Una società cooperativa veniva sanzionata per aver superato, negli anni 2009, 2010 e 2011, il limite di compensazione crediti allora vigente. Successivamente, diverse leggi hanno innalzato tale limite fino a 2 milioni di euro. La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 18377/2024, ha respinto il ricorso dell'Agenzia delle Entrate, stabilendo che il nuovo limite più favorevole si applica retroattivamente. La Corte ha qualificato l'innalzamento della soglia come una "abolitio criminis parziale", in quanto ha ampliato l'area della condotta lecita, rendendo non più sanzionabili le compensazioni che, sebbene eccedenti il vecchio limite, rientrano nel nuovo. Di conseguenza, le sanzioni sono state annullate.
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