Un passeggero ha citato in giudizio una compagnia aerea per un ritardo di cinque ore, chiedendo un risarcimento per stress e frustrazione. I tribunali di merito hanno concesso un indennizzo, considerando il danno come implicito nel ritardo stesso. La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 15352/2024, ha ribaltato questa decisione, stabilendo che il danno da ritardo aereo non è automatico. Per ottenere un risarcimento, il passeggero deve dimostrare di aver subito un pregiudizio serio e non futile a un diritto costituzionalmente protetto. Il semplice disagio o fastidio non è sufficiente. Di conseguenza, la domanda del passeggero è stata respinta.
Continua »