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Giurisprudenza Civile

Rinuncia al ricorso: niente doppio contributo unificato
Una società costruttrice e una società di servizi hanno ritirato i rispettivi ricorsi, principale e incidentale, davanti alla Corte di Cassazione. La Corte ha dichiarato estinto il giudizio a seguito della rinuncia al ricorso, compensando le spese tra le due società appellanti e condannando la ricorrente principale al pagamento delle spese a favore del condominio. Il punto cruciale della decisione è l'esclusione del raddoppio del contributo unificato, poiché tale sanzione non si applica ai casi di rinuncia volontaria.
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Protesto assegno conto chiuso: quando è legittimo?
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un correntista contro una banca per il protesto di un assegno. L'assegno era stato presentato per il pagamento 20 mesi dopo la chiusura del conto corrente. La Corte ha stabilito che il comportamento della banca è stato legittimo, in quanto, in caso di conto estinto, il protesto assegno conto chiuso è un atto dovuto. Inoltre, il correntista non ha fornito alcuna prova di un suo diritto alla compensazione con altri conti attivi.
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Rimborso caparra: sì alla restituzione dell’imposta
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 27093/2024, ha stabilito il diritto al rimborso dell'imposta di registro proporzionale versata sulla caparra confirmatoria, in caso di risoluzione consensuale del contratto preliminare. Secondo la Corte, tale imposta è un'anticipazione della tassazione dovuta per l'atto definitivo. Se quest'ultimo non si realizza, come nel caso di risoluzione consensuale con restituzione della caparra, viene meno il presupposto impositivo, e il contribuente ha diritto al rimborso.
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Procura avvocato: estensione e limiti nel fallimento
La Cassazione dichiara inammissibile un ricorso contro la vendita di un'azienda in fallimento. La tardività del reclamo è stata confermata, basandosi sull'interpretazione della procura avvocato e sulla sua estensione alla fase esecutiva. La Corte ha stabilito che la valutazione del mandato è di competenza del giudice di merito.
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Notifica sede legale: quando è valida per la Cassazione
La Corte di Cassazione ha stabilito la validità della notifica di un atto giudiziario a una società se effettuata presso la sua sede legale e consegnata a una persona addetta alla ricezione. Con l'ordinanza n. 27090/2024, ha annullato la decisione di un Tribunale che aveva erroneamente dichiarato inesistente una notifica simile, ribadendo che tale modalità garantisce la conoscenza dell'atto da parte della società destinataria, anche se effettuata tramite servizio postale.
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Responsabilità del noleggiante: il caso dell’incendio
La Corte di Cassazione ha stabilito che la responsabilità del noleggiante per la distruzione di un bene (nella specie, un autoarticolato) a causa di un incendio doloso appiccato da terzi ignoti è esclusa se dimostra di aver usato l'ordinaria diligenza. La presunzione di colpa a suo carico può essere superata provando che l'evento dannoso non era a lui imputabile, come nel caso di un veicolo parcheggiato in un'area recintata e chiusa. La Corte ha rigettato il ricorso del proprietario, confermando che il noleggiante non era tenuto ad adottare misure di sicurezza straordinarie.
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Ricorso cassazione inammissibile: quando è generico
La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso per cassazione inammissibile in materia tributaria. Il contribuente lamentava la prescrizione di numerosi debiti, ma il ricorso è stato giudicato troppo generico e privo della necessaria specificità, in quanto non individuava chiaramente i singoli tributi, i relativi termini di prescrizione e non contestava puntualmente gli atti interruttivi indicati dalla controparte.
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Improcedibilità del ricorso: termini perentori e limiti
La Corte di Cassazione dichiara l'improcedibilità del ricorso di un'azienda sanitaria contro il fallimento di una società di servizi a causa del tardivo deposito dell'atto. La Corte chiarisce che il mancato rispetto dei termini perentori è un vizio insanabile e ribadisce che i crediti verso un fallimento devono essere accertati esclusivamente nella sede fallimentare, rendendo inammissibili le domande riconvenzionali in sede ordinaria.
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Correzione errore materiale: la Cassazione decide
Una società, dopo aver vinto una causa in Cassazione, si è accorta che l'ordinanza non liquidava le spese legali per i primi due gradi di giudizio. Ha quindi presentato un'istanza di correzione errore materiale. La Suprema Corte ha accolto la richiesta, riconoscendo l'omissione come una svista e ha integrato la precedente decisione, condannando la parte soccombente al pagamento delle spese legali omesse.
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Autosufficienza del ricorso: Cassazione inammissibile
La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di uno studio legale contro una compagnia telefonica. La decisione si fonda sulla violazione del principio di autosufficienza del ricorso, poiché l'atto non esponeva in modo chiaro e completo i fatti di causa, impedendo alla Corte di valutare le censure senza consultare altri atti. La Corte ha ribadito che un ricorso deve essere autosufficiente per consentire una corretta amministrazione della giustizia.
