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Giurisprudenza Tributaria

Sanzioni IVA Azienda Ospedaliera: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 20622/2024, ha stabilito che le Sanzioni IVA per un'Azienda Ospedaliera sono pienamente applicabili. Il caso riguardava l'omessa regolarizzazione dell'IVA su fatture per servizi erroneamente ritenuti esenti. La Corte ha chiarito che le aziende ospedaliere, pur essendo enti pubblici, quando compiono operazioni economiche rilevanti ai fini IVA, sono soggette agli stessi obblighi e sanzioni di qualsiasi altro operatore, senza godere di alcuna immunità legata alla loro natura istituzionale.
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Omesso esame fatto decisivo: la Cassazione chiarisce
Un contribuente impugna una cartella di pagamento per un vizio di notifica. La Commissione Tributaria Regionale accoglie il suo appello, ritenendo mancante la prova dell'invio della raccomandata informativa. L'Agente della Riscossione ricorre in Cassazione, lamentando un omesso esame di un fatto decisivo, ovvero l'esistenza della prova di tale invio, che era stata depositata in giudizio. La Suprema Corte accoglie il ricorso dell'Agente, chiarendo la differenza tra l'omesso esame di un fatto decisivo, rimedio corretto in questo caso poiché il fatto era controverso tra le parti, e l'errore di fatto revocatorio. La sentenza viene cassata con rinvio.
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Definizione agevolata: estinzione del giudizio
Una società sportiva ha impugnato un preavviso di fermo amministrativo, contestando la notifica della cartella di pagamento presupposta. Durante il ricorso in Cassazione, la società ha aderito alla definizione agevolata prevista dalla Legge n. 197/2022, pagando le rate dovute. La Corte di Cassazione, preso atto dell'adesione, ha dichiarato l'estinzione del giudizio, senza pronunciarsi nel merito delle questioni sollevate.
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Retribuzione amministratori: la Cassazione decide
La Cassazione ha respinto il ricorso di una società contro un avviso di accertamento. Confermato il principio per cui la retribuzione amministratori, per essere deducibile, deve essere deliberata dall'assemblea dei soci. I costi per contratti di consulenza fittizi, che mascherano tale retribuzione, sono indeducibili, così come l'IVA su prestazioni derivanti da interposizione illecita di manodopera.
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Definizione agevolata: sospensione del processo
La Corte di Cassazione, in un caso di accertamenti fiscali per IVA e imposte dirette, ha emesso un'ordinanza interlocutoria. A seguito della richiesta del contribuente di aderire alla definizione agevolata per una cartella di pagamento collegata, la Corte ha disposto il rinvio della causa per sospendere il processo in attesa del perfezionamento della procedura di definizione, come previsto dalla normativa sulla 'rottamazione quater'.
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Definizione agevolata: estinzione del processo tributario
La Corte di Cassazione ha dichiarato l'estinzione di un processo tributario riguardante accertamenti IVA e IRAP. La società ricorrente, durante il giudizio, ha aderito alla definizione agevolata prevista dalla Legge n. 197/2022, presentando domanda e pagando gli importi dovuti. La Corte ha ritenuto perfezionata la procedura, non essendo stato notificato alcun diniego da parte dell'Agenzia delle Entrate, e ha conseguentemente dichiarato estinto il giudizio, con spese a carico di chi le ha anticipate.
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Imposta Unica Scommesse: Bookmaker estero paga in Italia
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza 20608/2024, ha stabilito che un bookmaker estero operante in Italia tramite centri di trasmissione dati è tenuto al pagamento dell'Imposta Unica Scommesse. La Corte ha rigettato le tesi sulla presunta incompatibilità con il diritto UE, confermando che il presupposto del tributo è la raccolta del gioco sul territorio nazionale. Per gli anni antecedenti al 2011, la responsabilità fiscale ricade esclusivamente sul bookmaker, anche se la ricevitoria locale non è considerata coobbligata.
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Definizione agevolata: estinzione del processo fiscale
La Corte di Cassazione ha dichiarato estinto un processo fiscale a seguito dell'adesione del contribuente alla definizione agevolata. Il caso riguardava un imprenditore nel settore automobilistico accusato di operazioni inesistenti. Con l'avvenuto pagamento previsto dalla procedura di sanatoria, la materia del contendere è venuta meno, portando alla chiusura del giudizio e alla compensazione delle spese legali tra le parti.
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Prezzo unitario e agevolazioni fiscali: la Cassazione
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un notaio contro un avviso di liquidazione. Il caso riguardava la vendita di terreni con destinazioni d'uso miste (agricola e non) stipulata con un prezzo unitario. La Corte ha confermato che l'impossibilità di distinguere il valore delle diverse porzioni di terreno impedisce l'applicazione delle agevolazioni fiscali previste solo per la parte agricola. L'inammissibilità è derivata dal fatto che il ricorso criticava l'operato dell'Agenzia delle Entrate anziché la motivazione giuridica della sentenza impugnata.
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Notifica cartella di pagamento: cosa succede senza data?
La Corte di Cassazione chiarisce che la notifica di una cartella di pagamento è valida anche se la copia consegnata al contribuente non riporta la data. Tale omissione costituisce una mera irregolarità e non una nullità. Per l'ente impositore, fa fede la data sull'originale della relata di notifica per evitare la decadenza. Per il contribuente, invece, l'assenza di data sulla sua copia rende il ricorso sempre tempestivo, non potendo conoscere il termine esatto per l'impugnazione.
