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Giurisprudenza Civile

Cessione del credito: il pagamento al pignorante
La Corte di Cassazione chiarisce che la cessione del credito, se notificata al debitore prima di un pignoramento, prevale su quest'ultimo. Il debitore che, nonostante la notifica della cessione, paga il creditore pignorante sulla base di un'ordinanza di assegnazione, non è liberato dalla sua obbligazione verso il cessionario. Secondo la Corte, il debitore avrebbe dovuto opporsi all'ordinanza di assegnazione per evitare il rischio di un doppio pagamento.
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Efficacia della transazione anche in caso di inadempimento
Una società, convenuta in giudizio da una curatela fallimentare, aveva stipulato un accordo transattivo per chiudere la lite, adempiendolo però solo in parte. La Corte d'Appello aveva ritenuto l'accordo inefficace a causa del mancato pagamento integrale. La Corte di Cassazione ha ribaltato questa decisione, affermando che l'efficacia della transazione non viene meno automaticamente per il solo inadempimento. Il giudice deve verificare se il contratto stesso prevedeva la sua risoluzione automatica o se è stata chiesta giudizialmente. Fino ad allora, l'accordo resta un fatto che impedisce la prosecuzione della causa originaria.
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Giurisdizione giudice ordinario: garanzie e fondi
Una banca cooperativa ha contestato la dichiarazione di inefficacia di una garanzia pubblica. La Corte di Cassazione ha confermato la giurisdizione del giudice ordinario, stabilendo che la controversia riguarda la fase di esecuzione del rapporto e non l'esercizio di un potere discrezionale. L'atto amministrativo è stato ritenuto meramente ricognitivo della carenza di un presupposto, rientrando così nella competenza del giudice civile.
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Decreto immotivato: Cassazione annulla convalida
La Corte di Cassazione ha annullato un decreto di convalida di un provvedimento di espulsione poiché ritenuto un decreto immotivato. Il Giudice di Pace si era limitato ad apporre una 'X' su un modulo prestampato senza fornire alcuna reale spiegazione, violando l'obbligo di motivazione per i provvedimenti che limitano la libertà personale. La Corte ha cassato la decisione senza rinvio, poiché i termini per una nuova convalida erano scaduti.
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Ricorso per cassazione: limiti alla giurisdizione
La Corte di Cassazione dichiara inammissibile un ricorso per cassazione presentato da un cittadino contro una decisione del Consiglio di Stato. L'ordinanza chiarisce che il sindacato della Suprema Corte è limitato alle sole questioni di giurisdizione e non può estendersi alla valutazione di presunti errori di giudizio o di procedura. Il ricorso è stato inoltre ritenuto tardivo, e il ricorrente condannato per abuso del processo ai sensi dell'art. 96 c.p.c.
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Prescrizione azione: ricorso cautelare la interrompe
In una disputa condominiale per la costruzione di verande abusive lesive del decoro architettonico, la Corte di Cassazione ha stabilito che la prescrizione azione condominiale ventennale per la rimozione delle opere è interrotta dal deposito di un ricorso cautelare. La Corte d'Appello aveva erroneamente considerato prescritta l'azione per alcune delle opere, non tenendo conto dell'efficacia interruttiva del procedimento d'urgenza. La sentenza è stata cassata con rinvio.
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Annullamento contratto franchising: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un affiliato che chiedeva l'annullamento del contratto di franchising per false informazioni nel business plan. La Corte ha stabilito che non è sufficiente lamentare la falsità dei dati, ma è necessario provare il comportamento ingannevole dell'affiliante. Il ricorso è stato respinto perché si limitava a richiedere una nuova valutazione dei fatti, compito che non spetta alla Corte di Cassazione.
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Lavoro carcerario e prescrizione: la guida completa
La Corte di Cassazione ha stabilito che il rapporto di lavoro carcerario deve essere considerato unitario e continuo, non una serie di contratti separati. Di conseguenza, la prescrizione dei crediti retributivi di un detenuto non inizia alla fine di ogni singolo incarico, ma solo al termine definitivo del rapporto di lavoro. Questa decisione tutela il lavoratore detenuto, riconoscendo il suo stato di soggezione che impedisce interruzioni volontarie del rapporto.
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Responsabilità precontrattuale: il caso franchising
La Corte di Cassazione ha esaminato un caso di franchising in cui un affiliato lamentava l'inadempimento di promesse fatte dal franchisor sul proprio sito web. L'ordinanza chiarisce che, in presenza di un contratto scritto dettagliato, le dichiarazioni precedenti non sono di per sé vincolanti. La Corte ha rigettato il ricorso, sottolineando la necessità di distinguere nettamente tra responsabilità precontrattuale e contrattuale e l'onere della prova a carico di chi lamenta il danno.
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Giurisdizione finanziamento pubblico: la Cassazione decide
Un cittadino ha contestato un preavviso di ipoteca per la mancata restituzione di un finanziamento agevolato. Si è generato un conflitto tra giudice ordinario e giudice tributario. La Corte di Cassazione, risolvendo il conflitto sulla giurisdizione finanziamento pubblico, ha stabilito la competenza del giudice ordinario, poiché il credito non ha natura fiscale ma deriva da un inadempimento contrattuale.
