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Diritto Bancario

Ammissione al passivo: interessi e privilegi del credito
Una società di gestione crediti ricorre in Cassazione contro la decisione di un tribunale che aveva parzialmente respinto la sua domanda di ammissione al passivo del fallimento di una società alberghiera. La Corte Suprema accoglie il ricorso, chiarendo i principi sull'ammissione dei crediti per rate insolute e interessi moratori in caso di risoluzione di un mutuo, e sul corretto riconoscimento di un privilegio mobiliare. La Corte distingue tra l'ammissione del credito in sé e il suo rango, affermando che il primo non può essere negato per incertezze relative al secondo. Il decreto viene cassato con rinvio per un nuovo esame.
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Sanzione CONSOB: sproporzionata? La Cassazione decide
Un investitore, sanzionato dall'Autorità di Vigilanza per insider trading, ha presentato ricorso. La Corte di Cassazione ha confermato l'illecito basato su prove presuntive, ma ha annullato la decisione sulla misura della sanzione CONSOB, ritenendo che la Corte d'Appello non avesse adeguatamente valutato la sua proporzionalità rispetto al profitto ottenuto, rinviando per un nuovo giudizio sul punto.
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Revocatoria fallimentare garanzia: no se contestuale
Una società, poi fallita, ottenne un finanziamento fornendo in pegno dei titoli come garanzia. Il Fallimento chiese di invalidare il pegno con una revocatoria fallimentare garanzia. La Corte d'Appello accolse la richiesta, rilevando un divario temporale tra il prestito e la garanzia. La Corte di Cassazione ha annullato tale decisione, stabilendo che se finanziamento e garanzia fanno parte di un'unica operazione commerciale, un ritardo tecnico nella formalizzazione della garanzia non la rende non contestuale e quindi non revocabile. La Corte ha anche ribadito che i fatti alla base della causa non possono essere modificati in appello.
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Assistenza finanziaria: la Cassazione decide?
La Corte di Cassazione, con ordinanza interlocutoria, ha rinviato a pubblica udienza il caso di un mutuo concesso da una banca e parzialmente usato per l'acquisto di azioni della stessa. La questione centrale è l'applicabilità del divieto di assistenza finanziaria (art. 2358 c.c.) alle banche popolari e le conseguenze di nullità totale o parziale del contratto, data la complessità e i contrasti giurisprudenziali in materia.
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Obbligazione pecuniaria liquida: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 1387/2024, ha chiarito un importante principio sulla competenza territoriale. In un caso tra una compagnia assicurativa e un istituto bancario, la Corte ha stabilito che un'obbligazione di risarcimento del danno è considerata un'obbligazione pecuniaria liquida quando l'ammontare è facilmente determinabile con un semplice calcolo aritmetico, come nel caso del valore di assegni illecitamente negoziati. Di conseguenza, il foro competente è quello del domicilio del creditore e non quello del debitore.
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Competenza per materia: fideiussione e usura
Un tribunale specializzato per le imprese ha sollevato un conflitto di giurisdizione in un caso che presentava sia una domanda di nullità di una fideiussione per violazione di norme antitrust, sia domande relative all'usura. La Corte di Cassazione ha stabilito la corretta competenza per materia, separando le cause: la questione antitrust rimane di competenza del tribunale specializzato, mentre le domande sull'usura sono state assegnate al tribunale ordinario, evidenziando la mancanza di una connessione processuale tra le due.
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Commissione massimo scoperto: quando è valida la clausola
La Corte di Cassazione ha stabilito che una clausola sulla commissione di massimo scoperto non è nulla per indeterminatezza se il periodo di riferimento, pur non essendo esplicitato, può essere desunto da altre clausole del contratto, come quella sulla chiusura periodica trimestrale del conto. La Corte ha cassato la decisione di un Tribunale che aveva dichiarato nulla la clausola, sottolineando l'importanza di un'interpretazione sistematica e secondo buona fede del contratto per preservarne gli effetti.
