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Giurisprudenza Civile

Vittima del dovere: missione e rischio extra
La Cassazione conferma lo status di vittima del dovere a un militare per missioni svolte in condizioni ambientali estreme. Si chiarisce che il 'rischio maggiore' rispetto alle mansioni ordinarie, anche per truppe speciali, giustifica il riconoscimento. Decisive le 'particolari condizioni ambientali', come temperature a -40°C, che rappresentano un 'quid pluris' rispetto al servizio normale. Il ricorso del Ministero della Difesa è stato respinto.
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Restituzione pagamento sentenza: la Cassazione decide
Una società di servizi postali aveva versato una cospicua somma a una ex dipendente in esecuzione di una sentenza di primo grado, successivamente riformata in appello. L'intero processo si è poi estinto. Con una nuova azione legale, la società ha chiesto e ottenuto la restituzione del pagamento. La Corte di Cassazione ha confermato questa decisione, stabilendo che la sentenza originale aveva perso ogni efficacia e che il diritto alla restituzione era fondato.
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Decadenza ricalcolo pensione: la Cassazione fa chiarezza
La Corte di Cassazione ha stabilito che la decadenza per il ricalcolo pensione, prevista dalla legge, non elimina il diritto fondamentale a una prestazione pensionistica corretta. L'Ente Previdenziale aveva sostenuto che la richiesta tardiva del pensionato dovesse precludere totalmente il ricalcolo. La Corte ha invece confermato che la decadenza incide solo sugli arretrati maturati oltre il triennio precedente alla domanda giudiziale, salvaguardando il diritto per il futuro e per gli arretrati più recenti, in quanto diritto fondamentale e irrinunciabile.
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Ratio decidendi: appello inammissibile se non si impugna
Una curatela fallimentare ha contestato la validità di due compravendite immobiliari. A seguito di una scissione societaria di una delle parti, i nuovi ricorrenti hanno eccepito un vizio di procedura. La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile perché i ricorrenti non hanno contestato una delle due autonome 'ratio decidendi' su cui si basava la decisione della corte d'appello, ovvero il principio del giudicato implicito formatosi su una precedente pronuncia della stessa Cassazione riguardo la regolarità del contraddittorio.
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Decadenza ricalcolo pensione: cosa dice la Cassazione
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 15446/2024, ha stabilito un principio fondamentale in materia di decadenza ricalcolo pensione. Ha rigettato il ricorso di un ente previdenziale, confermando che il termine di decadenza triennale previsto dalla legge si applica esclusivamente agli arretrati maturati oltre il triennio precedente la domanda giudiziale, ma non estingue il diritto del pensionato a ottenere la corretta quantificazione della sua pensione per il futuro. Questa decisione ribadisce la natura fondamentale e irrinunciabile del diritto alla pensione.
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Occupazione senza titolo: rilascio e risarcimento
Un proprietario concede l'uso temporaneo di un appartamento in base a un accordo verbale. L'ospite, alla scadenza del termine, si rifiuta di lasciare l'immobile, diventando un occupante senza titolo. Il Tribunale di Monza ha ordinato il rilascio immediato del bene e ha condannato l'occupante al pagamento di un'indennità per l'occupazione illegittima, liquidata in via equitativa, oltre al pagamento delle spese legali.
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Terzo elemento: no al lavoratore ex formazione lavoro
Un lavoratore, assunto con contratto di formazione e lavoro e poi stabilizzato, ha richiesto il pagamento del cosiddetto 'terzo elemento', una voce retributiva che un accordo collettivo aveva soppresso, mantenendola solo per i dipendenti già a tempo indeterminato alla data dell'accordo. La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 15441/2024, ha respinto la richiesta. La Suprema Corte ha chiarito che il lavoratore non aveva mai percepito tale emolumento durante il contratto di formazione. Pertanto, la soppressione della voce retributiva non ledeva alcun suo diritto quesito. Il riconoscimento dell'anzianità maturata nel periodo formativo non si estende automaticamente a voci di stipendio mai ricevute in precedenza.
