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Giurisprudenza Civile

Rinvio a nuovo ruolo: che succede se il giudice è assente?
La Corte di Cassazione, con un'ordinanza interlocutoria, ha disposto il rinvio a nuovo ruolo di una causa a causa dell'imprevisto e improvviso impedimento del giudice relatore. La Corte ha constatato l'impossibilità di una sostituzione immediata e ha rinviato il caso a una data futura, disponendo l'integrazione del collegio giudicante.
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Esdebitazione: patteggiamento impedisce il perdono?
Un socio illimitatamente responsabile di una società fallita si è visto negare l'esdebitazione a causa di una precedente condanna penale tramite patteggiamento. La Corte di Cassazione, con ordinanza interlocutoria, ha ritenuto la questione di grande importanza giuridica, rinviando il caso a pubblica udienza per decidere se l'estinzione del reato post-patteggiamento equivalga alla riabilitazione richiesta dalla legge fallimentare per concedere il beneficio.
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Rinvio udienza Cassazione: le regole del processo
Un'ordinanza della Corte di Cassazione illustra il processo di rinvio udienza Cassazione a causa dell'improvviso impedimento del giudice relatore. La Suprema Corte, dopo aver integrato il collegio, ha disposto la posticipazione della causa a una nuova udienza, riservandosi 60 giorni per il deposito del provvedimento. Il caso verteva su un ricorso contro una sentenza di una Corte d'Appello territoriale.
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Rinvio a nuovo ruolo: impedimento del relatore
La Corte di Cassazione, a causa dell'assenza improvvisa e imprevedibile del giudice relatore, ha disposto il rinvio a nuovo ruolo di una causa tra due cittadini e una compagnia assicurativa. La decisione, di natura puramente procedurale, è stata presa per garantire la corretta composizione del collegio giudicante e la prosecuzione del giudizio in una data futura, previa integrazione del collegio stesso.
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Rinvio a nuovo ruolo: cosa succede se manca il giudice
La Corte di Cassazione ha disposto il rinvio a nuovo ruolo di una causa a seguito dell'improvviso e imprevedibile impedimento del giudice relatore. L'ordinanza interlocutoria spiega che tale assenza, verificatasi poco prima dell'udienza, non ha consentito la riassegnazione del fascicolo, rendendo necessario posticipare la trattazione per integrare il collegio giudicante. La decisione evidenzia un meccanismo procedurale per gestire imprevisti che garantisce la corretta composizione dell'organo giudicante.
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Rinvio udienza Cassazione: impedimento del relatore
La Corte di Cassazione ha disposto il rinvio di un'udienza in una causa tra una società di commercio veicoli e una compagnia assicurativa. La decisione, formalizzata con un'ordinanza interlocutoria, è stata presa a causa dell'impedimento improvviso e imprevedibile del giudice relatore, che ha reso impossibile la trattazione del caso nella data prevista. Di conseguenza, la Corte ha disposto il rinvio udienza Cassazione a nuovo ruolo, previa integrazione del collegio giudicante.
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Diritto di ripetizione Stato: quando è legittimo?
La Corte di Cassazione ha stabilito che l'intervento dello Stato a copertura delle garanzie prestate dai soci di una cooperativa agricola insolvente non estingue il diritto di ripetizione dello Stato nei confronti del socio che abbia contribuito al dissesto. La sentenza di patteggiamento del socio per reati fallimentari è considerata prova sufficiente della sua 'immeritevolezza' a beneficiare della liberazione incondizionata dal debito, legittimando l'azione di recupero delle somme da parte dell'Amministrazione.
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Garanzie soci cooperative: il regresso dello Stato
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 25344/2024, ha chiarito che lo Stato può esercitare il diritto di regresso nei confronti dei soci garanti di una cooperativa agricola insolvente, qualora questi abbiano contribuito al dissesto. La richiesta di accollo delle garanzie soci cooperative da parte dello Stato non preclude a quest'ultimo di agire per la ripetizione delle somme versate nei confronti dei soci ritenuti responsabili dell'insolvenza.
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Estinzione del giudizio: la rinuncia al ricorso
La Corte di Cassazione ha dichiarato l'estinzione del giudizio a seguito della rinuncia al ricorso da parte della società appellante, accettata dalla controparte. La decisione si fonda sull'accordo tra le parti, che preclude una condanna alle spese legali, come previsto dal codice di procedura civile.
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Factoring e concordato: a chi spetta il credito?
Una società di factoring agisce per il pagamento di crediti ceduti da un'azienda poi ammessa a concordato preventivo. Le corti di merito ritengono la domanda inammissibile, in quanto doveva essere proposta nelle forme del procedimento concorsuale. La Cassazione, con un'ordinanza interlocutoria sul tema del factoring e concordato, rinvia la decisione alla Prima Sezione Civile, competente per materia, per risolvere la complessa questione sulla tutela dei diritti del terzo cessionario.
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Garanzia fideiussoria: cosa succede se rinunci al bando
Una società energetica, dopo aver ottenuto un contributo pubblico e prestato una garanzia fideiussoria, rinunciava al finanziamento. L'ente pubblico pretendeva di mantenere attiva la garanzia, ma la Corte d'Appello, riformando la decisione di primo grado, ha stabilito l'estinzione della garanzia stessa in virtù del principio di accessorietà, ritenendo che la garanzia non possa sopravvivere all'obbligazione principale (l'erogazione del contributo) che era venuta meno con la rinuncia. La Corte di Cassazione è stata chiamata a pronunciarsi sulla questione, ma ha rinviato la causa a nuovo ruolo per un vizio di notifica.
