La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di un'imputata condannata per un abuso edilizio in un'area soggetta a vincoli paesaggistici, ambientali e sismici. La Corte ha stabilito che la pluralità di violazioni (edilizie, paesaggistiche e sismiche) impedisce di qualificare l'offesa come di 'particolare tenuità' ai fini della non punibilità. Inoltre, ha ribadito che, trattandosi di reato permanente, la prescrizione inizia a decorrere solo dalla cessazione dell'attività illecita, che in assenza di prove contrarie coincide con la data del sequestro.
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