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Padre biologico: nullo il processo senza notifica
La Corte di Cassazione ha annullato una dichiarazione di adottabilità di una minore, stabilendo la nullità dell'intero procedimento. La motivazione risiede nella mancata notifica al padre biologico, la cui identità era nota alle autorità. Questa omissione ha violato il suo fondamentale diritto di difesa e di partecipare a un procedimento che avrebbe potuto estinguere definitivamente il suo status genitoriale. La Corte ha ribadito che l'obbligo di informare il padre biologico è un dovere d'ufficio del tribunale, essenziale per garantire l'integrità del contraddittorio.
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Assegno divorzile e legge inglese: i limiti della Cassazione
In un caso di divorzio internazionale, la Corte di Cassazione conferma la decisione di merito che ha applicato la legge inglese per determinare l'assegno divorzile. Il ricorso dell'ex marito, che contestava la valutazione economica delle prove, è stato respinto. La Corte ha ribadito che il giudizio di legittimità non può riesaminare i fatti, ma solo verificare la corretta applicazione delle norme, anche quando la disciplina processuale italiana si combina con il diritto sostanziale straniero.
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Interesse ad agire espulsione: la Cassazione decide
Un cittadino straniero, dopo aver ottenuto lo status di rifugiato, ha impugnato un precedente decreto di espulsione, sostenendo di avere ancora interesse al suo annullamento per futuri risarcimenti e in caso di revoca della protezione. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, stabilendo che l'ottenimento della protezione internazionale elimina definitivamente il decreto di espulsione, facendo così cessare ogni interesse ad agire espulsione e la materia del contendere.
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Compensatio lucri cum damno: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione ha stabilito che l'indennizzo percepito per danni da emotrasfusione infetta deve sempre essere detratto dal risarcimento del danno, applicando il principio della compensatio lucri cum damno. La Corte ha chiarito che tale principio è rilevabile d'ufficio dal giudice, anche in assenza di prove tempestive, per evitare un ingiusto arricchimento del danneggiato. La sentenza di merito che aveva negato la detrazione è stata cassata con rinvio.
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Termine a comparire: Cassazione annulla la sentenza
Un uomo, dichiarato padre di una minore in primo grado e in appello, ha fatto ricorso in Cassazione lamentando vizi di notifica. La Suprema Corte ha respinto il motivo relativo alla presunta firma falsa sull'avviso di ricevimento, ma ha accolto quello sulla violazione del termine a comparire minimo di 90 giorni. Di conseguenza, ha annullato la sentenza impugnata, statuendo che il mancato rispetto di tale termine rende nullo il procedimento, e ha rinviato la causa alla Corte d'Appello per un nuovo esame.
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Giurisdizione obbligazioni alimentari: decide l’Italia
Una coppia, divorziata in Albania, vive in Italia con i figli. La ex moglie chiede la revisione dell'assegno di mantenimento per i figli. L'ex marito contesta la competenza dei tribunali italiani. La Corte di Cassazione, applicando il Regolamento CE n. 4/2009, stabilisce che la giurisdizione per le obbligazioni alimentari spetta al giudice italiano, in quanto sia il creditore (la madre e i figli) sia il debitore (il padre) hanno la loro residenza abituale in Italia.
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Pensione a superstiti: No se il lavoro non è terapeutico
La Corte di Cassazione ha negato il diritto alla pensione a superstiti a una figlia maggiorenne, totalmente inabile e a carico del genitore defunto, a causa di un'attività lavorativa svolta. Sebbene il lavoro avesse un reddito minimo e una valenza terapeutica attestata da un medico, non rispettava i rigidi requisiti previsti dall'art. 46 del d.l. n. 248/2007. La Corte ha stabilito che, per non perdere il diritto alla pensione, l'attività lavorativa deve essere svolta esclusivamente presso datori di lavoro specifici (come cooperative sociali) e con determinate forme contrattuali (es. apprendistato), condizioni non soddisfatte nel caso di specie. Il basso reddito non è stato ritenuto sufficiente a superare il mancato rispetto di tali presupposti normativi.
