che il creditore originario era legittimato ad agire grazie a una retrocessione totale del credito da parte di una società di factoring. Inoltre, hanno chiarito che i documenti depositati nella fase monitoria restano validi anche nel giudizio di opposizione, in base al principio di non dispersione della prova. L'appello è stato quindi respinto.
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Responsabilità commercialista: prova dell’informativa
Un liquidatore ha citato in giudizio il commercialista della società per negligenza professionale, accusandolo di non averlo informato di una sentenza sfavorevole e della possibilità di appello. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, stabilendo che la prova dell'adempimento dell'obbligo informativo può essere fornita anche tramite una mail semplice, se corroborata da altri elementi come una ricevuta firmata dal cliente. La Corte ha chiarito che spetta a chi lo denuncia provare il riempimento abusivo di un foglio firmato in bianco, confermando la piena responsabilità del professionista.
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Risoluzione del contratto: effetti irrevocabili
Una società di leasing risolve un contratto per il furto del veicolo. Dopo il ritrovamento del bene, tenta di annullare la prima risoluzione per attivarne una seconda per inadempimento. La Corte di Cassazione stabilisce l'irrevocabilità degli effetti della prima risoluzione del contratto, accogliendo il ricorso dell'utilizzatore e affermando che una volta terminato, il contratto non può essere unilateralmente riattivato.
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Estinzione del processo: rinuncia e accordo tra parti
Un'ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce gli effetti della rinuncia al ricorso accettata dalla controparte. Un tour operator italiano aveva citato in giudizio un fornitore di servizi estero per essere manlevato dalle richieste di risarcimento a seguito di un incidente. Dopo due gradi di giudizio che avevano negato la giurisdizione italiana, le parti hanno raggiunto un accordo. La Suprema Corte, prendendo atto della volontà delle parti, ha dichiarato l'estinzione del processo, senza pronunciarsi nel merito della complessa questione di giurisdizione internazionale.
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Competenza nullità fideiussione: decide Roma
L'ordinanza stabilisce la competenza per nullità fideiussione basata su intese anticoncorrenziali. Quando la nullità è richiesta con una domanda autonoma (azione) e non come semplice difesa, la competenza spetta alla sezione specializzata in materia di impresa. In questo caso, la Corte di Cassazione ha individuato il Tribunale di Roma come foro competente, seguendo le specifiche norme territoriali per le controversie antitrust.
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Accessione nel possesso: quando non si eredita la terra
Una società titolare di uno stabilimento balneare ha rivendicato la proprietà per usucapione di un terreno su cui insistevano parte delle sue strutture, invocando l'accessione nel possesso derivante dall'acquisto dell'azienda. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, chiarendo che l'atto di cessione d'azienda non costituisce un titolo idoneo a trasferire il possesso del terreno. Di conseguenza, non è possibile unire il proprio possesso a quello dei precedenti titolari per maturare i termini dell'usucapione.
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Obblighi del factor: la Cassazione sul dovere di agire
La Corte di Cassazione ha esaminato un caso di factoring, stabilendo che l'inerzia del factor nell'escutere una garanzia prestata da terzi costituisce una violazione degli obblighi di buona fede e correttezza. Questa condotta negligente, protratta per anni, ha causato un pregiudizio alla società cedente, portando all'estinzione della sua garanzia. La Suprema Corte ha rigettato il ricorso del factor, confermando la decisione della Corte d'Appello e sottolineando come gli obblighi del factor vadano oltre la mera attesa del pagamento, imponendo un comportamento attivo per preservare gli interessi di tutte le parti coinvolte.
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Difetto di giurisdizione e tour operator: caso estinto
Un tour operator italiano, citato in giudizio da un turista per un incidente all'estero, ha chiamato in garanzia il suo fornitore di servizi locale, una società extra-UE. I tribunali di merito hanno dichiarato il difetto di giurisdizione sulla domanda di garanzia. A seguito della rinuncia delle parti al ricorso, la Corte di Cassazione ha dichiarato estinto il procedimento, senza pronunciarsi nel merito della questione giurisdizionale.
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Eccezione di incompetenza: come formularla bene
Una società otteneva un decreto ingiuntivo presso il Tribunale di Palermo. La controparte si opponeva, sollevando un'eccezione di incompetenza territoriale. Tuttavia, l'eccezione è stata ritenuta incompleta perché non contestava tutti i possibili criteri che radicavano la competenza del Tribunale adito. La Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso, ha stabilito che un'eccezione di incompetenza formulata in modo parziale è inefficace, con la conseguenza che la competenza del giudice inizialmente adito si consolida. La sentenza è stata quindi cassata con rinvio al Tribunale di Palermo.
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Competenza Fideiussione Antitrust: la Cassazione decide
Un fideiussore si è opposto a un decreto ingiuntivo, sostenendo la nullità della garanzia per violazione della normativa antitrust. La Corte di Cassazione ha stabilito che quando la nullità è fatta valere come domanda autonoma e non come mera eccezione, la competenza sulla fideiussione antitrust spetta esclusivamente al Tribunale delle Imprese. La Corte ha quindi rigettato il ricorso del garante, confermando la competenza della Sezione Specializzata del Tribunale di Roma.
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