LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Giurisprudenza Civile

Commissione conto corrente: quando è dovuta per legge?
La Corte di Cassazione ha esaminato il caso di una commissione conto corrente richiesta da un ente postale a un'agenzia di riscossione per la gestione dei versamenti ICI. L'ordinanza chiarisce che l'obbligo di aprire un conto corrente, imposto dalla legge, non implica la gratuità del servizio. La Corte ha rigettato il ricorso principale dell'agenzia, confermando il diritto dell'ente postale a un corrispettivo, ma ha accolto in parte il ricorso incidentale dell'ente postale, rinviando alla Corte d'Appello la valutazione su un periodo specifico per cui non erano previsti obblighi di pubblicizzazione delle tariffe.
Continua »
Lavoro intermittente: no pensione in salvaguardia
La Corte di Cassazione ha stabilito che un lavoratore autorizzato alla prosecuzione volontaria dei contributi prima della riforma pensionistica del 2011 non può beneficiare della clausola di salvaguardia se, successivamente, ha stipulato un contratto di lavoro intermittente a tempo indeterminato. Secondo la Corte, questo tipo di contratto rientra tra le attività di lavoro dipendente a tempo indeterminato che precludono l'accesso al beneficio, indipendentemente dalla continuità dei versamenti contributivi.
Continua »
Allegazione dei danni: onere della prova e risarcimento
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 13127/2024, ha rigettato la richiesta di risarcimento di un proprietario immobiliare contro i vicini per la mancata esecuzione di una precedente sentenza. La Corte ha sottolineato che una generica allegazione dei danni non è sufficiente per ottenere un risarcimento. È necessario che la parte che agisce in giudizio specifichi fin dall'inizio, in modo dettagliato, la natura e l'entità dei danni subiti, non potendo integrare tali elementi per la prima volta in appello. La mancanza di una specifica allegazione dei danni impedisce la valutazione della domanda e la sua eventuale liquidazione.
Continua »
Vendita in blocco: quando salta la prelazione?
Un'ordinanza della Cassazione chiarisce i limiti del diritto di prelazione dell'inquilino. Il caso riguarda un conduttore che si è visto negare il diritto di riscatto su un immobile commerciale venduto a terzi. La Corte ha confermato che la vendita in blocco dell'intero edificio, inteso come unicum, esclude la prelazione. Inoltre, una scrittura privata che estendeva la locazione, ma priva di data certa anteriore alla vendita, è stata ritenuta inopponibile al nuovo acquirente, rendendo irrilevante l'estensione del rapporto locatizio ai fini della prelazione.
Continua »
Remunerazione medici specializzandi: la Cassazione
Un gruppo di medici specializzandi ha citato in giudizio diversi Ministeri e la Presidenza del Consiglio per ottenere il riconoscimento di una adeguata remunerazione per il periodo di specializzazione. La richiesta si fonda sull'applicazione di normative che prevedevano un incremento del compenso, attuato con ritardo. Dopo le decisioni dei tribunali di merito, che hanno sollevato questioni sulla legittimazione passiva dei singoli Ministeri, la Corte di Cassazione è chiamata a pronunciarsi sulla vicenda.
Continua »
Onere della prova: il locatore deve provare il canone
La Corte di Cassazione interviene su un caso di locazione commerciale, stabilendo che l'onere della prova sull'ammontare del canone grava sempre sul locatore. Le sole fatture, anche se non contestate stragiudizialmente dal conduttore, non sono sufficienti a dimostrare un accordo per un canone superiore a quello pattuito nel contratto. La Corte ha dichiarato il ricorso improcedibile, ma ha colto l'occasione per ribadire questo fondamentale principio in tema di prova del credito.
Continua »
Responsabilità organizzatore gara: il caso del ciclista
Un ciclista amatoriale subisce gravissime lesioni a causa di una botola metallica non a livello del manto stradale durante una competizione. La Corte di Cassazione conferma la responsabilità dell'organizzatore della gara, stabilendo che la mancata segnalazione di un'insidia del genere non rientra nel 'rischio consentito' accettato dall'atleta. La pronuncia chiarisce che l'organizzatore ha un preciso dovere di garantire la sicurezza del percorso. Viene inoltre dichiarato inammissibile per tardività il ricorso di un ente pubblico coinvolto.
Continua »
Procura speciale: quando il ricorso è inammissibile
Una società ferroviaria ricorre in Cassazione per una condanna legata a danni da lavori di alta velocità. Il ricorso, presentato tramite un procuratore con procura speciale, viene dichiarato inammissibile perché l'atto notarile che conferiva i poteri non è stato depositato in giudizio. La Corte ribadisce che la semplice menzione degli estremi dell'atto non è sufficiente per la validità della rappresentanza.
Continua »
Responsabilità processuale aggravata: quando chiederla
La Corte di Cassazione chiarisce che la domanda di risarcimento per responsabilità processuale aggravata, derivante da un pignoramento immobiliare illegittimo, deve essere proposta nello stesso giudizio di opposizione all'esecuzione. La richiesta non può essere avanzata in un separato e successivo processo, neanche per i danni maturati dopo la sentenza di primo grado. Il ricorso è stato dichiarato inammissibile, confermando il principio di concentrazione processuale.
