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Giurisprudenza Civile

Portabilità fondo pensione: l’accordo si applica?
Un gruppo di ex dipendenti ha citato in giudizio un istituto di credito per ottenere il riscatto delle proprie posizioni da un fondo pensione preesistente. La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 34066/2024, ha dichiarato inammissibile il ricorso dell'istituto. La decisione ha confermato che i criteri di un accordo collettivo del 2009 potevano essere applicati per analogia ai lavoratori già cessati dal servizio, poiché il ricorso non aveva impugnato una delle due autonome ragioni giuridiche della corte d'appello. Il caso sottolinea l'importanza della portabilità fondo pensione.
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Mobilità volontaria: sì alla ricongiunzione gratuita
Un dipendente pubblico, trasferitosi tramite mobilità volontaria, ha richiesto l'unificazione gratuita dei suoi contributi pensionistici. La Corte di Cassazione ha confermato questo diritto, pur correggendo la motivazione della sentenza precedente. Ha stabilito che, secondo la normativa vigente (D.Lgs. 165/01), l'intero rapporto di lavoro, inclusi gli aspetti pensionistici, è regolato esclusivamente dal regime dell'ente di destinazione. Questo comporta un'unificazione automatica e senza oneri dei periodi contributivi precedenti.
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Obbligo comunicazione NASpI per attività preesistente
Una beneficiaria dell'indennità di disoccupazione NASpI non aveva comunicato all'ente previdenziale i redditi derivanti da un'attività di lavoro autonomo preesistente alla richiesta del sussidio. La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 34056/2024, ha stabilito che l'obbligo di comunicazione NASpI sussiste anche per le attività lavorative già in essere, e non solo per quelle avviate durante il periodo di fruizione del beneficio. La mancata comunicazione entro i termini previsti comporta la decadenza dal diritto all'indennità. La Corte ha chiarito che il fattore determinante è la contemporaneità tra la percezione del sussidio e lo svolgimento dell'attività lavorativa, indipendentemente da quando quest'ultima sia iniziata.
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Correzione errore materiale: la Cassazione rimedia
La Corte di Cassazione accoglie il ricorso di un cittadino per la correzione di un errore materiale. In una precedente ordinanza, la Corte lo aveva condannato al pagamento delle spese legali, ignorando la sua dichiarazione di esenzione per limiti di reddito. Riconoscendo la svista, la Corte utilizza la procedura di correzione errore materiale per annullare la condanna alle spese, stabilendo che il ricorrente non è tenuto a pagarle.
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Responsabilità P.A.: il ricorso è inammissibile
Una società costruttrice ha citato in giudizio un comune per i danni subiti a seguito dell'annullamento di alcuni permessi di costruire. La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, sottolineando un punto cruciale sulla qualificazione della responsabilità P.A. come extracontrattuale, che era diventata un giudicato interno nel precedente grado di giudizio e non era stato correttamente impugnato dalla ricorrente.
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Privilegio studio associato: i requisiti della Cassazione
La richiesta di un'associazione professionale per il riconoscimento di un credito privilegiato in un fallimento è stata respinta. La Corte di Cassazione ha confermato che per ottenere il privilegio studio associato, non è sufficiente che un socio abbia svolto il lavoro. L'associazione deve dimostrare che il cliente ha scelto specificamente quel professionista (intuitus personae) e che il compenso richiesto è direttamente destinato a remunerare il suo lavoro personale. Mancando tale prova, il credito è stato considerato chirografario.
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Obbligo comunicazione NASpI: la Cassazione chiarisce
La Corte di Cassazione ha stabilito che la decadenza dal diritto all'indennità NASpI per mancata comunicazione di redditi da lavoro autonomo preesistenti non è automatica. L'ente previdenziale deve dimostrare che l'attività svolta rientri specificamente nella nozione di 'lavoro autonomo o d'impresa individuale'. Nel caso esaminato, un richiedente si era visto negare il sussidio per non aver dichiarato redditi da cariche sociali. La Corte ha cassato la decisione precedente, rinviando alla Corte d'Appello per una nuova valutazione dei fatti, sottolineando che non basta provare l'esistenza di un reddito, ma occorre qualificarne la fonte come attività lavorativa autonoma ai sensi della normativa sull'obbligo comunicazione NASpI.
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Ricorso inammissibile: gli oneri di specificità
La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile in un caso di retratto agrario. La decisione si fonda sulla violazione degli oneri di specificità del ricorso: l'appellante non ha adeguatamente criticato la 'ratio decidendi' della sentenza d'appello né ha indicato con precisione i documenti a sostegno delle sue tesi. La Corte ribadisce che un appello non può essere generico, ma deve affrontare puntualmente le motivazioni della decisione impugnata.
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Competenza territoriale società: sede legale decisiva
Una società s.r.l. ha citato in giudizio un'agenzia web s.n.c. per inadempimento contrattuale. La Corte di Cassazione ha stabilito la competenza territoriale del tribunale della sede legale dell'agenzia web, rigettando le pretese della ricorrente basate su una sede secondaria e sul presunto luogo di conclusione del contratto. La decisione sottolinea che, per la competenza territoriale società senza personalità giuridica, il riferimento alla sede legale nell'eccezione è sufficiente e che le prestazioni telematiche si considerano eseguite presso la sede del prestatore.
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Errore di fatto: quando non si può revocare la Cassazione
Una compagnia aerea straniera ha presentato ricorso per la revocazione di un'ordinanza della Corte di Cassazione, sostenendo un errore di fatto nell'identificazione del soggetto ricorrente. La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, chiarendo che il presunto errore di fatto non era decisivo. La decisione originale, infatti, si basava anche su un'autonoma ragione di improcedibilità (il mancato deposito di un documento). Inoltre, la Corte ha specificato che la questione sollevata non costituiva un errore percettivo, ma una valutazione giuridica dei documenti presentati, che non è sindacabile tramite revocazione.
