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Giurisprudenza Civile

Inadempimento contratto preliminare: opere abusive
La Corte di Cassazione conferma la risoluzione di un contratto preliminare per grave inadempimento del promissario acquirente. Quest'ultimo, dopo aver ottenuto la disponibilità del bene, aveva realizzato opere abusive che rendevano l'immobile non commerciabile. La Corte ha ritenuto legittima la decisione dei giudici di merito, che hanno addebitato la responsabilità dell'abuso al promissario acquirente, respingendo il suo ricorso e confermando l'inadempimento del contratto preliminare.
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Sanzioni sacchetti plastica: multa annullata per Carenza di Prove
Un commerciante ha ricevuto una sanzione per aver utilizzato sacchetti di plastica ritenuti non conformi alla normativa ambientale. Il Tribunale ha annullato l'ordinanza di ingiunzione perché l'ente accertatore non ha eseguito un'analisi tecnica sul materiale dei sacchetti, basando la contestazione sulla sola assenza di una stampigliatura di conformità. Secondo la sentenza, per irrogare legittime sanzioni sui sacchetti di plastica è indispensabile un accertamento concreto delle caratteristiche del materiale, non essendo sufficiente una verifica puramente visiva.
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Carta docente precari: Sì al bonus di 500 euro
Un insegnante con contratti a tempo determinato ha citato in giudizio il Ministero per il mancato riconoscimento della Carta docente. Il Tribunale del Lavoro ha accolto il ricorso, stabilendo che negare il bonus ai docenti precari costituisce una discriminazione vietata dal diritto dell'Unione Europea. Di conseguenza, il giudice ha ordinato al Ministero di erogare il beneficio per gli anni scolastici pregressi, disapplicando la normativa nazionale contrastante.
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Cessione pro solvendo: la Cassazione e la motivazione
La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di alcune società e dei loro soci contro una società di factoring. Il caso riguardava una complessa vicenda di cessioni di credito, definite dal giudice di merito come cessione pro solvendo, e la successiva dichiarazione di fallimento delle società cedenti. I ricorrenti sostenevano che la corte d'appello avesse errato nella valutazione delle prove e interpretato male le loro domande, ma la Cassazione ha ritenuto i motivi inammissibili, in quanto miravano a un riesame del merito dei fatti, non consentito in sede di legittimità. La Suprema Corte ha confermato che la motivazione della sentenza d'appello non era apparente, ma fondata sull'analisi dei contratti e delle prove, ribadendo i limiti del sindacato di legittimità sulla valutazione probatoria del giudice.
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Cessazione materia del contendere: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione dichiara la cessazione della materia del contendere in un ricorso tra una società e diverse Amministrazioni dello Stato. La decisione segue un'istanza congiunta delle parti, ponendo fine alla controversia prima di una pronuncia nel merito e compensando integralmente le spese legali. La causa verteva sulla presunta omessa pronuncia di una Corte d'Appello riguardo eccezioni di compensazione e rideterminazione di un debito.
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Zonizzazione acustica e impianti: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione ha stabilito che un piano di zonizzazione acustica non può precludere in modo assoluto l'installazione di un impianto di energia rinnovabile in un'area residenziale. La decisione finale spetta al procedimento di Autorizzazione Unica, che può variare gli strumenti urbanistici locali. Nel caso specifico, un condominio si opponeva alla riattivazione di una centrale idroelettrica, ma il ricorso è stato respinto poiché le valutazioni tecniche escludevano un superamento dei limiti di rumore e, anzi, prevedevano un miglioramento della situazione acustica esistente.
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Ferie non autorizzate: la Cassazione conferma la sanzione
Una dipendente pubblica ha ricevuto una sanzione per aver usufruito di ferie senza il consenso del datore di lavoro. La Corte di Cassazione ha rigettato il suo ricorso, confermando che le ferie non autorizzate sono illegittime. La sentenza ribadisce che il godimento delle ferie, pur essendo un diritto, deve essere sempre bilanciato con le esigenze organizzative dell'ente, rendendo indispensabile l'autorizzazione preventiva.
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Procedimento disciplinare: chi può irrogare sanzioni?
Un dipendente di un ente pubblico, sanzionato con la sospensione dal servizio, aveva ottenuto l'annullamento della sanzione in Corte d'Appello perché irrogata dal suo diretto superiore, ritenuto incompetente. La Corte di Cassazione ha ribaltato la decisione, affermando la legittimità della delega di funzioni disciplinari al superiore gerarchico. L'ordinanza chiarisce che il principio di terzietà nel procedimento disciplinare attiene alla distinzione organizzativa tra uffici e non implica un'incompatibilità personale del dirigente, consolidando un importante principio sulla gestione delle sanzioni nel pubblico impiego.
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Danno alla professionalità: limiti del risarcimento
Un lavoratore chiede il risarcimento per danno alla professionalità per un periodo di inattività forzata. La Corte di Cassazione accoglie parzialmente il ricorso dell'azienda, stabilendo che il risarcimento non può estendersi al periodo precedente la sentenza di conversione del contratto, poiché tale periodo è già coperto da una penale di legge. La Corte ha chiarito i limiti della domanda giudiziale, annullando la decisione che aveva concesso un risarcimento per un periodo non richiesto dal lavoratore.
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Responsabilità presidente associazione: Cassazione chiarisce
Una locatrice ha citato in giudizio un'associazione sportiva e il suo ex presidente per canoni di locazione non pagati. La Corte di Cassazione ha confermato la condanna, ribadendo la responsabilità personale e solidale di chi agisce in nome dell'ente, secondo l'art. 38 c.c. L'ordinanza chiarisce i limiti processuali per sollevare eccezioni e per contestare la valutazione dei fatti in sede di legittimità, consolidando i principi sulla responsabilità presidente associazione.
