LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Giurisprudenza Civile

Errore procedurale: processo salvo nonostante assenza

La Corte di Cassazione ha annullato una decisione che dichiarava estinto un processo a causa dell’assenza delle parti in udienza. A fronte di un errore procedurale e di un ordine del giudice ritenuto ambiguo, la Suprema Corte ha stabilito che la manifesta volontà di una parte di proseguire la causa, dimostrata dal deposito di note scritte, prevale sul formalismo, salvaguardando il diritto a una decisione nel merito.

Continua »
Distrazione delle spese: come correggere l'errore

Una società, tramite il suo legale, ha richiesto la correzione di un’ordinanza della Corte di Cassazione. Il provvedimento originale, pur condannando la controparte al pagamento delle spese legali, aveva omesso di disporre la loro distrazione in favore del difensore, il quale si era dichiarato antistatario (cioè, aveva anticipato le spese). La Corte ha riconosciuto l’omissione come un mero errore materiale e ha ordinato la correzione del dispositivo, specificando che le somme liquidate devono essere versate direttamente al legale. La decisione sottolinea che la procedura di correzione non dà luogo a una nuova liquidazione delle spese.

Continua »
Rapporto di patrocinio: prova e compenso avvocato

Un avvocato si è visto parzialmente negare il diritto al compenso poiché la semplice procura alle liti non è stata ritenuta prova sufficiente dell’esistenza di un più ampio rapporto di patrocinio. La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso del legale, ribadendo che la prova dell’accordo professionale è una valutazione di fatto, non riesaminabile in sede di legittimità, e deve essere fornita separatamente dalla procura formale.

Continua »
Distrazione spese: la correzione dell'errore materiale

Una società, dopo aver perso una causa contro l’Agenzia delle Entrate, ha ottenuto la correzione di un’ordinanza della Cassazione. Il provvedimento iniziale non aveva disposto la distrazione delle spese a favore del suo avvocato, nonostante quest’ultimo si fosse dichiarato antistatario. La Corte ha riconosciuto l’errore materiale e ha ordinato l’integrazione del dispositivo, specificando che la procedura di correzione non comporta nuove spese legali.

Continua »
Scorrimento graduatoria: quando scatta l'obbligo di assunzione

La Corte di Cassazione ha stabilito che la richiesta di autorizzazione da parte di un ente pubblico per trasformare un contratto a termine in indeterminato, utilizzando una graduatoria esistente, manifesta una volontà inequivocabile di assumere. Tale atto, seguito dall’autorizzazione, perfeziona una fattispecie complessa che fa sorgere il diritto del lavoratore all’assunzione a tempo indeterminato, anche se la richiesta è successiva all’assunzione a termine. La Corte ha cassato la precedente decisione d’appello che non aveva riconosciuto il valore vincolante di tale richiesta, ritenendola un atto decisivo nello scorrimento graduatoria.

Continua »
Proroga termini processuali: sabato e festivi

La Corte di Cassazione, con un’ordinanza interlocutoria, ha rimesso a pubblica udienza la decisione su un ricorso la cui tempestività è oggetto di dibattito. La questione centrale riguarda la proroga dei termini processuali: un termine perentorio di 60 giorni, scaduto aritmeticamente in un giorno festivo (venerdì), è stato notificato il lunedì successivo. La Corte deve dirimere un contrasto giurisprudenziale per stabilire se, in questi casi, la scadenza si proroghi al sabato o al lunedì, data l’incertezza interpretativa sull’articolo 155 c.p.c.

Continua »
Proroga contratto a termine: la data che conta

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 4654/2025, ha stabilito un principio cruciale per la proroga contratto a termine. Se la legge cambia tra la data di firma e la data di efficacia della proroga, si applica la normativa in vigore nel momento in cui la proroga inizia a produrre i suoi effetti. Nel caso specifico, una proroga firmata prima dell’entrata in vigore delle norme più restrittive del “Decreto Dignità” ma con decorrenza successiva è stata giudicata illegittima per mancanza della causale, portando alla conversione del rapporto in tempo indeterminato.

Continua »
Onere della prova: la continuità tra conti correnti

La Corte d’Appello di Roma ha confermato una sentenza di primo grado, rigettando l’appello di una società che contestava la mancata continuità tra due rapporti di conto corrente. La decisione sottolinea che l’onere della prova grava sulla parte che afferma un fatto. In questo caso, l’appellante non ha fornito tempestivamente la documentazione necessaria a dimostrare il collegamento tra i conti, presentando le prove solo dopo la scadenza dei termini processuali, rendendole inammissibili. La Corte ha ribadito che la Consulenza Tecnica d’Ufficio (CTU) non può sopperire alle carenze probatorie delle parti.

Continua »
Litisconsorzio necessario: ruolo del terzo pignorato

La Corte di Cassazione annulla una sentenza relativa a un’opposizione agli atti esecutivi, stabilendo il principio del litisconsorzio necessario del terzo pignorato. La Corte ha rilevato che i terzi, debitori del debitore principale, non erano stati coinvolti nel giudizio di opposizione, vizio che impone la cassazione con rinvio della causa al primo giudice per la corretta integrazione del contraddittorio.

Continua »
Titolo esecutivo: ricorso inammissibile per genericità

Una società e il suo garante si sono opposti a un’esecuzione forzata derivante da un mutuo, sostenendo che il contratto non fosse un valido titolo esecutivo per mancata erogazione delle somme. La Corte di Cassazione ha dichiarato il loro ricorso inammissibile, confermando le decisioni dei gradi inferiori. I motivi del ricorso sono stati giudicati troppo generici e non sufficientemente specifici, non riuscendo a contestare efficacemente l’accertamento di fatto che un’erogazione, almeno parziale, era avvenuta.

