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Diritto Bancario

Responsabilità della banca per vendita diamanti

La sentenza affronta il tema della responsabilità della banca in caso di vendita di diamanti rivelatisi di valore inferiore rispetto al prezzo pagato dal cliente. La Corte, pur escludendo la sussistenza di un contratto di intermediazione finanziaria, configura un contatto sociale qualificato tra banca e cliente. Tale contatto, in base agli obblighi di buona fede e correttezza, avrebbe imposto alla banca di tutelare l’affidamento riposto dal cliente. La banca viene quindi condannata al risarcimento del danno.

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Nel calcolo del tasso soglia non vanno inclusi gli interessi di mora

La sentenza chiarisce che nel calcolo del tasso soglia non vanno inclusi gli interessi di mora, la cui verifica va effettuata separatamente. Inoltre, la penale per estinzione anticipata non rileva ai fini dell’usura. Infine, viene confermata la tardività dell’eccezione di nullità della fideiussione sollevata solo in comparsa conclusionale.

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Sospensione rate mutuo e oneri aggiuntivi

La sospensione delle rate di mutuo disposta per far fronte all’emergenza Covid-19 non esonera il mutuatario dal pagamento degli interessi, che vanno calcolati secondo le condizioni contrattuali. La dilazione del piano di rimborso, pur comportando un maggior costo finale per il cliente, non costituisce un onere illegittimo, in quanto conforme alla normativa.

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Nullità clausole anatocismo e usurarietà interessi moratori

La sentenza affronta i temi della capitalizzazione trimestrale degli interessi nei conti correnti bancari, della verifica dell’usurarietà degli interessi moratori nei contratti di mutuo alla luce dei principi stabiliti dalle Sezioni Unite, e della rilevanza dell’inadempimento del mutuatario ai fini della ripetizione degli interessi.

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Nullità di un contratto di mutuo per indeterminatezza

La sentenza chiarisce che la nullità di un contratto per indeterminatezza di una clausola, pur rilevabile d’ufficio, necessita di specifiche allegazioni e prove a suo sostegno. Il principio di trasparenza bancaria non comporta l’obbligo di indicare formule complesse di calcolo, se i parametri essenziali del contratto sono chiari. L’ammortamento alla francese, se correttamente applicato, non costituisce anatocismo.

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Anatocismo e commissione di massimo scoperto

La sentenza definisce la validità delle clausole anatocistiche alla luce della normativa vigente, distinguendo tra periodi pre e post 2014. Si analizza inoltre la determinatezza della commissione di massimo scoperto e si esclude la configurabilità dell’usura. Infine, si ribadisce l’inammissibilità dell’azione di ripetizione dell’indebito in costanza di rapporto, confermando invece la possibilità di richiedere l’accertamento negativo.

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Conto corrente e capitalizzazione degli interessi bancari

Il Tribunale ha chiarito i principi giuridici relativi alla capitalizzazione degli interessi bancari, alle commissioni sostitutive del CMS e all’usura. Ha inoltre ribadito l’importanza della documentazione completa per il ricalcolo del saldo in caso di finanziamenti.

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Sanzioni irrogate per violazione della normativa bancaria

La sentenza si concentra sulla legittimità delle sanzioni amministrative irrogate per violazione della normativa bancaria in materia di sana e prudente gestione. La Corte ha affermato la correttezza dell’operato dell’autorità di vigilanza, evidenziando l’importanza di una gestione aziendale prudente e consapevole dei rischi.

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Nullità clausola fideiussione per decorrenza termini

La sentenza conferma che il termine di sei mesi previsto dall’art. 1957 c.c. per l’azione di regresso del creditore contro il fideiussore decorre dalla scadenza dell’obbligazione principale e non dalla chiusura del conto corrente. Superato tale termine, la banca decade dal diritto di far valere la garanzia.

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Risoluzione contratto di leasing e clausole vessatorie

La sentenza analizza la distinzione tra leasing traslativo e di godimento, l’applicabilità dell’art. 1526 c.c. in caso di risoluzione, la validità della clausola penale e l’onere probatorio in caso di eccezione di usurarietà. Si esamina la validità della clausola di indicizzazione, la legittimità del tasso floor e la nullità della fideiussione omnibus in caso di clausole vessatorie.