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Improcedibilità del ricorso: l’onere del deposito
Una società di servizi ricorre in Cassazione contro una condanna al pagamento. La Corte Suprema dichiara l'improcedibilità del ricorso perché la società ricorrente ha omesso di depositare la copia autentica della sentenza d'appello notificata, documento essenziale per dimostrare la tempestività dell'impugnazione secondo il termine breve. La decisione sottolinea l'importanza inderogabile degli adempimenti procedurali.
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Eccesso di potere giurisdizionale: limiti al ricorso
La Corte di Cassazione, a Sezioni Unite, ha dichiarato inammissibile un ricorso basato su un presunto eccesso di potere giurisdizionale del Consiglio di Stato. Il caso riguardava una controversia su un'autorimessa condominiale, dove i ricorrenti sostenevano che il giudice amministrativo avesse invaso la sfera del legislatore interpretando un vincolo tavolare. La Corte ha chiarito che l'errata interpretazione di una norma costituisce un errore di giudizio (error in iudicando), non un eccesso di potere giurisdizionale, ribadendo i confini invalicabili tra controllo di legittimità e sindacato giurisdizionale.
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Giurisdizione giudice ordinario per danni da riscossione
Una società contesta una cartella di pagamento emessa da un consorzio pubblico per servizi non resi e chiede il risarcimento danni all'agente della riscossione. Le Sezioni Unite della Cassazione stabiliscono la giurisdizione del giudice ordinario per l'intera controversia. La decisione si fonda sulla natura privatistica del credito e sull'assenza dei presupposti per la giurisdizione contabile, in quanto il danno lamentato è subito da un soggetto privato e non configura un danno erariale.
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Onere della prova espulsione: ricorso inammissibile
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di una cittadina straniera contro un decreto di espulsione. La ricorrente non ha rispettato il principio di autosufficienza, omettendo di allegare i documenti essenziali a dimostrare la propria tesi. La sentenza ribadisce i criteri sull'onere della prova espulsione e la corretta formulazione dei motivi di ricorso.
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Indennità occupazione legittima: giurisdizione ordinaria
La Corte di Cassazione, a Sezioni Unite, ha risolto un conflitto di giurisdizione tra giudice ordinario e amministrativo. La sentenza stabilisce che la domanda per ottenere l'indennità di occupazione legittima di un immobile da parte della Pubblica Amministrazione rientra sempre nella giurisdizione del giudice ordinario. Questo principio vale anche se la richiesta è presentata insieme a una domanda di risarcimento per occupazione illegittima, di competenza del giudice amministrativo, poiché il principio di connessione non può derogare alle regole sulla giurisdizione.
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Rivalutazione pensione: principio del versato
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 29679/2025, interviene sul tema della rivalutazione pensione per un professionista. Pur confermando che la rivalutazione dei redditi debba partire dal 1980, la Corte ha stabilito un principio cruciale: la pensione deve essere calcolata solo sui redditi per i quali i contributi sono stati "effettivamente versati". Se sono stati pagati contributi inferiori, anche a causa di una richiesta errata da parte dell'ente previdenziale, il professionista non ha automaticamente diritto alla pensione calcolata sull'importo maggiore. Il caso è stato rinviato alla Corte d'Appello per verificare se l'errore nel versamento fosse scusabile da parte del professionista.
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Contributo unificato rimborso: no all’ottemperanza
Un cittadino ha richiesto il rimborso del contributo unificato tramite un'azione di ottemperanza, a seguito di una sentenza che aveva compensato le spese. La Corte di Cassazione ha stabilito che l'interpretazione di una precedente decisione per determinare l'obbligo di rimborso rientra nei limiti interni della giurisdizione amministrativa. Pertanto, il rigetto dell'azione non costituisce un diniego di giurisdizione. Il rimborso del contributo unificato non è automatico in caso di compensazione delle spese se non è esplicitamente previsto dalla sentenza.
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Status Vittima del Dovere: Imprescrittibile e Globale
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 29683/2025, ha confermato che il riconoscimento dello status vittima del dovere non è soggetto a prescrizione. Questo status è un presupposto per ottenere i relativi benefici, inclusa l'assistenza psicologica. La Corte ha rigettato il ricorso del Ministero, chiarendo che la richiesta per il riconoscimento dello status, che comprende tutti i diritti correlati, deve essere indirizzata all'amministrazione competente e non alle singole aziende sanitarie locali.
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Riliquidazione pensione: la Cassazione dice no
Un professionista ha richiesto la riliquidazione della sua pensione, contestando i criteri di calcolo della quota retributiva e l'applicazione di un coefficiente di neutralizzazione. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, stabilendo che le riforme adottate dalla Cassa di previdenza privatizzata sono legittime. La Corte ha sottolineato che la necessità di garantire l'equilibrio finanziario a lungo termine dell'ente prevale sull'applicazione assoluta del principio pro-rata, e che i regolamenti interni della Cassa hanno natura negoziale, limitando il sindacato della Corte alla sola violazione delle norme di interpretazione contrattuale.
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Procura speciale nulla: ricorso inammissibile
Una società di costruzioni, condannata in appello per aver danneggiato infrastrutture di telecomunicazione, ha presentato ricorso in Cassazione. La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile a causa di una procura speciale nulla, dovuta all'incertezza e all'illeggibilità della firma del legale rappresentante. L'inammissibilità è stata confermata anche per la totale assenza dell'esposizione dei fatti di causa nel ricorso, un vizio formale che impedisce l'esame nel merito. La società ricorrente è stata condannata al pagamento delle spese legali e a un risarcimento per lite temeraria.
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