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Giurisprudenza Tributaria

Trascrizione accettazione tacita eredità: imposte
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 20520/2024, ha stabilito che la trascrizione dell'accettazione tacita di eredità non beneficia del regime fiscale di favore previsto per gli atti di compravendita immobiliare. Anche se l'accettazione avviene tramite la vendita di un bene ereditato, la sua trascrizione è un adempimento fiscalmente autonomo e, pertanto, soggetto al pagamento dell'imposta ipotecaria e di bollo in misura fissa. La Corte ha chiarito che l'accettazione è un presupposto giuridico della vendita, non una sua conseguenza diretta, escludendola così dal perimetro delle esenzioni.
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Sospensione rimborso credito: prova e notifica
Una società finanziaria, cessionaria di un credito fiscale, ha contestato la sospensione del rimborso disposta dall'autorità fiscale a causa di debiti della società cedente. La Corte di Cassazione ha stabilito che la sospensione rimborso credito è illegittima senza una prova concreta della notifica degli atti impositivi al debitore. Un semplice estratto di ruolo interno non è considerato prova sufficiente. Di conseguenza, la sentenza d'appello è stata annullata con rinvio per un nuovo esame.
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Rinuncia al ricorso: inammissibilità e conseguenze
Una società di consulenza, sanzionata per presunta complicità in una frode fiscale, presenta ricorso in Cassazione. Successivamente, aderendo a una definizione agevolata, presenta istanza di rinuncia al ricorso. La Corte Suprema dichiara il ricorso inammissibile per sopravvenuta carenza di interesse, chiarendo le conseguenze processuali di tale atto e compensando le spese legali tra le parti.
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Operazioni soggettivamente inesistenti: Cassazione
La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di una società, confermando la legittimità degli avvisi di accertamento per IVA indetraibile derivante da operazioni soggettivamente inesistenti. La Corte ha ribadito che spetta all'Amministrazione finanziaria provare, anche tramite indizi, la fittizietà del fornitore e la consapevolezza del cessionario. Il contribuente deve, a sua volta, dimostrare di aver agito con la massima diligenza. La sentenza ha inoltre confermato la validità del raddoppio dei termini di accertamento in presenza di indizi di reato e la legittimità delle sanzioni aggravate.
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Divisione ereditaria: base imponibile e nuove domande
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 20503/2024, chiarisce importanti aspetti fiscali della divisione ereditaria. Il caso riguarda due sorelle che contestavano la base imponibile per l'imposta di registro su una divisione senza conguagli. La Corte ha stabilito l'inammissibilità di una modifica dei motivi di ricorso in corso di causa, confermando che la base imponibile si calcola sul valore della massa divisionale e non sul valore catastale, non trattandosi di un atto traslativo.
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Responsabilità associazione non riconosciuta: la guida
La Corte di Cassazione ha confermato la responsabilità personale di un amministratore di fatto per sanzioni IVA relative a un'associazione sportiva non riconosciuta, anche dopo la sua cessazione. La decisione sottolinea che per la responsabilità associazione non riconosciuta conta l'attività concreta svolta in suo nome. L'avviso di accertamento è stato ritenuto legittimamente notificato all'individuo che gestiva l'ente, considerato responsabile solidale per i debiti fiscali ai sensi dell'art. 38 del Codice Civile.
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Motivazione atto impositivo: quando basta il riassunto
Una società ha impugnato un avviso di accertamento per frode IVA, sostenendo che la mancata allegazione dei processi verbali di constatazione relativi a società terze ne inficiasse la validità. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, stabilendo che la motivazione dell'atto impositivo è valida se l'avviso riproduce il contenuto essenziale degli atti richiamati, rendendo superflua l'allegazione fisica dei documenti stessi. La Corte ha inoltre chiarito che non tutte le affermazioni contenute in un verbale sono assistite da fede privilegiata.
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Rendita catastale: pozzi geotermici esclusi dal calcolo
La Cassazione chiarisce che, per la determinazione della rendita catastale di impianti energetici, i pozzi geotermici vanno esclusi. Essendo funzionali al processo produttivo, non rientrano nel calcolo secondo la normativa del 2016. La Corte ha rigettato il ricorso dell'Agenzia Entrate e accolto parzialmente quello della società energetica su un punto procedurale.
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Spese di lite agente riscossione: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 20494/2024, ha chiarito la ripartizione delle spese di lite in caso di annullamento di una cartella di pagamento per vizi imputabili all'ente impositore. Se l'annullamento dipende da una colpa esclusiva dell'ente che ha emesso la sanzione, il contribuente che ha fatto opposizione non può essere condannato a pagare le spese legali all'agente della riscossione. Al contrario, l'ente impositore e l'agente della riscossione possono essere condannati in solido a rimborsare le spese al contribuente, con diritto di regresso dell'agente verso l'ente.
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Forza maggiore fiscale: no se il debito è della P.A.
Una società ha omesso il versamento di Ires e Iva, adducendo una grave crisi di liquidità causata dai ritardati pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione. La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 20491/2024, ha stabilito che tale situazione non costituisce forza maggiore fiscale. Secondo la Corte, i ritardi della P.A., per quanto gravi, sono un evento prevedibile e rientrano nel normale rischio d'impresa. Pertanto, l'azienda non può essere esentata dal pagamento delle sanzioni tributarie, poiché era suo onere predisporre le misure necessarie per far fronte agli obblighi fiscali.
