LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Giurisprudenza Civile

Privilegio professionista: sì allo studio associato
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 7531/2024, ha stabilito che un credito vantato da uno studio professionale associato può godere del privilegio professionista in un fallimento. È necessario, però, fornire una prova rigorosa che la prestazione sia stata svolta in modo personale e prevalente da un singolo associato. La Corte ha cassato la decisione del tribunale di merito che aveva negato il privilegio basandosi su una motivazione apparente e senza valutare adeguatamente le prove fornite, rinviando il caso per un nuovo esame.
Continua »
Giudicato esterno: quando una causa è già decisa?
Un proprietario di un appartamento ha intentato una seconda causa per la rimozione di un pluviale condominiale dal proprio balcone, dopo che una prima azione era stata respinta. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, applicando il principio del giudicato esterno, poiché il nucleo fondamentale della controversia era già stato deciso in modo definitivo nel precedente giudizio, rendendo irrilevante la diversa qualificazione giuridica della nuova domanda.
Continua »
Eccezione di pagamento: quando va sollevata?
Un ente di assistenza si oppone a un decreto ingiuntivo per fatture non pagate a un'agenzia di somministrazione. La controversia si concentra sulla tardività dell'eccezione di pagamento. La Corte di Cassazione chiarisce che l'eccezione di pagamento, essendo 'in senso stretto', deve essere formulata nel primo atto difensivo, ovvero l'atto di opposizione, e non può essere introdotta successivamente. La Corte ha quindi respinto il ricorso del debitore confermando la decisione d'appello che aveva ritenuto inammissibile la richiesta di scomputare somme non eccepita tempestivamente.
Continua »
Prelazione agraria: termini per il pagamento del prezzo
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 7524/2024, ha ribadito la rigida distinzione tra i termini per il pagamento del prezzo in caso di esercizio della prelazione agraria e quelli previsti per il riscatto. Il mancato versamento del prezzo entro il termine di legge comporta la decadenza dal diritto, senza possibilità di invocare normative più favorevoli o accordi non formalizzati. La Corte ha dichiarato inammissibile il ricorso di due agricoltori che, pur avendo manifestato l'intenzione di esercitare la prelazione, non avevano provveduto al pagamento, perdendo così definitivamente il diritto.
Continua »
Improcedibilità del ricorso: l’onere della prova
Un ente pubblico ha impugnato una sentenza d'appello relativa a un contratto di locazione. La Corte di Cassazione ha dichiarato l'improcedibilità del ricorso perché l'ente non ha depositato la prova della notifica della sentenza impugnata, un onere fondamentale per dimostrare la tempestività dell'appello. La decisione sottolinea il rigore delle norme procedurali, che prevalgono sul merito della controversia.
Continua »
Omessa pronuncia del giudice: il caso in Cassazione
Un professionista si oppone allo stato passivo di un fallimento per due distinti crediti. Il Tribunale si pronuncia solo su uno, ignorando l'altro. La Cassazione rileva l'errore di omessa pronuncia, cassa il decreto e rinvia il caso per un nuovo esame che valuti entrambe le domande.
Continua »
Impugnazione lodo arbitrale: limiti e motivi validi
Un imprenditore edile contesta un lodo arbitrale per motivazione contraddittoria sul calcolo del compenso. La Cassazione rigetta il ricorso, chiarendo i limiti dell'impugnazione lodo arbitrale e sottolineando che non si può riesaminare il merito della decisione arbitrale, ma solo la sentenza d'appello che ha valutato la nullità del lodo.
Continua »
Responsabilità del custode: quando la colpa è tua
Una motociclista chiede il risarcimento per una caduta causata da una buca, ma la sua richiesta viene respinta in tutti i gradi di giudizio. La Corte di Cassazione dichiara il ricorso inammissibile, confermando che la condotta di guida imprudente della danneggiata ha interrotto il nesso causale, escludendo la responsabilità del custode della strada. La decisione sottolinea l'importanza della diligenza dell'utente della strada e dei requisiti formali per l'ammissibilità di un ricorso.
Continua »
Prelazione agraria: obbligo di nuova denuntiatio
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 7525/2024, ha stabilito un principio cruciale in materia di prelazione agraria. Se, dopo un primo tentativo di vendita fallito, il proprietario decide di vendere il fondo a un'altra persona e a un prezzo superiore, ha l'obbligo di inviare una nuova comunicazione (denuntiatio) all'affittuario titolare del diritto di prelazione. La Corte ha chiarito che la presunta mancanza di interesse dell'affittuario non esonera il proprietario da questo dovere legale, cassando la precedente decisione della Corte d'Appello.
Continua »
Applicazione Legge Leasing: la Cassazione chiarisce
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 7527/2024, ha stabilito che la disciplina introdotta dalla Legge n. 124/2017 si applica anche agli effetti non ancora esauriti dei contratti di leasing risolti prima della sua entrata in vigore. La Corte ha rigettato il ricorso di una società immobiliare, confermando la decisione dei giudici di merito. È stato chiarito che non si tratta di un'applicazione retroattiva della norma, bensì di un'interpretazione storico-evolutiva che tiene conto del nuovo 'tipo' negoziale introdotto dal legislatore, superando la precedente distinzione tra leasing di godimento e traslativo. I motivi relativi alla presunta eccessività della clausola penale sono stati dichiarati inammissibili.
