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Diritto Tributario

Tassabilità diritti edificatori: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione interviene sulla tassabilità dei diritti edificatori ai fini ICI. Con l'ordinanza n. 20685/2024, ha chiarito che i diritti derivanti da perequazione urbanistica, essendo una qualità intrinseca del terreno, sono tassabili. La Corte ha cassato la sentenza di merito che aveva annullato un avviso di accertamento per vizi formali, senza indagare sulla natura perequativa o compensativa dei diritti. Il caso è stato rinviato per un nuovo esame sulla base di questi principi.
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Imposta Unica Scommesse: obblighi del bookmaker
Una società di scommesse estera ha contestato l'applicazione dell'Imposta Unica Scommesse per l'anno 2012. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando la piena responsabilità solidale tra il bookmaker estero e il centro di trasmissione dati locale. La sentenza stabilisce la compatibilità della tassa con il diritto dell'Unione Europea, basandosi su precedenti pronunce della Corte Costituzionale e della Corte di Giustizia UE, e chiarisce che per le annualità successive al 2010 la normativa era sufficientemente chiara da giustificare l'applicazione di sanzioni.
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Esenzione IVA massofisioterapista: la Cassazione
La Corte di Cassazione ha stabilito che l'esenzione IVA per il massofisioterapista non è automatica per i professionisti che hanno conseguito il diploma dopo le riforme del settore sanitario (post 1999). La sentenza rigetta il ricorso di un professionista, affermando che la differente formazione rispetto ai laureati in fisioterapia giustifica un diverso trattamento fiscale. L'equipollenza dei titoli era una misura transitoria e non si applica ai diplomi più recenti, non violando né il principio di uguaglianza né quello di neutralità fiscale.
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Rendita catastale impianti: quali componenti contano?
La Corte di Cassazione ha stabilito che, per il calcolo della rendita catastale impianti antecedente al 1° gennaio 2016, devono essere inclusi tutti i componenti strutturali e impiantistici essenziali per la funzionalità della centrale, come pozzi geotermici, vapordotti, alternatori e trasformatori. La controversia nasceva da un accertamento della Agenzia delle Entrate che aveva aumentato la rendita di una centrale geotermica. La Corte ha chiarito che la normativa successiva (L. 208/2015), che esclude i cosiddetti 'imbullonati', non ha efficacia retroattiva.
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Rinuncia al ricorso: estinzione del giudizio
Un Comune aveva presentato ricorso in Cassazione contro una società energetica per una questione relativa all'accertamento ICI su un impianto idroelettrico. A seguito di un accordo transattivo, il Comune ha effettuato la rinuncia al ricorso, a cui la società ha aderito. La Corte di Cassazione, preso atto dell'accordo, ha dichiarato l'estinzione del giudizio e compensato integralmente le spese legali tra le parti.
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Rimborso IVA triennio: dichiarazione omessa lo nega
Una società si è vista negare il rimborso IVA triennio perché, pur avendo un'eccedenza di credito costante, aveva presentato in ritardo le dichiarazioni IVA dei due anni precedenti. La Corte di Cassazione ha confermato il diniego, chiarendo che la presentazione tempestiva di tutte e tre le dichiarazioni è un requisito formale obbligatorio per questa specifica procedura di rimborso. La sua assenza, dovuta alla presentazione tardiva, impedisce la richiesta, indipendentemente dall'esistenza sostanziale del credito.
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Perequazione urbanistica: quando un terreno è tassabile?
Un'ordinanza della Corte di Cassazione affronta il tema della tassabilità ICI e IMU dei terreni inseriti in piani di perequazione urbanistica. Il caso riguarda un Comune che aveva emesso avvisi di accertamento a carico di alcuni contribuenti, i quali avevano ottenuto l'annullamento in appello. La Suprema Corte ha cassato la decisione, chiarendo che il punto cruciale non è la motivazione dell'atto impositivo (ritenuta sufficiente se rinvia a delibere pubbliche), ma la natura dei diritti edificatori. Se derivano da perequazione urbanistica, sono una qualità intrinseca del terreno e quindi tassabili; se sono meramente compensativi, non lo sono.
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Abuso del diritto prima casa: la Cassazione decide
Una contribuente ha trasferito un immobile al fratello con un mandato a vendere per poi acquistare una nuova abitazione usufruendo delle agevolazioni "prima casa". La Corte di Cassazione ha qualificato l'operazione come un abuso del diritto prima casa, confermando la revoca dei benefici fiscali. La Corte ha stabilito che il trasferimento era meramente strumentale e non una reale dismissione della proprietà, pertanto la contribuente non possedeva il requisito della non titolarità di altri immobili.
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Conflitto di giudicati: prevale la sentenza posteriore
Un contribuente ha impugnato una cartella di pagamento, evidenziando un conflitto di giudicati tra due sentenze regionali contrastanti sulla medesima questione delle sanzioni. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, stabilendo che in caso di conflitto di giudicati deve prevalere la decisione cronologicamente posteriore. La Corte ha inoltre respinto il motivo relativo alla mancata sottoscrizione del ruolo, ritenendolo un vizio non invalidante.
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Rinuncia al ricorso: estinzione del processo
Una società cooperativa aveva impugnato una sentenza della Commissione Tributaria Regionale relativa a una cartella di pagamento per IRAP e IVA. Prima della decisione della Corte di Cassazione, la società ha presentato una rinuncia al ricorso. Di conseguenza, la Corte ha dichiarato l'estinzione del giudizio, chiudendo il caso senza una pronuncia nel merito e senza statuizioni sulle spese, data la mancata costituzione della controparte.
