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Giurisprudenza Civile

Regolamentazione NCC: Stop a norme discriminatorie
Una società di noleggio con conducente ha contestato delle sanzioni emesse da un importante Comune italiano, basate su una regolamentazione locale che limitava l'accesso al proprio territorio acquatico (ZTL) ai soli operatori NCC con licenza rilasciata da altri comuni. La Corte di Cassazione ha confermato l'illegittimità di tale regolamentazione NCC, stabilendo che i Comuni non possono creare barriere discriminatorie basate sulla provenienza della licenza, in quanto ciò eccede le loro competenze e viola i principi di concorrenza. La Corte ha rigettato il ricorso del Comune, disapplicando la normativa locale e annullando le sanzioni.
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Indennità fine rapporto agente: no se mancano i target
Un'agenzia commerciale si è vista negare l'indennità di fine rapporto agente a causa del mancato raggiungimento degli obiettivi di vendita. La Cassazione ha confermato la decisione, stabilendo che un inadempimento grave e persistente agli obiettivi contrattuali può giustificare la risoluzione per giusta causa del contratto di agenzia, escludendo il diritto all'indennità.
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Ricorso Corte dei conti: i limiti alla Cassazione
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 13003/2024, dichiara inammissibile un ricorso Corte dei conti avverso la revoca del gratuito patrocinio. La decisione conferma che il sindacato della Suprema Corte è limitato ai soli motivi di giurisdizione, escludendo errori di merito.
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Psicologo in carcere: lavoro autonomo o subordinato?
Una psicologa che lavorava in un istituto penitenziario ha richiesto il riconoscimento del suo rapporto come lavoro subordinato. La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 13059 del 2024, ha stabilito che si tratta di lavoro autonomo. La Corte ha precisato che gli elementi quali orari concordati, obbligo di comunicazione delle assenze e coordinamento con la direzione non indicano subordinazione, ma sono necessità organizzative e di sicurezza imposte dal peculiare contesto carcerario.
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Ricorso per cassazione: i requisiti di ammissibilità
Una società che gestiva un parcheggio ha citato in giudizio un Comune per ottenere il risarcimento dei danni derivanti dalla rovina di un edificio comunale che aveva bloccato una via d'accesso. La richiesta è stata respinta sia in primo grado che in appello. La società ha quindi presentato ricorso alla Corte di Cassazione, la quale lo ha dichiarato inammissibile. La Corte ha ribadito i rigorosi requisiti di ammissibilità del ricorso per cassazione, sottolineando l'importanza del principio di autosufficienza e della corretta formulazione dei motivi, specialmente per quanto riguarda la presunta errata valutazione delle prove e la motivazione 'per relationem' della sentenza d'appello.
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Litispendenza: errore del giudice e prosecuzione
Un cittadino ha impugnato un'ordinanza del Tribunale che aveva erroneamente dichiarato la litispendenza tra la sua causa e un'altra, sebbene entrambe fossero pendenti presso lo stesso ufficio giudiziario. La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, chiarendo che in tali circostanze non si applica l'istituto della litispendenza, ma quello della riunione dei procedimenti. Di conseguenza, l'ordinanza è stata cassata e il giudizio originario deve proseguire.
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Credito di valore INAIL: rivalutazione senza appello
La Corte di Cassazione ha stabilito che il credito di valore INAIL, derivante da un'azione di regresso per infortunio sul lavoro, può essere adeguato in appello sulla base delle rivalutazioni ministeriali, anche senza che l'Istituto abbia proposto un appello incidentale. Tale richiesta viene considerata una semplice precisazione della domanda originaria, data la natura del credito stesso.
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Permesso retribuito scuola: la decisione del dirigente
Un dipendente scolastico si è visto negare un permesso retribuito per motivi familiari. La Corte di Cassazione ha confermato il diniego, stabilendo che il dirigente scolastico ha il potere di valutare la specificità e l'idoneità delle ragioni addotte dal lavoratore, bilanciando le esigenze personali con quelle del servizio. Il caso chiarisce i limiti della discrezionalità dirigenziale nella concessione del permesso retribuito scuola.
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Motivazione contraddittoria: Cassazione annulla sentenza
La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza della Corte d'Appello per motivazione contraddittoria. Il caso riguardava una richiesta di pagamento per forniture industriali, opposta dalla società committente per inadempimento. La Corte d'Appello aveva emesso una motivazione illogica riguardo al valore probatorio dei documenti di 'benestare all'emissione fatture'. Secondo la Cassazione, tale contraddizione rende la motivazione solo apparente, viziando la sentenza di nullità e richiedendo un nuovo giudizio.
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Onere della prova sgravi contributivi: chi deve provare?
Una società agricola ha presentato ricorso contro un verbale dell'Ente Previdenziale che contestava omissioni contributive e revocava parzialmente alcuni benefici. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando un principio consolidato: l'onere della prova per gli sgravi contributivi spetta sempre all'impresa che ne richiede l'applicazione. La Corte ha inoltre dichiarato inammissibili altri motivi di ricorso per vizi procedurali, come la mancata contestazione delle motivazioni della sentenza d'appello e l'introduzione di questioni non sollevate nei gradi di merito precedenti.
