Un'associazione sportiva dilettantistica, ritenuta dall'Agenzia delle Entrate un ente commerciale di fatto, è stata oggetto di un accertamento fiscale. La Commissione Tributaria Regionale aveva annullato l'atto nei confronti degli amministratori, ritenendo non provata la loro attività negoziale. La Corte di Cassazione ha ribaltato la decisione, stabilendo un principio chiave sulla responsabilità degli amministratori di associazioni: per i debiti tributari, che sorgono "ex lege", la responsabilità solidale deriva direttamente dal ruolo di gestione e direzione ricoperto, senza la necessità di provare atti specifici. La sentenza chiarisce quindi che la carica di presidente o consigliere, implicando la direzione dell'ente, fonda la responsabilità personale e solidale per le obbligazioni fiscali.
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