La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 18835/2024, ha stabilito un principio fondamentale in materia di riscossione. Un'intimazione di pagamento è sempre un atto autonomamente impugnabile, anche quando segue un accertamento già esecutivo. La Corte ha chiarito che tale atto non ha una mera funzione informativa, ma individua il soggetto e cristallizza la somma da riscuotere, potendo ledere la posizione di chi, come nel caso di specie, viene indicato come debitore per la prima volta. Rifiutare l'impugnabilità violerebbe il diritto di difesa. Il caso riguardava il legale rappresentante di un'associazione sportiva a cui era stato notificato un atto di intimazione per debiti tributari di anni in cui non ricopriva tale carica.
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