LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Giurisprudenza Civile

Indennità di disoccupazione: stop con i requisiti pensione
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 11965/2024, ha stabilito che il diritto all'indennità di disoccupazione cessa nel momento in cui il lavoratore matura i requisiti per la pensione di vecchiaia o anticipata, a prescindere dalla presentazione della domanda. Di conseguenza, le somme percepite dopo tale data costituiscono un indebito e devono essere restituite all'ente previdenziale. La sentenza chiarisce che la scelta di posticipare la richiesta di pensionamento non consente di prolungare il godimento del sussidio di disoccupazione, poiché le due prestazioni sono incompatibili.
Continua »
Inadempimento contrattuale: quando restituire l’acconto
Una società fornitrice, dopo aver ricevuto un cospicuo acconto per una partita di occhiali da produrre all'estero, non ha mai consegnato la merce. La società acquirente ha agito in giudizio per ottenere la risoluzione del contratto e la restituzione della somma. La Corte di Cassazione, confermando la decisione d'appello, ha rigettato il ricorso della fornitrice, chiarendo i principi sull'inadempimento contrattuale e l'inammissibilità dei motivi di ricorso quando non viene contestata una specifica 'ratio decidendi' della sentenza impugnata.
Continua »
Inquadramento contributivo: la Cassazione sulla rettifica
Una società ha contestato una richiesta di pagamento di contributi derivante da una rettifica retroattiva del suo inquadramento contributivo da parte di un ente previdenziale. La Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso dell'azienda, ha affermato il principio secondo cui la variazione della classificazione ha effetto solo dal giorno successivo alla comunicazione, e non retroattivamente, salvo che l'errore iniziale sia imputabile al datore di lavoro. La sentenza rafforza il principio di irretroattività a tutela della certezza del diritto per le imprese.
Continua »
Distanze tra costruzioni: no alle intercapedini
Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha stabilito un importante principio in materia di distanze tra costruzioni. La Corte ha cassato la decisione di merito che aveva ritenuto legittima la costruzione di un garage a 20 cm dal fabbricato del vicino. Secondo i giudici, creare un'intercapedine, per quanto piccola, non equivale a costruire in aderenza e viola le norme sulle distanze legali, in particolare il principio di prevenzione, che mira proprio ad evitare la creazione di spazi dannosi tra edifici. Il caso è stato rinviato alla Corte d'Appello per una nuova valutazione.
Continua »
Decadenza triennale pensione: salvi i diritti futuri
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 11943/2024, ha stabilito un principio fondamentale in materia di decadenza triennale pensione. Un pensionato ha richiesto il ricalcolo del proprio assegno previdenziale. L'ente previdenziale sosteneva che, essendo trascorsi più di tre anni, il diritto fosse completamente estinto (decadenza tombale). La Suprema Corte ha rigettato questa tesi, chiarendo che la decadenza triennale si applica unicamente agli arretrati maturati oltre il triennio precedente la domanda giudiziale. Il diritto a ricevere una pensione correttamente calcolata per il futuro rimane invece intatto, in quanto diritto fondamentale e imprescrittibile.
Continua »
Decurtazione retribuzione accessoria: no a tagli fissi
Un'azienda sanitaria locale aveva imposto un taglio forfettario del 30% sulla remunerazione variabile dei suoi dirigenti medici, giustificandolo con esigenze di contenimento della spesa. Un dirigente ha contestato tale misura. La Corte di Cassazione ha dichiarato illegittima questa pratica di decurtazione della retribuzione accessoria, stabilendo che la riduzione dei fondi deve basarsi sulla "cristallizzazione" al valore del 2010 e essere proporzionale alla diminuzione del personale, non un taglio percentuale arbitrario. La causa è stata rinviata alla Corte d'Appello per un corretto ricalcolo.
