LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Giurisprudenza Civile

Amministratore di sostegno: la volontà del beneficiario
La Corte di Cassazione conferma la sostituzione di un amministratore di sostegno familiare con un professionista esterno. La decisione si basa sulla volontà espressa dalla persona beneficiaria, affetta da patologia psichiatrica, che lamentava un rapporto difficile con il fratello amministratore. Il provvedimento sottolinea come la volontà del beneficiario sia un elemento cruciale da considerare per il suo benessere, prevalendo sulla mera gestione patrimoniale.
Continua »
Contratti Swap Nullità: la Cassazione conferma
La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di una banca, confermando la nullità di alcuni contratti swap stipulati con un'azienda. La decisione si fonda sulla violazione degli obblighi informativi, la non qualifica dell'azienda come "operatore qualificato", e la nullità strutturale dei contratti per mancanza di una causa meritevole di tutela, in quanto presentati come di copertura ma in realtà speculativi e privi di trasparenza sui costi e rischi (mark to market).
Continua »
Usucapione post esproprio: la Cassazione chiarisce
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 7432/2024, ha stabilito un principio fondamentale in materia di usucapione post esproprio. Il caso riguardava alcuni cittadini che rivendicavano la proprietà per usucapione di immobili già oggetto di un decreto di esproprio da parte di un ente pubblico. La Suprema Corte, allineandosi a una precedente pronuncia delle Sezioni Unite, ha chiarito che il decreto di esproprio, una volta emesso e notificato, è di per sé sufficiente a trasformare il possesso del precedente proprietario in mera detenzione. Di conseguenza, viene a mancare l'elemento soggettivo del possesso (l'animus possidendi), requisito indispensabile per l'usucapione, rendendo la domanda infondata. La Corte ha precisato che l'inerzia dell'ente pubblico nel prendere materialmente possesso del bene non rileva ai fini della configurabilità di un possesso utile all'usucapione.
Continua »
Ricorso per cassazione: inammissibile se prolisso
La Corte di Cassazione dichiara inammissibile un ricorso in materia di diritto immobiliare. La decisione non entra nel merito della lite tra condomini, ma si fonda su un vizio di forma: il ricorso per cassazione, di 56 pagine, è stato giudicato caotico, prolisso e privo della necessaria esposizione sommaria dei fatti, violando così i requisiti dell'art. 366 c.p.c. e rendendo impossibile per la Corte comprendere la vicenda processuale.
Continua »
Consulenza tecnica d’ufficio: limiti e poteri del CTU
La Cassazione esamina un caso di contratti derivati, chiarendo i limiti di una consulenza tecnica d'ufficio (CTU). L'ordinanza rigetta il ricorso di un istituto di credito contro una condanna basata sulla CTU, affermando che in materia contabile il CTU può acquisire documenti non prodotti in causa. L'eccezione di nullità della CTU deve essere sollevata tempestivamente dal difensore, non bastando le osservazioni del consulente di parte. La Corte accoglie parzialmente il ricorso incidentale della società cliente, rinviando al giudice d'appello la valutazione su una domanda di nullità per costi occulti non esaminata in precedenza.
Continua »
Iura novit curia: Il Giudice deve applicare la legge
In una causa tra vicini per violazione delle distanze legali, la Corte di Cassazione ha affermato un principio fondamentale: in base al principio 'iura novit curia', il giudice ha il dovere di individuare e applicare le norme giuridiche pertinenti, inclusi i regolamenti edilizi locali, anche se non specificamente indicate dalla parte che agisce in giudizio. La Corte ha cassato la sentenza d'appello che aveva erroneamente ritenuto 'nuova' e quindi inammissibile la domanda basata su tali regolamenti, rinviando il caso per un nuovo esame nel merito.
