La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 31670/2024, ha annullato con rinvio la decisione di una Corte d'Appello che aveva omesso di pronunciarsi sulla richiesta di applicazione di una pena sostitutiva. Il caso riguardava tre imputati per spaccio di stupefacenti. Mentre i ricorsi di due coimputati sono stati dichiarati inammissibili, quello del terzo è stato accolto limitatamente alla mancata motivazione sul rigetto della richiesta di sostituire la detenzione con il lavoro di pubblica utilità, essendo la pena finale rientrata nel limite di legge. La Suprema Corte ha ribadito che il giudice ha l'obbligo di motivare esplicitamente su tale istanza difensiva.
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