La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 18750/2024, ha chiarito che un avviso di accertamento definitivo, se non contestato nei termini, rende la pretesa fiscale non più discutibile. Nel caso di specie, alcuni eredi avevano ricevuto un avviso di accertamento per l'imposta di successione ma non lo avevano impugnato. Successivamente, hanno cercato di ottenere una riduzione del 30% prevista da una legge speciale, sostenendo un'adesione tacita basata su alcuni pagamenti. La Suprema Corte ha respinto questa tesi, affermando che la mancata impugnazione ha reso l'accertamento definitivo e che l'adesione richiede una domanda formale e l'accordo dell'ufficio, non potendo desumersi da un comportamento tacito.
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