La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un uomo condannato per possesso di droga ai fini di spaccio. La difesa sosteneva l'uso personale, ma la Corte ha confermato la decisione dei giudici di merito, valorizzando una serie di indizi: l'ingente quantitativo di hashish (oltre 100 grammi, pari a 1243 dosi), la situazione economica precaria dell'imputato (incompatibile con l'acquisto di una simile scorta), il possesso di una dose già confezionata e le circostanze del controllo, avvenuto di notte in un'area appartata. Questo caso ribadisce che per distinguere tra uso personale e spaccio, il giudice deve valutare globalmente tutti gli elementi, non solo il dato ponderale.
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