La sentenza affronta il tema della responsabilità della banca in caso di vendita di diamanti rivelatisi di valore inferiore rispetto al prezzo pagato dal cliente. La Corte, pur escludendo la sussistenza di un contratto di intermediazione finanziaria, configura un contatto sociale qualificato tra banca e cliente. Tale contatto, in base agli obblighi di buona fede e correttezza, avrebbe imposto alla banca di tutelare l’affidamento riposto dal cliente. La banca viene quindi condannata al risarcimento del danno.
Continua »