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Giurisprudenza Civile

Inquadramento dipendente pubblico: le regole speciali
Una dipendente pubblica, trasferita da un'amministrazione scolastica a un ruolo speciale presso un'altra amministrazione statale, ha richiesto un superiore inquadramento professionale. La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando che le procedure speciali di reclutamento prevalgono sulle norme generali di mobilità. La decisione sottolinea come l'inquadramento dipendente pubblico, in tali contesti, si basi sulla normativa specifica della procedura e sulla professionalità acquisita nel nuovo ruolo, non su quella di provenienza.
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Controllo indiretto società pubblica: le regole
In un caso di somministrazione illecita di manodopera, la Cassazione ha stabilito che le regole sul reclutamento pubblico si applicano anche in caso di controllo indiretto società pubblica. La Corte ha chiarito che se un ente pubblico controlla una società che a sua volta ne controlla un'altra, anche quest'ultima è soggetta a specifici obblighi. La sentenza di merito è stata annullata con rinvio per accertare la presenza degli ulteriori requisiti di legge.
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Carburante inquinato: risarcimento e spese legali
Un automobilista ha citato in giudizio un distributore per danni da carburante inquinato. La Cassazione ha confermato il risarcimento per i soli danni iniziali (pulizia serbatoio), escludendo la sostituzione del motore per assenza di prova del nesso causale. La sentenza chiarisce anche i criteri di ripartizione delle spese legali in caso di rifiuto di un'offerta transattiva, applicando il principio della soccombenza reciproca.
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Spese di lite agente riscossione: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 20494/2024, ha chiarito la ripartizione delle spese di lite in caso di annullamento di una cartella di pagamento per vizi imputabili all'ente impositore. Se l'annullamento dipende da una colpa esclusiva dell'ente che ha emesso la sanzione, il contribuente che ha fatto opposizione non può essere condannato a pagare le spese legali all'agente della riscossione. Al contrario, l'ente impositore e l'agente della riscossione possono essere condannati in solido a rimborsare le spese al contribuente, con diritto di regresso dell'agente verso l'ente.
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Omologazione dispositivi: obbligatoria anche in laguna
La Corte di Cassazione ha confermato l'annullamento di una sanzione elevata a un'imbarcazione a Venezia. La decisione si fonda sulla mancata prova, da parte del Comune, dell'avvenuta omologazione dispositivi del sistema di videosorveglianza utilizzato per l'accertamento. Anche se non usato per misurare la velocità, la normativa locale impone che tali strumenti siano debitamente omologati per garantire la legittimità della sanzione.
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Termine decadenza perito: quando inizia a decorrere?
La Corte di Cassazione chiarisce che il termine di decadenza per la richiesta di compenso del perito decorre dal completamento effettivo dell'incarico, includendo anche i chiarimenti verbali successivi al deposito della relazione. La Corte ha ritenuto inammissibile un ricorso basato su un presunto errore di fatto del giudice, ribadendo che tale vizio è motivo di revocazione e non di ricorso per cassazione. La decisione sottolinea anche l'importanza del principio di non contestazione nel processo civile.
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Sanzione gioco online: la Cassazione dubita della legge
Il titolare di un'edicola è stato multato con 20.000 euro per aver messo a disposizione dei PC che potevano accedere a siti di scommesse. La Corte di Cassazione, analizzando il caso, ha sollevato dubbi sulla costituzionalità della legge che impone questa rigida sanzione gioco online. Di conseguenza, ha sospeso il procedimento e ha deferito la questione alla Corte Costituzionale per una decisione definitiva sulla vaghezza e proporzionalità della normativa.
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Sanzione internet point: la Cassazione dubita della legge
Un esercente di una sala giochi è stato sanzionato con una multa di 20.000 euro per aver messo a disposizione dei clienti un internet point che consentiva l'accesso a siti di gioco online. La Corte di Cassazione, investita del caso, ha sollevato una questione di legittimità costituzionale riguardo alla normativa applicata. I giudici dubitano che la legge sia sufficientemente determinata e che la sanzione internet point, essendo fissa e non graduabile, violi il principio di proporzionalità. Pertanto, il giudizio è stato sospeso e gli atti sono stati trasmessi alla Corte Costituzionale per una decisione.
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Appello incidentale tardivo: regole e limiti
La Corte di Cassazione chiarisce l'ammissibilità dell'appello incidentale tardivo. Un contribuente, vittorioso in primo grado, appella solo la compensazione delle spese. La società di riscossione presenta un appello incidentale tardivo sul merito, che viene accolto. La Cassazione conferma questa decisione, stabilendo che l'appello incidentale tardivo è ammissibile anche su capi diversi e autonomi da quelli dell'appello principale, in base al principio della parità delle armi e per evitare la proliferazione dei processi.
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Fallimento appaltatore: no pagamento diretto al sub
Un'impresa subappaltatrice ha richiesto il pagamento diretto dei suoi crediti a una stazione appaltante pubblica a seguito del fallimento dell'appaltatore principale. La Corte di Cassazione ha rigettato la richiesta, stabilendo che in caso di fallimento appaltatore, il contratto si scioglie e il subappaltatore non può bypassare la procedura fallimentare. Il suo credito deve essere insinuato nel passivo del fallimento per rispettare il principio della par condicio creditorum (parità di trattamento dei creditori).
