La Corte di Cassazione conferma che la violazione del termine per il procedimento disciplinare previsto da un contratto collettivo comporta l'illegittimità del licenziamento, ma con una sanzione indennitaria anziché la reintegrazione. Nel caso di specie, un'azienda di sicurezza ha licenziato un dipendente superando il termine di 30 giorni. La Corte ha stabilito che tale violazione, essendo di natura procedurale, rientra nella tutela prevista dall'art. 18, comma 6, dello Statuto dei Lavoratori, condannando la società a un'indennità pari a sei mensilità e rigettando sia il ricorso dell'azienda che quello del lavoratore che chiedeva una tutela maggiore.
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