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Giurisprudenza Tributaria

Notifica AIRE: ipoteca annullata per vizio di forma
La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso di una contribuente iscritta all'AIRE, annullando un'iscrizione ipotecaria. La Corte ha stabilito che la notifica degli atti fiscali presupposti era nulla, poiché eseguita con la procedura per irreperibili anziché con le modalità previste per i residenti all'estero. La decisione ribadisce l'importanza della corretta procedura di notifica AIRE a garanzia del diritto di difesa del cittadino.
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Imposta unica scommesse: Cassazione e operatori esteri
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 20772/2024, ha respinto il ricorso di un operatore di scommesse estero, confermando la legittimità dell'applicazione dell'imposta unica scommesse anche per i soggetti privi di concessione statale che raccolgono gioco sul territorio italiano. La sentenza ribadisce la responsabilità solidale tra il bookmaker estero e i Centri di Trasmissione Dati (CTD) per il versamento del tributo relativo all'annualità 2011, ritenendo la normativa nazionale non discriminatoria e compatibile con il diritto dell'Unione Europea.
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Produzione tardiva documenti: legittima in appello
Un contribuente ha impugnato un avviso di accertamento sostenendo la lesione del suo diritto di difesa a causa della produzione tardiva del verbale di constatazione (PVC) da parte dell'Agenzia delle Entrate. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, stabilendo che la produzione tardiva documenti in primo grado è sanata dalla rituale produzione in appello. Inoltre, il diritto di difesa non è leso se l'avviso di accertamento riporta già gli elementi essenziali del PVC, permettendo al contribuente di comprendere e contestare la pretesa fiscale.
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Imposta unica scommesse: la responsabilità del bookmaker
Una società estera di scommesse ha impugnato un avviso di accertamento per l'imposta unica scommesse, sostenendo di non essere soggetto passivo del tributo. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando la responsabilità solidale tra il bookmaker estero e il centro di trasmissione dati locale. La decisione si basa sulla normativa del 2010, che ha chiarito l'obbligo di pagamento anche per gli operatori privi di concessione per l'anno d'imposta 2011, escludendo l'applicabilità dell'esimente per incertezza normativa e la violazione del diritto UE.
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Amministratore di fatto: quando risponde dei debiti
La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di un contribuente, ritenuto amministratore di fatto di una società, confermando l'avviso di accertamento fiscale. La Corte ha stabilito che la qualifica di amministratore di fatto può essere desunta da comportamenti concreti, come la partecipazione a verifiche fiscali. Inoltre, ha ribadito l'inammissibilità di questioni sollevate per la prima volta in appello o in Cassazione, sottolineando l'importanza di presentare tutte le difese fin dal primo grado di giudizio.
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Accertamento integrativo: quando è legittimo? La Cass.
La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di una società e dei suoi soci contro un accertamento integrativo emesso dall'Agenzia delle Entrate. L'ordinanza chiarisce che un secondo avviso di accertamento è legittimo se basato su fonti diverse dalle prime, come le indagini bancarie, anche in assenza di elementi "sopravvenuti". La Corte ha sottolineato che spetta al contribuente dimostrare la natura, parziale o integrale, del primo accertamento per contestare il secondo e ha ribadito la legittimità delle indagini sui conti dei soci in società a ristretta base partecipativa.
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Notifica inesistente: annullato avviso di accertamento
La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di un'amministrazione finanziaria, confermando l'annullamento di un avviso di accertamento. La decisione si fonda sul concetto di notifica inesistente, verificatasi per la mancanza di una sicura correlazione tra l'atto impositivo e la ricevuta di ritorno della raccomandata. Secondo la Corte, tale vizio radicale non è sanabile nemmeno dalla successiva impugnazione del contribuente, soprattutto se, come nel caso di specie, i termini per l'accertamento sono ormai scaduti.
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Imposta unica scommesse: il bookmaker estero paga
La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di una società di scommesse estera, confermando la sua responsabilità solidale con un centro trasmissione dati (CTD) italiano per il pagamento dell'imposta unica scommesse. La Corte ha stabilito che sia il bookmaker straniero sia il CTD sono soggetti passivi d'imposta, che la normativa è compatibile con il diritto UE e che, per i periodi d'imposta successivi al 2010, non è possibile invocare l'incertezza normativa per evitare le sanzioni.
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Onere della prova: Cassazione e deducibilità dei costi
Una società in liquidazione ha impugnato diversi avvisi di accertamento fiscale. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando che spetta al contribuente l'onere della prova circa l'esistenza, l'inerenza e la coerenza economica dei costi deducibili. La sola presentazione delle fatture, se non sufficientemente dettagliate, non basta a soddisfare tale onere.
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Cessazione materia del contendere: debito annullato
La Corte di Cassazione ha dichiarato la cessazione della materia del contendere in un caso fiscale. Un contribuente aveva impugnato una cartella esattoriale per vizi di notifica e motivazione. Tuttavia, durante il processo, è intervenuto il D.L. n. 119/2018 che ha annullato automaticamente i debiti fino a 1.000 euro affidati alla riscossione tra il 2000 e il 2010. Poiché il debito del contribuente rientrava in questa casistica, la Corte ha stabilito che la lite non aveva più ragione di esistere, compensando le spese legali tra le parti.
