Una società di servizi di vigilanza ha richiesto il pagamento per prestazioni di piantonamento fisso, contestate da un'impresa edile che sosteneva di non averle mai pattuite. In assenza di un contratto scritto, la controversia si è centrata sulla validità della prova presuntiva. La Corte di Cassazione ha confermato la decisione d'appello, stabilendo che la prova dell'adempimento può essere raggiunta anche tramite presunzioni, a condizione che queste siano gravi, precise e concordanti. Nel caso specifico, le testimonianze dei vigilanti, che confermavano di aver svolto il servizio in alcuni giorni specifici e l'esistenza di un brogliaccio con i nomi di altri colleghi, sono state ritenute sufficienti a fondare la prova presuntiva dell'esecuzione continuativa del servizio per l'intero periodo contestato.
Continua »