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Giurisprudenza Civile

Responsabilità soci dopo cancellazione: parola alla S.U.
L'Agenzia delle Entrate ha contestato a soci e amministratori di fatto la responsabilità per i debiti fiscali di una società cancellata dal registro imprese. I giudici di merito hanno respinto la pretesa, negando l'applicazione retroattiva di norme specifiche. La Corte di Cassazione, con ordinanza interlocutoria, ha sospeso il giudizio e rinviato la questione sulla responsabilità soci alle Sezioni Unite per ottenere un principio di diritto definitivo.
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Indennità di preavviso agenti: la guida completa
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 12860/2024, ha affrontato il caso di un'agente di commercio licenziata per un presunto storno di clienti. La Corte ha confermato la decisione dei giudici di merito sull'insussistenza della giusta causa, ma ha accolto il ricorso dell'agente riguardo al calcolo dell'indennità di preavviso. È stato stabilito che tale indennità deve essere calcolata su una base diversa rispetto a quella di fine rapporto (ex art. 1751 c.c.), correggendo così un errore della Corte d'Appello e rinviando per la corretta quantificazione.
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Assunzione art. 110 TUEL: No al limite dei 36 mesi
Un funzionario assunto da un Comune con contratti a termine per alta specializzazione ha chiesto la conversione del rapporto in tempo indeterminato, lamentando il superamento del limite di 36 mesi. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, stabilendo che per l'assunzione art. 110 TUEL, comma 2, si applica una disciplina speciale che lega la durata del contratto al mandato del Sindaco, derogando così alla normativa generale sul pubblico impiego e prevenendo l'abuso.
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Pensione lavoratori spettacolo: il calcolo corretto
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 12864/2024, ha stabilito un importante principio sul calcolo della pensione lavoratori spettacolo. La Corte ha chiarito che le norme sui gruppi contributivi introdotte nel 1997 non sono retroattive. Pertanto, per determinare il gruppo di appartenenza prevalente ai fini del calcolo della pensione, si deve considerare solo l'anzianità contributiva maturata dopo l'entrata in vigore della riforma, senza applicare retroattivamente le nuove categorie ai periodi precedenti.
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Ricorso inammissibile: la Cassazione e la doppia conforme
L'appello di una società immobiliare contro una società fornitrice è stato dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione. La Corte ha applicato la regola della "doppia conforme", sottolineando che il ricorso mancava di specificità e non dimostrava ragioni di fatto diverse tra le due sentenze di merito. Il caso riguardava una controversia sul pagamento di una fornitura, in cui un presunto accordo transattivo non era stato provato per iscritto. La decisione ribadisce i rigorosi requisiti procedurali per evitare un ricorso inammissibile.
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Onere della prova agente: come dimostrare il diritto
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 12865/2024, ha rigettato il ricorso di una società agente, confermando un principio fondamentale: l'onere della prova per il diritto alle provvigioni spetta all'agente stesso. Quest'ultimo deve dimostrare di aver promosso affari andati a buon fine. Nel caso specifico, la richiesta di provvigioni per un anno è stata ritenuta inammissibile per via di un precedente giudicato, mentre per gli altri anni la prova fornita è stata giudicata insufficiente, una valutazione di merito non sindacabile in sede di legittimità.
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Simulazione vendita: la procura pubblica prevale
Un proprietario impugna la vendita del suo immobile, effettuata dal suo inquilino tramite procura, sostenendo una simulazione vendita per frodarlo. La Cassazione respinge il ricorso, affermando la prevalenza della procura notarile sulla scrittura privata non registrata per tutelare la buona fede del terzo acquirente, escludendo sia la simulazione che il conflitto di interessi.
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Permesso ZTL scaduto: ricorso respinto in Cassazione
Un conducente, titolare di licenza di noleggio con conducente, ha impugnato dieci multe per accesso in Zona a Traffico Limitato (ZTL). La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, stabilendo che il fattore decisivo e assorbente è la scadenza del permesso. La Corte ha chiarito che un permesso ZTL scaduto rende l'accesso illegittimo, indipendentemente da altre licenze possedute o da altre questioni legali sollevate. Viene inoltre affermato che il giudice d'appello può basare la sua decisione su una ricostruzione autonoma dei fatti, purché rimanga nell'ambito della domanda originale.
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Sgravi contributivi: quando spetta il beneficio?
Un'azienda ha assunto un lavoratore da una lista di mobilità, trasformando il contratto da tempo determinato a indeterminato prima della sua scadenza. L'INPS ha negato gli sgravi contributivi, sostenendo una discontinuità. La Corte di Cassazione ha confermato il diritto dell'azienda a beneficiare degli sgravi contributivi, chiarendo che la firma del nuovo contratto prima della scadenza del precedente assicura la continuità del rapporto, anche se gli effetti giuridici decorrono dal giorno successivo. La Corte ha anche accolto il ricorso dell'azienda sulla compensazione delle spese legali, ritenendo che la questione non fosse di "assoluta novità".
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Ricusazione giudice: quando non annulla la sentenza
Un appello viene dichiarato estinto per tardiva riassunzione dopo un'istanza di ricusazione giudice. La parte che aveva proposto la ricusazione ricorre in Cassazione lamentando vizi procedurali nella gestione della sua stessa istanza. La Corte Suprema rigetta il ricorso, affermando il principio per cui una parte non può trarre vantaggio dai propri errori procedurali per invalidare un procedimento.
