La Corte di Cassazione ha annullato una condanna per violazione di un DASPO, stabilendo un principio fondamentale sull'estensione del provvedimento. Un tifoso, destinatario di un DASPO per le partite di una specifica squadra di calcio, era stato condannato per non essersi presentato in commissariato durante gli incontri di una nuova società sportiva, diversa dalla prima. La Suprema Corte ha chiarito che l'estensione DASPO a una squadra differente, anche se opera come continuazione della precedente, costituisce un nuovo provvedimento. Pertanto, per essere valido, deve essere autonomamente notificato e sottoposto a una nuova convalida da parte dell'autorità giudiziaria, a tutela del principio di tassatività e del diritto di difesa.
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