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Giurisprudenza Civile

Rinuncia spese legali: limiti e interpretazione
La Corte di Cassazione chiarisce i limiti di un accordo di rinuncia spese legali. Un'azienda si opponeva al pagamento del contributo unificato per un giudizio d'appello, sostenendo un precedente accordo di rinuncia. La Corte ha stabilito che l'interpretazione dell'accordo, che lo limitava al solo primo grado, spetta al giudice di merito e non è sindacabile in sede di legittimità se la motivazione è logica. Il ricorso è stato quindi dichiarato inammissibile, confermando che la rinuncia non si estendeva automaticamente alle fasi successive del processo.
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Produzione documenti in appello: i limiti secondo la Cassazione
Una società di energia solare ha perso la causa per un presunto ritardo nella connessione alla rete. La Cassazione ha confermato la decisione, chiarendo i rigidi limiti alla produzione documenti in appello, ritenuta tardiva, e applicando il principio della 'ragione più liquida' per decidere la causa in base al motivo più dirimente.
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Servitù di passaggio coattiva: sì al cortile
Un proprietario, il cui terreno è divenuto intercluso a seguito di una donazione, ha citato in giudizio un condominio per ottenere una servitù di passaggio coattiva. La Corte di Cassazione ha confermato le decisioni dei giudici di merito, accordando il diritto di passaggio sul cortile condominiale. La sentenza chiarisce che l'esenzione prevista per cortili e giardini non è assoluta e può essere superata quando non esistono alternative praticabili per accedere al fondo. Inoltre, ha specificato che l'obbligo di passaggio gratuito, previsto in caso di divisione o vendita, non si applica alle donazioni.
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Prescrizione crediti di lavoro: quando decorre?
Un lavoratore, dopo aver ottenuto la conversione del suo rapporto da tempo determinato a indeterminato, ha richiesto le differenze retributive. L'azienda si è opposta eccependo la prescrizione. La Corte di Cassazione ha stabilito che la prescrizione crediti di lavoro di cinque anni decorre da quando il diritto può essere fatto valere, e non dalla data della sentenza definitiva che accerta il diritto stesso, poiché la necessità di un accertamento giudiziale costituisce un ostacolo di mero fatto e non un impedimento giuridico.
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Onere della prova: chi deve provare l’atto vandalico?
Un'azienda olearia chiede l'indennizzo per un vasto sversamento di olio, definendolo atto vandalico. La Cassazione chiarisce che l'onere della prova spetta all'assicurato, che deve dimostrare non solo il danno, ma anche l'intento doloso di terzi. In assenza di tale prova, il ricorso viene rigettato.
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Errore in procedendo: l’importanza del motivo giusto
Una docente si è vista respingere il ricorso dalla Corte di Cassazione per un vizio formale. L'ordinanza sottolinea come la scelta errata del motivo di ricorso, qualificando come vizio di motivazione quello che in realtà era un 'error in procedendo' per omessa pronuncia, abbia reso l'impugnazione inammissibile, impedendo alla Corte di esaminare nel merito gli atti di causa. La decisione evidenzia la rigidità formale del giudizio di legittimità.
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Assegno vitalizio figli: Cassazione alle Sezioni Unite
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza interlocutoria n. 8683/2024, ha rimesso alle Sezioni Unite la questione relativa al diritto all'assegno vitalizio per i figli maggiorenni di vittime della criminalità organizzata. Il caso riguarda il figlio di una vittima, a cui era stato negato il beneficio perché non economicamente a carico al momento del decesso. La Corte dubita della correttezza di questo requisito, alla luce delle modifiche legislative che sembrano aver esteso il beneficio a tutti i figli maggiorenni, a prescindere dalla dipendenza economica, e chiede un intervento chiarificatore per uniformare la giurisprudenza.
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Servitù di passaggio: No all’estensione del diritto
La Corte d'Appello ha riformato una sentenza di primo grado in materia di servitù di passaggio. Il caso riguardava l'utilizzo di una striscia di terreno di proprietà di un condominio come via d'accesso da parte di un altro condominio, sorto su un'area più vasta che inglobava il fondo originariamente beneficiario del diritto. La Corte ha stabilito che la servitù di passaggio non può essere estesa a fondi diversi da quello per cui era stata originariamente costituita, anche se questi vengono uniti. L'utilizzo del passaggio da parte di un complesso edilizio molto più grande è stato ritenuto un illecito aggravamento della servitù, portando alla declaratoria di inesistenza del diritto e alla condanna alla cessazione del transito.
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Querela di falso: si possono chiedere i danni?
Una cittadina contesta un'ordinanza di demolizione di una veranda, basata su un verbale di accertamento che ritiene falso. Propone quindi una querela di falso, insieme a una domanda di accertamento dell'illegittimità dell'ordinanza e una di risarcimento danni. Mentre i giudici di merito ritengono inammissibili le domande aggiuntive, la Corte di Cassazione ribalta la decisione. La Suprema Corte stabilisce un importante principio: nel giudizio per querela di falso è ammissibile proporre contemporaneamente altre domande connesse, come quella per il risarcimento del danno, in nome del principio di economia processuale sancito dall'art. 104 c.p.c.
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Improcedibilità ricorso Cassazione: guida al deposito
La Corte di Cassazione dichiara l'improcedibilità di un ricorso a causa del mancato deposito della copia autentica della sentenza impugnata, munita della relata di notificazione. Il caso, originato da una disputa immobiliare, evidenzia come un errore procedurale possa precludere l'esame nel merito, confermando la rigidità delle norme sull'improcedibilità ricorso Cassazione.
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Pignoramento credito assicurativo: quando è valido?
