Due fratelli richiedevano un contributo sisma per la ricostruzione, sostenendo che il loro immobile, pur risultando catastalmente unito ad un altro, fosse di fatto già diviso al momento del terremoto. La Corte di Cassazione ha dichiarato il loro ricorso inammissibile, confermando la decisione della Corte d'Appello. Quest'ultima aveva legittimamente dato maggior peso a una vecchia dichiarazione del proprietario originario che attestava l'unicità dell'immobile, rispetto a dichiarazioni più recenti. La Suprema Corte ha ribadito che la valutazione delle prove spetta al giudice di merito e che il contributo sisma è legato alla consistenza dell'immobile al momento dell'evento calamitoso, non a successive divisioni o ai singoli proprietari.
Continua »