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Opzione previdenziale: la scelta dopo l’abrogazione
La Corte di Cassazione ha stabilito che l'opzione previdenziale esercitata da due lavoratori per rimanere nel precedente regime pensionistico è nulla se la legge che la consentiva era già stata abrogata al momento della scelta. La Corte ha annullato la decisione d'appello che riteneva tale scelta irrevocabile, affermando che un'opzione basata su una norma non più in vigore è giuridicamente inesistente e non può produrre effetti.
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Errore di fatto: quando il ricorso è inammissibile
Una compagnia aerea si è vista dichiarare inammissibile il ricorso in Cassazione per un vizio nella procura. Ha quindi tentato la via della revocazione, sostenendo un errore di fatto della Corte nell'identificare il suo rappresentante legale. La Cassazione ha dichiarato inammissibile anche questo secondo ricorso. La Corte ha chiarito che, anche se vi fosse stato un errore, la decisione originale era fondata anche su altre ragioni valide (ratio decidendi alternativa). Inoltre, l'analisi della Corte non è stata un errore percettivo, ma una valutazione giuridica della documentazione presentata, escludendo così la sussistenza di un errore di fatto revocatorio.
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Competenza Sezioni Agrarie: la Cassazione decide
In un caso riguardante un contratto di affitto di un fondo con annessi fabbricati per attività agrituristica, la Corte di Cassazione ha chiarito un principio fondamentale sulla competenza delle sezioni specializzate agrarie. Una proprietaria aveva citato in giudizio la società conduttrice per la risoluzione del contratto, qualificandolo come agrario. Il Tribunale, in primo grado, aveva declinato la propria competenza a favore del giudice ordinario dopo aver analizzato il contratto e ritenuto che avesse natura commerciale. La Suprema Corte ha annullato questa decisione, stabilendo che per radicare la competenza delle sezioni agrarie è sufficiente che la domanda dell'attore sia basata sulla presunta natura agraria del rapporto (principio della prospettazione). Il giudice specializzato deve quindi trattenere la causa e deciderla nel merito, anche se dovesse concludere che il contratto non è agrario.
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Termine a difesa: rinvio per mancato rispetto
La Corte di Cassazione ha disposto il rinvio di un'udienza a causa del mancato rispetto del termine a difesa. La comunicazione della data dell'udienza è stata effettuata troppo a ridosso della stessa, violando l'art. 380-bis.1 c.p.c. e impedendo alle parti di esercitare pienamente le proprie facoltà difensive. La Corte ha quindi posticipato la trattazione per garantire un processo equo.
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Termine camera di consiglio: Cassazione rinvia il caso
La Corte di Cassazione ha emesso un'ordinanza interlocutoria con cui ha disposto il rinvio di una causa a nuovo ruolo. La decisione è stata motivata dalla mancata osservanza del termine previsto per la comunicazione dell'avviso di fissazione della camera di consiglio, una violazione procedurale ritenuta lesiva del diritto di difesa delle parti. La Corte ha agito per garantire la piena esplicazione delle facoltà difensive prima di procedere con la trattazione del merito del ricorso.
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Rinvio a nuovo ruolo: garanzia del contraddittorio
La Corte di Cassazione, con un'ordinanza interlocutoria, ha disposto il rinvio a nuovo ruolo di un ricorso a causa di un vizio procedurale. La notifica dell'avviso di udienza non ha rispettato i termini previsti dall'art. 380-bis.1 c.p.c., ledendo il diritto di difesa delle parti. La Corte ha quindi posticipato la trattazione per assicurare il pieno rispetto del principio del contraddittorio.
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Interessi moratori sanità: la competenza di Sezione
Una struttura sanitaria privata ha richiesto gli interessi moratori per ritardati pagamenti da parte dell'amministrazione sanitaria regionale. Le corti di merito hanno negato la richiesta per assenza di un contratto scritto. La Corte di Cassazione, con ordinanza interlocutoria, non ha deciso nel merito ma ha rimesso la causa alla Prima Sezione Civile, competente per materia, al fine di assicurare uniformità giurisprudenziale sul tema degli interessi moratori sanità.
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Termine processuale: rinvio per difesa garantita
L'ordinanza interlocutoria della Corte di Cassazione dispone il rinvio della trattazione di un ricorso a causa del mancato rispetto del termine processuale previsto per la comunicazione dell'avviso di fissazione dell'udienza. La Corte ha rilevato che la notifica tardiva ha impedito il pieno esercizio del diritto di difesa delle parti, poiché non è stato concesso il tempo necessario per depositare memorie difensive. Di conseguenza, per garantire il corretto svolgimento del procedimento, il Collegio ha rinviato la causa a nuovo ruolo.
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Notifica sentenza: il PDF è prova? Inammissibilità
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso perché presentato tardivamente. La decisione chiarisce che la prova della notifica sentenza è valida anche se fornita in formato PDF, superando le obiezioni tecniche del ricorrente. Il mancato rispetto dei termini processuali ha impedito l'esame nel merito della questione, confermando la decisione della Corte d'Appello.
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Rinvio a nuovo ruolo: garanzia del diritto di difesa
La Corte di Cassazione, con ordinanza interlocutoria, ha disposto il rinvio a nuovo ruolo di un ricorso in materia condominiale. La decisione è motivata dal mancato rispetto del termine a difesa, stabilito per garantire alle parti la piena possibilità di esercitare i propri diritti, e dal mancato deposito di memorie da parte di tutti i contendenti.
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