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Definizione agevolata: estinzione del processo
Un contribuente, dopo aver ricevuto un avviso di pagamento per indebita compensazione di accise su carburanti, ha aderito alla definizione agevolata durante il giudizio in Cassazione. La Corte, verificato il pagamento della prima rata, ha dichiarato l'estinzione del processo. Questa ordinanza evidenzia l'impatto della definizione agevolata sui contenziosi tributari pendenti.
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Responsabilità solidale IVA: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 20651/2024, ha chiarito i presupposti della responsabilità solidale IVA a carico dell'acquirente. Il caso riguardava una società che aveva acquistato autovetture a un prezzo ritenuto inferiore al valore normale da un fornitore che non aveva versato l'IVA. La Corte ha stabilito che la responsabilità dell'acquirente sorge per il solo fatto oggettivo della differenza di prezzo e del mancato versamento dell'imposta da parte del venditore, a prescindere dalla prova di un intento fraudolento. Inoltre, ha precisato che il 'valore normale' non può essere determinato tramite listini di riviste specializzate (come 'Eurotax Blu'), ma deve basarsi sulle fonti previste dalla legge, quali i listini del venditore o, in mancanza, quelli della Camera di Commercio.
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Sospensione processo tributario: la Cassazione decide
Un contribuente, durante un giudizio in Cassazione relativo a diverse cartelle di pagamento, ha aderito alla "rottamazione quater". La Suprema Corte, in applicazione della normativa specifica, ha ordinato la sospensione del processo tributario in attesa della definizione della procedura agevolata e della prova del completo pagamento.
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Imposta unica scommesse: legittima per operatori esteri
Una società di scommesse estera, operante in Italia tramite centri di trasmissione dati senza concessione, ha impugnato avvisi di accertamento per l'imposta unica scommesse relativa agli anni 2013 e 2014. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando la piena legittimità del prelievo fiscale. La Corte ha stabilito che l'imposta è compatibile con il diritto dell'Unione Europea, non è discriminatoria e si applica a chiunque gestisca la raccolta di scommesse sul territorio italiano, indipendentemente dalla sede legale o dalla presenza di una concessione statale.
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Definizione agevolata: estinzione processo tributario
Un contribuente, in lite con il Fisco per la deducibilità di costi di sponsorizzazione, ha ottenuto l'estinzione del giudizio in Cassazione aderendo alla definizione agevolata delle controversie pendenti. La Corte Suprema, preso atto della domanda presentata dal contribuente secondo la L. 197/2022, ha dichiarato estinto il processo, stabilendo che le spese legali restassero a carico della parte che le aveva anticipate.
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Definizione agevolata liti pendenti: estinzione processo
La Corte di Cassazione ha dichiarato l'estinzione di un processo tributario a seguito dell'adesione del contribuente alla definizione agevolata liti pendenti. Il ricorso, originato da un avviso di accertamento, è stato interrotto dalla richiesta del contribuente di avvalersi della procedura di sanatoria fiscale. La Corte ha quindi terminato il giudizio, stabilendo che le spese legali restino a carico di ciascuna delle parti che le ha anticipate.
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Rinuncia al credito: quando si estingue il giudizio?
La Corte di Cassazione ha dichiarato estinto un giudizio in materia di IVA su una presunta operazione di rinuncia al credito. La controversia è nata dalla contestazione dell'Agenzia Fiscale, che assimilava la rinuncia al credito per servizi resi da una società madre alla sua controllata a un pagamento imponibile ai fini IVA. Tuttavia, prima della decisione nel merito, la società ha aderito a una definizione agevolata, saldando il debito e portando la Corte a chiudere il procedimento senza pronunciarsi sulle questioni di fondo.
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Estinzione del processo e rottamazione: la Cassazione
Una società importatrice contesta un dazio antidumping. In Cassazione, aderisce alla "rottamazione-ter", impegnandosi a rinunciare al giudizio. La Corte Suprema chiarisce un punto cruciale: per l'estinzione del processo non è necessario attendere il pagamento di tutte le rate. Sono sufficienti l'accettazione della domanda di definizione agevolata da parte dell'Agenzia e la documentazione dei pagamenti effettuati fino a quel momento. Di conseguenza, il giudizio viene dichiarato estinto, separando la sorte processuale da quella dell'adempimento del debito.
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Sanzioni IVA Azienda Ospedaliera: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 20622/2024, ha stabilito che le Sanzioni IVA per un'Azienda Ospedaliera sono pienamente applicabili. Il caso riguardava l'omessa regolarizzazione dell'IVA su fatture per servizi erroneamente ritenuti esenti. La Corte ha chiarito che le aziende ospedaliere, pur essendo enti pubblici, quando compiono operazioni economiche rilevanti ai fini IVA, sono soggette agli stessi obblighi e sanzioni di qualsiasi altro operatore, senza godere di alcuna immunità legata alla loro natura istituzionale.
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Omesso esame fatto decisivo: la Cassazione chiarisce
Un contribuente impugna una cartella di pagamento per un vizio di notifica. La Commissione Tributaria Regionale accoglie il suo appello, ritenendo mancante la prova dell'invio della raccomandata informativa. L'Agente della Riscossione ricorre in Cassazione, lamentando un omesso esame di un fatto decisivo, ovvero l'esistenza della prova di tale invio, che era stata depositata in giudizio. La Suprema Corte accoglie il ricorso dell'Agente, chiarendo la differenza tra l'omesso esame di un fatto decisivo, rimedio corretto in questo caso poiché il fatto era controverso tra le parti, e l'errore di fatto revocatorio. La sentenza viene cassata con rinvio.
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