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Improcedibilità dell’appello: errore sanabile
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 23109/2025, ha stabilito un importante principio in materia di processo telematico. Il caso riguardava un appello dichiarato inammissibile perché l'appellante aveva depositato copie PDF dell'atto e delle ricevute di notifica PEC, anziché i file originali (.eml o .msg). La Suprema Corte ha annullato tale decisione, chiarendo che tale errore costituisce una nullità sanabile e non causa l'improcedibilità dell'appello, specialmente se la controparte si è regolarmente costituita in giudizio, dimostrando che l'atto ha raggiunto il suo scopo.
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Coesione familiare: sì al permesso senza visto
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 20020/2025, ha stabilito un importante principio in materia di coesione familiare. È stato confermato che un cittadino straniero, entrato legalmente in Italia in esenzione da visto (ad esempio, per turismo), può ottenere un permesso di soggiorno per motivi familiari direttamente sul territorio nazionale, senza dover rientrare nel proprio Paese per richiedere un apposito visto. La Corte ha chiarito che la condizione di "regolarmente soggiornante", richiesta dalla legge per la coesione familiare, è soddisfatta anche da chi si trova in Italia durante il periodo di validità del proprio ingresso legale, come i 90 giorni concessi per turismo. Questa decisione privilegia la tutela dell'unità familiare rispetto a un'interpretazione formalistica delle norme sull'immigrazione.
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Vivenza a carico: indennizzo negato senza prova
La Corte di Cassazione ha confermato la decisione di negare l'assegno 'una tantum' alla vedova di un uomo deceduto a causa di emotrasfusioni infette. Il motivo del rigetto risiede nella mancata dimostrazione del requisito della 'vivenza a carico', ovvero della dipendenza economica dal coniuge defunto. La Corte ha stabilito che tale presupposto è ancora essenziale ai fini del beneficio e che la semplice coabitazione non è una prova sufficiente.
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TFR e divorzio: niente quota se versato in un fondo
Con la sentenza n. 20132/2025, la Corte di Cassazione ha stabilito un principio fondamentale in materia di TFR e divorzio. Se un coniuge trasferisce il proprio TFR maturato in un fondo di previdenza complementare prima dell'inizio della causa di divorzio, l'altro coniuge non ha diritto alla quota del 40% prevista dalla legge. Questo atto è considerato una legittima disposizione del credito, non una percezione. Tuttavia, la rendita pensionistica derivante da tale conferimento deve essere considerata per la determinazione o la modifica dell'assegno di divorzio, come avvenuto nel caso di specie con l'aumento dell'assegno dal tribunale di merito.
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Addebito della separazione: quando si perde l’assegno
Una moglie ricorre in Cassazione contro l'addebito della separazione a suo carico, che le ha fatto perdere il diritto all'assegno di mantenimento. Sostiene che il suo tradimento sia avvenuto quando il matrimonio era già in crisi e che la norma sulla perdita del mantenimento sia incostituzionale. La Corte Suprema respinge il ricorso, affermando che un'infedeltà può essere la causa decisiva della rottura anche in un rapporto già deteriorato. Inoltre, la perdita dell'assegno come conseguenza dell'addebito è legittima e bilancia correttamente i doveri coniugali con la solidarietà.
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Verbale ispettivo: valore probatorio e difesa in giudizio
Una società cooperativa ha impugnato un'ordinanza ingiunzione per violazioni in materia di lavoro, basata su un verbale ispettivo. La Cassazione ha respinto il ricorso, chiarendo che eventuali vizi procedurali della fase amministrativa, come il negato accesso agli atti, sono superati dal giudizio di opposizione, che riesamina l'intero rapporto. La Corte ha inoltre ribadito che le dichiarazioni dei lavoratori raccolte dagli ispettori, pur non avendo fede privilegiata, costituiscono materiale probatorio liberamente apprezzabile dal giudice, che può fondare su di esse la propria decisione in assenza di prove contrarie concrete.
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