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Giurisprudenza Penale

Inammissibilità ricorso: quando è generico e ripetitivo
La Corte di Cassazione dichiara l'inammissibilità del ricorso presentato da due imputati condannati per resistenza a pubblico ufficiale. La decisione si fonda sulla genericità dei motivi, che si limitavano a riproporre censure già esaminate e respinte in appello, senza confrontarsi specificamente con la logica argomentativa della sentenza impugnata. La Corte ha inoltre confermato la gravità del fatto, escludendo l'applicazione della causa di non punibilità per tenuità e la concessione delle attenuanti generiche.
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Ricorso inammissibile: quando è mera riproduzione
La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile perché l'unico motivo, relativo alla mancata applicazione dell'art. 131-bis c.p., era una mera riproduzione di argomenti già valutati e respinti dalla Corte d'Appello. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.
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Ricorso inammissibile per genericità: la Cassazione
La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile per genericità contro una condanna della Corte d'Appello di Venezia. I motivi dell'impugnazione sono stati ritenuti troppo vaghi e non specificamente argomentati, confermando la condanna e addebitando al ricorrente le spese processuali e una sanzione pecuniaria.
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Reato di evasione: il dolo generico è sufficiente
La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un soggetto condannato per il reato di evasione. La Corte ribadisce che per tale delitto è sufficiente il dolo generico, ovvero la consapevolezza di trovarsi in stato restrittivo e la volontà di trasgredirne le prescrizioni, senza che sia necessario un fine specifico. Il motivo relativo alla particolare tenuità del fatto è stato respinto in quanto mera riproposizione di argomenti già vagliati.
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Ricorso inammissibile: quando l’appello è generico
La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile presentato da un imputato condannato per il reato di evasione (art. 385 c.p.). La decisione si fonda sulla genericità dei motivi di ricorso, che si limitavano a ripetere le doglianze del precedente grado di giudizio senza confrontarsi criticamente con le argomentazioni della Corte d'Appello. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.
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Particolare tenuità del fatto: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per evasione. La richiesta di applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto è stata respinta perché il ricorso non contestava adeguatamente la valutazione della Corte d'Appello, la quale aveva implicitamente tenuto conto della maggiore capacità criminale e dell'intensità del dolo desunte dalla recidiva dell'imputato.
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Ricorso inammissibile: motivi generici e res iudicata
La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile avverso una condanna per il reato di evasione. I motivi del ricorso sono stati ritenuti generici, meramente riproduttivi di censure già respinte e non confrontati con le motivazioni della sentenza impugnata. La Corte chiarisce che, in caso di continuazione con un reato già coperto da giudicato (res iudicata), non si possono applicare nuove attenuanti generiche, poiché ciò implicherebbe una rivalutazione di una condotta già definita.
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Ricorso inammissibile: genericità dei motivi e evasione
La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile contro una condanna per evasione. I motivi, relativi a stato di necessità e attenuanti, sono stati giudicati generici e meramente riproduttivi delle doglianze d'appello, senza un reale confronto con la sentenza impugnata.
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Ricorso inammissibile: quando è mera riproduzione
La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile avverso una condanna per il reato di evasione. Il motivo, incentrato sulla mancata applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.), è stato giudicato una mera riproduzione di argomenti già respinti in appello, portando alla condanna del ricorrente al pagamento delle spese e di un'ammenda.
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Ricorso inammissibile: quando la pena è ben motivata
La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile presentato da un imputato condannato per oltraggio a pubblico ufficiale. L'appello si concentrava unicamente sulla dosimetria della pena, ma la Corte ha ritenuto che la sentenza impugnata fosse già adeguatamente motivata, confermando la condanna al pagamento delle spese e di un'ammenda.
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Ricorso Cassazione personale: quando è inammissibile
La Corte di Cassazione dichiara inammissibile un ricorso Cassazione personale avverso una condanna per evasione. La decisione si fonda sull'art. 613 c.p.p., che impone la firma di un avvocato specializzato, pena l'inammissibilità dell'atto e la condanna alle spese e a una sanzione pecuniaria.
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Resistenza a pubblico ufficiale: ricorso inammissibile
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per il reato di resistenza a pubblico ufficiale. I giudici hanno ritenuto i motivi del ricorso generici e meramente riproduttivi di censure già esaminate e respinte dalla Corte d'Appello, confermando la condanna dell'imputato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.
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Ricorso inammissibile: evasione e dolo generico
La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un imputato condannato per il reato di evasione (art. 385 c.p.). L'ordinanza sottolinea come i motivi del ricorso fossero generici, ripetitivi e manifestamente infondati. Viene ribadito che per il reato di evasione è sufficiente il dolo generico, ossia la consapevolezza di essere sottoposti a una misura restrittiva e la volontà di violarla. La Corte ha ritenuto corrette le valutazioni dei giudici di merito riguardo alla mancata concessione di attenuanti e alla gestione della recidiva, rendendo il ricorso inammissibile.
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Ricorso inammissibile: quando i motivi sono infondati
La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile avverso una condanna per oltraggio a pubblico ufficiale. I motivi sono stati rigettati perché considerati mere doglianze di fatto, riproposizioni di censure già esaminate o questioni non sollevate in appello. La decisione comporta per il ricorrente la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.
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Ricorso inammissibile: quando è generico e le conseguenze
La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile contro una condanna per evasione. I motivi del ricorso sono stati ritenuti totalmente generici, poiché non si confrontavano con le argomentazioni della Corte d'Appello. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.
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Ricorso inammissibile: oltraggio a pubblico ufficiale
La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile presentato da un individuo condannato per oltraggio a pubblico ufficiale. I motivi, basati su una richiesta di rivalutazione dei fatti e sulla mancata concessione di attenuanti generiche, sono stati giudicati non ammissibili in sede di legittimità per la loro natura fattuale e la loro genericità. La sentenza conferma la condanna e impone al ricorrente il pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende.
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Ricorso inammissibile: quando i motivi sono generici
Un soggetto condannato per minacce a un agente di polizia penitenziaria ha presentato ricorso in Cassazione. La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile a causa della genericità dei motivi, in quanto non contestavano specificamente le argomentazioni della sentenza d'appello. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.
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Ricorso inammissibile: quando l’appello è generico
La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile a causa della genericità dei motivi presentati. L'impugnazione non contestava specificamente le argomentazioni della Corte d'Appello e si limitava a riproporre censure già respinte nel grado precedente. Di conseguenza, la ricorrente è stata condannata al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.
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Ricorso inammissibile: Cassazione chiarisce i limiti
La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile contro una sentenza della Corte d'Appello. I motivi, tra cui l'omessa notifica, la richiesta di rivalutazione dei fatti e la mancata applicazione della non punibilità per tenuità del fatto, sono stati ritenuti manifestamente infondati. La Corte ha confermato che non è necessaria una nuova notifica per il rinvio dell'udienza richiesto dalla difesa e che la valutazione del merito non spetta alla Cassazione. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma alla Cassa delle ammende.
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Resistenza a pubblico ufficiale: quando è inammissibile
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un individuo condannato per resistenza a pubblico ufficiale e oltraggio. I motivi del ricorso sono stati ritenuti generici e riproduttivi di censure già respinte in appello. La Corte ha confermato la sussistenza di entrambi i reati, negando l'assorbimento della resistenza nell'oltraggio e confermando il diniego delle attenuanti generiche a causa dei precedenti penali dell'imputato.
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