LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Giurisprudenza Civile

Prescrizione medici specializzandi: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 27934/2025, ha dichiarato inammissibili i ricorsi di alcuni medici specializzandi che chiedevano il risarcimento per la mancata retribuzione durante la specializzazione in anni antecedenti al 1991/92. La Corte ha ribadito il suo orientamento consolidato, secondo cui la prescrizione decennale del diritto al risarcimento decorre dal 27 ottobre 1999, data di entrata in vigore della legge n. 370/1999. Poiché i ricorsi non presentavano argomenti idonei a superare tale giurisprudenza, sono stati rigettati.
Continua »
Autosufficienza del ricorso: come indicare i documenti
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 27917/2025, ribadisce l'importanza del principio di autosufficienza del ricorso. Il ricorso è inammissibile se non indica in modo puntuale i documenti su cui si fonda, specificandone la collocazione nel fascicolo d'ufficio o di parte, per permettere alla Corte di esaminarli senza ricerche.
Continua »
Onere della mediazione: chi avvia in opposizione?
La Corte di Cassazione chiarisce che, nell'opposizione a decreto ingiuntivo, l'onere della mediazione obbligatoria spetta al creditore (parte opposta). Se il giudice di primo grado individua erroneamente la parte onerata e non vi è una tempestiva eccezione, il vizio di improcedibilità si considera sanato e non può essere rilevato in appello. Il ricorso della società debitrice è stato quindi respinto.
Continua »
Garanzia qualità prodotto: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione ha stabilito che la garanzia sulla qualità di un prodotto, anche se deperibile come il vino, è vincolante se prevista da chiare clausole contrattuali. In un caso di cessione di quote di un'azienda vinicola, la Corte ha annullato la decisione di merito che aveva escluso la responsabilità del venditore per un difetto di qualità emerso dopo la vendita. La Suprema Corte ha affermato che le pattuizioni esplicite prevalgono su una presunta accettazione del rischio da parte dell'acquirente, ribadendo l'importanza del tenore letterale del contratto.
Continua »
Garanzie cessione quote: prescrizione e vizi dei beni
Una società acquirente ha contestato il minor valore del magazzino di un'azienda vinicola acquisita tramite cessione di quote, a causa della scarsa qualità del vino. La Corte di Cassazione, ribaltando le decisioni precedenti, ha stabilito che le garanzie contrattuali sulla consistenza patrimoniale (c.d. business warranties) sono soggette alla prescrizione ordinaria decennale e non a quella breve di un anno prevista per la vendita di beni. Questo principio si applica anche quando il vizio riguarda un bene specifico, come il vino in magazzino, poiché l'oggetto della vendita sono le partecipazioni sociali e non i singoli beni.
Continua »
Prescrizione medici specializzandi: Cassazione conferma
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di alcuni medici che chiedevano un risarcimento per la mancata retribuzione durante la scuola di specializzazione antecedente al 1991. La Corte ha confermato la consolidata giurisprudenza sulla prescrizione medici specializzandi, stabilendo che il termine decennale per agire è scaduto, essendo iniziato a decorrere dal 27 ottobre 1999, data di entrata in vigore della Legge 370/1999. Questa legge ha reso definitivo l'inadempimento dello Stato, cristallizzando il momento da cui i medici avrebbero potuto e dovuto agire.
Continua »
Ratifica tacita: la Cassazione salva il processo
La Corte di Cassazione si pronuncia su un caso di fideiussione bancaria, affrontando il tema del difetto di rappresentanza processuale. Viene stabilito che un mandato scaduto al momento del deposito di un ricorso non invalida il procedimento, se successivamente interviene una ratifica tacita da parte del soggetto legittimato. La Corte rigetta anche i motivi relativi alla presunta nullità totale della fideiussione per violazione della normativa antitrust, confermando il principio della nullità parziale limitata alle singole clausole illecite.
Continua »
Risarcimento medici specializzandi: Cassazione e termini
La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha ribadito il suo orientamento consolidato sul risarcimento medici specializzandi per la mancata corresponsione della borsa di studio prima del 1991. La Corte ha dichiarato inammissibile il ricorso, confermando che il termine di prescrizione decennale per l'azione di risarcimento del danno decorre dal 27 ottobre 1999, data di entrata in vigore della Legge n. 370/1999. Secondo i giudici, tale legge ha reso definitiva l'inadempienza dello Stato, cristallizzando il diritto al risarcimento e facendo partire il conto alla rovescia per la prescrizione, rendendo tardive le azioni legali successive.
Continua »
Prescrizione medici specializzandi: la Cassazione
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di due medici che chiedevano un risarcimento per la mancata retribuzione durante la specializzazione. L'ordinanza conferma che il diritto al risarcimento è soggetto alla prescrizione decennale, decorrente dal 27 ottobre 1999, data di entrata in vigore della Legge n. 370/1999. Di conseguenza, l'azione dei medici è stata giudicata tardiva, consolidando un orientamento giurisprudenziale ormai granitico sulla prescrizione per i medici specializzandi.
Continua »
Inadempimento contrattuale: la Cassazione decide
Con l'ordinanza n. 27926/2025, la Corte di Cassazione si pronuncia sulla gravità dell'inadempimento contrattuale come presupposto per la risoluzione. La Corte ribadisce che la valutazione non deve essere astratta, ma considerare l'interesse concreto della parte non inadempiente.
