La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 26164/2024, chiarisce che il reato di bancarotta per distrazione sussiste anche quando l'atto di disposizione patrimoniale, come una vendita immobiliare, sia legalmente inefficace a causa del mancato avveramento di una condizione sospensiva. Secondo la Corte, ciò che rileva non è l'effetto giuridico formale, ma il depauperamento concreto del patrimonio aziendale e la perdita di disponibilità del bene, che mettono in pericolo la garanzia per i creditori. Nel caso specifico, un contratto di vendita a prezzo vile con condizione unilaterale a favore dell'acquirente ha di fatto sottratto il bene alla libera disponibilità della società venditrice, poi fallita, configurando la condotta distrattiva.
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