La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 35918/2025, ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per produzione e detenzione di materiale pedopornografico. La Corte ha confermato che l'aggravante della "ingente quantità" si valuta in termini assoluti (in questo caso, centinaia di file), senza considerare il rapporto con altri file leciti. Inoltre, ha ribadito che per il reato di produzione di tale materiale non è necessario provare il concreto pericolo di diffusione, in quanto il reato si perfeziona con la creazione stessa del contenuto illecito.
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