Un medico di medicina generale, operante in forma associata, si è visto richiedere la restituzione parziale dell'indennità collaboratore studio dall'Azienda Sanitaria. L'ente sosteneva che l'indennità dovesse essere ripartita tra i medici che condividevano l'assistente. Sia il Tribunale che la Corte d'Appello hanno dato ragione al medico. La Corte di Cassazione ha confermato la decisione, dichiarando inammissibile il ricorso dell'Azienda Sanitaria per vizi procedurali e per la genericità delle censure, ribadendo che, in assenza di norme contrattuali contrarie, l'indennità spetta per intero a ciascun medico.
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