La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 19245/2024, ha rigettato il ricorso dell'Amministrazione Finanziaria, confermando la deducibilità dei costi per operazioni inesistenti dal punto di vista soggettivo. Il caso riguardava un imprenditore a cui era stata contestata la deduzione di costi per lavori edili fatturati da una società, ma eseguiti da un'altra. La Corte ha stabilito che se i costi sono effettivi, inerenti all'attività d'impresa e provati, sono deducibili ai fini delle imposte dirette. Per la detrazione IVA, invece, spetta all'Amministrazione Finanziaria dimostrare la consapevolezza del contribuente di partecipare a una frode, prova che nel caso di specie non è stata fornita.
Continua »