La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 21967/2024, ha affrontato un caso di contrasto tra dispositivo e motivazione in una condanna per rapina. Un imputato si era visto infliggere una pena di 2 anni e 10 mesi nel dispositivo, mentre la motivazione indicava un calcolo che portava a 2 anni e 8 mesi. La Corte ha stabilito che, in assenza di un errore materiale palese e ricostruibile, prevale sempre il dispositivo, in quanto rappresenta l'elemento decisionale della sentenza. Il ricorso è stato quindi respinto.
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