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Definizione agevolata: estinzione del giudizio
Un contribuente, a seguito di avvisi di accertamento per Irpef, Iva e Irap, ha aderito alla definizione agevolata delle liti pendenti mentre il caso era in Cassazione. La Corte, verificato il corretto perfezionamento della procedura e il mancato diniego da parte dell'Agenzia delle Entrate, ha dichiarato l'estinzione del giudizio senza entrare nel merito della pretesa fiscale.
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Deducibilità costi: onere della prova sul contribuente
Una società ha impugnato avvisi di accertamento relativi alla deducibilità di costi fatturati da una controllata, canoni di leasing e spese pubblicitarie. La Corte di Cassazione ha confermato che per la deducibilità costi l'onere della prova grava sul contribuente, che deve fornire documentazione specifica e non generica. Ha però accolto i ricorsi sulla competenza dei canoni di leasing e delle spese pubblicitarie, e ha annullato la sentenza sulle sanzioni per un vizio formale.
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Fatture generiche: onere della prova del contribuente
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 20717/2024, ha stabilito che le fatture generiche sono insufficienti a provare la deducibilità dei costi e la detraibilità dell'IVA. La Corte ha ribadito che l'onere della prova grava sul contribuente, il quale deve fornire elementi specifici che attestino l'esistenza, l'inerenza e la natura delle prestazioni ricevute, anche se fornite da terzi. La semplice contabilizzazione della spesa non è sufficiente. Il caso è stato rinviato alla corte di merito per un nuovo esame.
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Aiuti di Stato: Cassazione su agevolazioni fiscali
Una società beneficiava di agevolazioni fiscali per IVA e IRAP a seguito di un evento calamitoso, come previsto da una legge nazionale. L'Agenzia delle Entrate ha contestato tale beneficio. La Corte di Cassazione, applicando una decisione della Commissione Europea, ha stabilito che tali misure configurano "Aiuti di Stato" potenzialmente illegittimi. La Corte ha cassato la sentenza precedente e rinviato il caso al giudice di merito per verificare se l'aiuto rientri nelle soglie del regolamento "de minimis" e ha escluso l'applicabilità del beneficio all'IVA.
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Fatture soggettivamente inesistenti: onere prova
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 20710/2024, ha stabilito che in caso di fatture soggettivamente inesistenti, spetta al contribuente l'onere di provare la reale effettività e inerenza dei costi per poterli dedurre. La Corte ha inoltre confermato che per la detrazione dell'IVA, il contribuente deve dimostrare la propria buona fede, superando la presunzione contraria derivante dall'uso di tali fatture.
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Amministratore di fatto: quando risponde delle sanzioni?
La Corte di Cassazione ha chiarito i criteri per la responsabilità personale dell'amministratore di fatto per sanzioni fiscali societarie. La Corte ha annullato una decisione che richiedeva all'Amministrazione Finanziaria una "certezza matematica" per provare l'uso della società come schermo. È stato stabilito che sono sufficienti prove basate su presunzioni gravi, precise e concordanti, come le ammissioni del contribuente. Il caso è stato rinviato per una nuova valutazione basata su questo corretto standard probatorio.
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Error in procedendo: fascicoli di merito necessari
In una controversia su dazi antidumping, l'Amministrazione doganale ricorre in Cassazione lamentando un vizio procedurale. La Corte Suprema, di fronte a un presunto 'error in procedendo' relativo all'ammissibilità del ricorso originario, ha stabilito la necessità di acquisire i fascicoli di merito dei gradi precedenti prima di poter decidere. La causa è stata quindi rinviata a nuovo ruolo in attesa della documentazione.
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Accertamento induttivo: sì a dati di anni precedenti
La Corte di Cassazione ha stabilito che, in caso di omessa presentazione della dichiarazione dei redditi, l'Amministrazione finanziaria può legittimamente procedere con un accertamento induttivo basandosi su dati di periodi d'imposta precedenti. In tale scenario, l'Ufficio può utilizzare presunzioni 'supersemplici', prive dei requisiti di gravità, precisione e concordanza, invertendo l'onere della prova a carico del contribuente, il quale dovrà dimostrare che il reddito presunto non è stato prodotto o è stato prodotto in misura inferiore.
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COSAP concessionaria: quando è dovuto il canone?
Una società che gestisce una rete autostradale in concessione si opponeva al pagamento del canone per l'occupazione di suolo pubblico (COSAP) richiesto da una Provincia per il passaggio di un viadotto sopra una strada provinciale. La società sosteneva di dover essere esentata, agendo per conto dello Stato. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, stabilendo che il pagamento del COSAP da parte della concessionaria è dovuto. L'esenzione è un beneficio strettamente personale dello Stato e non si estende a una società privata che, pur gestendo un'opera pubblica, opera con finalità di lucro. L'occupazione dello spazio aereo è sufficiente a far scattare l'obbligo di pagamento del canone.
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Concorso illecito tributario: responsabilità del terzo
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 20697/2024, ha stabilito che un professionista esterno (nella specie, un notaio) è sanzionabile per concorso illecito tributario anche quando la violazione è riferibile a una società con personalità giuridica. La Corte ha chiarito che l'art. 7 del D.L. 269/2003, che prevede la responsabilità esclusiva dell'ente, non esclude l'applicabilità dell'art. 9 del D.Lgs. 472/1997 ai terzi concorrenti, superando un precedente orientamento giurisprudenziale.
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