La Corte di Cassazione, con l'ordinanza 6971/2024, ha esaminato un caso sulla corretta qualificazione del contratto tra una società di telecomunicazioni e un suo partner commerciale. Il contratto, denominato 'franchising', era stato ritenuto un 'contratto misto' con elementi di agenzia dai giudici di merito. La Suprema Corte ha dichiarato inammissibili sia il ricorso principale che quello incidentale, poiché entrambi miravano a una rivalutazione dei fatti e del contenuto contrattuale, compito che non spetta al giudice di legittimità. La decisione sottolinea che la qualificazione del contratto è una questione di merito, insindacabile in Cassazione se non per violazione dei canoni legali di interpretazione.
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