Un giovane, trovato in possesso di 27 grammi di marijuana (equivalenti a 120 dosi), è stato condannato per spaccio di lieve entità. La Corte di Cassazione ha confermato la condanna, respingendo il ricorso dell'imputato. La Corte ha stabilito che la detenzione di una quantità significativa di sostanze, unita alla condizione di disoccupazione, costituisce un forte indizio a favore dell'ipotesi di spaccio piuttosto che di uso personale. Inoltre, ha chiarito che l'attenuante del lucro di speciale tenuità non è applicabile automaticamente nei casi di spaccio di lieve entità, specialmente in presenza di cessioni multiple che aggravano la condotta.
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