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Giurisprudenza Penale

Ricorso inammissibile: quando l’appello è generico
La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile perché ritenuto generico. L'appellante, condannato per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni, non aveva contestato in modo specifico le motivazioni della sentenza di secondo grado. Di conseguenza, oltre alla conferma della condanna, è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.
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Ricorso personale in Cassazione: l’inammissibilità
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso presentato personalmente dall'imputato contro una sentenza della Corte d'Appello. La decisione sottolinea che il ricorso personale in Cassazione non è consentito, comportando la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.
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Particolare tenuità del fatto e condotta reiterata
La Corte di Cassazione dichiara inammissibile un ricorso, stabilendo che la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto non si applica in caso di condotta reiterata. La ripetizione dell'allontanamento dal luogo di restrizione è ostativa al beneficio.
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Inammissibilità ricorso penale: quando è generico
La Corte di Cassazione ha dichiarato l'inammissibilità di un ricorso penale avverso una condanna per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. La decisione si fonda sulla totale mancanza di specificità del motivo addotto, che non indicava né le ragioni di diritto né i dati di fatto a sostegno della censura, portando alla conferma della condanna e a sanzioni pecuniarie per il ricorrente.
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Resistenza a pubblico ufficiale: quando la fuga è reato
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un automobilista condannato per resistenza a pubblico ufficiale. La Corte ha chiarito che non si tratta di semplice fuga, ma di reato, quando il conducente compie manovre finalizzate a impedire l'inseguimento e a creare un concreto pericolo per gli agenti. L'ordinanza conferma un principio consolidato, distinguendo la fuga passiva da una condotta attivamente volta a ostacolare l'operato delle forze dell'ordine.
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Resistenza passiva: quando non esclude il reato
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un individuo condannato per resistenza a pubblico ufficiale. La Corte ha stabilito che le motivazioni della Corte d'Appello erano logiche e coerenti, escludendo la configurabilità di una mera 'resistenza passiva'. La sentenza ha inoltre confermato il mancato riconoscimento delle attenuanti generiche, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.
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Ricorso inammissibile: quando i motivi sono generici
La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile presentato contro una condanna per violenza, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. La Corte ha stabilito che i motivi dell'appello erano privi di specificità e si limitavano a riproporre argomenti già respinti in precedenza, come l'irrilevanza dello stato di ebbrezza. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di un'ammenda.
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Ricorso inammissibile: quando è reiterativo di merito
La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile avverso una sentenza di condanna della Corte d'Appello. Il motivo risiede nel fatto che l'impugnazione si limitava a riproporre doglianze di merito, chiedendo una nuova valutazione delle prove già esaminate nei gradi precedenti. La Corte ha ribadito che il suo ruolo non è quello di un terzo grado di giudizio sui fatti, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.
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Ricorso inammissibile per motivi ripetitivi
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un'imputata condannata per occupazione illecita di un immobile. Il ricorso è stato giudicato un 'ricorso inammissibile' poiché si limitava a riproporre le stesse argomentazioni sullo stato di necessità, già respinte dalla Corte d'Appello, senza sollevare specifiche critiche giuridiche alla sentenza impugnata. La ricorrente è stata condannata al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.
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Ricorso inammissibile: quando l’appello è vago
La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile a causa della genericità e indeterminatezza dei motivi. L'ordinanza sottolinea che un'impugnazione deve contenere censure specifiche e collegate alla sentenza contestata, non meri enunciati stereotipati. La decisione, relativa a una condanna per il reato di cui all'art. 385 c.p., ha comportato per il ricorrente la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.
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Attenuanti generiche: quando il giudice può negarle
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato contro la negazione delle attenuanti generiche. La decisione è stata motivata dai precedenti penali del soggetto, confermando che la valutazione del giudice di merito è insindacabile se ben motivata e non contraddittoria.
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Ricorso inammissibile: l’appello deve essere specifico
La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile perché il ricorrente si è limitato a riproporre le stesse argomentazioni dell'appello sulla recidiva, senza confrontarsi con le specifiche motivazioni della Corte territoriale. La sentenza impugnata aveva infatti giustificato la recidiva sulla base della reiterazione di condotte illecite, sintomo di persistente pericolosità. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.
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Ricorso inammissibile per motivi generici
La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile avverso una condanna per evasione, poiché l'imputato si è limitato a riproporre i medesimi argomenti già respinti in appello. La Corte ha sottolineato la necessità di un confronto critico con la sentenza impugnata, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.
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Ricorso inammissibile: genericità e onere di critica
Un'imputata, condannata in appello per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni, ha presentato ricorso alla Corte di Cassazione. La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile per la sua genericità e manifesta infondatezza. I motivi del ricorso erano una mera ripetizione di quelli già respinti dalla Corte d'Appello, senza un confronto critico con le motivazioni della sentenza impugnata. Di conseguenza, la ricorrente è stata condannata al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.
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Ricorso inammissibile: quando è generico e reiterativo
La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile contro una condanna per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. L'appello è stato respinto perché ritenuto generico e manifestamente infondato, in quanto si limitava a ripetere argomentazioni già respinte dalla Corte d'Appello senza confrontarsi con la sua dettagliata motivazione. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di un'ammenda.
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Ricorso in Cassazione: i limiti del riesame dei fatti
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato contro una condanna per evasione. La decisione si fonda sul principio che il ricorso in Cassazione non può essere utilizzato per proporre una ricostruzione alternativa dei fatti, ma solo per contestare violazioni di legge. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.
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Ricorso inammissibile: Cassazione su resistenza e furto
La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile contro una condanna per resistenza a pubblico ufficiale e furto. L'appello è stato ritenuto generico perché si limitava a ripetere le argomentazioni già respinte in secondo grado, senza confrontarsi con la motivazione della sentenza impugnata. La Corte ha sottolineato che per contestare le accuse o per chiedere il riconoscimento di un vizio di mente, è necessario fornire prove concrete e non mere affermazioni generiche.
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Ricorso inammissibile: quando l’appello è infondato
La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile contro una condanna per il reato di evasione. La decisione si fonda sulla manifesta infondatezza del ricorso, privo di una critica adeguata alla motivazione lineare e logica della sentenza d'appello. Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.
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Resistenza a pubblico ufficiale: la fuga in auto è reato
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 35914/2024, ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per resistenza a pubblico ufficiale. La Corte ha stabilito che una fuga in auto protratta per oltre 2 km in un centro abitato, con modalità pericolose, non costituisce una mera resistenza passiva, ma una vera e propria azione violenta e minacciosa che integra il reato. È stato inoltre confermato il diniego delle attenuanti generiche, ritenendo sufficiente la motivazione del giudice di merito.
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Particolare tenuità del fatto: no se evasione è grave
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per evasione, che chiedeva l'applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto. La Corte ha ritenuto il ricorso aspecifico e ha confermato che la gravità della condotta, caratterizzata da evasione prolungata, in un diverso comune e dalla fornitura di false generalità, esclude il beneficio.
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