Continua »
Prescrizione arricchimento senza causa: la Cassazione
Un professionista ha citato in giudizio un Comune per ottenere un indennizzo per arricchimento senza causa relativo a un progetto di urbanizzazione. La Cassazione ha confermato la decisione di merito, rigettando il ricorso e dichiarando la prescrizione del diritto. La Corte ha chiarito che il termine di prescrizione per l'arricchimento senza causa decorre da quando la Pubblica Amministrazione utilizza l'opera, non dalla successiva stipula del contratto d'appalto. Inoltre, un'azione contrattuale non interrompe la prescrizione per quella di arricchimento.
Continua »
Lavoro subordinato: quando non è riconosciuto
Una professionista sanitaria ha richiesto il riconoscimento del suo rapporto di collaborazione pluriennale come lavoro subordinato. La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 11937/2024, ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando la decisione della Corte d'Appello. È stato ribadito che, per qualificare un rapporto come subordinato, è essenziale provare la soggezione del lavoratore al potere direttivo, organizzativo e disciplinare del datore di lavoro, elemento non riscontrato nel caso di specie.
Continua »
Decadenza riliquidazione pensione: la Cassazione chiarisce
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 11944/2024, ha respinto il ricorso di un ente previdenziale, confermando che la decadenza riliquidazione pensione non cancella il diritto all'adeguamento della prestazione già riconosciuta. La Corte ha chiarito che il termine di decadenza si applica solo alle differenze sui ratei maturati prima del triennio antecedente alla domanda giudiziale, salvaguardando il diritto del pensionato a ricevere un trattamento pensionistico corretto per il futuro e per il triennio precedente.
Continua »
Competenza personale docente estero: decide Roma
La Corte di Cassazione ha risolto un conflitto di giurisdizione tra due tribunali, stabilendo la competenza esclusiva del Tribunale di Roma per le controversie relative alla selezione del personale docente estero. La decisione si basa sull'interpretazione dell'art. 27 del D.Lgs. n. 64/2017, che mira a centralizzare questo tipo di contenzioso per garantire uniformità decisionale. La Corte ha chiarito che questa competenza speciale si estende non solo al personale già in servizio all'estero, ma anche a chi partecipa alle procedure di selezione per tali posizioni.
Continua »
Liquidazione spese legali: il potere del giudice
Un professionista ha impugnato una decisione della Corte d'Appello relativa alla liquidazione delle spese legali, ritenuta troppo bassa e priva di adeguata motivazione. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando l'ampia discrezionalità del giudice nel determinare i compensi professionali all'interno dei minimi e massimi tariffari. La sentenza chiarisce inoltre che il rimborso forfettario è dovuto anche se non esplicitamente menzionato, mentre le spese vive devono essere provate. Il caso verteva sulla corretta applicazione dei parametri forensi e sulla validità della motivazione della sentenza.
Continua »
Aiuto di Stato: condono nullo e violazione del contraddittorio
Un contribuente aderisce a una definizione agevolata per premi assicurativi non versati. Successivamente, una decisione della Commissione Europea qualifica tale agevolazione come un illegittimo Aiuto di Stato. La Corte di Cassazione ha confermato la decisione di merito che negava l'estinzione del debito, chiarendo che il contribuente aveva l'onere di sollevare specifiche eccezioni, come il regolamento 'de minimis', una volta emersa la decisione europea. Il ricorso è stato respinto, confermando la piena esigibilità del credito originario.
Continua »
Concorso di colpa: risarcimento ridotto per negligenza
Un investitore ha citato in giudizio una compagnia assicurativa per la truffa subita da un suo agente. La Cassazione ha confermato la riduzione del risarcimento per il concorso di colpa del cliente, che aveva consegnato all'agente ingenti somme in contanti, violando le norme antiriciclaggio. La Corte ha ribadito che il concorso di colpa è una difesa rilevabile d'ufficio dal giudice e non una domanda nuova inammissibile in appello.
