Le anagrafi dei cittadini italiani residenti all’estero (AIRE) sono tenute presso i comuni e presso il Ministero dell’Interno; consistono in schedari che raccolgono le schede individuali e di famiglia eliminate dall’anagrafe della popolazione residente in dipendenza del trasferimento permanente all’estero delle persone cui esse si riferiscono, ed inoltre le schede istituite a seguito di trascrizione […]
         
                
	
	
Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.
La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.
	
 
 
        
                
        
            Le anagrafi dei cittadini italiani residenti all’estero (AIRE) sono tenute presso i comuni e presso il Ministero dell’Interno; consistono in schedari che raccolgono le schede individuali e di famiglia eliminate dall’anagrafe della popolazione residente in dipendenza del trasferimento permanente all’estero delle persone cui esse si riferiscono, ed inoltre le schede istituite a seguito di trascrizione di atti di stato civile pervenuti dall’estero.  Sono gli ufficiali di stato civile a comunicare all’ufficio d’anagrafe del proprio comune il contenuto degli atti dello stato civile e delle relative annotazioni che si riferiscono ai cittadini residenti all’estero.  Relativamente all’anagrafe istituita presso il Ministero dell’Interno essa deve contenere dati desunti dalle anagrafi comunali e dalle dichiarazioni rese. La stessa anagrafe contiene i dati anagrafici dei cittadini nati e residenti all’estero dei quali nessuno degli ascendenti e nato nel territorio della Repubblica o vi ha mai risieduto.  Non risultano iscritti nelle anagrafi i cittadini che si recano all’estero per cause di durata limitata non superiore a dodici mesi.  Non sono altresì iscritti nelle stesse anagrafi:  a) i cittadini che si recano all’estero per l’esercizio di occupazioni stagionali;  b) i dipendenti di ruolo dello Stato in servizio all’estero e le persone con essi conviventi, i quali siano stati notificati alle autorità locali ai sensi delle convenzioni di Vienna sulle relazioni diplomatiche e sulle relazioni consolari, rispettivamente del 1961 e del 1963, ratificate con legge 9 agosto 1967, n. 804.  L’iscrizione nelle anagrafi degli italiani residenti all’estero viene effettuata:  a) per trasferimento della residenza da un comune italiano all’estero;  b) per trasferimento dall’AIRE di altro comune o dall’anagrafe, quando l’interessato ne faccia domanda, avendo membri del proprio nucleo familiare iscritti nell’AIRE o nell’anagrafe della popolazione residente del comune;  c) a seguito della registrazione dell’atto di nascita;   d) per acquisizione della cittadinanza italiana da parte di persona residente all’estero;  e) per esistenza di cittadino all’estero giudizialmente dichiarata.  Nell’AIRE devono altresì essere registrate le mutazioni relative alle posizioni anagrafiche conseguenti:  a) alle dichiarazioni, rese dagli interessati per se o per persone sulle quali esercitano la potestà o tutela, concernenti i trasferimenti di residenza o di abitazione che hanno avuto luogo all’estero;  b) alle comunicazioni di stato civile;  c) alle dichiarazioni rese dagli interessati concernenti il cambiamento della qualifica professionale e del titolo di studio.
            
                
                    
                        
                            
                                 
                            
                         
                        La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di
Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.
Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?
Prenota un appuntamento.
La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.
Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.
Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.
Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.
Il costo della consulenza legale è di € 150,00.