La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 33288/2024, ha chiarito un punto cruciale in materia di prescrizione per danno ambientale. Il caso riguardava la richiesta di risarcimento avanzata dai proprietari di un terreno contro una società di raffinazione, ex locataria, per inquinamento. La Corte ha stabilito che il termine di prescrizione non decorre dalla data della perizia tecnica che accerta il danno, ma dal momento precedente in cui i proprietari hanno ricevuto una comunicazione ufficiale dal Comune che li informava della presenza di inquinanti e della necessità di ulteriori verifiche. Questa comunicazione è stata ritenuta sufficiente a generare una consapevolezza del pregiudizio, dando il via al decorso della prescrizione. La Suprema Corte ha inoltre confermato la validità dell'appello incidentale con cui la società aveva riproposto l'eccezione di prescrizione, precedentemente respinta in primo grado.
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