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Onere della prova frode IVA: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza 20487/2024, ha cassato una sentenza di merito, chiarendo l'onere della prova in materia di frode IVA e deducibilità dei costi. L'Amministrazione finanziaria deve fornire indizi della frode, dopodiché spetta al contribuente dimostrare la propria buona fede e diligenza. L'ordinanza affronta anche la deducibilità del compenso dell'amministratore, dei costi per operazioni inesistenti e la nullità della sentenza per motivazione apparente sui costi non inerenti.
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Motivazione apparente: Cassazione cassa la sentenza
Una società cooperativa ha impugnato due avvisi di accertamento. La Corte di Cassazione ha parzialmente annullato la decisione di secondo grado, riscontrando un vizio di motivazione apparente riguardo al recupero dell'IVA su note di credito per l'anno 2007. Ha invece confermato la legittimità del recupero fiscale per il 2011, relativo a una compensazione di crediti IVA effettuata senza le dovute garanzie, nonostante lo stato di liquidazione della società.
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Rendita catastale impianti: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 20489/2024, ha stabilito che per la determinazione della rendita catastale impianti per gli anni antecedenti al 2016, devono essere inclusi tutti i componenti essenziali al ciclo produttivo, come pozzi geotermici, vapordotti e trasformatori. La Corte ha chiarito che la normativa del 2016, che esclude tali macchinari dalla stima, non ha efficacia retroattiva e si applica solo dal 1° gennaio 2016. La decisione accoglie il ricorso dell'Agenzia delle Entrate contro una società energetica, ribadendo un principio di valutazione onnicomprensivo per il passato.
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Avviso di accertamento: quando è valido per relationem?
Una società contesta un avviso di accertamento per costi indeducibili e IVA indetraibile, lamentando la mancata allegazione dei verbali relativi a società terze. La Cassazione ha respinto il ricorso, chiarendo che la motivazione "per relationem" è valida se l'atto impositivo riproduce il contenuto essenziale dei documenti richiamati, garantendo il diritto di difesa. La Corte ha inoltre precisato il diverso valore probatorio delle varie parti di un processo verbale di constatazione.
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Impugnazione estratto di ruolo: la Cassazione decide
Un contribuente ha contestato un estratto di ruolo per la mancata notifica delle cartelle di pagamento. La Corte di Cassazione, applicando una nuova normativa, ha dichiarato il ricorso originario inammissibile. La sentenza stabilisce che l'impugnazione estratto di ruolo è consentita solo se il contribuente dimostra un pregiudizio concreto e attuale. Inoltre, chiarisce che una precedente sentenza favorevole contro l'agente di riscossione non vincola l'Agenzia delle Entrate se questa non era parte del giudizio.
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Operazioni inesistenti: Cassazione nega detrazione IVA
La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di una società contro un avviso di accertamento dell'Amministrazione Finanziaria che negava la detrazione IVA per l'anno 2009. Il caso riguarda l'acquisto di quote di emissione CO2 da fornitori fittizi (missing traders) in un contesto di frode carosello, configurando operazioni inesistenti dal punto di vista soggettivo. La Corte ha confermato che, a fronte di solidi indizi forniti dall'Amministrazione sulla consapevolezza della frode da parte della società acquirente, spetta a quest'ultima dimostrare di aver agito con la massima diligenza e in buona fede, prova che nel caso di specie non è stata fornita.
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Definizione agevolata: rinvio della causa in Cassazione
Un contribuente, durante un ricorso in Cassazione per un diniego di una precedente sanatoria, ha presentato una nuova istanza di definizione agevolata ai sensi della L. 197/2022. La Corte Suprema, in un'ordinanza interlocutoria, ha disposto il rinvio della causa a nuovo ruolo, in attesa del perfezionamento del piano di pagamento rateale, subordinando l'estinzione del giudizio al versamento integrale delle somme.
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Errore revocatorio: i limiti secondo la Cassazione
Una società alberghiera ha richiesto la revocazione di una sentenza della Corte di Cassazione, sostenendo un errore di fatto riguardo la conoscenza da parte di un Comune dello stato di inagibilità di un immobile ai fini della riduzione dell'imposta. La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, specificando che l'errore revocatorio si applica solo a un errore di percezione (una svista) e non a un errore di giudizio su un punto che è stato oggetto di dibattito e decisione nel precedente grado di giudizio.
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Ruolo straordinario: quando è illegittimo? Cassazione
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 20428/2024, ha stabilito che l'iscrizione a ruolo straordinario non è legittima se basata unicamente sullo stato di liquidazione e sulla difficoltà economica di una società. Per giustificare questa misura eccezionale, l'Agenzia delle Entrate deve provare un 'fondato pericolo per la riscossione', come l'occultamento di beni, non essendo sufficiente la mera richiesta di concordato preventivo. L'annullamento, anche parziale, dell'atto impositivo presupposto fa venir meno la base giuridica per la riscossione straordinaria.
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Definizione Agevolata: estinzione del giudizio
Una società aveva impugnato un avviso di accertamento per una detrazione IVA non riconosciuta. Durante il giudizio in Cassazione, ha aderito alla definizione agevolata prevista dalla legge. La Corte ha dichiarato estinto il procedimento, stabilendo che tale adesione equivale a una rinuncia inequivocabile al ricorso, rendendo superflua una successiva dichiarazione formale.
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