La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 209/2024, ha chiarito i contorni della responsabilità del prestatore di servizi di pagamento in caso di bonifico domiciliato pagato a un soggetto non legittimato. Il caso riguardava una società che, dopo aver disposto un pagamento a un proprio creditore, si vedeva costretta a ripeterlo perché un impostore aveva incassato la somma presentando un documento falso. La Corte ha escluso l'applicazione analogica delle norme sulla responsabilità oggettiva previste per gli assegni non trasferibili, inquadrando la fattispecie nell'ambito della responsabilità contrattuale. Di conseguenza, l'istituto non è responsabile se dimostra di aver agito con la diligenza professionale richiesta, la quale è stata ritenuta assolta tramite la verifica di un documento d'identità, del codice fiscale e della password fornita dall'ordinante, anche senza conservare copia del documento.
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