LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Giurisprudenza Tributaria

Accertamento analitico-induttivo: quando è legittimo?
La Corte di Cassazione stabilisce che l'accertamento analitico-induttivo è legittimo anche in presenza di contabilità formalmente regolare, qualora esistano presunzioni gravi, precise e concordanti come un ricarico negativo ingiustificato. Annullando la decisione di merito, la Corte ha chiarito che tali indizi sono sufficienti per permettere all'Amministrazione Finanziaria di ricostruire il reddito del contribuente, rinviando il caso alla corte territoriale per un nuovo esame.
Continua »
Definizione agevolata: stop al processo tributario
La Corte di Cassazione, con un'ordinanza interlocutoria, ha rinviato una decisione su un caso di costi indeducibili contestati dall'Agenzia delle Entrate a una società. La controversia riguardava la deducibilità dei compensi del socio amministratore. La Corte ha sospeso il giudizio perché i contribuenti hanno aderito a una definizione agevolata. Ora l'Agenzia deve chiarire quali posizioni fiscali sono state sanate e quali restano oggetto del contendere prima che la Corte possa decidere nel merito.
Continua »
Notifica diretta atti fiscali: senza informativa
Un contribuente ha contestato un avviso di accertamento IMU basato su una rendita catastale aggiornata, sostenendo l'invalidità della notifica di quest'ultima. Il nodo centrale era la validità della notifica diretta atti fiscali effettuata dall'Agenzia delle Entrate via posta, senza l'invio della seconda raccomandata informativa. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, confermando il suo orientamento consolidato: per le notifiche dirette si applicano le norme del servizio postale ordinario, che non prevedono tale adempimento. La Corte ha ritenuto questa procedura sufficiente a garantire la conoscibilità dell'atto e non lesiva del diritto di difesa.
Continua »
Motivazione apparente: Cassazione annulla sentenza
Un professionista riceveva un'indennità di recesso da uno studio associato. L'Agenzia delle Entrate la tassava interamente, ma la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza d'appello a causa di una motivazione apparente. La pronuncia è stata giudicata illogica e contraddittoria, in quanto applicava principi fiscali opposti (cassa e competenza) senza una spiegazione coerente. Il caso è stato rinviato per un nuovo esame.
Continua »
Notifica diretta atti fiscali: la Cassazione decide
Un contribuente ha contestato un avviso di accertamento IMU basato su una rendita catastale aggiornata, sostenendo l'invalidità della notifica di quest'ultima. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando un principio chiave: per la notifica diretta atti fiscali eseguita dall'ente impositore tramite raccomandata, non è necessaria la seconda raccomandata informativa, anche in caso di consegna a terzi. La Corte ha inoltre chiarito l'applicazione dell'"effetto espansivo" dell'appello su questioni giuridicamente collegate.
Continua »
Rinuncia al ricorso: inammissibile per disinteresse
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di una società contro l'Agenzia delle Entrate. La decisione si basa sul fatto che la società, presentando un'istanza di definizione agevolata della controversia (c.d. pace fiscale), ha manifestato un sopravvenuto disinteresse alla decisione nel merito. Secondo la Corte, tale atto, pur non essendo una rinuncia al ricorso formale, ne produce gli stessi effetti, portando all'inammissibilità per carenza di interesse.
Continua »
Definizione agevolata: estinzione del processo
Una società di costruzioni, in pendenza di un ricorso per cassazione contro avvisi di accertamento fiscale, ha aderito alla definizione agevolata prevista dalla Legge di Bilancio 2023. Avendo documentato la presentazione della domanda e il pagamento della prima rata, la Corte di Cassazione ha dichiarato l'estinzione del giudizio, stabilendo che le spese processuali restino a carico della parte che le ha anticipate.
Continua »
Notifica diretta atti tributari: Cassazione conferma
La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di un contribuente in una controversia IMU, confermando la validità della notifica diretta atti tributari eseguita dall'ufficio impositore a mezzo posta. La Corte ha stabilito che tale modalità non richiede l'invio di una seconda raccomandata informativa, anche se l'atto non viene consegnato personalmente al destinatario. Poiché il contribuente non aveva impugnato l'avviso di variazione della rendita catastale, quest'ultimo è diventato definitivo, legittimando la successiva pretesa IMU basata sulla nuova rendita.
Continua »
Costi indeducibili: la Cassazione sul socio-consulente
Il caso analizza la questione dei costi indeducibili derivanti da una consulenza fatturata da un socio alla propria società. L'Agenzia delle Entrate aveva contestato la deducibilità di gran parte del costo, ritenendolo non inerente all'attività aziendale. La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 24544/2024, ha rigettato il ricorso dei contribuenti, confermando la decisione dei giudici di merito. La Suprema Corte ha ribadito che spetta al contribuente l'onere di provare l'inerenza del costo e che motivi di nullità degli atti non possono essere sollevati per la prima volta in sede di legittimità.
Continua »
Querela di falso e notifica: le regole in Cassazione
Un contribuente ha impugnato degli avvisi di accertamento sostenendo la falsità delle firme sulle ricevute di notifica, proponendo una querela di falso. La Commissione Tributaria Regionale ha respinto l'appello ritenendolo tardivo e inammissibile. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso del contribuente, specificando che la querela di falso per documenti dei gradi di merito non può essere proposta in Cassazione, ma deve essere gestita separatamente e, in caso di accertata falsità, può motivare un'istanza di revocazione della sentenza.