Continua »
Borse medici specializzandi: Cassazione alle Sezioni Unite
Un gruppo di medici specializzandi ha fatto ricorso in Cassazione per ottenere il riconoscimento del diritto all'adeguamento della loro remunerazione per i periodi di specializzazione antecedenti all'anno accademico 2006-2007. La Corte di Cassazione, con ordinanza interlocutoria, ha sospeso la decisione sul caso. Il motivo è che una questione di massima di particolare importanza, relativa all'indicizzazione triennale delle borse medici specializzandi per il periodo 1994-1997, è già stata rimessa alle Sezioni Unite. La Corte ha quindi ritenuto opportuno attendere la pronuncia del suo massimo organo per garantire uniformità giurisprudenziale.
Continua »
Risarcimento pubblico impiego: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione ha confermato il diritto al risarcimento per un gruppo di lavoratori del pubblico impiego assunti con una serie di contratti di somministrazione illegittimi. Pur negando la conversione del rapporto in un contratto a tempo indeterminato, la Corte ha stabilito che l'abuso contrattuale genera un danno presunto, da liquidare con un'indennità onnicomprensiva basata sui principi validi per il settore privato. La sentenza chiarisce i criteri per il risarcimento nel pubblico impiego in caso di precariato illegittimo.
Continua »
Benefici vittime criminalità: l’onere della prova
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza 13074/2024, ha dichiarato inammissibile il ricorso di una cittadina per i benefici per superstiti di vittime di criminalità organizzata. La Corte ha ribadito che spetta al richiedente l'onere della prova circa la propria estraneità ad ambienti criminali e che il ricorso deve confrontarsi specificamente con la ratio decidendi della sentenza impugnata, pena l'inammissibilità.
Continua »
Lite temeraria: no risarcimento se spese compensate
Una società ottiene un decreto ingiuntivo per due fatture, una pagata dopo l'emissione e l'altra non ancora esigibile. In primo grado, il creditore viene condannato per lite temeraria. La Cassazione, confermando la decisione d'appello, stabilisce un principio fondamentale: se il giudice compensa le spese legali per soccombenza reciproca, non può esserci condanna per lite temeraria ai sensi dell'art. 96 c.p.c., poiché la compensazione stessa è un indice dell'assenza di temerarietà.
Continua »
Diffamazione a mezzo stampa: articolo oscuro, no reato
Un alto dirigente pubblico ha citato in giudizio un gruppo editoriale per diffamazione a mezzo stampa, sostenendo che un articolo insinuasse uno scambio di favori illeciti. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, confermando la decisione d'appello secondo cui l'articolo era troppo oscuro, criptico e illogico per avere una reale capacità lesiva della reputazione, annullando così l'accusa di diffamazione.
Continua »
Prescrizione diffamazione: la Cassazione chiarisce
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 13052/2024, ha rigettato il ricorso di un avvocato condannato per diffamazione ai danni di un magistrato. Il caso verteva su accuse di frequentazioni con malavitosi. La Suprema Corte ha chiarito un punto cruciale sulla prescrizione diffamazione: quando il fatto illecito è anche reato, il termine di prescrizione per l'azione civile di risarcimento non decorre dalla data del fatto, ma dalla data in cui la sentenza penale di assoluzione (che non preclude l'azione civile) è diventata irrevocabile.
Continua »
Licenziamento in amministrazione giudiziaria: la guida
Una società in amministrazione giudiziaria licenzia un dirigente per soppressione del posto di lavoro. La Corte di Cassazione conferma l'illegittimità del licenziamento, in quanto l'azienda aveva assunto nuovo personale con le stesse mansioni. La sentenza chiarisce inoltre che la competenza a giudicare su questi casi spetta al giudice del lavoro e non al giudice penale.
Continua »
Riclassificazione INPS: quando non è retroattiva
La Corte di Cassazione ha stabilito che la riclassificazione INPS di un'azienda da un settore a un altro non ha effetto retroattivo. La decisione protegge la posizione previdenziale di una lavoratrice, confermando che i diritti maturati prima della variazione restano validi, a meno che l'inquadramento iniziale non fosse basato su dichiarazioni false del datore di lavoro. Il ricorso dell'INPS è stato respinto.
Continua »
Dies a quo e prescrizione: rimborso premi indebiti
La Cassazione ha stabilito che il 'dies a quo', ovvero il termine iniziale per la prescrizione del diritto al rimborso di premi previdenziali versati in eccesso a causa di un errato inquadramento, decorre da ogni singolo pagamento e non dal successivo atto di riclassificazione dell'ente. La richiesta di rimborso è stata quindi respinta per intervenuta prescrizione.
Continua »
Cumulo retribuzione pensione: i limiti del decreto
Un ex dipendente pubblico ha lavorato part-time dopo il pensionamento, chiedendo il ricalcolo della pensione. La Cassazione ha negato tale possibilità, stabilendo che in caso di cumulo retribuzione pensione, i contributi successivi danno diritto solo a un supplemento e non a una riliquidazione totale. La Corte ha disapplicato un decreto ministeriale che prevedeva diversamente, poiché eccedeva la sua delega legislativa e contrastava con la legge.
Continua »
NCC Venezia: Cassazione annulla sanzioni discriminatorie
Una società di noleggio con conducente (NCC) è stata multata dal Comune di Venezia per aver operato nel centro storico con un'autorizzazione rilasciata da un altro Comune. La Corte di Cassazione ha annullato le sanzioni, giudicando l'ordinanza comunale illegittima e discriminatoria. La Corte ha stabilito che limitare l'accesso agli operatori NCC a Venezia in base alla provenienza della licenza viola i principi di concorrenza e costituisce un eccesso di potere, disapplicando la norma locale.
Continua »