La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 30395/2024, ha respinto la richiesta di riconoscimento del reato continuato per una serie di illeciti. La decisione si fonda sulla constatazione di un notevole lasso di tempo (circa cinque anni) tra i fatti, sulla diversità dei luoghi di commissione e sulla differente tipologia di sostanze illecite coinvolte. Questi elementi, secondo la Corte, sono sufficienti a escludere l'esistenza di un unico e premeditato disegno criminoso, requisito essenziale per l'applicazione di tale istituto.
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