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Giurisprudenza Civile

Onere della prova contratto bancario: la Cassazione
Una società correntista ha citato in giudizio una banca per la restituzione di somme indebitamente percepite. La Corte d'Appello aveva respinto la domanda perché la società non aveva prodotto il contratto, invertendo di fatto l'onere della prova. La Corte di Cassazione ha annullato questa decisione, stabilendo che, in caso di contestazione sulla forma scritta del contratto, spetta alla banca dimostrarne l'esistenza. La Suprema Corte ha inoltre affermato che la prova dei movimenti bancari può essere fornita anche tramite documenti alternativi, come gli estratti conto scalari, validando l'operato del consulente tecnico.
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Erede apparente: acquisto salvo se in buona fede
La Corte di Cassazione conferma la validità di un acquisto immobiliare effettuato da un erede apparente, la cui nomina derivava da un testamento poi dichiarato falso. La sentenza ribadisce che per la tutela dell'acquirente sono decisivi la sua buona fede, l'onerosità dell'atto e l'anteriorità della trascrizione dell'acquisto rispetto alla trascrizione della domanda giudiziale dei veri eredi. Viene chiarito che la nozione di erede apparente include anche chi agisce sulla base di un titolo ereditario (come un testamento) che si rivela successivamente nullo.
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Errore materiale: notifica e rinvio della Corte
Una società ha richiesto la correzione di un errore materiale in un'ordinanza della Cassazione relativa al pagamento delle spese legali. La Corte, rilevando la mancata notifica dell'istanza alle controparti, ha emesso un'ordinanza interlocutoria con cui ha rinviato la decisione e disposto la notifica per garantire il rispetto del contraddittorio.
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Audizione richiedente asilo: l’obbligo del giudice
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 16511/2024, ha stabilito che il giudice ha l'obbligo di disporre l'audizione del richiedente asilo quando questi ne faccia specifica richiesta per chiarire aspetti cruciali della sua storia personale, in particolare se emergono elementi legati alla tratta di esseri umani. La Corte ha cassato la decisione del Tribunale che aveva negato l'audizione, ritenendola una violazione fondamentale delle garanzie procedurali.
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Responsabilità civile dell’ente: prova e risarcimento
Una società agricola, aggiudicataria di un trattore, ne subisce la sottrazione e agisce contro la società venditrice per ottenere il risarcimento. La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 16515/2024, ha confermato la condanna della società venditrice, stabilendo che la responsabilità civile dell'ente può sussistere anche senza l'identificazione dell'autore materiale del fatto, qualora gli elementi probatori convergano nell'individuare la società come "autrice morale" dell'illecito. L'ordinanza chiarisce anche che il risarcimento per lucro cessante e danno morale richiede una prova specifica e non può essere considerato automatico.
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Sanzione disciplinare notaio: il ravvedimento operoso
La Corte di Cassazione si è pronunciata su un caso di sanzione disciplinare notaio per omessa tenuta del repertorio. La Corte ha confermato la sanzione pecuniaria, chiarendo che il ravvedimento operoso e l'incensuratezza, pur consentendo la sostituzione della sospensione con una multa, non ne comportano un'ulteriore riduzione automatica. Tuttavia, ha annullato la parte della decisione che imponeva il raddoppio del contributo unificato, specificando che il reclamo in materia non è un'impugnazione in senso stretto.
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Respingimento differito: la Cassazione rinvia in udienza
La Corte di Cassazione, con un'ordinanza interlocutoria, ha esaminato il ricorso di un cittadino straniero contro un decreto di respingimento. Il ricorrente lamentava la mancata pronuncia del Giudice di pace sulla nullità del provvedimento per omessa udienza di convalida. Ritenendo la questione sul respingimento differito di particolare rilevanza giuridica, la Corte ha disposto la trattazione del caso in pubblica udienza, rinviando la decisione.
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Estinzione giudizio per rinuncia: le conseguenze
La Corte di Cassazione ha dichiarato l'estinzione del giudizio in un caso riguardante il rimborso IVA su una tariffa ambientale. La decisione è seguita alla rinuncia al ricorso da parte della società ricorrente, accettata dalla controparte. L'ordinanza chiarisce che l'estinzione del giudizio per rinuncia non comporta l'obbligo di versare il raddoppio del contributo unificato, data la natura sanzionatoria di tale misura, e dispone la compensazione delle spese legali come richiesto dalle parti.
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Legittimazione del socio: quando può annullare un atto
Una recente ordinanza della Cassazione chiarisce i limiti del potere dell'amministratore e la legittimazione del socio non gestore. Se un atto di gestione, come la cessione dell'unica azienda, svuota di fatto la società del suo scopo, i soci accomandanti hanno il diritto di impugnarlo per nullità. La Corte ha stabilito che un'azione così radicale non è mera amministrazione, ma una decisione sul destino della società, riservata alla compagine sociale. La sentenza ha anche riaffermato che la difficoltà nel restituire i beni non impedisce l'ordine di restituzione.
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Rinuncia al ricorso: niente doppio contributo
Una società di servizi ambientali, dopo aver impugnato in Cassazione una sentenza relativa al rimborso della tariffa di igiene ambientale, ha presentato una rinuncia al ricorso. La Suprema Corte ha dichiarato l'estinzione del giudizio, chiarendo un punto fondamentale: in caso di rinuncia, non è dovuto il raddoppio del contributo unificato, poiché tale misura sanzionatoria si applica solo in caso di rigetto, inammissibilità o improcedibilità dell'impugnazione.
