La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 18475/2024, ha chiarito l'applicazione della presunzione legale sui movimenti bancari ingiustificati per gli imprenditori. Nel caso esaminato, un avviso di accertamento per IRPEF e IRAP, basato su indagini bancarie, era stato annullato in appello. La Suprema Corte ha cassato la decisione, riaffermando che per un imprenditore, sia i versamenti che i prelevamenti non giustificati si presumono ricavi non dichiarati, a differenza di quanto stabilito per i lavoratori autonomi. La notifica dell'avviso è stata inoltre ritenuta tempestiva grazie al principio della scissione temporale.
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