La Corte di Cassazione stabilisce che il pignoramento del credito assicurativo per indennizzo è legittimo anche se l'assicurato non ha ancora risarcito il danneggiato. Il credito, infatti, sorge dal rapporto contrattuale esistente e può essere pignorato come credito futuro. Inoltre, chiarisce che la ritenuta d'acconto sulle spese legali non si applica se queste sono un mero rimborso alla parte vittoriosa e non un compenso diretto al suo difensore.
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Rinuncia al ricorso: niente doppio contributo unificato
Un professionista, sanzionato dall'Autorità di Vigilanza bancaria, aveva impugnato la sanzione fino in Cassazione. Successivamente, ha presentato una rinuncia al ricorso. La Corte Suprema ha dichiarato l'estinzione del giudizio, condannando il ricorrente al pagamento delle spese legali. Tuttavia, ha chiarito un punto cruciale: in caso di rinuncia al ricorso, non si applica l'obbligo di versare un ulteriore importo a titolo di contributo unificato, misura prevista solo per i casi di rigetto o inammissibilità dell'impugnazione.
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Usucapione immobile: la proposta di acquisto la blocca
Un condominio rivendicava l'usucapione immobiliare su un'area di proprietà comunale. La Corte di Cassazione ha confermato la decisione di merito che negava tale diritto, attribuendo un valore decisivo a una lettera con cui il precedente proprietario del condominio aveva offerto di acquistare l'area. Questo atto è stato considerato incompatibile con l'intenzione di possedere il bene come proprietario (animus possidendi), un requisito fondamentale per l'usucapione immobiliare. Di conseguenza, il ricorso del condominio è stato respinto.
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Docenti estero: sì a indennità per ogni contratto
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 8679/2024, ha stabilito che i docenti estero con contratto a tempo determinato hanno diritto allo stesso assegno di sede dei colleghi di ruolo. Inoltre, ha chiarito che l'indennità di sistemazione spetta loro per ogni nuovo contratto stipulato, e non solo per il primo, respingendo le argomentazioni del Ministero che giustificavano un trattamento differenziato.
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Collegamento negoziale: la nullità si estende?
Una società sanitaria ha venduto un complesso ospedaliero a un ente pubblico, sostenendo in seguito che la vendita fosse legata a un accordo nullo per il trasferimento simulato di personale. La società ha quindi richiesto l'annullamento della vendita a causa del collegamento negoziale tra i due atti. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, sottolineando che il presupposto fondamentale, ovvero l'esistenza stessa della simulazione e del collegamento negoziale, non era mai stato provato nei gradi di merito, rendendo irrilevanti tutte le successive argomentazioni sulla nullità.
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Assegno di sede docenti estero: parità di trattamento
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 8684/2024, ha confermato il diritto di un docente supplente non residente all'estero a percepire l'assegno di sede in misura pari a quella dei docenti di ruolo. La Corte ha rigettato il ricorso del Ministero, affermando che non esistono ragioni oggettive per un trattamento economico differenziato, in linea con il principio di non discriminazione europeo. L'indennità, infatti, compensa il disagio del trasferimento, comune a entrambe le categorie di lavoratori. Un ricorso incidentale del docente per altre indennità è stato invece dichiarato inammissibile per vizi procedurali.
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Retribuzione ferie: sì alle indennità variabili
La Corte di Cassazione ha stabilito che la retribuzione ferie deve includere tutte le indennità variabili corrisposte in modo continuativo, come quelle per attività di scorta e riserva. Confermando la decisione dei giudici di merito, la Corte ha rigettato il ricorso di un'azienda di trasporti, affermando il principio derivato dal diritto europeo secondo cui la paga durante le ferie deve essere comparabile a quella ordinaria per non dissuadere il lavoratore dal godere del suo diritto al riposo.
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Prescrizione risarcimento direttiva: la Cassazione
La Corte di Cassazione ha confermato la prescrizione del diritto al risarcimento del danno per un gruppo di medici specializzandi a causa della tardiva attuazione di una direttiva comunitaria che prevedeva una loro adeguata remunerazione. L'ordinanza stabilisce che il termine di prescrizione decennale decorre dal 27 ottobre 1999, data di entrata in vigore della Legge n. 370/1999. Poiché il ricorso è stato presentato oltre tale termine, la Corte ha dichiarato i ricorsi inammissibili, consolidando un orientamento giurisprudenziale sul tema della prescrizione del risarcimento per direttive UE.
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Risarcimento del danno da occupazione senza titolo
La Corte di Cassazione ha confermato la condanna al risarcimento del danno per occupazione senza titolo di un immobile. L'ordinanza rigetta il ricorso di un occupante che contestava la valutazione delle prove, ribadendo che la quantificazione del danno può basarsi su una consulenza tecnica (C.T.U.) e che le decisioni procedurali, come la riunione delle cause, rientrano nel potere discrezionale del giudice di merito.
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Servitù di passaggio coattiva: i criteri di scelta
Un proprietario, impossibilitato a edificare su un terreno privo di accesso (fondo intercluso), ha ottenuto in tribunale la costituzione di una servitù di passaggio coattiva su un'area cortiliva di un condominio. Quest'ultimo ha impugnato la decisione fino in Cassazione, sostenendo l'esistenza di percorsi alternativi e l'inadeguatezza dell'indennità. La Suprema Corte ha rigettato il ricorso, confermando che la servitù può gravare anche su cortili se non esistono alternative praticabili. La scelta del percorso spetta al giudice di merito, che deve bilanciare le esigenze del fondo intercluso con il minor aggravio possibile per il fondo servente. L'indennità, inoltre, è stata ritenuta correttamente calcolata, non essendo stati provati ulteriori danni dal condominio.
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