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Prevalenza cooperativa agricola: quando si fallisce?
La Cassazione conferma il fallimento di una società cooperativa agricola, negandole la qualifica di impresa agricola. Decisiva la mancanza del requisito della prevalenza dei conferimenti dei soci, non giustificata da calamità naturali. La Corte ha ritenuto corretto l'operato del CTU e inammissibile la rivalutazione dei fatti in sede di legittimità.
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Recesso anticipato locazione: la prova dei gravi motivi
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un conduttore che aveva effettuato un recesso anticipato da una locazione commerciale adducendo generici 'gravi motivi' legati alla crisi economica. La Corte ha ribadito che il conduttore ha l'onere di dimostrare in modo specifico, con dati oggettivi, l'imprevedibilità e la gravità della situazione che rende la prosecuzione del contratto eccessivamente onerosa, confermando la sua condanna al pagamento dei canoni non versati.
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Giurisdizione definanziamento: a chi spetta decidere?
Le Sezioni Unite della Cassazione stabiliscono che la controversia su un provvedimento di definanziamento, adottato dalla P.A. in autotutela per vizi di legittimità originari dell'atto di concessione, rientra nella giurisdizione del giudice amministrativo. In questi casi, la posizione del beneficiario regredisce da diritto soggettivo a interesse legittimo, poiché l'amministrazione esercita un potere autoritativo di riesame del proprio operato. La decisione chiarisce il riparto di giurisdizione in materia di revoca di sovvenzioni pubbliche.
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Contestazione spese: onere della prova in Cassazione
In un caso di locazione, la Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso dei locatori riguardo alla compensazione con le spese di manutenzione sostenute dai conduttori. La Corte ha stabilito che la contestazione delle spese deve essere specifica e non generica. Un'errata percezione del giudice sulla mancata contestazione costituisce un errore di fatto da impugnare con revocazione, non con ricorso in Cassazione. Il ricorso è stato dichiarato inammissibile per genericità e per aver dedotto un vizio revocatorio.
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Indennità turno spezzato: quando spetta ai part-time?
La Corte di Cassazione ha esaminato il caso di alcuni lavoratori part-time che chiedevano il riconoscimento dell'indennità per turno spezzato, al pari dei colleghi a tempo pieno. Mentre i giudici di merito avevano concesso l'indennità basandosi sul principio di non discriminazione, la Cassazione ha annullato la decisione. Ha chiarito che, per avere diritto all'indennità turno spezzato, non è sufficiente svolgere un orario frazionato, ma è necessario dimostrare che tale modalità di lavoro costituisca un'eccezione rispetto alla normale routine lavorativa, imposta da esigenze di servizio. Il caso è stato rinviato alla Corte d'Appello per una nuova valutazione basata su questo principio.
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COSAP condominio: quando si paga per le griglie?
Un condominio ha contestato un avviso di pagamento per il COSAP relativo a griglie di areazione su un'area soggetta a servitù di uso pubblico. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, stabilendo che il COSAP condominio è dovuto quando i manufatti offrono un'utilità particolare e privata su un suolo pubblico. La Corte ha inoltre dichiarato inammissibili nuove eccezioni, come la presunta appartenenza dell'area a un supercondominio, sollevate per la prima volta in sede di legittimità.
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Capitalizzazione pensione: estingue il diritto?
La Corte di Cassazione chiarisce che l'accettazione della capitalizzazione della pensione integrativa da parte di un pensionato determina l'estinzione del diritto a ricevere future prestazioni periodiche. Anche in presenza di un precedente giudicato che garantiva l'adeguamento automatico della pensione, la scelta di ricevere un'unica somma (liquidazione una tantum) sostituisce e annulla l'obbligazione di pagamento rateale, impedendo successive richieste per periodi futuri. La Corte ha quindi accolto il ricorso di un istituto di credito e del relativo fondo pensione contro un gruppo di pensionati.
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Trattenimento stranieri: la Cassazione rinvia la causa
La Corte di Cassazione, con un'ordinanza interlocutoria, ha sospeso la decisione sul ricorso di un cittadino straniero contro la proroga del suo trattenimento. Il caso riguarda la durata massima del trattenimento stranieri quando viene presentata una domanda di protezione internazionale. La Corte ha ritenuto opportuno attendere la decisione di un altro caso simile, pendente dinanzi a sé, per approfondire la questione della natura perentoria dei termini procedurali alla luce del diritto europeo.
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Calcolo ferie part-time: la Cassazione chiarisce
Un lavoratore, passato da contratto part-time a full-time, ha chiesto il riconoscimento di tutta l'anzianità per il calcolo delle ferie. La Cassazione, ribaltando la decisione d'appello, ha stabilito che per il calcolo ferie part-time si devono applicare le specifiche clausole del CCNL che regolano la trasformazione del rapporto, anche se ciò comporta un computo ridotto del periodo pregresso.
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Proroga trattenimento straniero: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione ha esaminato il ricorso di un cittadino straniero contro la proroga del suo trattenimento in un centro per i rimpatri. Il ricorrente lamentava la mancata diligenza dell'amministrazione nel gestire le procedure di rimpatrio. A causa di orientamenti giurisprudenziali contrastanti sulla questione dei presupposti per la proroga trattenimento straniero, la Corte ha deciso di rinviare la causa a una pubblica udienza per un esame più approfondito, senza decidere nel merito.
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