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Legittimazione ad agire: la decisione della Corte
Una società creditrice si è vista contestare la propria legittimazione ad agire in un'esecuzione forzata. La debitrice sosteneva che una precedente sentenza avesse negato tale legittimazione. La Corte d'Appello ha ribaltato la decisione di primo grado, chiarendo che la sentenza precedente aveva solo accertato un difetto di procura del mandatario, confermando invece la titolarità del credito in capo alla società creditrice. Di conseguenza, l'opposizione è stata respinta, affermando il diritto del creditore di procedere con una nuova e corretta azione esecutiva.
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Fido di fatto: interessi e anatocismo in conto corrente
Un cliente bancario ha impugnato una sentenza relativa a interessi, anatocismo e commissioni su un conto corrente con un "fido di fatto". La Corte d'Appello ha respinto il ricorso, stabilendo che la clausola di anatocismo non è vessatoria ai sensi dell'art. 1341 c.c. Inoltre, ha chiarito che l'esistenza di un fido di fatto non giustifica l'applicazione dei tassi sostitutivi dell'art. 117 T.U.B. se i tassi sono già previsti contrattualmente. Anche la compensazione parziale delle spese legali è stata confermata come legittima.
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Mutuo di risparmio edilizio: valido il titolo esecutivo
La Corte di Cassazione ha esaminato un caso relativo a un mutuo di risparmio edilizio, un contratto finanziario atipico. I debitori si erano opposti all'esecuzione forzata avviata dalla banca, sostenendo la nullità del contratto e l'invalidità del titolo esecutivo. La Suprema Corte ha rigettato il ricorso, confermando che l'atto notarile, che integrava il contratto di mutuo, costituiva un valido titolo esecutivo. Ha inoltre stabilito che le eccezioni di nullità per indeterminatezza e immeritevolezza del contratto erano state formulate in modo troppo generico per essere accolte.
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Onere della prova in appello: la regola in Cassazione
Un cliente ha citato in giudizio un istituto di credito per inadempimento contrattuale. Dopo aver perso in primo grado sulla base dei documenti prodotti dalla banca, il cliente ha proposto appello. Tuttavia, la banca non ha ridepositato i documenti nel secondo grado di giudizio. La Corte d'Appello ha respinto il gravame, sostenendo che l'appellante avrebbe dovuto produrre le copie di tali documenti per sostenere le proprie censure. La Corte di Cassazione, con l'ordinanza in esame, ha confermato questa decisione, ribadendo che l'onere della prova in appello grava sempre sull'appellante, anche per i documenti originariamente prodotti dalla controparte.
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Sanzioni CONSOB: la Cassazione sui termini e lex mitior
Un istituto di credito e i suoi esponenti, colpiti da sanzioni CONSOB per violazioni normative, hanno impugnato la decisione. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando le sanzioni. Ha stabilito che il termine per la contestazione decorre dalla ricezione degli atti ispettivi da parte dell'Autorità sanzionante. Ha inoltre affermato la competenza specifica della CONSOB rispetto a quella generale dell'AGCM in materia di pratiche commerciali scorrette nel settore finanziario e ha escluso l'applicazione retroattiva di una legge sanzionatoria più favorevole (lex mitior), ritenendo legittima la deroga del legislatore per questo tipo di illeciti amministrativi.
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Responsabilità amministratori: la decisione della Corte
La Corte di Cassazione ha confermato le sanzioni imposte da un'autorità di vigilanza a un amministratore di una società finanziaria. La Corte ha stabilito che per la configurazione della responsabilità degli amministratori non è necessario provare un danno effettivo agli investitori, essendo sufficiente la condotta potenzialmente dannosa (illecito di pericolo astratto). Inoltre, spetta all'amministratore dimostrare di aver adempiuto ai propri doveri di vigilanza, non potendo giustificare la propria passività con un ruolo marginale nel consiglio di amministrazione.