Continua »
Motivazione apparente: annullata cartella IMU
Una società impugnava un avviso di accertamento IMU per terreni edificabili, il cui valore era basato su un atto notarile di molti anni prima. La Corte di Cassazione ha ritenuto legittima la motivazione dell'atto fiscale (per relationem), ma ha annullato la sentenza di merito per motivazione apparente. Il giudice di secondo grado, infatti, non aveva adeguatamente considerato le specifiche contestazioni del contribuente sul valore attuale del terreno, rendendo la sua decisione generica e non verificabile nel suo percorso logico.
Continua »
DOCFA emendabilità: no alla retroattività per l’errore
Una società industriale ha contestato avvisi di accertamento IMU, sostenendo l'applicazione retroattiva di una correzione catastale effettuata con procedura DOCFA. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, stabilendo che il principio di DOCFA emendabilità non consente la retroattività quando l'errore è imputabile al contribuente e la correzione avviene dopo la notifica dell'accertamento. La nuova rendita catastale è valida solo per il futuro.
Continua »
Conflitto di giurisdizione: a chi spetta il rimborso?
Una fondazione ha richiesto un rimborso fiscale agendo sia davanti al giudice tributario sia a quello ordinario. Entrambi i giudici si sono dichiarati competenti, generando un conflitto di giurisdizione. Le Sezioni Unite della Cassazione hanno stabilito che la competenza spetta esclusivamente al giudice tributario, poiché l'ente fiscale non aveva mai riconosciuto il credito, annullando la decisione del giudice ordinario.
Continua »
Società non operative: la Cassazione e l’impatto UE
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 24352/2024, interviene sulla disciplina delle società non operative. Il caso riguarda una società che aveva richiesto la disapplicazione del regime fiscale penalizzante, vedendosi negare l'istanza dall'Agenzia delle Entrate. La Corte, pur respingendo i motivi su competenza e termini, accoglie il ricorso sul merito. Sulla base di una recente pronuncia della Corte di Giustizia UE, stabilisce che la presunzione legale di non operatività, basata solo sul mancato raggiungimento di ricavi minimi, è incompatibile con i principi europei di neutralità dell'IVA e proporzionalità. L'amministrazione finanziaria non può negare il diritto alla detrazione IVA senza prima dimostrare un'effettiva condotta fraudolenta o abusiva da parte del contribuente.
Continua »
Accertamento induttivo: la Cassazione valida prove
La Corte di Cassazione ha confermato la legittimità di un accertamento induttivo contro una contribuente. L'accertamento era scaturito dal ritrovamento di una scheda extracontabile presso un fornitore, indicante acquisti in nero. La Corte ha stabilito che tale scheda costituisce una valida presunzione di evasione e che la successiva mancata reperibilità della merce crea un'ulteriore presunzione di vendite non fatturate, giustificando la rettifica del reddito operata dall'Agenzia delle Entrate. Il ricorso della contribuente è stato integralmente respinto.
Continua »
Motivazione apparente: sentenza fiscale annullata
La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza della Commissione Tributaria Regionale per motivazione apparente. I giudici d'appello si erano limitati a richiamare la decisione di primo grado e le difese del contribuente, senza esporre un proprio autonomo ragionamento logico-giuridico in risposta ai motivi di appello dell'Agenzia delle Entrate. Tale modo di procedere, secondo la Suprema Corte, equivale a un'abdicazione del compito istituzionale del giudice, rendendo la sentenza nulla.
Continua »
Imposta unica scommesse: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di un centro trasmissione dati (CTD) che operava per un bookmaker estero, confermando la sua responsabilità solidale per il pagamento dell'imposta unica scommesse per l'annualità 2011. La Corte ha stabilito che la normativa non viola i principi UE di non discriminazione o libera prestazione dei servizi, in quanto la tassazione si applica a tutte le scommesse raccolte sul territorio italiano, indipendentemente dalla sede dell'operatore. La decisione consolida l'orientamento secondo cui i CTD sono soggetti passivi d'imposta per le annualità successive al 2010.
Continua »
Consolidato fiscale nazionale e controllante estera
Un gruppo societario con holding estera ha richiesto un rimborso fiscale negato per l'impossibilità di accedere al regime del consolidato fiscale nazionale. La Corte di Cassazione, rilevando un possibile contrasto tra la normativa italiana e il principio UE di libertà di stabilimento, ha sospeso il giudizio e ha sottoposto la questione alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea per una valutazione di compatibilità.
Continua »
Definizione agevolata: estinzione del giudizio
Un contribuente, dopo aver impugnato in Cassazione una sentenza sfavorevole relativa ad avvisi di accertamento, aderisce alla definizione agevolata. La Suprema Corte dichiara l'estinzione del giudizio per sopravvenuta carenza di interesse, poiché l'adesione alla sanatoria implica la rinuncia alla lite. Di conseguenza, le spese legali vengono compensate e non è dovuto il doppio contributo unificato.
Continua »
Definizione agevolata: ricorso inammissibile
Una società impugna un avviso di accertamento fiscale fino alla Corte di Cassazione. Durante il processo, aderisce alla definizione agevolata. La Corte dichiara il ricorso inammissibile per sopravvenuta carenza di interesse, poiché l'adesione alla sanatoria implica una rinuncia alla lite. Le spese legali vengono compensate.
Continua »