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Responsabilità perito stimatore: la stima errata
Una società acquista un immobile all'asta basandosi su una perizia. Scoperti vizi gravi, fa causa al perito. La Cassazione chiarisce che la responsabilità perito stimatore non sussiste se la consulenza tecnica d'ufficio (CTU) a supporto dell'accusa è contraddittoria e insufficiente, confermando la decisione d'appello che aveva escluso la colpa del professionista.
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Notifica irreperibili: quando la parte è assente
La Corte di Cassazione ha emesso un'ordinanza interlocutoria per gestire un caso in cui l'appellante era diventato irreperibile dopo il decesso del suo avvocato. A seguito di un tentativo di notifica fallito, attestato da un verbale di "vane ricerche", la Corte ha disposto il rinnovo della notifica secondo la procedura per la notifica irreperibili prevista dall'art. 143 c.p.c. La decisione mira a salvaguardare il diritto di difesa e l'integrità del contraddittorio prima di procedere ulteriormente.
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Liquidazione spese legali: la Cassazione chiarisce
Un cittadino ha chiesto un'equa riparazione per la durata irragionevole di un processo. Dopo aver vinto l'opposizione a un primo decreto, la Corte d'Appello aveva liquidato le spese legali in modo frazionato. La Cassazione ha stabilito che la liquidazione spese legali deve essere unitaria, basata sul valore totale della somma finale riconosciuta e non su singole fasi, garantendo un rimborso più equo.
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Revisione prezzi appalti: esclusa per servizi esclusi
Un operatore turistico ha richiesto un adeguamento economico per un appalto pubblico relativo a servizi di viaggio. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, stabilendo che il meccanismo di revisione prezzi appalti non si applica ai contratti per servizi specifici, come quelli ricreativi, poiché rientrano nelle categorie escluse dal campo di applicazione principale del vecchio Codice dei Contratti Pubblici (D.Lgs. 163/2006).
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Responsabilità conducente militare: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione ha confermato la condanna per risarcimento danni a carico di un militare, del suo superiore e del Ministero della Difesa, a seguito di un grave incidente avvenuto durante un'esercitazione. La Corte ha stabilito che la manovra di sorpasso imprudente, eseguita con un mezzo blindato su un terreno sconnesso e franoso, costituisce una condotta colpevole che non può essere giustificata dal contesto militare. Viene quindi ribadita la piena responsabilità del conducente militare quando viola le norme di comune prudenza, rendendo prevedibile l'evento dannoso.
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Massimale pensionabile spettacolo: la Cassazione decide
Un lavoratore dello spettacolo aveva ottenuto la riliquidazione della pensione senza l'applicazione del tetto retributivo. L'Ente Previdenziale ha impugnato la decisione. La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, stabilendo che il massimale pensionabile spettacolo deve essere applicato anche alla "quota B" della pensione (anzianità maturate dopo il 1992). Secondo la Corte, tale limite non è mai stato abrogato ed è un elemento essenziale per bilanciare il sistema previdenziale specifico del settore.
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Improcedibilità del ricorso: l’onere del deposito
La Corte di Cassazione dichiara l'improcedibilità del ricorso di un avvocato a causa del mancato deposito della relata di notifica della sentenza impugnata. La decisione sottolinea come questo adempimento sia essenziale per verificare la tempestività dell'impugnazione entro il termine breve, ribadendo il rigore formale richiesto nel giudizio di legittimità, in linea con la giurisprudenza nazionale ed europea.
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Prescrizione contributi: appello inammissibile
Una professionista si opponeva al pagamento di somme richieste da un ente previdenziale, sostenendo l'avvenuta prescrizione contributi. La Corte di Cassazione ha dichiarato il suo ricorso inammissibile, confermando che gli estratti conto inviati dall'ente erano atti idonei a interrompere la prescrizione. La Corte ha chiarito che non è possibile, in sede di legittimità, rimettere in discussione l'accertamento dei fatti svolto dai giudici di merito, sanzionando inoltre la ricorrente per abuso del processo.
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Interessi compensativi contratto preliminare: la guida
La Corte di Cassazione chiarisce che in un contratto preliminare di compravendita, in caso di inadempimento del compratore, gli interessi compensativi sul prezzo decorrono non dalla data pattuita per il rogito, ma dal momento in cui il venditore comunica formalmente la propria disponibilità a concludere l'atto definitivo. Questa comunicazione rende il credito liquido ed esigibile. La richiesta di risarcimento per ulteriori danni è stata respinta per un vizio procedurale, sottolineando l'importanza di reiterare le istanze istruttorie in appello.
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Contributo di solidarietà: Cassazione dice no
Un ente previdenziale professionale ha impugnato la sentenza che riteneva illegittimo il contributo di solidarietà imposto a un pensionato. La Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando l'orientamento consolidato che nega tale potere alle casse privatizzate e ha sanzionato l'ente per abuso del processo. Il termine di prescrizione per la restituzione è decennale.
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