La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 28055/2024, ha affrontato il delicato tema della rinnovazione istruttoria in appello in un caso di rito abbreviato. Un imputato, assolto in primo grado da gravi accuse tra cui detenzione e porto d'armi, era stato condannato in appello sulla base di una perizia del RIS acquisita solo in secondo grado. La Suprema Corte ha ritenuto legittima tale acquisizione, qualificandola come prova 'assolutamente necessaria' ai sensi dell'art. 603 c.p.p., e ha confermato la condanna, respingendo i motivi di ricorso. La Corte ha inoltre chiarito la distinzione tra il reato di porto e quello di detenzione di armi. È stata annullata senza rinvio solo la condanna per una contravvenzione minore, estinta per prescrizione.
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