Continua »
Inammissibilità ricorso Cassazione: la guida pratica
Una società fornitrice di servizi idrici si opponeva a un decreto ingiuntivo di un Comune, avanzando una domanda riconvenzionale per compensare un controcredito. La Corte d'Appello ha riqualificato la domanda come azione di indebito arricchimento, dichiarandola tardiva. La Corte di Cassazione ha confermato l'inammissibilità del ricorso della società, evidenziando come i motivi presentati fossero formalmente errati. In particolare, le censure relative all'interpretazione degli atti e alla violazione dell'onere della prova non rispettavano i rigorosi requisiti richiesti per il giudizio di legittimità, portando a una declaratoria di inammissibilità del ricorso cassazione.
Continua »
Prove nuove in appello per multe: la Cassazione decide
Un Comune si è visto annullare una multa per un vizio formale. In appello, ha presentato un documento cruciale per la prima volta, ma il Tribunale lo ha ritenuto inammissibile. La Corte di Cassazione ha ribaltato la decisione, specificando che nei ricorsi per sanzioni stradali si applica una procedura speciale che consente la presentazione di prove nuove in appello, se ritenute indispensabili dal giudice, a differenza del rito ordinario.
Continua »
Cessione crediti in blocco: onere della prova
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 27915/2025, ha ribadito che nella cessione crediti in blocco, l'onere di provare la titolarità del singolo credito spetta al cessionario. La mera pubblicazione dell'avviso in Gazzetta Ufficiale è insufficiente se i criteri indicati sono generici e non permettono di individuare con certezza il credito oggetto di causa. La valutazione dell'idoneità della prova è un accertamento di fatto riservato al giudice di merito. Di conseguenza, il ricorso della società cessionaria è stato dichiarato inammissibile.
Continua »
Prescrizione risarcimento: quando inizia a decorrere?
Una società chiede il risarcimento danni alla Pubblica Amministrazione per aver fatto affidamento su titoli edilizi poi annullati. La Cassazione conferma la decisione dei giudici di merito, rigettando la richiesta in quanto tardiva. La Corte stabilisce un principio chiave sulla prescrizione risarcimento: il termine quinquennale inizia a decorrere non dalla fine di tutte le vicende giudiziarie, ma dal momento in cui il danno si manifesta ed è oggettivamente percepibile dal danneggiato, ovvero dalla data di annullamento dei titoli edilizi.
Continua »
Opposizione tardiva sfratto: quando è inammissibile?
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un inquilino contro un'ordinanza di sfratto. L'opposizione è stata giudicata tardiva perché proposta oltre i dieci giorni dalla notifica del preavviso di rilascio. La Corte ha ribadito che tale termine decorre dalla notifica del preavviso, che segna l'inizio dell'esecuzione, e che l'inquilino non ha fornito prova adeguata di non aver avuto conoscenza dell'intimazione per caso fortuito o forza maggiore. È stato inoltre sottolineato che non è possibile sollevare questioni nuove in sede di legittimità.
Continua »
Prova del danno: quando il giudice non può liquidare
Un proprietario terriero subisce danni da un incendio partito da un fondo vicino. Nonostante la responsabilità dei vicini sia stata accertata, la Corte di Cassazione ha negato il risarcimento perché la vittima non ha fornito una adeguata prova del danno subito. L'ordinanza chiarisce che la liquidazione equitativa è possibile solo se l'esistenza del danno è provata.
Continua »
Errore di fatto: la Cassazione sulla revocazione
Un creditore avvia la liquidazione giudiziale di una società. La Corte d'Appello revoca la propria decisione scoprendo di aver commesso un errore di fatto: non aver visto la prova di pagamento del debito da parte di un terzo. La Cassazione conferma, statuendo che un errore percettivo su un fatto decisivo, come un pagamento documentato, giustifica la revocazione in quanto estingue la legittimazione del creditore.
Continua »
Obbligo contributivo: no esenzione spese legali
Un lavoratore autonomo contesta un debito per contributi previdenziali, chiedendo l'esenzione dalle spese legali. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, stabilendo che una causa per l'accertamento negativo di un obbligo contributivo non ha come oggetto diretto una prestazione previdenziale. Di conseguenza, non si applica il beneficio dell'esenzione dalle spese legali previsto per le controversie in materia di previdenza e assistenza.
Continua »
Ordinanza di Cassazione: la struttura del provvedimento
Il documento analizzato è un'Ordinanza di Cassazione emessa dalla Terza Sezione Civile. Il ricorso è stato proposto da due privati cittadini e una società a responsabilità limitata. Il testo fornito costituisce la sola intestazione del provvedimento e non contiene la decisione o le motivazioni della Corte, limitando l'analisi agli aspetti formali e procedurali di questa tipologia di atto.
Continua »
Atto dispositivo al figlio: quando è revocabile?
La Corte di Cassazione ha esaminato un caso relativo a un atto dispositivo compiuto da un padre a favore del figlio. L'atto è avvenuto nel contesto di una richiesta di modifica delle condizioni di divorzio, motivata da un presunto peggioramento economico del padre. La Corte ha valorizzato una serie di indizi gravi, precisi e concordanti per sospettare la natura fraudolenta dell'operazione, tra cui lo stretto legame di parentela, la pregressa difficoltà del padre a far fronte agli obblighi di mantenimento e la stretta vicinanza temporale tra l'accordo, la stipula dell'atto e il deposito di un'istanza di fallimento a carico di una società garantita dal padre stesso.
Continua »