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Giurisprudenza Tributaria

Operazioni soggettivamente inesistenti: costi deducibili
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 26482/2024, ha rigettato il ricorso dell'Agenzia delle Entrate, confermando la deducibilità dei costi derivanti da operazioni soggettivamente inesistenti. È stato stabilito che se i beni sono stati effettivamente acquistati e impiegati nell'attività d'impresa, i relativi costi sono deducibili, anche in presenza di un fornitore fittizio (società cartiera), a meno che non siano in contrasto con i principi di effettività e inerenza.
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Operazioni soggettivamente inesistenti: i costi deducibili
L'Agenzia delle Entrate contestava a una società maggiori ricavi, costi indeducibili e IVA indetraibile per operazioni soggettivamente inesistenti. La Cassazione ha respinto il ricorso dell'Agenzia, confermando che, in caso di operazioni soggettivamente inesistenti, i costi possono essere deducibili ai fini delle imposte dirette se effettivi e inerenti, mentre l'IVA resta indetraibile. La Corte ha anche chiarito la ripartizione dell'onere della prova e i limiti all'efficacia della sentenza penale di assoluzione nel processo tributario.
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Definizione agevolata: estinzione del processo
La Corte di Cassazione ha dichiarato l'estinzione di un processo tributario relativo a un avviso di accertamento per operazioni inesistenti. La decisione è stata presa a seguito dell'adesione della società contribuente alla definizione agevolata prevista dalla Legge n. 197/2022. L'Agenzia delle Entrate ha confermato l'avvenuta definizione della lite, determinando la cessazione della materia del contendere e la conseguente estinzione del giudizio, con compensazione delle spese legali tra le parti.
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Definizione agevolata: estinzione del processo
Un contenzioso fiscale relativo a costi indeducibili e IVA indetraibile, giunto fino alla Corte di Cassazione, si è concluso con l'estinzione del giudizio. Durante la pendenza del ricorso, la società contribuente ha aderito alla definizione agevolata prevista dalla legge n. 197 del 2022. Preso atto dell'avvenuta definizione della lite, la Corte ha dichiarato cessata la materia del contendere e, di conseguenza, estinto il processo.
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Utili extra bilancio: prova contraria del socio
La Corte di Cassazione ha stabilito che la motivazione del giudice tributario è nulla se non spiega in modo rigoroso come il socio di una società a ristretta base abbia fornito la prova contraria alla presunzione di percezione di utili extra bilancio. La semplice affermazione di estraneità alla gestione, non supportata da un'analisi logica delle prove, non è sufficiente. La sentenza impugnata è stata cassata per motivazione apparente.
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Aiuti di Stato e rimborso sisma: limiti professionisti
La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza che concedeva un rimborso fiscale a un professionista vittima del sisma del 1990. La ragione risiede nel fatto che, secondo il diritto europeo, anche i lavoratori autonomi sono considerati imprese. Pertanto, il beneficio fiscale si configura come un aiuto di Stato, ammissibile solo se rispetta la soglia 'de minimis'. Il caso è stato rinviato per verificare questo specifico presupposto.
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Utili extra bilancio: l’avviso al socio è valido?
La Corte di Cassazione ha stabilito che un avviso di accertamento per la presunta distribuzione di utili extra bilancio a un socio di una società a ristretta base è valido, anche se l'atto presupposto notificato alla società presenta vizi di notifica. La mancata notifica alla società non invalida automaticamente l'accertamento al socio, ma gli consente di contestare nel merito le pretese del Fisco.
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Notifica telematica tardiva: quando si perfeziona?
Un'ordinanza della Cassazione chiarisce la regola sulla notifica telematica tardiva. Se una PEC viene inviata dopo le 21:00, per il destinatario si perfeziona alle 7:00 del giorno successivo. La Corte ha cassato la decisione di merito che aveva erroneamente dichiarato tardivo l'appello dell'Agenzia delle Entrate.
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Definizione agevolata: processo sospeso o estinto?
Una società impugna un avviso di liquidazione per maggiore imposta di registro su una complessa operazione di permuta aziendale. Durante il giudizio in Cassazione, una delle società coobbligata aderisce alla definizione agevolata ("rottamazione quater"). A causa di orientamenti giurisprudenziali contrastanti sugli effetti di tale adesione sul processo pendente (sospensione, estinzione immediata o inammissibilità), la Corte di Cassazione, con ordinanza interlocutoria, ha rinviato la causa a pubblica udienza per risolvere il conflitto e decidere sulla questione di particolare importanza.
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Accertamento induttivo: quando è legittimo?
Una società di ristorazione e i suoi soci impugnano un accertamento induttivo per maggiori ricavi. La Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando che l'Amministrazione Finanziaria può basare l'accertamento su una pluralità di indizi gravi, precisi e concordanti che rendono inattendibile la contabilità, non limitandosi a un singolo elemento come l'omessa emissione di scontrini.
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Condanna alle spese per ricorso palesemente infondato
La Corte di Cassazione ha confermato la condanna alle spese a carico dell'Agenzia delle Entrate in un caso di estinzione del processo. L'Agenzia aveva proposto un reclamo contro la condanna alle spese, sostenendo che il suo ricorso mirava a ottenere un chiarimento giurisprudenziale. La Corte ha rigettato il reclamo, applicando il principio della soccombenza virtuale, poiché il ricorso originario era manifestamente infondato, basandosi su questioni già ampiamente consolidate in giurisprudenza, in particolare sulla possibilità per il contribuente di modificare la dichiarazione DOCFA.