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Compensazione spese legali: quando è legittima?
Una socia di una cooperativa vince un appello contro un decreto ingiuntivo, poiché la delibera su cui si fondava è stata annullata. Nonostante la vittoria, il giudice dispone la compensazione spese legali. La Corte di Cassazione conferma questa decisione, ritenendo che la vittoria, basata su un fatto sopravvenuto (l'annullamento), giustifichi la decisione del giudice di non addebitare le spese alla parte soccombente, esercitando la propria discrezionalità.
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Sanzione disciplinare notaio: il caso del procacciatore
Un notaio ha ricevuto una sanzione disciplinare per aver utilizzato procacciatori d'affari, offrendo loro prestazioni gratuite in cambio di clientela. Dopo la conferma della sanzione in appello, il professionista ha presentato ricorso in Cassazione, per poi rinunciarvi. La Suprema Corte ha dichiarato estinto il giudizio, condannando però il notaio al pagamento delle spese processuali, poiché l'accettazione della rinuncia da parte del Consiglio Notarile non includeva la rinuncia alle spese.
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Inammissibilità ricorso cassazione: i requisiti
La Corte di Cassazione ha dichiarato l'inammissibilità di un ricorso a causa della mancata esposizione sommaria dei fatti, in violazione del principio di specificità. La sentenza sottolinea che il ricorso deve permettere al giudice di comprendere la controversia senza consultare altri atti. Questo caso, nato da un decreto ingiuntivo per un mutuo e una fideiussione, dimostra come la violazione delle norme procedurali, in particolare l'art. 366 c.p.c., porti all'inammissibilità del ricorso per cassazione, impedendo l'esame del merito.
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Decreto di espulsione nullo dopo soccorso in mare
Un cittadino straniero, soccorso in mare e identificato all'arrivo, ha ricevuto un decreto di espulsione per presunta elusione dei controlli di frontiera. La Corte di Cassazione ha dichiarato nullo il provvedimento, affermando che il soccorso e l'identificazione escludono la clandestinità. Di conseguenza, anche il successivo ordine di trattenimento è stato annullato. Questo caso chiarisce l'illegittimità di un decreto di espulsione basato su presupposti palesemente inesistenti.
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Anatocismo bancario: la Cassazione rinvia la decisione
Una società ha impugnato una sentenza d'appello che aveva ritenuto legittima la modifica unilaterale di un contratto bancario in tema di anatocismo bancario. La Corte di Cassazione, rilevando l'esistenza di orientamenti giurisprudenziali contrastanti sulla questione, ha emesso un'ordinanza interlocutoria. Con tale provvedimento, ha sospeso la decisione e rinviato la causa a nuovo ruolo, in attesa che un'analoga controversia, già rimessa alla pubblica udienza, venga decisa per garantire un'interpretazione uniforme della legge.
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Diritto di ritenzione: limiti e inefficacia erga omnes
Una banca vendeva i titoli di una società sua cliente per soddisfare un proprio credito, invocando un diritto di ritenzione. Un avvocato, creditore della società, agiva contro la banca per il danno subito. La Corte di Cassazione ha stabilito che il diritto di ritenzione pattizio non ha efficacia 'erga omnes' (verso tutti) ma solo 'inter partes' (tra le parti), quindi non può impedire l'azione esecutiva di un creditore terzo. La sentenza di merito è stata annullata con rinvio.
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Legittimazione ad agire: quando decade il diritto?
Una società fallita, creditrice di un'immobiliare, aveva avviato un'azione revocatoria per annullare la vendita di alcuni beni. Nel frattempo, la società debitrice ha ottenuto l'omologa di un concordato preventivo. La Cassazione ha respinto il ricorso della società fallita, dichiarando la sua carenza di legittimazione ad agire, poiché il suo credito, fondato su un decreto ingiuntivo, era stato nel frattempo revocato con sentenza passata in giudicato, facendole perdere lo status di creditore.
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Cessazione materia del contendere: accordo e spese
Una nota società del settore lusso e una sua ex dipendente avevano un contenzioso relativo a un patto di non concorrenza. Dopo un ricorso in Cassazione da parte dell'azienda, le parti hanno raggiunto un accordo transattivo. La Corte Suprema, prendendo atto dell'accordo, ha dichiarato la cessazione della materia del contendere, ponendo fine al giudizio e compensando le spese legali tra le parti.
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Cancellazione società crediti: si rinuncia all’azione?
Un'ordinanza interlocutoria affronta il tema della cancellazione società crediti incerti e illiquidi. Una società, in causa con una banca per la restituzione di somme, viene cancellata dal registro imprese. La Cassazione, riscontrando un contrasto giurisprudenziale sul se tale cancellazione implichi rinuncia tacita al credito, rimette la questione alle Sezioni Unite per un chiarimento definitivo.
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Buoni postali fruttiferi: tassi e Gazzetta Ufficiale
La Corte di Cassazione ha stabilito che per i buoni postali fruttiferi, la variazione dei tassi di interesse diventa efficace con la sola pubblicazione del decreto ministeriale in Gazzetta Ufficiale. Non è necessario che l'ente emittente provi di aver reso disponibili le nuove tabelle informative presso gli uffici postali. La sentenza cassa la decisione di merito che aveva dato ragione ai risparmiatori, basandosi su un consolidato orientamento delle Sezioni Unite.
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