La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 30009/2024, ha dichiarato inammissibile il ricorso di un indagato contro un'ordinanza di custodia cautelare per associazione mafiosa. La Corte ha stabilito che la natura di un'associazione mafiosa sussiste anche quando il gruppo esercita un potere intimidatorio non verso cittadini onesti, ma verso altri soggetti che svolgono attività illecite (come lo spaccio), costringendoli a versare una parte dei profitti per poter operare. Questo controllo del territorio e la prevaricazione, anche nel mondo criminale, sono elementi caratteristici del reato previsto dall'art. 416-bis c.p.
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