La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso per revocazione basato su un presunto errore di fatto. Due società della moda, legate da un accordo di coesistenza sui marchi, erano in lite sull'interpretazione di una clausola. La società ricorrente sosteneva che la Corte avesse travisato le sue argomentazioni in un precedente provvedimento. La Suprema Corte, pur ammettendo una 'svista' nella descrizione della tesi della ricorrente, ha stabilito che tale errore di fatto non era 'decisivo'. La precedente decisione si fondava su un'altra e autonoma ragione: il fatto che la parte si fosse limitata a proporre una propria interpretazione del contratto, senza specificare quali canoni legali di ermeneutica fossero stati violati dal giudice di merito. Di conseguenza, l'errore non ha influenzato l'esito finale, rendendo il ricorso per revocazione inammissibile.
Continua »