Un contribuente riceve un’intimazione di pagamento per un debito fiscale risalente a una cartella del 1995, già oggetto di una rideterminazione giudiziale. La Corte di Cassazione stabilisce che la vecchia cartella, non impugnata a suo tempo, è definitiva e non può essere più contestata nel merito. Tuttavia, l’intimazione di pagamento, come atto autonomo, può essere impugnata per vizi propri. La Corte ritiene l’intimazione legittima, in quanto non richiede una motivazione complessa essendo un atto vincolato che si limita a riattivare la riscossione di un credito già definito.
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