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Noleggio a non domino: contratto valido anche se scade?
La Corte di Cassazione chiarisce che un contratto di noleggio stipulato da chi non è proprietario del bene (noleggio a non domino) non si estingue automaticamente se il diritto del noleggiante viene meno, ad esempio per la scadenza del contratto di leasing originario. Il contratto rimane valido tra le parti e l'utilizzatore finale è tenuto a pagare i canoni, a meno che non subisca un'effettiva turbativa da parte del proprietario.
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Notifica avviso di udienza: rinvio per vizio
La Corte di Cassazione ha rinviato una causa a nuovo ruolo a causa di un vizio nella notifica dell'avviso di udienza al legale della parte controricorrente. La decisione, presa con ordinanza interlocutoria, sottolinea l'importanza di garantire il contraddittorio. Il caso di specie nasce da un'opposizione a un decreto ingiuntivo per il pagamento di una fideiussione, ma la Corte non è entrata nel merito, fermandosi all'aspetto procedurale.
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Successione alloggio popolare: la decisione della Cassazione
La nipote di un'assegnataria di alloggio pubblico ha richiesto il diritto di successione nel contratto di locazione dopo la morte della zia. Sia il Tribunale che la Corte d'Appello hanno respinto la sua domanda, non ritenendo provata la stabile convivenza né la comunicazione formale all'ente gestore. La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, ribadendo che la valutazione della convivenza è una questione di fatto riservata ai giudici di merito e non può essere riesaminata in sede di legittimità. Il ricorso è stato respinto perché chiedeva una nuova valutazione delle prove anziché contestare un errore di diritto, elemento fondamentale per la successione alloggio popolare.
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Spese accertamento tecnico preventivo: quando si ha diritto
Un proprietario, coinvolto in un accertamento tecnico preventivo (ATP) per infiltrazioni e risultato estraneo ai fatti, ha citato in giudizio la controparte per ottenere il rimborso delle spese legali e tecniche sostenute. La Corte di Cassazione ha rigettato la richiesta, specificando che le spese dell'accertamento tecnico preventivo non possono essere recuperate con un'azione autonoma per danni. Esse possono essere liquidate solo nel successivo giudizio di merito, a condizione che vi sia un nesso di strumentalità, ovvero che l'ATP sia stato propedeutico a quella specifica causa.
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Subentro alloggio popolare: la legge applicabile
La Corte di Cassazione ha stabilito che per il subentro in un alloggio popolare, la normativa applicabile è quella in vigore al momento del decesso dell'assegnatario, non quella vigente all'inizio della convivenza. Nel caso esaminato, un nipote si è visto negare il subentro perché, al momento della morte della nonna, non aveva maturato i cinque anni di convivenza richiesti da una nuova legge, sebbene avesse quasi completato i due anni previsti dalla legge precedente. La Corte ha chiarito che non si tratta di applicazione retroattiva, poiché il diritto al subentro sorge solo con il decesso, e a quella data la nuova legge era già in vigore.
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Risarcimento danni: prova essenziale, no liquidazione
Una società edile ha citato in giudizio i proprietari di immobili confinanti, chiedendo il risarcimento danni per un ritardo nei lavori causato dalla condizione pericolante delle loro proprietà. La Corte di Cassazione ha rigettato definitivamente la richiesta, stabilendo che la liquidazione equitativa del danno non può essere concessa in assenza di prove concrete fornite dalla parte che richiede il risarcimento. La sentenza sottolinea che l'onere della prova rimane un principio fondamentale del processo civile.
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Patteggiamento esdebitazione: effetti post-Cartabia
Un socio illimitatamente responsabile di una società fallita si è visto negare il beneficio dell'esdebitazione (la liberazione dai debiti residui) a causa di una precedente sentenza di patteggiamento per bancarotta fraudolenta. La Corte d'Appello aveva confermato tale diniego, equiparando il patteggiamento a una sentenza di condanna. La Corte di Cassazione, con un'ordinanza interlocutoria, ha sospeso la decisione, ritenendo necessario un approfondimento in pubblica udienza. La questione centrale riguarda l'impatto della Riforma Cartabia, che ha limitato l'efficacia del patteggiamento nei giudizi civili, e quale normativa applicare al caso specifico. La Corte dovrà quindi chiarire se, alla luce delle nuove norme, il binomio patteggiamento esdebitazione sia ancora un ostacolo insormontabile per il fallito.
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Busta telematica: errore del giudice sulla notifica
La Corte di Cassazione ha annullato un'ordinanza che dichiarava estinto un giudizio di opposizione. Il giudice di merito aveva erroneamente ritenuto che una notifica, effettuata tramite 'busta telematica', fosse priva di allegati. La Suprema Corte ha stabilito che si è trattato di un errore di percezione dei fatti, cassando la decisione e rinviando la causa al tribunale per una nuova valutazione. La pronuncia chiarisce che l'estinzione del processo non può basarsi su un'errata valutazione del contenuto di una notifica digitale, se la parte ha fornito la prova del corretto invio.
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Rito accelerato e udienza pubblica: la Cassazione decide
Un curatore fallimentare revocato ricorre in Cassazione per il mancato pagamento del compenso. La Corte, anziché decidere, solleva una questione procedurale preliminare sulla compatibilità del nuovo rito accelerato, introdotto dalla Riforma Cartabia, con un caso già precedentemente rimesso all'udienza pubblica. Con ordinanza interlocutoria, la Corte dispone un nuovo rinvio alla pubblica udienza per dirimere questa inedita questione di diritto processuale.
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