La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 15750/2024, ha stabilito un principio fondamentale per la tutela dell'erede beneficiato. Il caso riguarda alcuni eredi che, dopo aver accettato un'eredità con beneficio d'inventario, si sono visti notificare un avviso di accertamento per un ingente debito fiscale del defunto. Le corti di merito avevano respinto la loro richiesta di vedere limitata la propria responsabilità al valore dei beni ereditati, ritenendola prematura. La Suprema Corte ha ribaltato questa decisione, affermando che l'erede beneficiato ha un interesse immediato a reagire contro l'avviso di accertamento per far constatare giudizialmente la propria qualità e, di conseguenza, contenere la pretesa tributaria entro i limiti dell'attivo ereditario, senza dover attendere la fase di riscossione.
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