La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 26225/2024, ha rigettato il ricorso di un condannato che chiedeva una rettifica della data di fine pena. Il caso verteva sul corretto calcolo del cumulo di pene e sull'applicazione dell'art. 657, comma 4, c.p.p., che vieta di usare la detenzione già scontata come 'credito' per reati commessi successivamente. La Corte ha stabilito che, anche in caso di reato continuato, le singole violazioni devono essere considerate separatamente per verificare il rispetto del criterio cronologico, confermando la legittimità della creazione di 'cumuli parziali' da parte del giudice dell'esecuzione.
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