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Responsabilità amministratore: paga chi ordina lavori
Un professionista ha citato in giudizio il sindaco di un comune per ottenere il pagamento di prestazioni professionali rese senza la necessaria copertura finanziaria. La Corte di Cassazione ha confermato la condanna del sindaco, chiarendo che la responsabilità dell'amministratore di un ente locale sorge quando questi consente l'acquisizione di un servizio in violazione delle norme contabili. Tale responsabilità personale non viene meno neanche se l'ente, in un secondo momento, contesta la qualità della prestazione dopo averla formalmente approvata.
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Cessione crediti futuri: inopponibile al fallimento?
Una società finanziaria, cessionaria di crediti futuri derivanti da canoni di locazione, ha tentato di insinuarsi tardivamente nel passivo del fallimento del locatore per recuperare i canoni riscossi dal curatore. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, stabilendo che la cessione crediti futuri non è opponibile alla procedura fallimentare se, al momento della dichiarazione di fallimento, i crediti non sono ancora sorti. L'effetto traslativo del credito non si era ancora verificato, pertanto i canoni maturati post-fallimento rientrano legittimamente nell'attivo da distribuire tra tutti i creditori secondo il principio della par condicio creditorum.
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Equa riparazione e abuso del processo: spese ridotte
La Corte di Appello ha concesso un'equa riparazione a diversi creditori per l'eccessiva durata di una procedura fallimentare, superata di oltre 6 anni. Tuttavia, ha drasticamente ridotto le spese legali liquidate, ravvisando un abuso del processo nella scelta dei ricorrenti di avviare cause separate ma identiche, invece di un'unica azione collettiva, con il fine di moltiplicare gli onorari.
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Sospensione feriale opposizione esecuzione: no, mai
Una recente sentenza della Corte di Appello di Bari ha dichiarato inammissibile un appello in un caso di opposizione all'esecuzione, poiché notificato oltre il termine di sei mesi. La Corte ha ribadito un principio fondamentale: la sospensione feriale opposizione esecuzione non opera mai. Di conseguenza, i termini processuali per impugnare continuano a decorrere anche durante il mese di agosto. La decisione conferma che questa regola si applica all'intero giudizio, senza distinzioni tra fase sommaria e fase di merito, e non è influenzata dalla proposizione di domande riconvenzionali.
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Dimissioni per giusta causa: reazione tardiva nega la NASpI
Una lavoratrice si dimette per presunto mobbing e illecite trattenute in busta paga, chiedendo la NASpI. La Corte d'Appello ha negato l'indennità, stabilendo che la mancata e tempestiva contestazione dei comportamenti del datore di lavoro esclude le dimissioni per giusta causa, rendendo il recesso un atto volontario non indennizzabile.
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Patto fiduciario: la prova per presunzioni semplici
La curatela di un fallimento agisce per far dichiarare un patto fiduciario, sostenendo che una società avesse acquistato immobili per conto di due fratelli debitori al fine di sottrarli ai creditori. La Corte d'Appello conferma la decisione di primo grado, rigettando la domanda. La motivazione si fonda sull'insufficienza della prova per presunzioni: sebbene gli indizi suggerissero un'operazione elusiva, non dimostravano in modo univoco l'esistenza di un obbligo di ritrasferimento della proprietà, essendo i fatti compatibili anche con la mera volontà dei fratelli di godere dei beni attraverso lo schermo societario.
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Derivati IRS: la copertura del rischio valida la causa
Una società stipula un contratto di derivati IRS per coprire il rischio di un mutuo a tasso variabile, ma subisce ingenti perdite. L'azienda cita in giudizio la banca chiedendo la nullità del contratto per assenza di causa e violazione degli obblighi informativi. La Corte d'Appello di Bari ha rigettato l'appello, confermando la validità del contratto. La decisione si fonda sul fatto che la funzione di copertura del rischio era chiaramente documentata e voluta dal cliente, come provato dalla documentazione sottoscritta e da una perizia tecnica, rendendo il contratto valido nonostante il risultato economico negativo.
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Indebito assistenziale sanitario: quando restituire?
Un cittadino, a seguito di una visita di revisione, vedeva ridotta la propria invalidità dal 100% al 75%. Nonostante ciò, l'Ente Previdenziale continuava a erogare la prestazione in misura piena, generando un pagamento in eccesso. La Corte di Appello ha stabilito che l'indebito assistenziale sanitario deve essere restituito a partire dal momento in cui l'assistito ha avuto conoscenza del nuovo stato sanitario, ovvero dalla comunicazione dell'esito della visita. Viene così superato il principio dell'affidamento, poiché la consapevolezza del mutato status sanitario fa cessare la buona fede del percipiente, rendendo irrilevanti i ritardi amministrativi dell'ente.
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Concordato in bianco: obblighi informativi e sanzioni
La Corte di Cassazione conferma la dichiarazione di fallimento di una società la cui domanda di concordato in bianco è stata respinta. La decisione sottolinea che l'omissione di un elenco completo e veritiero dei creditori costituisce una carenza informativa radicale che rende la proposta inammissibile, evidenziando l'importanza cruciale della trasparenza fin dalle prime fasi della procedura.
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Informativa mediazione avvocato: contratto annullabile
Una società energetica ha ottenuto l'annullamento del contratto con il proprio studio legale per la mancata informativa sulla mediazione. La Corte d'Appello ha stabilito che l'obbligo informativo dell'avvocato sussiste anche se la mediazione non è obbligatoria per la specifica azione legale intrapresa. La Cassazione, con ordinanza interlocutoria, ha rinviato il caso alla sezione competente, sottolineando la rilevanza della questione sulla validità dei contratti professionali.
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