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Collaboratori fissi: quando scatta l’obbligo INPGI?
Una società editoriale ricorre in Cassazione contro la condanna al pagamento di contributi per tre giornalisti, ritenuti collaboratori fissi e non autonomi. La Corte Suprema dichiara il ricorso inammissibile a causa della "doppia conforme", ovvero la piena coincidenza tra la sentenza di primo grado e quella d'appello, ribadendo che non è possibile un nuovo esame dei fatti in sede di legittimità.
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Riconoscimento vizi cosa venduta: la Cassazione decide
Una società acquirente ottiene la risoluzione del contratto e la restituzione del prezzo per un macchinario difettoso. La Cassazione conferma la decisione, sottolineando che il riconoscimento vizi cosa venduta da parte del venditore rende superflua la denuncia nei termini di legge.
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Pensione di anzianità: requisiti al momento domanda
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 12822/2024, ha stabilito un principio fondamentale per la pensione di anzianità. Un lavoratore si era visto negare la pensione perché, al momento della domanda, non aveva raggiunto il requisito contributivo, maturato solo in un secondo momento. La Corte d'Appello aveva dato ragione al lavoratore, ma la Cassazione ha ribaltato la decisione. Ha chiarito che, a differenza delle pensioni di invalidità, per la pensione di anzianità tutti i requisiti devono essere perfezionati alla data esatta in cui si presenta la domanda amministrativa. Se i requisiti maturano dopo, è necessario presentare una nuova istanza.
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Onere della prova: no 2932 se il mutuo è incerto
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 12848/2024, ha rigettato il ricorso di una promissaria acquirente che richiedeva il trasferimento coattivo di un immobile. La decisione si fonda sulla mancata assoluzione dell'onere della prova da parte della ricorrente, la quale non ha fornito in giudizio gli elementi necessari a definire con certezza le modalità di pagamento del prezzo, in particolare i dettagli del mutuo ipotecario da accollarsi. L'incertezza su tali elementi impedisce al giudice di emettere la sentenza costitutiva ex art. 2932 c.c.
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Domanda nuova in appello: Cassazione annulla sentenza
Un'impresa acquista un distributore automatico difettoso tramite leasing. Dopo una condanna in appello, la Corte di Cassazione annulla la decisione perché la richiesta di risarcimento danni era stata modificata, configurando una 'domanda nuova in appello'. Il caso è stato rinviato alla Corte d'Appello per una nuova valutazione, stabilendo il principio che non si possono chiedere in appello danni diversi da quelli richiesti in primo grado.
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Clausola Ex Works: la Cassazione fa chiarezza
Una società italiana produttrice di caschi e una società acquirente olandese erano in disaccordo sulla giurisdizione competente a decidere una controversia commerciale. La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 12854/2024, ha stabilito che la clausola Ex Works, inserita sistematicamente nei documenti contrattuali, è di per sé sufficiente a individuare il luogo di consegna della merce e, di conseguenza, a radicare la giurisdizione del giudice italiano. La Corte ha cassato la decisione d'appello che richiedeva un'ulteriore pattuizione specifica, affermando che gli Incoterms, salvo prova contraria, definiscono il luogo della prestazione a tutti gli effetti, inclusi quelli processuali.
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Rendita vitalizia: prova del rapporto di lavoro
Un lavoratore si è visto negare la costituzione di una rendita vitalizia per contributi omessi perché, secondo i giudici di merito, non aveva provato l'effettivo svolgimento del lavoro. La Corte di Cassazione ha ribaltato la decisione, stabilendo che la prova documentale dell'esistenza e della durata del rapporto di lavoro è sufficiente. L'obbligo contributivo, infatti, è legato al vincolo giuridico del rapporto, non alla prestazione materiale.
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Rinuncia al ricorso: estinzione e spese legali
Una società appaltante, dopo aver perso in appello in una causa relativa a un contratto di subappalto, ha presentato ricorso in Cassazione. Successivamente, ha effettuato una rinuncia al ricorso. La Corte Suprema ha dichiarato l'estinzione del giudizio, condannando la parte rinunciante al pagamento delle spese legali a favore della controparte, anche in assenza di un'accettazione formale della rinuncia.
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Estinzione del giudizio: la guida alla rinuncia
La Corte di Cassazione ha dichiarato l'estinzione del giudizio in un caso in cui le parti, un privato cittadino e un istituto di credito, hanno depositato un atto congiunto di rinuncia al ricorso e relativa accettazione. La Corte ha chiarito che, in caso di estinzione per rinuncia, non si applica il raddoppio del contributo unificato, poiché tale misura sanzionatoria è prevista solo per il rigetto, l'inammissibilità o l'improcedibilità dell'impugnazione.
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Denuncia dei vizi: quando decorre il termine?
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 12814/2024, ha rigettato il ricorso di due committenti riguardo i vizi di un impianto idraulico. La Corte ha stabilito che il termine per la denuncia dei vizi decorre dal momento in cui i committenti acquisiscono una sufficiente consapevolezza del difetto, non essendo necessario attendere l'esito di perizie tecniche. Nel caso di specie, i committenti erano a conoscenza dei problemi già dal 2006, ma hanno sporto denuncia solo nel 2010, risultando quindi tardivi e perdendo il diritto alla garanzia.
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