La Corte di Cassazione chiarisce un punto cruciale sulla prescrizione negli appalti pubblici. Con l'ordinanza in esame, ha stabilito che il termine di prescrizione decennale per il diritto al saldo dell'appaltatore decorre dallo scadere dell'ottavo mese successivo alla data di ultimazione dei lavori, termine fissato per legge per il collaudo. Secondo la Corte, il mancato rispetto di questo termine da parte della stazione appaltante equivale a un rifiuto legale, rendendo il diritto esigibile. Un collaudo effettuato tardivamente è irrilevante ai fini dell'interruzione della prescrizione, poiché il potere della P.A. di effettuarlo si è consumato. Di conseguenza, il ricorso della società appaltatrice è stato respinto in quanto le sue pretese erano ormai prescritte.
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