Continua »
Sanzione amministrativa: calcolo e revoca in autotutela
Una società agricola ha impugnato una sanzione amministrativa legata alla normativa sulle 'quote latte', contestando il metodo di calcolo per il pagamento in misura ridotta. Mentre il ricorso era pendente in Cassazione, l'ente pubblico ha revocato l'atto sanzionatorio, adeguandosi a un nuovo orientamento giurisprudenziale favorevole all'impresa. La Suprema Corte ha quindi dichiarato la cessazione della materia del contendere, compensando le spese legali tra le parti.
Continua »
Decadenza ricalcolo pensione: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione ha stabilito che nelle richieste di ricalcolo di una pensione già erogata, si applica il termine di decadenza triennale per gli arretrati. La Corte ha accolto il ricorso dell'ente previdenziale contro una decisione di merito che aveva erroneamente applicato la prescrizione quinquennale. Di conseguenza, il diritto alle differenze sui ratei maturati è limitato al triennio precedente la domanda giudiziale. La sentenza impugnata è stata cassata con rinvio per un nuovo esame.
Continua »
Decreto motivato: nullo senza ragioni specifiche
Un cittadino straniero impugna un provvedimento di espulsione. La Corte di Cassazione accoglie il ricorso, annullando la decisione del giudice di merito. Il principio chiave è la necessità di un decreto motivato: qualsiasi misura che limita la libertà personale, come il trattenimento in attesa di espulsione, deve essere supportata da una giustificazione specifica e dettagliata, non da un mero richiamo alle norme di legge.
Continua »
Compenso professionale avvocato: chi paga il conto?
La Corte di Cassazione chiarisce che il soggetto obbligato a corrispondere il compenso professionale avvocato è colui che conferisce direttamente l'incarico, anche se agisce come mandatario con rappresentanza per un'altra entità. In questo caso, una società di gestione crediti che aveva nominato un legale per sostenere la posizione di una banca è stata condannata a pagare le parcelle, poiché è stata identificata come il cliente diretto del professionista. La Corte ha inoltre rettificato l'importo del compenso e il tasso di interesse applicabile, accogliendo le richieste del legale.
Continua »
Opposizione di terzo: quando è ammissibile?
Un soggetto, rivendicando la proprietà di un immobile ricevuto in donazione, ha presentato opposizione di terzo contro un'ordinanza di sfratto emessa nei confronti di un suo genitore. Le corti di merito avevano dichiarato l'azione inammissibile, considerandola un pregiudizio di mero fatto. La Corte di Cassazione ha ribaltato la decisione, stabilendo che l'esecuzione dello sfratto causa un pregiudizio giuridico al diritto di proprietà del terzo, rendendo l'opposizione di terzo lo strumento corretto per tutelarsi.
Continua »
Interruzione prescrizione: mediazione senza prova non vale
Un cittadino ha citato in giudizio un istituto di credito per danni derivanti da una segnalazione illegittima. La banca ha eccepito la prescrizione del diritto. La Corte di Cassazione, confermando le decisioni dei giudici di merito, ha stabilito che per ottenere l'interruzione prescrizione non è sufficiente depositare una domanda di mediazione. È necessario dimostrare che l'atto sia stato comunicato alla controparte e che il suo contenuto sia specifico e riconducibile alla pretesa fatta valere in giudizio, onere probatorio che nel caso di specie non è stato assolto.
Continua »
Legittimazione attiva associazione professionale: la Cass.
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 11940/2024, ha stabilito la piena legittimazione attiva di un'associazione professionale a riscuotere i crediti per le prestazioni svolte dai singoli soci. Un cliente si era opposto al pagamento delle parcelle, sostenendo che il rapporto fosse instaurato con il singolo professionista e non con lo studio. La Corte ha rigettato il ricorso, allineandosi all'orientamento che assimila gli studi associati alle associazioni non riconosciute, capaci di essere centri autonomi di imputazione di rapporti giuridici. È stato inoltre confermato il rigetto della prova testimoniale per un pagamento in contanti di importo rilevante.
Continua »