La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 25766/2024, ha stabilito che l'irrisorietà della pretesa, ai fini dell'esclusione del diritto all'indennizzo per irragionevole durata del processo, va valutata in termini oggettivi e assoluti. Non rileva il rapporto tra il valore del credito e la situazione economica del creditore. La Corte ha rigettato il ricorso del Ministero della Giustizia, il quale sosteneva che crediti di alcune migliaia di euro dovessero considerarsi irrisori per società economicamente solide. La decisione conferma che una pretesa non è 'bagatellare' solo perché il creditore è florido, ma solo se il suo valore intrinseco è oggettivamente minimo.
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