La Corte di Cassazione ha chiarito i criteri per stabilire la competenza territoriale in presenza di reati connessi, come corruzione e autoriciclaggio. In questo caso, un imprenditore ha contestato la giurisdizione del Tribunale che aveva ordinato un sequestro milionario, sostenendo che il reato di corruzione si fosse consumato altrove. La Corte ha rigettato il ricorso, affermando che la competenza territoriale è determinata dal reato più grave, ovvero l'autoriciclaggio, anche se commesso dai soli coindagati. È risultato irrilevante che l'autore della corruzione non fosse a conoscenza del successivo autoriciclaggio, poiché la connessione teleologica tra i due delitti è sufficiente a radicare la competenza presso il giudice del reato più grave.
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