Continua »
Immobili da costruire: la tutela salta se l’opera è finita
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 7411/2024, ha stabilito che la nullità del contratto preliminare per la mancata consegna della polizza fideiussoria, prevista a tutela degli acquirenti di immobili da costruire, non può essere fatta valere se l'immobile è stato completato al momento della domanda giudiziale. Questa specifica protezione è limitata alla fase di costruzione, per garantire l'acquirente dal rischio di insolvenza del costruttore prima della fine dei lavori.
Continua »
Rinuncia al ricorso e spese legali: la decisione
Una lavoratrice, dopo aver impugnato in Cassazione un decreto del Tribunale relativo all'ammissione al passivo fallimentare, ha effettuato una rinuncia al ricorso. Nonostante la richiesta di compensazione delle spese, la Corte di Cassazione, accogliendo l'istanza della controparte, ha dichiarato estinto il processo e ha condannato la ricorrente al pagamento delle spese legali, applicando il principio di causalità.
Continua »
Rinuncia ricorso Cassazione: effetti sull’incidentale
Una società di gestione idrica rinuncia al proprio ricorso principale in Cassazione in una causa relativa a rimborsi per il servizio di depurazione. La Corte Suprema dichiara estinto il ricorso principale ma procede all'analisi del ricorso incidentale presentato da un'altra società, rigettandolo. La decisione chiarisce che la rinuncia al ricorso in Cassazione non annulla l'efficacia di un ricorso incidentale, il quale deve essere comunque esaminato nel merito.
Continua »
Estinzione del giudizio: la Cassazione chiude il caso
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 7425/2024, ha dichiarato l'estinzione del giudizio in una controversia riguardante una servitù coattiva di passaggio ferroviario. La decisione è seguita a un accordo transattivo tra le parti e alla rinuncia alle domande da parte della società ricorrente. Di conseguenza, il processo si è concluso senza una sentenza di merito, e le spese legali sono state integralmente compensate tra i contendenti, evidenziando come la volontà delle parti possa porre fine a una lite anche nella fase di legittimità.
Continua »
Opponibilità cessione crediti: la Cassazione decide
Una società di factoring si è vista negare l'opponibilità di una cessione di crediti nei confronti del fallimento di un'impresa cliente. La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 7415/2024, ha riformato la decisione di merito, accogliendo quasi tutti i motivi di ricorso. L'ordinanza chiarisce punti fondamentali sull'opponibilità cessione crediti, stabilendo che un timbro postale può conferire data certa anche se apposto sul retro di un documento e che, per l'opponibilità, è sufficiente la prova del pagamento parziale del corrispettivo, non necessariamente riferito a specifici crediti. La causa è stata rinviata alla Corte d'Appello per un nuovo esame.
Continua »
Rinuncia al ricorso: chi paga le spese legali?
Una lavoratrice rinuncia al ricorso in Cassazione contro una società fallita, proponendo la compensazione delle spese. La Corte dichiara estinto il processo per rinuncia al ricorso e, su richiesta della controparte, condanna la ricorrente al pagamento delle spese legali, escludendo il doppio contributo unificato.
Continua »
Errore di Fatto: Quando non si può chiedere la revoca
Un contribuente ha richiesto la revoca di un'ordinanza della Cassazione, sostenendo un errore di fatto per la mancata valutazione di una memoria e per l'errata condanna alle spese. La Corte ha respinto il ricorso, chiarendo la distinzione tra errore di fatto, che è una svista percettiva, ed errore di diritto, che è un errore di giudizio. Poiché le questioni sollevate implicavano valutazioni giuridiche e non mere sviste, la richiesta di revocazione è stata dichiarata inammissibile.
Continua »
Indennità per vincolo espropriativo: guida completa
La Cassazione chiarisce che l'indennità per vincolo espropriativo reiterato spetta al proprietario senza la necessità di una prova specifica del danno. Il pregiudizio è considerato automatico. L'ente attuatore, se indicato come finanziatore, è tenuto al pagamento, non l'autorità che ha formalmente disposto il vincolo.