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Carenza di interesse: Rottamazione e ricorso inammissibile
Una società impugnava un avviso di accertamento IVA per operazioni soggettivamente inesistenti. Durante il giudizio in Cassazione, aderiva alla "Rottamazione quater", una definizione agevolata dei debiti. La Corte Suprema ha dichiarato il ricorso inammissibile per sopravvenuta carenza di interesse, poiché l'adesione alla sanatoria implica la rinuncia a contestare la pretesa fiscale, estinguendo l'interesse a proseguire il contenzioso.
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Sanzioni IVA e Aziende Ospedaliere: la Cassazione
La Corte di Cassazione ha stabilito che le sanzioni IVA sono applicabili a un'azienda ospedaliera che non regolarizza l'imposta su fatture erroneamente ritenute esenti. Anche se l'ente svolge un servizio pubblico, quando acquista beni o servizi sul mercato agisce come un operatore economico ed è tenuto a rispettare tutti gli obblighi fiscali, incluse le sanzioni per inadempimento.
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Rinuncia al giudizio: l’impatto della rottamazione
Una società impugnava un avviso di accertamento per IVA indebitamente detratta. Durante il giudizio in Cassazione, la società ha aderito alla definizione agevolata dei carichi (cd. rottamazione). La Corte Suprema ha dichiarato il ricorso inammissibile per sopravvenuta carenza di interesse, equiparando l'adesione alla rottamazione a una rinuncia al giudizio, che rende superflua una pronuncia nel merito.
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Appalto genuino: i requisiti per la Cassazione
Una società si è vista contestare la deducibilità di costi e IVA per servizi di facchinaggio, riqualificati dall'Agenzia delle Entrate come somministrazione illecita di manodopera. La Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso dell'Agenzia, ha stabilito un principio di diritto fondamentale: per aversi un appalto genuino, specie nei settori 'labour intensive', devono coesistere l'assunzione del rischio d'impresa e l'effettiva organizzazione e direzione del personale da parte dell'appaltatore. La Corte ha inoltre ribadito l'indeducibilità dei compensi agli amministratori non formalmente deliberati dall'assemblea.
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Classamento Catastale: Onere della Prova e Perizia
Una società contesta la riclassificazione del suo complesso immobiliare da C/1 a D/8 operata dall'Amministrazione Finanziaria. La Corte di Cassazione conferma la decisione a favore della società, stabilendo che l'onere della prova per un diverso classamento catastale grava sull'ente impositore e che il giudice può fondare la propria decisione sulla perizia di parte del contribuente, se adeguatamente motivata.
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Carenza di interesse: stop al ricorso per lite fiscale
Una società ricorre contro un accertamento per IVA indetraibile su operazioni ritenute inesistenti. Durante il giudizio in Cassazione, aderisce a una definizione agevolata ("Rottamazione quater") e rinuncia al ricorso. La Corte Suprema dichiara il ricorso inammissibile per sopravvenuta carenza di interesse, compensando le spese.
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Impugnazione cartella: quando è tardi per agire?
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 20578/2024, ha stabilito che un contribuente non può eccepire la prescrizione di un debito fiscale impugnando una successiva intimazione di pagamento se non ha contestato tempestivamente l'atto originario, ovvero la cartella di pagamento. La mancata impugnazione della cartella di pagamento rende il credito definitivo e non più contestabile per vizi che si sarebbero dovuti far valere in quella sede, consolidando il principio dell'irretrattabilità del credito.
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Esterovestizione: la Cassazione chiarisce i limiti
La Corte di Cassazione si è pronunciata su un caso di esterovestizione contestato dall'Amministrazione Finanziaria a una società con sede legale a Malta ma operante in Italia. La Corte ha cassato la sentenza di secondo grado, la quale aveva annullato l'accertamento per violazione del contraddittorio e sulla base di una precedente assoluzione in sede penale. La Suprema Corte ha chiarito che l'obbligo di contraddittorio preventivo non è generalizzato per i tributi non armonizzati e che la sentenza penale ha solo valore indiziario, non vincolante, nel processo tributario. Il caso è stato rinviato per un nuovo esame del merito.
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Controllo formale 36-ter: i vizi della sentenza
La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza di secondo grado in materia tributaria. Il caso riguarda una cartella di pagamento emessa a seguito di un controllo formale 36-ter. La Corte ha riscontrato vizi procedurali nella decisione impugnata: il giudice d'appello si era pronunciato su questioni non sollevate dal contribuente (ultrapetizione) e aveva omesso di decidere su specifiche richieste relative alla deducibilità delle spese (omessa pronuncia). Di conseguenza, il giudizio è stato rinviato a un nuovo giudice di secondo grado per una corretta valutazione.
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Rendita catastale: pozzi geotermici esclusi
Una società energetica contesta l'aumento della rendita catastale di un impianto geotermico. La Cassazione conferma l'esclusione dei pozzi geotermici dalla stima, qualificandoli come 'imbullonati' secondo la L. 208/2015. Accolto anche il ricorso incidentale sul giudicato interno relativo ai carriponte.
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