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Giudicato interno e nullità parziale del contratto
La Cassazione chiarisce che se la nullità totale di un contratto è coperta da giudicato interno, perché non impugnata in appello, il giudice del gravame non può riqualificarla come nullità parziale. La richiesta di conversione del contratto nullo, infatti, presuppone l'accettazione della sua totale invalidità.
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Obbligo informativo banca: la propensione al rischio
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 684/2024, ha stabilito principi fondamentali sull'obbligo informativo della banca. Il caso riguardava alcuni investitori che avevano acquistato obbligazioni ad alto rischio. La Corte ha chiarito che la pregressa esperienza o la propensione al rischio del cliente non esonera la banca dal fornire informazioni complete e specifiche su ogni singola operazione. La sentenza impugnata è stata cassata perché aveva erroneamente escluso la responsabilità della banca sulla base del profilo di rischio degli investitori, interrompendo il nesso causale. La Cassazione ha riaffermato che il dovere di informazione è cruciale e la sua violazione è causa diretta del danno, anche per investitori esperti.
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Nullità carta revolving: la decisione della Cassazione
Una recente sentenza della Corte di Appello di Firenze, confermando un orientamento della Cassazione, ha stabilito la nullità di un contratto di carta revolving promosso da un rivenditore non iscritto all'albo degli agenti in attività finanziaria. La decisione chiarisce che il collocamento di tali strumenti non rientra nelle deroghe previste per il credito finalizzato, determinando la nullità carta revolving per violazione di norme imperative. Di conseguenza, il consumatore è tenuto a restituire solo il capitale ricevuto con gli interessi legali.
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Mutuo solutorio: la Cassazione ne conferma la validità
La Corte di Cassazione ha confermato la piena validità del cosiddetto "mutuo solutorio", ovvero un finanziamento concesso con lo scopo di estinguere un debito preesistente. Nel caso di specie, un gruppo di ricorrenti aveva impugnato un contratto di mutuo sostenendo che fosse simulato e privo di causa, in quanto la somma non era mai entrata nella loro effettiva disponibilità ma era stata usata per ripianare un'altra esposizione debitoria. La Corte ha rigettato il ricorso, stabilendo che la semplice disponibilità giuridica della somma sul conto del mutuatario è sufficiente a perfezionare il contratto, rendendo l'impiego successivo una scelta autonoma che non inficia la validità del mutuo stesso.
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Euribor manipolato: Cassazione attende Sezioni Unite
Due clienti hanno citato in giudizio un istituto di credito per la presunta nullità del tasso di interesse di un mutuo, basato su un parametro Euribor manipolato. Dopo la sconfitta in primo grado e in appello, il caso è giunto in Cassazione. La Suprema Corte, riconoscendo la delicatezza e la rilevanza della questione, ha emesso un'ordinanza interlocutoria sospendendo il giudizio. La decisione finale è stata rinviata in attesa della pronuncia delle Sezioni Unite, chiamate a fare chiarezza sulla validità di tali clausole contrattuali.
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Rinuncia al ricorso: quando il giudizio si estingue
Un responsabile della funzione di conformità, sanzionato da un'autorità di vigilanza finanziaria per violazioni normative, ha impugnato la decisione fino in Cassazione. Durante il processo, il ricorrente ha presentato una formale rinuncia al ricorso, che è stata accettata dall'autorità. Di conseguenza, la Corte Suprema ha dichiarato l'estinzione del giudizio, stabilendo che, data l'accettazione, non era necessaria alcuna pronuncia sulle spese legali.
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Fideiussione omnibus ABI: nullità parziale confermata
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 670/2024, ha annullato una decisione di merito che aveva dichiarato la nullità totale di una fideiussione contenente clausole anticoncorrenziali. In linea con un precedente orientamento delle Sezioni Unite, la Corte ha ribadito che la presenza di clausole derivanti da intese illecite, come quelle dello schema ABI, determina una nullità parziale, limitata alle sole clausole viziate. La nullità dell'intero contratto di fideiussione omnibus ABI è un'eccezione che richiede una prova rigorosa dell'essenzialità di tali clausole, prova che nel caso di specie non è stata fornita.
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