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Giurisprudenza Civile

Inammissibilità domanda tardiva: la Cassazione decide
Un promissario acquirente ha presentato una domanda tardiva di ammissione al passivo del fallimento di una società edile per la restituzione di una caparra. La domanda è stata respinta perché il ritardo non era giustificato da cause non imputabili. La Cassazione ha confermato la decisione, sottolineando l'assenza di data certa del contratto preliminare e respingendo l'argomento del giudicato esterno. L'inammissibilità della domanda tardiva è stata quindi confermata.
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Ferie non godute docenti: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione ha stabilito che i docenti a tempo determinato hanno diritto al pagamento delle ferie non godute al termine del contratto, a meno che l'amministrazione scolastica non dimostri di averli formalmente invitati a goderne, avvisandoli della possibile perdita. Ribaltando la decisione della Corte d'Appello, la Suprema Corte ha affermato che il divieto di monetizzazione non è automatico e va interpretato alla luce del diritto europeo, che tutela il diritto irrinunciabile alle ferie. L'onere di provare di aver messo il lavoratore in condizione di fruire delle ferie spetta al datore di lavoro.
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Ricorso inammissibile: Cassazione e doppia conforme
Due proprietari appellano in Cassazione dopo essere stati condannati per violazione delle distanze edilizie. La Suprema Corte dichiara il ricorso inammissibile. La decisione si basa sulla regola della "doppia conforme", poiché la sentenza d'appello aveva confermato il giudizio di primo grado sugli stessi presupposti. Inoltre, gli argomenti degli appellanti sono stati considerati una mera critica alla valutazione dei fatti dei giudici di merito, un'attività preclusa in sede di legittimità.
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Decadenza ricalcolo pensione: la Cassazione decide
Un pensionato ha richiesto il ricalcolo della propria pensione. La Corte di Cassazione, riformando le decisioni dei giudici di merito, ha stabilito che la decadenza triennale introdotta nel 2011 si applica anche alle pensioni liquidate prima di tale data. Tuttavia, il termine di decadenza per il ricalcolo pensione decorre non retroattivamente, ma dalla data di entrata in vigore della nuova legge, limitando il diritto solo ai ratei arretrati maturati oltre il triennio precedente la domanda giudiziale.
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Ricostruzione carriera ex lettori: sì al divisore 500
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 13488/2024, ha stabilito un principio fondamentale per la ricostruzione carriera ex lettori di lingua straniera. La Corte ha cassato la decisione di merito che aveva avallato un calcolo retributivo basato su un divisore orario di 750 ore, derivato da una normativa successiva e non pertinente (L. 240/2010). È stato invece affermato che il corretto parametro, ai sensi della L. 63/2004, è il divisore di 500 ore, che rappresenta l'impegno orario annuo pieno per tale categoria, da rapportare alla retribuzione del ricercatore confermato a tempo definito. La sentenza ha inoltre ribadito che il diritto alla ricostruzione della carriera non è precluso da precedenti giudicati formatisi su diverse basi normative.
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Risarcimento contratti a termine: no se non si supera il limite
La Corte di Cassazione ha negato il risarcimento per contratti a termine a una dirigente medico del settore pubblico. La decisione si fonda sulla constatazione che la durata complessiva dei contratti non aveva superato il limite legale di 36 mesi, requisito fondamentale per poter configurare un'abusiva reiterazione e, di conseguenza, il diritto al risarcimento. Il ricorso della lavoratrice, assunta a tempo indeterminato in base a una legge poi dichiarata incostituzionale e successivamente licenziata, è stato respinto anche per vizi procedurali, confermando la decisione della Corte d'Appello.
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Preavviso licenziamento comporto: obbligo per l’azienda
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 13491/2024, ha stabilito che la mancata comunicazione da parte del datore di lavoro dell'imminente superamento del periodo di comporto, se prevista dal CCNL, rende il licenziamento illegittimo. Questo obbligo di preavviso licenziamento comporto è un elemento essenziale per il corretto esercizio del potere di recesso e la sua violazione comporta la reintegrazione del lavoratore nel posto di lavoro.
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Interpretazione contratto: Cassazione e limiti del ricorso
Un proprietario impugna una sentenza d'appello che, basandosi sull'interpretazione di un contratto di divisione, aveva riconosciuto una comproprietà del terreno e il diritto della vicina a mantenere una fossa biologica. La Corte di Cassazione dichiara il ricorso inammissibile, ribadendo che l'interpretazione del contratto e la valutazione delle prove sono di competenza esclusiva del giudice di merito, a meno che la motivazione non sia palesemente illogica o inesistente. Viene inoltre confermato che il danno deve essere sempre provato e non può considerarsi implicito nell'illecito.
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Usucapione bene pubblico: la Cassazione fa il punto
Una cittadina ricorre in Cassazione per ottenere il riconoscimento dell'usucapione di un immobile, costruito abusivamente dai genitori e poi acquisito dal Comune. La Corte Suprema, riconoscendo l'elevata importanza della questione sull'usucapione di un bene pubblico non effettivamente destinato a un servizio pubblico, non decide nel merito ma rinvia la causa a pubblica udienza per una trattazione approfondita. Il caso solleva interrogativi fondamentali sulla natura del patrimonio indisponibile dello Stato e sui limiti dell'acquisto per usucapione.