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Contributo unificato: come si calcola nell’ipoteca
La Corte di Cassazione chiarisce le modalità di calcolo del contributo unificato in materia tributaria. In un caso riguardante l'impugnazione di un'iscrizione ipotecaria, l'Amministrazione Finanziaria sosteneva che il contributo fosse dovuto sia per l'ipoteca sia per le cartelle di pagamento presupposte. La Suprema Corte ha rigettato tale tesi, stabilendo che il valore della lite, e quindi l'importo del contributo unificato, deve essere calcolato esclusivamente sul valore del credito per cui è stata iscritta l'ipoteca, evitando così una duplicazione del pagamento a carico del contribuente.
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Rottamazione quater: sospensione o estinzione?
Una società, durante un ricorso in Cassazione per un accertamento fiscale, ha aderito alla "rottamazione quater", chiedendo il rinvio. La Suprema Corte, di fronte a tre orientamenti interni contrastanti (sospensione, estinzione, inammissibilità), non ha deciso nel merito. Ha invece emesso un'ordinanza interlocutoria per rimettere la questione a una udienza pubblica, al fine di risolvere il conflitto giurisprudenziale e stabilire un principio di diritto univoco sugli effetti della definizione agevolata nei giudizi pendenti.
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Transfer pricing: la scelta del metodo di calcolo
Una società produttrice contesta un accertamento fiscale basato sul transfer pricing. La Corte di Cassazione chiarisce che non esiste una gerarchia predefinita tra i metodi di calcolo, come il TNMM e il CUP. La scelta deve ricadere sul metodo più aderente al caso concreto. La sentenza viene cassata con rinvio solo per l'omessa pronuncia sulla rideterminazione delle sanzioni.
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Giudicato implicito: la Cassazione fa chiarezza
Una società contesta una decisione della Commissione Tributaria Regionale che aveva dichiarato il proprio difetto di giurisdizione in un appello. La Corte di Cassazione accoglie il ricorso, stabilendo che sulla questione si era formato un giudicato implicito. Poiché il giudice di primo grado aveva deciso nel merito (affermando implicitamente la propria giurisdizione) e le parti non avevano contestato tale punto in appello, la questione della giurisdizione non poteva più essere sollevata d'ufficio dal giudice di secondo grado.
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Legittimazione ex legale rappresentante: la Cassazione
La Corte di Cassazione, con ordinanza interlocutoria, ha rinviato a pubblica udienza la decisione su un complesso caso di legittimazione ex legale rappresentante. La questione verte sulla possibilità per l'ex amministratore di una società, prima soggetta a sequestro preventivo delle quote e poi dichiarata fallita, di impugnare avvisi di accertamento e cartelle di pagamento notificati al curatore fallimentare. Data la rilevanza e la complessità del principio di diritto da stabilire, la Corte ha ritenuto necessario un approfondimento.
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Accertamento studi di settore: la delega di firma è ok
Un imprenditore ha impugnato un avviso di accertamento basato sugli studi di settore, sollevando questioni sulla validità della delega di firma, sulla mancata allegazione di documenti e sul divieto di doppia presunzione. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando che l'accertamento studi di settore era legittimo. La Corte ha chiarito che la delega di firma è un atto organizzativo interno che non richiede l'indicazione nominativa del delegato né una durata specifica, e che la motivazione dell'atto era sufficiente anche senza allegare i prospetti di calcolo, purché i dati essenziali fossero riportati.
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Inammissibilità dell’appello: errore fatale in Cassazione
La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un contribuente. La Corte Tributaria Regionale aveva già stabilito l'inammissibilità dell'appello perché i motivi erano una mera ripetizione del primo grado. In Cassazione, il ricorrente ha ignorato tale statuizione, discutendo il merito. La Suprema Corte ha ribadito che, una volta dichiarata l'inammissibilità dell'appello, ogni discussione sul merito è irrilevante e il ricorso successivo deve contestare specificamente la declaratoria di inammissibilità, pena la sua stessa inammissibilità.
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Estinzione del giudizio: l’accordo tra le parti
Un'ordinanza della Corte di Cassazione analizza il caso di un contenzioso tributario in materia di IMU tra un ente provinciale e una società concessionaria. Le parti, dopo aver percorso i gradi di merito, hanno raggiunto un accordo transattivo durante il giudizio di legittimità. Di conseguenza, la Corte ha dichiarato l'estinzione del giudizio per cessata materia del contendere, specificando che in tali casi non si applica il versamento del doppio contributo unificato e che le spese legali vengono compensate come da accordo tra le parti.
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Cessazione materia del contendere: il caso in Cassazione
Una Provincia aveva impugnato in Cassazione una sentenza sfavorevole in materia di ICI/IMU, sostenendo l'esenzione fiscale di un proprio immobile. Durante il procedimento, le parti hanno raggiunto un accordo transattivo. La Corte di Cassazione, preso atto della transazione e della rinuncia agli atti, ha dichiarato la cessazione della materia del contendere, estinguendo il giudizio senza pronunciarsi nel merito della questione fiscale.
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