La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 20508/2024, ha confermato la legittimità del licenziamento di una dipendente che si era rifiutata di prendere servizio dopo un trasferimento. Il caso, caratterizzato da un complesso iter giudiziario, chiarisce che se una sentenza che ordina la riammissione in servizio viene annullata, anche gli atti successivi, come un trasferimento, perdono efficacia. Di conseguenza, il datore di lavoro è tenuto a riammettere il lavoratore nella sede originaria. L'ingiustificato rifiuto di accettare un successivo e legittimo trasferimento costituisce giusta causa di licenziamento.
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