Un cittadino, dopo aver subito un controllo domiciliare ritenuto illegittimo da parte del sindaco, gli inviava una mail chiamandolo 'Cetto La Qualunque'. Condannato per diffamazione in appello, la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza. Secondo la Corte, l'uso dell'epiteto rientra nella satira politica, legittima forma di critica all'operato di un personaggio pubblico, e non costituisce reato, data la condotta provocatoria del sindaco stesso.
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