Continua »
Contratto di appalto: prevale l’accordo tra le parti
Una società di costruzioni ha impugnato una sentenza che le negava un pagamento, sostenendo la nullità del contratto di appalto perché difforme dalle regole di un finanziamento pubblico. La Corte d'Appello ha respinto il ricorso, affermando che il contratto firmato tra le parti ha forza di legge e prevale, non essendo stata dimostrata alcuna causa di nullità. L'impresa ha quindi diritto solo al compenso pattuito e non all'intero importo del contributo pubblico.
Continua »
Distrazione delle spese: rimedi per l’omessa pronuncia
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 7409/2024, chiarisce che l'omessa pronuncia del giudice sulla richiesta di distrazione delle spese processuali a favore dell'avvocato costituisce un errore materiale. Pertanto, il rimedio corretto non è l'impugnazione, ma la procedura di correzione dell'errore materiale. Nel caso di specie, un avvocato, curatore di un'eredità giacente, aveva ottenuto una vittoria processuale ma la Corte aveva omesso di disporre la distrazione delle spese in suo favore. L'ordinanza in esame accoglie l'istanza di correzione, modificando la precedente decisione per includere la clausola di distrazione, garantendo così al legale un rapido titolo esecutivo.
Continua »
Risarcimento volo cancellato: Cassazione rinvia
In un caso riguardante la richiesta di risarcimento per un volo cancellato e ritardato, la Corte di Cassazione ha emesso un'ordinanza interlocutoria. Invece di decidere nel merito, ha rinviato la causa a una pubblica udienza. La decisione è motivata dalla complessità delle questioni sollevate dalla compagnia aerea, che includono vizi procedurali (ultra ed extra petita), l'onere della prova per il danno morale e la corretta applicazione del Regolamento Europeo 261/04 sulla compensazione pecuniaria.
Continua »
Responsabilità amministratore srl: risarcimento socio
La sentenza analizza un caso di responsabilità amministratore srl per gravi omissioni fiscali. Un socio ha citato in giudizio l'amministratore di una s.r.l.s., poi cancellata, per i danni derivanti da avvisi di accertamento notificati sia alla società che a lui personalmente, a causa della mancata presentazione delle dichiarazioni dei redditi. La Corte d'Appello di Ancona ha parzialmente riformato la decisione di primo grado, condannando l'amministratore a risarcire il socio per il danno diretto subito (l'accertamento fiscale personale basato sulla presunzione di utili non dichiarati), riconoscendo il nesso causale diretto tra la condotta omissiva dell'amministratore e il pregiudizio personale del socio.
Continua »
Diritto alla provvigione: spetta se l’immobile cambia?
Un'agenzia immobiliare ha richiesto la provvigione per la vendita di un immobile, che però era stato modificato (da due unità a una) tra la visita e l'acquisto. La Corte d'Appello aveva negato il compenso, ma la Cassazione ha annullato la decisione. Secondo la Suprema Corte, il diritto alla provvigione sussiste se l'intervento del mediatore è stato un antecedente necessario alla conclusione dell'affare, anche in caso di variazioni dell'immobile, e la confessione degli acquirenti non può essere ignorata.
Continua »
Certificato di agibilità: obbligo del locatore
Un locatore ha citato in giudizio un conduttore, gestore di una pensione, per il mancato pagamento dei canoni. Il conduttore aveva sospeso i pagamenti a causa della mancanza del certificato di agibilità. La Corte di Cassazione ha confermato la decisione dei giudici di merito, stabilendo che la consegna di un immobile provvisto dei permessi necessari per l'uso pattuito, incluso il certificato di agibilità, è un'obbligazione primaria del locatore. L'assenza di tale certificato costituisce un grave inadempimento che giustifica la sospensione del pagamento del canone da parte del conduttore, anche se l'immobile è materialmente utilizzato.
Continua »