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Competenza territoriale contributi: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione risolve un conflitto sulla competenza territoriale contributi tra due tribunali. In caso di sanzioni per omesso versamento, stabilisce che il foro competente è quello del domicilio del creditore (l'ente previdenziale), non quello della sede dell'azienda debitrice, trattandosi di obbligazioni portabili.
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Licenziamento medico: violazione dell’esclusività
Un medico dipendente di una ASL è stato licenziato per aver violato il patto di esclusività, svolgendo attività professionale presso una struttura privata. La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 12973/2024, ha confermato la legittimità del licenziamento medico, ritenendo il ricorso del professionista inammissibile. La Corte ha stabilito che la violazione dell'obbligo di esclusività costituisce un grave inadempimento lesivo del dovere di fedeltà, tale da giustificare la sanzione espulsiva, e che la valutazione sulla proporzionalità della sanzione è di competenza dei giudici di merito.
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Licenza NCC: Stop a restrizioni comunali illegittime
La Corte di Cassazione ha stabilito che un Comune non può imporre restrizioni discriminatorie agli operatori con licenza NCC rilasciata da altri comuni, giudicando illegittima un'ordinanza del Comune di Venezia che limitava l'accesso a una zona a traffico limitato (ZTL) acquea. La Corte ha ritenuto tale provvedimento un eccesso di potere, in violazione dei principi di concorrenza. Al contempo, ha chiarito che le norme del Codice della Strada, come la pre-segnalazione degli autovelox, non si applicano per analogia alla navigazione, che è regolata da un corpus normativo speciale e autonomo.
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Interessi legali: Cassazione su rinvio pregiudiziale
La Corte di Cassazione, a Sezioni Unite, ha dichiarato inammissibile un rinvio pregiudiziale sollevato dal Tribunale di Parma. La questione verteva sull'applicabilità degli interessi legali maggiorati ai crediti di lavoro. L'inammissibilità è stata determinata da una precedente sentenza che ha già risolto la questione di fondo, stabilendo che un'indicazione generica di "interessi legali" in un titolo esecutivo si riferisce al tasso base e non a quello maggiorato per le transazioni commerciali, rendendo così il rinvio non più necessario per la definizione del giudizio.
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Simulazione vendita: quando la rinuncia è valida
Una figlia impugna la vendita di un immobile dal padre alla nipote, sostenendo una simulazione vendita. Avendo in precedenza firmato una rinuncia a contestare l'atto, il suo ricorso viene rigettato. La Cassazione conferma che il divieto di rinuncia preventiva all'azione di riduzione (art. 557 c.c.) riguarda le donazioni, non le vendite ritenute effettive. La Corte ha stabilito la validità della rinuncia e la realtà della compravendita, respingendo il ricorso.
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Danni da vibrazioni: quando la CTU è valida?
Una proprietaria di un immobile chiede il risarcimento per i danni da vibrazioni causati dal transito di treni. La società ferroviaria risponde con una domanda riconvenzionale per la demolizione di una parte dell'edificio. La Corte di Cassazione rigetta il ricorso della proprietaria, chiarendo importanti principi sulla validità della consulenza tecnica d'ufficio (CTU) e sulla tardività delle eccezioni processuali, come la prescrizione. La decisione sottolinea che la relazione di un CTU revocato è irrilevante e che le critiche di merito alla perizia non possono essere esaminate in sede di legittimità.
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Licenza NCC: Stop a restrizioni ZTL del Comune
Una società di trasporto persone con motoscafo, titolare di una licenza NCC rilasciata da un comune esterno, è stata multata per aver operato nella Zona a Traffico Limitato (ZTL) di Venezia. La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso della società, annullando le sanzioni. Ha stabilito che l'ordinanza comunale, che imponeva restrizioni diverse agli operatori a seconda del comune che aveva rilasciato la licenza NCC, è illegittima perché discriminatoria, viola la concorrenza e supera i poteri regolamentari del Comune.
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Competenza territoriale lavoratore autonomo: la guida
La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha risolto un conflitto di giurisdizione in materia di opposizione a un avviso di addebito per contributi previdenziali. È stato stabilito che per un lavoratore autonomo, la competenza territoriale spetta al tribunale del luogo di residenza del contribuente e non a quello della sede dell'ente creditore. Questa decisione rafforza un principio fondamentale a tutela del lavoratore.
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Onere della prova:inammissibilità del ricorso generico
La Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un'azienda contro un istituto di credito, confermando la decisione della Corte d'Appello. Il caso riguarda l'onere della prova del credito bancario. I ricorrenti non avevano formulato contestazioni specifiche riguardo la documentazione prodotta dalla banca, limitandosi a critiche generiche. La Corte ha ribadito che il ricorso per cassazione non può tradursi in un riesame dei fatti già valutati nei gradi di merito.
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Litispendenza tra cause: l’errore del Tribunale
La Corte di Cassazione ha annullato un'ordinanza che dichiarava erroneamente la litispendenza tra due cause pendenti davanti allo stesso tribunale. La Corte ha chiarito che in questi casi si applicano le norme sulla riunione dei procedimenti, non quelle sulla litispendenza, disponendo la prosecuzione del giudizio.
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