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Accettazione esplicita di un mutuo e vizio di consenso

La sentenza ribadisce che l’accettazione esplicita di un mutuo, anche in presenza di un eventuale interesse ad assumere la diversa posizione di garante, non può essere considerata come vizio di consenso, soprattutto se ratificata dalla sottoscrizione in presenza di un Notaio. Inoltre, la sentenza conferma che la compensazione di un credito può essere richiesta solo in presenza di un fatto illecito fonte di responsabilità civile.

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Istanza inibitoria su sentenza contratti bancari

La Corte ha stabilito che l’impugnazione non presentava profili di evidente erroneità e che non sussistevano i presupposti per la concessione dell’inibitoria, in particolare il periculum in mora, non essendo emerso un concreto rischio di grave e irreparabile pregiudizio.

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Disciplina delle fideiussioni omnibus

La sentenza chiarisce che la disciplina delle fideiussioni omnibus come intese restrittive della concorrenza si applica alle garanzie stipulate in un preciso arco temporale. Si chiarisce inoltre che l’onere della prova di un’intesa illecita successiva è a carico del garante e che la transazione deve risultare da atto scritto.

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Revoca decreto ingiuntivo e nullità parziale fideiussione

La sentenza afferma che la mancata azione tempestiva del creditore nei confronti del debitore principale, comporta la decadenza dal diritto di avvalersi della fideiussione. Inoltre, le clausole di fideiussione che riproducono lo schema ABI del 2003, dichiarato parzialmente nullo dall’AGCM, sono nulle, senza comportare la nullità dell’intero contratto.

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Nullità Interest Rate Swap e fideiussione

La sentenza afferma il principio per cui la mancata indicazione del mark to market nel contratto Interest Rate Swap ne comporta la nullità. Inoltre, si analizza la fideiussione e si chiarisce che la violazione della normativa antitrust potrebbe comportare la nullità parziale limitatamente ad alcune clausole.

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Nullità clausole anatocistiche e CMS su conto corrente

La sentenza affronta i temi della capitalizzazione trimestrale degli interessi (anatocismo) e della commissione di massimo scoperto (CMS) sui conti correnti bancari. La Corte, confermando l’orientamento consolidato in materia, ribadisce la necessità di una pattuizione chiara ed espressa di tali clausole, pena la loro nullità. La sentenza si sofferma anche sull’onere della prova a carico della banca.

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Saldo negativo conto corrente e mancata produzione estratti conto

In caso di saldo negativo di conto corrente e di mancata produzione degli estratti conto integrali, il correntista che agisce in ripetizione ha l’onere di provare i pagamenti indebiti. La banca che agisce per il pagamento del saldo deve dimostrare la propria pretesa. Il criterio del saldo zero si applica solo in caso di mancata prova del credito da parte della banca. La surrogazione parziale non estingue la fideiussione.

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Limiti all'ostensione di documentazione bancaria

La Corte di Appello ha stabilito che l’obbligo di ostensione della documentazione bancaria da parte dell’istituto bancario è limitato a 10 anni. Inoltre, ha ribadito che la riforma anche parziale della sentenza di primo grado comporta la rivalutazione delle spese processuali, che vanno attribuite secondo il principio di soccombenza.

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Responsabilità bancaria per concessione abusiva del credito

La sentenza analizza la responsabilità della banca in caso di concessione di credito ad un’impresa in stato di dissesto economico. Viene ribadito che la banca ha il dovere di valutare la situazione finanziaria del beneficiario prima di concedere il credito, anche in caso di proroga o rinnovo. La banca è responsabile se, con la sua condotta, ha contribuito ad aggravare il dissesto.

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Produzione copia raccomandata e interruzione prescrizione

Nel caso di contratti di mutuo con pagamento rateale, il termine di prescrizione decennale decorre dalla scadenza dell’ultima rata e non dalle singole scadenze. La produzione della sola copia della raccomandata, senza la necessità di esperire querela di falso, è sufficiente a dimostrare l’interruzione della prescrizione.

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