Continua »
Servitù di passaggio per usucapione: la Cassazione
Una controversia tra proprietari di un terreno e un'azienda sanitaria sull'accesso a un poliambulatorio. L'azienda sosteneva di aver acquisito una servitù di passaggio per usucapione. La Corte d'Appello aveva negato tale diritto, ma la Corte di Cassazione ha annullato la decisione, stabilendo che il giudice di merito aveva errato nel non valutare correttamente la domanda di usucapione di una servitù prediale, distinta da quella di uso pubblico. Il caso è stato rinviato per un nuovo esame.
Continua »
Frazionamento domanda: inammissibile dopo la pensione
Un ex dipendente pubblico ha citato in giudizio la sua precedente amministrazione per ottenere una dichiarazione di illegittimità riguardo alla sua esclusione da incarichi dirigenziali, riservandosi di richiedere il risarcimento dei danni in un secondo momento. Poiché l'azione legale è stata avviata dopo il suo pensionamento, la Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. La decisione si fonda sulla carenza di interesse ad agire, aggravata dal frazionamento della domanda, che trasforma l'azione in una richiesta di mero accertamento di fatti senza un'utilità giuridica concreta e attuale.
Continua »
Responsabilità precontrattuale PA: quando è esclusa?
Una società immobiliare ha citato in giudizio un Comune per la rottura ingiustificata delle trattative relative a un contratto di locazione. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando la decisione della Corte d'Appello. È stata esclusa la responsabilità precontrattuale PA perché la società non poteva vantare un affidamento legittimo sulla conclusione del contratto, essendo a conoscenza della necessità di specifici atti amministrativi (come l'approvazione del bilancio comunale) che non erano mai stati adottati.
Continua »
Obbligo di traduzione: sentenza in tedesco in Cassazione
La Corte di Cassazione ha sospeso un giudizio civile perché la sentenza impugnata, proveniente dalla Sezione di Bolzano, era redatta in lingua tedesca e non tradotta. L'ordinanza interlocutoria ribadisce l'obbligo di traduzione a carico dell'ufficio giudiziario mittente, come previsto dalla normativa speciale per il Trentino-Alto Adige, rinviando la causa in attesa del documento in lingua italiana.
Continua »
Errore di fatto: quando si può revocare una sentenza?
Un acquirente ha chiesto la revocazione di una sentenza relativa a un acquisto immobiliare, lamentando un errore di fatto del giudice su un pagamento omesso, una penale e l'aliquota IVA. La Corte d'Appello ha accolto parzialmente la richiesta, correggendo solo l'omissione del pagamento, in quanto pura svista materiale. Ha invece stabilito che le questioni sulla penale e sull'IVA riguardavano una valutazione giuridica e non un errore di fatto, chiarendo così i limiti di questo strumento processuale.
Continua »
Giurisdizione scorrimento graduatoria: chi decide?
Un dipendente pubblico, idoneo in una graduatoria interna, ha contestato la decisione del suo ente di non procedere allo scorrimento per coprire posti vacanti. La Corte di Cassazione ha stabilito che la giurisdizione in questi casi spetta al giudice amministrativo. La scelta di non utilizzare una graduatoria è considerata un atto di "macro-organizzazione", espressione di potere discrezionale pubblico, che incide su un interesse legittimo del dipendente e non su un suo diritto soggettivo alla promozione.
Continua »
Liquidazione controllata: accesso dopo revoca concordato
Un professionista, a seguito della revoca di un concordato minore, ha richiesto la conversione in liquidazione controllata. Il Tribunale ha respinto l'istanza, ritenendola irregolare. La Corte d'Appello ha riformato la decisione, affermando il diritto del debitore di accedere alla liquidazione controllata come naturale prosecuzione della procedura, in base all'art. 83 CCII, quando la revoca non deriva da frode o inadempimento.
Continua »
Contributo di solidarietà: no senza una legge
La Corte di Cassazione ha confermato l'illegittimità del contributo di solidarietà imposto da una Cassa di previdenza privata ai suoi pensionati. Secondo la Corte, un simile prelievo ha natura di prestazione patrimoniale imposta e, pertanto, necessita di una base legale specifica che non può essere sostituita dall'autonomia regolamentare dell'ente. La decisione ribadisce che le Casse non possono introdurre trattenute su pensioni già liquidate senza un'espressa previsione di legge.
Continua »
Assegno di sede e mansioni: la decisione della Corte
Un docente in servizio presso un'università straniera ha rivendicato un assegno di sede superiore, sostenendo di svolgere di fatto mansioni da addetto culturale. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, stabilendo che la retribuzione è legata all'inquadramento formale e non alle mansioni concretamente svolte. L'ordinanza sottolinea come, in assenza di una nomina formale a titolare di cattedra o a addetto culturale, le attività extra-accademiche rientrano nella figura contrattualmente prevista del lettore con incarichi aggiuntivi, non dando diritto a differenze retributive.
Continua »
Prelazione agraria: requisiti e onere della prova
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 7504/2024, ha rigettato il ricorso di due acquirenti di terreni agricoli contro la sentenza che riconosceva il diritto di prelazione agraria a un coltivatore diretto. La Corte ha ritenuto inammissibili i motivi di ricorso volti a contestare l'accertamento dei fatti, come la qualifica di coltivatore diretto del retraente, ribadendo che il giudizio di legittimità non può riesaminare il merito della controversia. Ha inoltre chiarito che la morte di una parte in giudizio, se non dichiarata dal suo avvocato, non invalida il processo grazie al principio di ultrattività del mandato.
Continua »