La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 14347/2024, ha stabilito i limiti di legittimità del conguaglio regolatorio nelle bollette del servizio idrico. Il caso riguardava la richiesta di pagamento da parte di una società di gestione idrica a un utente per costi risalenti a diversi anni prima. La Corte ha chiarito che, sebbene il principio europeo del 'full cost recovery' consenta il recupero dei costi, il conguaglio è legittimo solo per costi imprevisti e imprevedibili, non per coprire errori di gestione o normali rischi d'impresa. L'onere di dimostrare la legittimità di tali costi spetta interamente al gestore del servizio.
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