La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 30156/2024, ha dichiarato inammissibile il ricorso di un contribuente condannato per il reato di indebita compensazione. La Corte ha ribadito che il delitto si configura per l'omesso versamento di qualsiasi debito, inclusi quelli previdenziali e assistenziali, pagabile tramite modello F24, e non solo per debiti relativi a imposte sui redditi o IVA. L'uso di crediti inesistenti per compensare tali debiti integra il reato, poiché la norma mira a punire qualsiasi comportamento che generi un illecito risparmio d'imposta attraverso questo meccanismo.
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