LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Giurisprudenza Civile

Finanziamento enti pubblici: limiti per società multiutility
La Cassazione chiarisce i limiti del finanziamento a enti pubblici, stabilendo che le società di capitali multiutility non sono soggette al divieto di indebitamento per spese correnti previsto per gli enti territoriali. La Corte ha cassato la decisione che dichiarava nullo un contratto di finanziamento, affermando che tali società godono di autonomia negoziale secondo il codice civile, anche se partecipate da enti pubblici.
Continua »
Giudicato implicito interno: la Cassazione alle Sezioni Unite
Una società immobiliare chiede un risarcimento per lite temeraria. La Corte d'Appello dichiara la domanda inammissibile. In Cassazione, sorge un contrasto giurisprudenziale sul concetto di giudicato implicito interno: può il giudice d'appello rilevare d'ufficio l'inammissibilità se il primo giudice ha deciso nel merito senza pronunciarsi sul punto? La questione è rimessa alle Sezioni Unite per risolvere il conflitto e stabilire i poteri del giudice del gravame.
Continua »
Competenza acque pubbliche: rinvio alle Sezioni Unite
Una società agricola ha citato in giudizio un consorzio di bonifica per i danni subiti a causa di un'interruzione nella fornitura d'acqua. Il tribunale di primo grado si è dichiarato incompetente, indicando il Tribunale regionale delle acque pubbliche come foro corretto. La Corte di Cassazione, investita della questione sulla competenza acque pubbliche, ha riscontrato un contrasto giurisprudenziale sul tema e ha disposto il rinvio della decisione, in attesa di un pronunciamento chiarificatore da parte delle Sezioni Unite.
Continua »
Notifica appello: l’errore del giudice non danneggia
Una società di costruzioni si era vista dichiarare inammissibile l'appello dalla Corte territoriale, nonostante avesse rinnovato la notifica appello entro il nuovo termine concesso dallo stesso giudice a seguito del fallimento del primo tentativo. La Corte di Cassazione ha annullato tale decisione, stabilendo che il giudice non può penalizzare la parte che si conforma a un suo ordine, in virtù del principio del legittimo affidamento e del giusto processo. Se l'ordine di rinnovazione è errato, il giudice deve revocarlo e concedere un nuovo termine, non dichiarare l'atto inammissibile.
Continua »
Adeguamento triennale: Cassazione attende le Sezioni Unite
La Corte di Cassazione ha sospeso la decisione su un ricorso riguardante il diritto all'adeguamento triennale per alcuni dipendenti pubblici. La causa è stata rinviata in attesa di una pronuncia delle Sezioni Unite sulla medesima questione, già sollevata in un altro procedimento, per garantire uniformità interpretativa.
Continua »
Lavoro straordinario: il diritto alla retribuzione
Un operatore sanitario ha richiesto il pagamento di ore di lavoro extra svolte per un progetto estivo. La Corte di Cassazione ha stabilito che, anche in assenza dei requisiti formali per le "prestazioni aggiuntive", il lavoro svolto oltre l'orario standard con il consenso del datore di lavoro deve essere retribuito come lavoro straordinario, in applicazione dell'art. 2126 c.c. che tutela la prestazione lavorativa effettivamente resa.
Continua »
Remunerazione medici specializzandi: Sezioni Unite
Un gruppo di medici specializzandi ha fatto ricorso in Cassazione per ottenere una remunerazione adeguata per il loro periodo di specializzazione, includendo l'indicizzazione e l'adeguamento periodico delle borse di studio. La Corte di Cassazione, con un'ordinanza interlocutoria, ha sospeso la decisione sul caso. La motivazione del rinvio è la necessità di attendere una pronuncia delle Sezioni Unite su una questione giuridica identica e di massima importanza, relativa proprio alla corretta remunerazione dei medici specializzandi in un determinato periodo storico.
Continua »
Compenso medici specializzandi: la Cassazione attende
Un gruppo di medici specialisti ha citato in giudizio lo Stato per ottenere un adeguato compenso per gli anni di specializzazione antecedenti il 2007. Dopo aver perso nei primi due gradi di giudizio, hanno presentato ricorso alla Corte di Cassazione. Con un'ordinanza interlocutoria, la Corte ha deciso di sospendere la decisione sul compenso medici specializzandi, in attesa di una pronuncia delle Sezioni Unite su una questione giuridica fondamentale e connessa.
Continua »
Adeguamento triennale: Cassazione rinvia alle SS.UU.
La Corte di Cassazione, con ordinanza interlocutoria, ha disposto il rinvio di una causa relativa alla richiesta di un adeguamento triennale di un emolumento. La decisione è stata sospesa in attesa della pronuncia delle Sezioni Unite, chiamate a risolvere la medesima questione giuridica in un altro procedimento, garantendo così uniformità di giudizio.
Continua »
Onere della prova inadempimento: la Cassazione decide
Una società investitrice chiede la risoluzione di un contratto preliminare per inadempimento di un'azienda agricola. La Corte d'Appello rigetta la domanda, invertendo l'onere della prova. La Cassazione cassa la sentenza, riaffermando che in tema di onere della prova inadempimento spetta al debitore dimostrare di aver adempiuto e non al creditore provare il contrario.
