La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 34684/2024, ha stabilito che la contestazione di una circostanza aggravante da parte del Pubblico Ministero, che rende il reato procedibile d'ufficio, è valida ed efficace anche se interviene dopo la scadenza del termine concesso alla persona offesa per presentare querela secondo il regime transitorio della Riforma Cartabia. Il caso riguardava un furto di energia elettrica, per cui il Tribunale aveva dichiarato l'improcedibilità per mancanza di querela. La Suprema Corte ha annullato tale decisione, affermando che il potere del PM di modificare l'imputazione alla prima udienza utile prevale sulla causa di improcedibilità, ripristinando così la procedibilità d'ufficio e consentendo la prosecuzione del processo.
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