Continua »
Opposizione atti esecutivi tardiva: costi a chi perde

Una società proponeva opposizione contro un pignoramento mobiliare. Sebbene il pignoramento non fosse stato proseguito dal creditore, il tribunale condannava la società al pagamento delle spese legali, ritenendo l’opposizione presentata fuori termine. La Corte di Cassazione ha confermato questa decisione, dichiarando il ricorso inammissibile. La Corte ha stabilito che una opposizione atti esecutivi tardiva giustifica la condanna alle spese secondo il principio della soccombenza virtuale, e che il termine per opporsi decorre dalla notifica del pignoramento al legale rappresentante.

Continua »
Competenza per valore: la domanda riconvenzionale

In un caso di opposizione all’esecuzione, una banca eccepiva la compensazione di un piccolo credito. La creditrice ha risposto con una domanda riconvenzionale per un importo molto più alto. La Corte di Cassazione ha stabilito che tale domanda sposta la competenza per valore dal Giudice di Pace al Tribunale, poiché il valore della causa deve tenere conto della nuova e più consistente pretesa creditoria.

Continua »
Omissione contributiva: non sempre è evasione

Un professionista ometteva di iscriversi alla Gestione Separata e di versare i relativi contributi. La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 4730/2025, ha dichiarato inammissibile il ricorso dell’ente previdenziale che chiedeva l’applicazione delle più gravi sanzioni per evasione. La Corte ha chiarito che l’omissione contributiva non si traduce automaticamente in evasione, in quanto è possibile per il contribuente dimostrare l’assenza di un intento fraudolento. La decisione è stata influenzata anche da una sopravvenuta sentenza della Corte Costituzionale che ha modificato il quadro sanzionatorio.

Continua »
Spese legali e pagamento parziale: la decisione

Una cittadina otteneva un decreto ingiuntivo contro un ente previdenziale per il mancato pagamento di alcune rate di indennità. L’ente pagava gran parte del dovuto dopo l’emissione del decreto ma prima della sua notifica. La Corte di Cassazione ha confermato la decisione dei giudici di merito di compensare le spese legali, chiarendo che il pagamento parziale, sebbene non estingua l’obbligazione, può giustificare la compensazione delle spese processuali in virtù di una valutazione complessiva dell’esito della lite.

Continua »
Decadenza pensione: quando inizia a decorrere?

Un pensionato ha richiesto la retrodatazione della sua pensione. L’ente previdenziale ha riconosciuto il diritto solo parzialmente, applicando una decorrenza successiva a quella richiesta. I giudici di merito hanno respinto la domanda del pensionato, ritenendo maturata la decadenza triennale. La Corte di Cassazione ha ribaltato la decisione, stabilendo un principio fondamentale sulla decadenza pensione: in caso di riconoscimento parziale, il termine di tre anni per agire in giudizio decorre non dalla maturazione dei singoli ratei, ma dalla data del provvedimento con cui l’ente liquida la prestazione.

Continua »
Decadenza NASPI e lavoro autonomo: la Cassazione

La Corte di Cassazione stabilisce la decadenza NASPI per chi non comunica entro 30 giorni dalla domanda il reddito da lavoro autonomo già esistente. La Corte ha chiarito che l’obbligo di comunicazione sussiste anche per le attività preesistenti alla disoccupazione, con il termine che decorre dalla data della richiesta del sussidio, e non solo per quelle avviate durante la fruizione del beneficio.

Continua »
NASpI lavoro carcerario: sì al sussidio per i detenuti

La Corte di Cassazione ha stabilito che i detenuti hanno diritto alla NASpI per lavoro carcerario quando il loro contratto a termine scade. La cessazione è considerata involontaria, equiparando il lavoro in carcere a quello libero ai fini previdenziali, respingendo le tesi dell’Ente Previdenziale.

Continua »
Onere della prova: risarcimento negato per danni

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di due proprietarie che chiedevano un risarcimento danni al loro immobile, asseritamente causati da lavori di scavo commissionati da un Comune. La decisione finale si fonda sulla mancata dimostrazione, secondo l’onere della prova, del nesso di causalità tra i lavori e i danni, e sull’assenza di prove relative a una colpa del Comune nella scelta o nella vigilanza dell’impresa appaltatrice.

Continua »
Assicurazione decennale: cosa copre la polizza?

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha chiarito la natura e i limiti della polizza di assicurazione decennale postuma obbligatoria per legge. Il caso riguardava la richiesta di un costruttore di essere tenuto indenne dalla propria compagnia assicurativa per i danni lamentati da un condominio a causa di gravi difetti di costruzione. La Corte ha stabilito che l’assicurazione decennale postuma copre i danni materiali diretti all’immobile a beneficio dell’acquirente, ma non la responsabilità civile contrattuale del costruttore. Pertanto, il costruttore non può utilizzare tale polizza per essere manlevato dalle richieste di risarcimento dell’acquirente.

Continua »
Decadenza NASpI per attività autonoma preesistente

Un lavoratore, già socio di una società, si è visto negare la NASpI per non aver comunicato il reddito presunto entro 30 giorni dalla domanda. La Corte di Cassazione ha stabilito che la decadenza NASpI si applica anche in caso di attività autonoma preesistente. Il termine per la comunicazione decorre dalla data della domanda di indennità. La Corte ha chiarito che non si tratta di un’applicazione analogica vietata, ma di un’interpretazione sistematica della norma, finalizzata a verificare la compatibilità del sussidio con altre fonti di reddito. Il caso è stato rinviato per accertare la natura effettiva dell’attività svolta dal lavoratore (imprenditoriale o di mero amministratore).

Continua »