Continua »
Adeguamento triennale: Cassazione rinvia il caso
Un gruppo di professionisti ha fatto ricorso alla Corte di Cassazione dopo che la loro richiesta di adeguamento triennale della remunerazione era stata respinta in appello. La Cassazione, con ordinanza interlocutoria, ha rilevato che la stessa questione è già stata rimessa alle Sezioni Unite. Di conseguenza, ha sospeso il giudizio, rinviando la causa in attesa della decisione delle Sezioni Unite per garantire uniformità giurisprudenziale.
Continua »
Compenso lavoro straordinario: la guida completa
Un infermiere ha svolto ore di lavoro extra per un servizio di "dialisi estiva". L'Azienda Sanitaria si è rifiutata di pagare, adducendo la mancanza delle autorizzazioni formali per le "prestazioni aggiuntive". La Corte di Cassazione ha stabilito che, anche in assenza di tali formalità, il lavoro svolto con il consenso, anche implicito, del datore di lavoro deve essere retribuito. La Corte ha quindi riconosciuto il diritto al compenso lavoro straordinario, riaffermando il principio costituzionale della giusta retribuzione.
Continua »
Interesse ad agire: impugnazione estratto di ruolo
Un contribuente impugna una cartella di pagamento scoperta tramite estratto di ruolo. La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 17906/2024, dichiara l'azione inammissibile per carenza di interesse ad agire. Viene stabilito che non basta la mera conoscenza del debito, ma è necessario dimostrare un pregiudizio concreto e attuale per poter agire in giudizio, in linea con la nuova normativa e la giurisprudenza delle Sezioni Unite.
Continua »
Responsabilità precontrattuale: promessa condizionata
Un'ordinanza della Cassazione chiarisce i limiti della responsabilità precontrattuale. Un ente pubblico aveva subordinato il pagamento di una somma alla ricezione di fondi da un'altra amministrazione. Poiché i fondi non sono mai arrivati, la Cassazione ha escluso la responsabilità, affermando che una promessa esplicitamente condizionata a un evento incerto non può generare un legittimo affidamento nella controparte.
Continua »
Appello incidentale condizionato: quando è d’obbligo?
Una società costruttrice, dopo aver citato in giudizio una società appaltante per il pagamento di riserve su un contratto d'appalto, ha perso la sua causa in appello per non aver proposto un appello incidentale condizionato. Nonostante avesse vinto in primo grado contro un terzo chiamato in causa (un ente universitario), era risultata soccombente nei confronti della controparte originaria. La Corte di Cassazione ha confermato che, in tale situazione, la mancata proposizione di un appello incidentale ha reso definitiva la sentenza di rigetto della sua domanda principale, evidenziando un punto cruciale della procedura civile.
Continua »
Interesse ad impugnare: quando il ricorso è inammissibile
Una società immobiliare e i suoi garanti, dopo aver perso in primo grado e in appello una causa relativa a un contratto di leasing, hanno presentato ricorso in Cassazione. Tra i motivi, lamentavano la mancata partecipazione al giudizio di una terza società. La Suprema Corte ha dichiarato tutti i motivi inammissibili, sottolineando la mancanza di un concreto interesse ad impugnare sul punto, dato che erano stati i ricorrenti stessi a non citare la terza parte, configurando tale comportamento come un abuso del processo.
Continua »
Legittimazione passiva Poste: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione chiarisce la questione della legittimazione passiva Poste nel contesto delle notifiche di atti giudiziari. In un caso riguardante la richiesta di pagamento per il ritiro di avvisi di ricevimento, la Corte ha stabilito che l'agente postale agisce come mero ausiliario dell'ufficiale giudiziario. Pertanto, il rapporto obbligatorio intercorre unicamente tra chi richiede la notifica e l'ufficiale giudiziario, escludendo una responsabilità diretta e la legittimazione passiva del servizio postale nei confronti del richiedente.
Continua »
Legittimazione passiva: chi paga il debito d’impresa?
La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un'imprenditrice condannata a pagare per lavori agricoli. Nonostante sostenesse di aver agito per conto della sua società, la Corte ha confermato la sua responsabilità personale. La decisione si fonda su prove decisive, come una fattura emessa con la partita IVA personale dell'imprenditrice e non quella societaria, evidenziando un classico caso di difetto di legittimazione passiva mal contestato. L'ordinanza ribadisce che la valutazione delle prove è di competenza dei giudici di merito e non può essere ridiscussa in sede di legittimità.
Continua »
Reclamo Endofallimentare: Unica Via Contro il Decreto
La Corte di Cassazione ha stabilito che l'unico rimedio per impugnare un decreto di liquidazione compensi emesso dal Giudice delegato in ambito fallimentare è il reclamo endofallimentare, ai sensi dell'art. 26 della Legge Fallimentare. Questa regola prevale anche quando le spese sono a carico dello Stato. L'errore nella scelta del rito processuale non è considerato scusabile ai fini della rimessione in termini.
Continua »
Sanzioni agenzie pratiche auto: obblighi e doveri
La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso del titolare di un'agenzia di pratiche automobilistiche, confermando le sanzioni per la mancata trascrizione di un passaggio di proprietà e il mancato aggiornamento della carta di circolazione. La sentenza sottolinea che il ritiro del vecchio documento è un obbligo di legge per l'agenzia, non una facoltà discrezionale. Viene inoltre ribadito che l'onere di provare la buona fede per evitare le sanzioni per agenzie pratiche auto spetta al professionista sanzionato.
Continua »