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Patrocinio ente riscossione: quando è invalido
La Corte di Cassazione dichiara inammissibile un ricorso presentato dall'ente di riscossione a causa di un vizio nella rappresentanza legale. Il conferimento del mandato a un avvocato privato, anziché all'Avvocatura Generale dello Stato, in assenza delle deroghe previste da un apposito protocollo, rende invalida la procura. La decisione sottolinea l'importanza del corretto patrocinio dell'ente riscossione per la validità degli atti processuali, senza entrare nel merito della questione originaria sulla prescrizione dei crediti.
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Finanziamento socio: quando va restituito?
Un ex socio ha chiesto la restituzione di una somma versata a titolo di finanziamento socio. La società si opponeva, sostenendo fosse un versamento in conto capitale. La Corte di Cassazione ha confermato la condanna alla restituzione, chiarendo che la natura di finanziamento era provata da verbali, causali di bonifico e bilanci. La società non ha inoltre dimostrato i presupposti per la postergazione del credito.
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Compenso amministratore: la prova del credito in giudizio
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 13480/2024, ha respinto il ricorso di un amministratore unico che richiedeva il pagamento del proprio compenso. La Corte ha stabilito che una copia non certificata della delibera assembleare che fissa il compenso amministratore non costituisce prova sufficiente del credito, confermando che l'onere di fornire una prova formale e adeguata ricade interamente sull'amministratore stesso.
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Decadenza ricalcolo pensione: la Cassazione decide
Un pensionato ha richiesto il ricalcolo della propria pensione. L'ente previdenziale ha eccepito la decadenza del diritto. La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 13441/2024, ha stabilito un principio fondamentale sulla decadenza per il ricalcolo pensione: il termine triennale, introdotto nel 2011, si applica anche alle pensioni liquidate prima di tale data. Tuttavia, il termine inizia a decorrere non retroattivamente, ma dalla data di entrata in vigore della nuova legge. La Corte ha chiarito che la decadenza non annulla il diritto al ricalcolo, ma limita solo il recupero degli arretrati ai tre anni precedenti la domanda giudiziale. La causa è stata rinviata alla Corte d'Appello per una nuova valutazione.
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Difesa agente riscossione: quando l’appello è nullo
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso dell'Agente della Riscossione a causa di un vizio nella rappresentanza legale. La nomina di un avvocato del libero foro, invece dell'Avvocatura dello Stato, ha violato le norme sulla difesa agente riscossione, rendendo nullo l'atto. La sentenza conferma che il patrocinio dell'ente è convenzionalmente affidato all'Avvocatura di Stato, salvo eccezioni specifiche che in questo caso non sussistevano. È stato inoltre respinto il ricorso incidentale del contribuente sulla compensazione delle spese legali.
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Servitù di passaggio: quando il ricorso è inammissibile
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un proprietario contro la costituzione di una servitù di passaggio sul suo fondo. La decisione si fonda sul principio della 'doppia conforme', che impedisce il riesame dei fatti quando due sentenze di merito sono concordi, e ribadisce che la Cassazione non può rivalutare le prove già esaminate dai giudici di primo e secondo grado.
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Decadenza pensione: si applica ai diritti precedenti?
La Corte di Cassazione stabilisce che la decadenza pensione, introdotta da una nuova normativa, si applica anche ai trattamenti pensionistici maturati prima della sua entrata in vigore. Tuttavia, il termine di decadenza inizia a decorrere dalla data di vigenza della nuova legge, non retroattivamente. La Corte ha accolto il ricorso dell'ente previdenziale, cassando la sentenza d'appello e chiarendo che il nuovo termine si applica alle situazioni preesistenti, limitando però la recuperabilità dei ratei a quelli maturati nel triennio antecedente la domanda giudiziale.
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Ricorso inammissibile: l’onere di specificità
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un avvocato contro il rigetto di una domanda tardiva di ammissione al passivo fallimentare. La decisione si fonda sulla violazione dell'onere di specificità dei motivi: il ricorso è risultato generico, privo dei necessari riferimenti normativi e non autosufficiente. La Corte ha ribadito che un ricorso inammissibile non consente l'esame del merito della questione, sottolineando l'importanza di una redazione tecnica e precisa degli atti di impugnazione.
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Omesso esame di fatto: Cassazione chiarisce i limiti
Un ex dipendente ha impugnato in Cassazione la decisione della Corte d'Appello relativa alla quantificazione di un suo credito di lavoro. Il ricorso, fondato principalmente sul vizio di omesso esame di fatto decisivo, è stato dichiarato inammissibile. La Suprema Corte ha ribadito che tale motivo di ricorso non può essere utilizzato per sollecitare una nuova valutazione delle prove o per criticare l'interpretazione del giudice di merito, ma deve riguardare un fatto storico specifico e decisivo completamente ignorato nel giudizio precedente.
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Decadenza ricalcolo pensione: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 13451/2024, ha stabilito che il termine di decadenza triennale per le azioni di ricalcolo pensione, introdotto nel 2011, si applica anche alle pensioni con decorrenza anteriore a tale data. Tuttavia, il termine non decorre retroattivamente, ma inizia a partire dalla data di entrata in vigore della nuova legge. La Corte ha accolto il ricorso dell'ente previdenziale, cassando la precedente decisione della Corte d'Appello e rinviando la causa per un nuovo esame alla luce di questo principio sulla decadenza per il ricalcolo pensione.
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Vizi occulti immobile vetusto: la Cassazione decide
Una società immobiliare ha citato in giudizio i venditori di un vecchio edificio per presunti difetti nascosti. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, stabilendo che nel caso di vizi occulti immobile vetusto, i difetti legati all'età non sono considerati "occulti" se l'acquirente è un professionista del settore che avrebbe dovuto prevederli. La richiesta di risarcimento danni della società è stata respinta.
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