La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 30456/2024, ha stabilito un principio fondamentale in materia di agevolazione IMU coltivatore diretto. Un contribuente si era visto negare il beneficio fiscale per il 2014 poiché il suo reddito da partecipazione societaria superava quello agricolo. La Suprema Corte ha ribaltato la decisione, affermando che, ai fini dell'agevolazione IMU, il requisito dirimente non è più la prevalenza del reddito agricolo, ma la semplice iscrizione del soggetto alla previdenza agricola. Tale iscrizione costituisce una presunzione relativa dello svolgimento dell'attività di coltivazione, superando i precedenti e più restrittivi criteri.
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